Spaghetti integrali alle vongole, la ricetta

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Spaghetti integrali alle vongole, la ricetta

Spaghetti integrali alle vongole, la ricetta.
Al giorno d’oggi sembra normale mangiare o ordinare al ristorante un piatto di spaghetti con le vongole ma non è stato sempre così: una volta, per quanto sappia io, a Sestri Levante e forse in tutta questa zona, le vongole non erano conosciute o per lo meno non facevano parte della nostra cucina. Si mangiavano gli spaghetti con i muscoli, con le patelle, con i cornetti, con i “grunsci” ma non con le vongole, almeno per quanto ricordi io. Descrivendo le acciughe con i piselli ho parlato del ramo materno della mia famiglia e così riguardo alle vongole e ai frutti di mare che vivono nella sabbia parlerò del nonno paterno, il capostipite della mia famiglia e della moglie, grande donna, silenziosa e tenace, nonché grande cuoca.
Il nonno era di origine campana (Vietri sul mare), grande pescatore dilettante mentre la nonna era di origine parmense (Fontanellato/Busseto) e grande cuoca di quella tradizione. La nonna con cinque figli sulle spalle sapeva fare da mangiare con niente e sfruttava al massimo tutto quello che il marito pescava e portava a casa giornalmente. I nonni con gli zii abitavano a vicino all’hotel Miramare ed io in estate venivo giornalmente da loro per andare al mare. Con mio cugino, di un anno e mezzo più piccolo e adesso affermato architetto, stavamo tutto il giorno a mollo nella bellissima e limpida acqua della baia del silenzio che purtroppo non era come adesso: i corpi morti erano pochissimi, sotto i frati c’era una grande colonia di poseidonia e la sabbia era ancora viva, popolata da ogni tipo di creatura marina. Appena fuori dall’acqua gli scogli erano coperti di muscoli e patelle e nelle pozzette d’acqua erano numerosi i granchi e le altre creature del bagnasciuga. Accadeva spesso che un polpetto si avvinghiasse ai piedi di un bagnante timido che metteva i piedi nell’acqua o che una piccola bavosa o un altro pesciolino da scoglio rimanesse prigioniero in una pozzetta per colpa della marea. Per noi che avevamo circa dieci o undici anni, era una gioia ed un divertimento infinito: conoscevamo ogni palmo della nostra baia sia in mare che fuori, correvamo scalzi sugli scogli fino alla diga o nuotavamo tra la poseidonia scambiandoci l’unica maschera subacquea per scoprire una granseola, un polpo o controllare le meravigliose grandi nacchere che rispettavamo e la cui presenza non rivelavamo a nessuno. Erano i tempi in cui in mare si vedeva spesso un altro grande personaggio di Sestri con la sua lancetta che con una lunga fiocina pescava polpi ma che si fermava a parlare e a giocare con il suo amico polpo Mario la cui storia e’ assolutamente vera. Scusate se mi perdo nei ricordi ma tornando a noi, il nonno ci aveva insegnato che in acqua, appena pochi centimetri sotto la sabbia, viveva il grande mondo dei frutti di mare bivalvi, appunto le vongole, i tartufi di mare, i fasolari… Con mio cugino, in poco tempo, tuffandoci a circa due metri di profondità frugando la sabbia a mani nude, riuscivamo a pescare vongole e simili sufficienti per un ottimo piatto di spaghetti che la nonna preparava per noi.
Questo era infatti un piatto della cucina napoletana che il nonno aveva insegnato a tutti noi e che la nonna cucinava magistralmente. Da noi a Sestri fu un grande cuoco e ristoratore napoletano che con la moglie, sorridente, piacevole e gentilissima, cominciarono a servire gli spaghetti con le vongole.
Ancora oggi, quando incontro Il sig. Gianagreco che apri’ alla fine degli anni sessanta il ristorante Don Luigi gli ricordo quei giorni e lo ringrazio.

Ricetta per 4 persone:

Torniamo a noi ed agli spaghetti con le vongole, vi descrivo la ricetta come piace a me:

350 gramm circa di spaghetti integrali; un chilo di vongole; due spicchi d’aglio, due pomodori maturi, un buon bicchiere di olio extra vergine, poco vino bianco, prezzemolo tritato. 

