Velelle in Baia del Silenzio il 16 maggio 2018

Velelle

Velelle in Baia del Silenzio il 16 maggio 2018.
Le velelle (o velette o barchette di San Pietro) si stanno dissolvendo lungo la spiaggia della Baia del Silenzio e, come chi le ha viste lo sa, non lo fanno lasciando un buon odore.
Complice la piccola mareggiata che in questi giorni sta sferzando la Riviera sono li spiaggiate sul bagnasciuga… Per fortuna quando il sole ritornerà se ne saranno già belle che andate.
Per ora la foto.

Hai mai visto questi animali spiaggiati?
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Velelle

Foto scattata con macchina Canon 600D e lente Tamron 16-300.

Dove si trova la Baia:

La Velella velella, detta anche barchetta di San Pietro o di San Giovanni, è una colonia di idrozoi della famiglia Porpitidae. Spesso viene ritrovata in tutti gli oceani, sulle rive o al massimo a 1-2 cm di profondità nell’acqua, con una preferenza per le acque calde o temperate. Come gli altri cnidari (celenterati), Velella velella è un animale carnivoro. Cattura la sua preda, generalmente plancton, tramite i tentacoli che contengono delle tossine. Queste tossine, pur essendo efficaci contro la preda, sono innocue per gli esseri umani, poiché non riescono a penetrare nella pelle e non causano nessuna reazione alla cute dell’uomo. Ciononostante è preferibile evitare di toccarsi gli occhi dopo aver preso in mano un Velella velella.
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La Baia del Silenzio con le nuvole

Baia del Silenzio il 16 maggio 2018

La Baia del Silenzio con le nuvole il 16 maggio 2018.
Era un po’ di tempo che non postavo una bella foto della Baia del Silenzio (Portobello) ma complice un piccolo infortunio sono dovuto rimanere in casa in questi giorni. Non poteva certo mancare una bella foto della nostra baia più famosa a Sestri Levante.
Anche se stiamo ancora aspettando che arrivi la primavera (accidenti, siamo ad un mese dall’estate) e il tempo sembra più invernale che primaverile. In più la spiaggia è piena di velette (o velelle) e non c’è nemmeno un buon profumo nell’aria.

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Baia del Silenzio il 16 maggio 2018

Foto scattata con macchina Canon 600D e lente Tamron 16-300.

Ecco dove si trova la Baia del Silenzio:

The Bay of Silence with clouds on May 16, 2018 – La Baie du Silence avec des nuages ​​le 16 mai 2018 – La Bahía del Silencio con nubes el 16 de mayo de 2018 – A Baía do Silêncio com nuvens a 16 de maio de 2018 – Die Bucht der Stille mit Wolken am 16. Mai 2018 – Vịnh Im lặng với những đám mây vào ngày 16 tháng 5 năm 2018

Trippa alla ligure di casa mia, la ricetta

Trippa in umido

Trippa alla ligure di casa mia, la ricetta.
La trippa è una delle frattaglie più usate. Si cucina in tutte le regioni italiane ed è uno dei piatti poveri più saporiti consumati in tutto in tutto il mondo: non potrò mai dimenticare una straordinaria zuppa cinese di Hong Kong con spaghetti di riso e trippa caramellata…

A Genova e nelle riviere si potevano spesso incontrare delle tripperie, dove veniva venduta trippa e il suo brodo: una tazza di brodo di trippa ben caldo con un po’ di formaggio grattugiato e abbondante pane zuppato era una ottima e ricca colazione. Anche questa, però è una tradizione ormai quasi completamente scomparsa.

Quella che noi troviamo in macelleria è la trippa che ha già subito molte lavorazioni e molto lunghe: è stata raschiata, pulita e poi bollita a lungo. A questo punto viene messa in vendita e poi cucinata.

In casa nostra, come molti altri piatti, viene fatta alla ligure ma, come già detto altre volte, la mia cucina ligure è stata inquinata dalla sapienza e dai consigli dei numerosi cuochi con cui ho lavorato in giro per il mondo. Vi descriverò pertanto come la prepara mia moglie Emmi che è diventata una bravissima cuoca di piatti regionali.

Prima si sceglie la trippa mista di più tipi possibili e la si taglia a strisce fini.
Poi si fa un fondo con cipolla, sedano e si prepara da parte un buon brodo di carne caldo, vino bianco, olive taggiasche, pinoli, pochi funghi secchi ammollati, poco concentrato di pomodoro e patate tagliate a tocchetti.
Si fanno soffriggere i gusti in buon olio d’oliva non troppo abbondante (la trippa è grassa), e si aggiunge la trippa che lascia insaporire e scaldare; si aggiunge un buon bicchiere di vino bianco e lo si lascia evaporare. A questo punto si aggiungono i funghi secchi, i pinoli, le olive e poi le patate. Si fa scaldare il tutto rimescolando lentamente, lo si sala e si aggiunge il concentrato di pomodoro per poi bagnare il tutto con il brodo.
Si chiude la pentola (meglio se di terracotta) e si lascia cuocere lentamente.
Quando le patate sono cotte la trippa è pronta e va servita ben calda spruzzandola con prezzemolo fresco e poco formaggio grattugiato.

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Ecco le immagini di questo piatto finito:

Trippa in umido in pentola

Trippa in umido

Trippa in umido in piatto

Foto scattate con macchina Canon 600D e lente Tamron 16-300.

Ed eccovi anche un video:

Il 24 ottobre si festeggia il Trippa Day.

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