Consiglio di fare aprire a parte le vongole per evitare che una sola ancora piena di sabbia rovini la salsa, sgusciatene una parte e conservate il liquido. Fate poi soffriggere l’aglio tritato nell’olio, aggiungete le vongole ed i pomodori tagliati a quadratini. Quando i frutti di mare avranno preso calore bagnate con poco vino, fate sfumare e aggiungete il liquido di cottura benfiltrato e lasciate cuocere per una decina di minuti. Aggiungete la pasta cotta al dente, fatela amalgamare  satandola e servitela dopo averla cosparsa di  abbondante prezzemolo tritato.
Buon appetito ed eccovi la foto del piatto:

spaghetti con vongole

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Franco
Ospite
Franco
1 anno fa

Che bella ricetta e che belle storie!

Anna
Ospite
Anna
1 anno fa

Grazie per averci raccontato queste cose!

Anna Maria
Ospite
Anna Maria
1 anno fa

Buoneeee io le faccio sempre

Bruna
Ospite
Bruna
3 mesi fa

Il sugo era di muscoli

Lorena
Ospite
Lorena
3 mesi fa

Al posto delle vongole veraci si usavano le arselle, secondo me la tua nonna Flora le cucinava

Arnaldo
Ospite
Arnaldo
3 mesi fa
Rispondi a  Lorena

Confermo, arselle sì, in rosso. No veraci, che hanno iniziato ad essere diffuse dagli ’80.

Giusy
Ospite
Giusy
3 mesi fa
Rispondi a  Lorena

Molto più saporite e anche meno costose!

Gigliola
Ospite
Gigliola
3 mesi fa

io ricordo con nostalgia i migliori frutti di mare mai esistiti, i datteri che mangiavo decenni fa in zuppa, portati dal mare dal figlio dei proprietari ed estratti dalla roccia e poi cucinati dalla straordinaria cuoca-padrona di un piccolo hotel di Lerici

Giusy
Ospite
Giusy
3 mesi fa
Rispondi a  Gigliola

Io facevo a mio marito una zuppa di datteri che adorava!

Gigliola
Ospite
Gigliola
3 mesi fa
Rispondi a  Giusy

Pure io ma erano altri tempi poi sono stati proibiti, negli anni ‘ 80 i sub incursori di Varignano ce ne portavano…

Giusyc
Ospite
Giusyc
3 mesi fa
Rispondi a  Gigliola

Lo so bene! Anche se per alcuni anni nelle pescherie e ristoranti di alcune zone del sud si continuavano a trovare

Marco
Ospite
Marco
3 mesi fa

a me sembrano un pitinin troppo cotti ma forse e’ solo un’impressione.

Gianfilippo
Ospite
Gianfilippo
3 mesi fa

. . . scì, l’é vêa!

Patrizia
Ospite
Patrizia
3 mesi fa

Grazie bel post

Giustina
Ospite
Giustina
3 mesi fa

Mi piace cucinare ma non sono mai riuscita a fare un piatto di spaghetti e vongole come si deve. Forse perché dove abito io ( Vallecamonica prov. di Bs) i piatti a base di pesce non fanno parte della nostra tradizione culinaria, ma a me spaghetti e vongole piace proprio tanto. Qualcuno mi può dare delle dritte? Grazie ❤️

Patrizia
Ospite
Patrizia
3 mesi fa
Rispondi a  Giustina

Il segreto è usare l’acqua di cottura filtrata ( di quando fai aprire le vongole) ed insaporire anche l’acqua dove fai cuocere la pasta, scola qualche mi tuo prima e finisci di cuocere nel sugo.

Gabriella
Ospite
Gabriella
3 mesi fa
Rispondi a  Giustina

Io lo faccio con gli spaghetti a metà cottura e li faccio, come si dice adesso, “risottare” usando l’acqua di cottura, va aggiunta tá lentamente in modo che la pasta rilasci l’amido e faccia la cremina

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