I cannelloni di verdura fatti in casa. Un piatto che non facciamo così spesso a casa, di solito preferiamo le lasagne, ma il buon Chef Loris ha trovato delle belle erbe nostrane (il prebuggiun o preboggion in italiano) e ha deciso di fare i cannelloni. Spero che mio papà abbia voglia di descrivermene la preparazione perché è interessante. Pasta fresca, ripieno di erbe, besciamella e un poco di ragù di carne (o forse solo salsa di pomodoro?).
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I cannelloni sono un formato di pasta di forma cilindrica. Il prodotto viene consumato con un ripieno salato che nella ricetta classica comprende un impasto di ricotta e spinaci oppure di carni macinate. È poi coperto con un sugo di pomodoro o con salsa besciamella e infine cotto al forno. Nelle Marche i cannelloni sono un formato di pasta fresca all’uovo. Il ripieno tipico è costituito da un impasto di carne macinata e la cottura è sempre al forno. Continua e approfondisci su Wikipedia
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Scritte di palazzo Fascie Rossi a Sestri Levante. Sulla facciata del palazzo nel centro di Sestri Levante spiccano alcune scritte che la decorano: “Per non dormire” e “Conosci te stesso”. Della prima vi parlo più sotto; per quanto riguarda la seconda, in latino nosce te ipsum, era l’iscrizione greca nel tempio di Apollo a Delfi. Mi incuriosiscono e ne vorrei sapere di più.
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Aggiornamento: grazie al sito curiositasufirenze.wordpress.com ho scoperto che il motto è di una famiglia toscana, i Bartolini Salimbeni, il cui stemma sono tre papaveri racchiusi da un cerchio (come nella maiolica della foto). Come mai sarà li?
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Boccadasse, la perla di Genova sul mare. Un piccolo borgo incantato a pochi passi dal centro di Genova. Da qui probabilmente terminano i borghi per lasciare lo spazio alla città vera e propria. Non è la foto più bella che ho scattato oggi (le altre ve le pubblicherò piano piano) e non è nemmeno la classica immagine del piccolo borgo di pescatori ma mi piaceva molto anche questa.
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Boccadasse (Boca d’azë o Bocadâze in genovese) è un antico borgo marinaro della città di Genova, che fa parte del quartiere di Albaro. Nell’attuale suddivisione amministrativa del comune di Genova è quindi compreso nel Municipio VIII – Medio Levante, che oltre ad Albaro comprende anche i quartieri della Foce e di San Martino. Continua su Wikipedia
Boccadasse, the small seaside village and pearl of Genoa – Boccadasse, le petit village balnéaire et perle de Gênes – Boccadasse, el pequeño pueblo costero y la perla de Génova – Boccadasse, a pequena vila costeira e pérola de Génova – Boccadasse, das kleine Küstendorf und die Perle von Genua – Boccadasse, ngôi làng nhỏ bên bờ biển và viên ngọc trai của Genoa – Boccadasse,小海滨村庄和热那亚的明珠 – ボッカダッセ、ジェノヴァの小さな海辺の村と真珠
Sant’Antonio a Sestri Levante. La chiesa di dedicata al Santo di Padova, Antonio, nel centro di Sestri Levante. Una chiesa moderna (di cui c’è persino il sito internet santantoniosestri.it) che credo appartenga alla parrocchia più popolosa della cittadina rivierasca.
Antonio di Padova, noto in Portogallo come Antonio da Lisbona (in portoghese António de Lisboa), al secolo Fernando Martins de Bulhões (Lisbona, 15 agosto 1195 – Padova, 13 giugno 1231), è stato un religioso e presbitero portoghese appartenente all’Ordine francescano, proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1946. Continua e approfondisci su Wikipedia.
Cartelli punta mesco. Ci sono decine di sentieri in Liguria. Alcuni, molto belli, sono nel Levante ligure. Qui ci troviamo a Punta Mesco (o comunque a 5 minuti dalla punta, lungo il sentiero che va da Levanto a Monterosso. Un po’ impegnativo per la lunghezza ma molto bello una volta che si svalica il capo e si vedono le Cinque Terre.
La Basilica dei Fieschi a Cogorno. Siete mai stati a vedere questa Basilica? Nonostante io abiti a poco più di un quarto d’ora in macchina non ero mai stato a visitarla. La bellissima chiesa costruita da una delle famiglie nobili più importanti della mia zona, i Fieschi.
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Eccovi anche un bel video che ho registrato all’interno della Basilica:
Ecco dove si trova la basiliaca:
Per vedere tutte le foto scattate fuori e dentro la Basilica clicca qui:
La basilica di San Salvatore dei Fieschi – conosciuta anche semplicemente come basilica dei Fieschi – è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di San Salvatore dei Fieschi, in piazza Innocenzo IV, nel comune di Cogorno nella città metropolitana di Genova. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Chiavari-Lavagna della diocesi di Chiavari. Ha la dignità di basilica minore. Continua e approfondisci su Wikipedia
The splendid church built by the Fieschi family in Cogorno – La splendide église construite par la famille Fieschi à Cogorno – La espléndida iglesia construida por la familia Fieschi en Cogorno – A esplêndida igreja construída pela família Fieschi em Cogorno – Die prächtige Kirche, die von der Familie Fieschi in Cogorno erbaut wurde – Nhà thờ lộng lẫy do gia đình Fieschi xây dựng ở Cogorno
Un piatto di carne trita con della pasta. Uno dei miei piatti preferiti: carne tritata con pasta, in questo caso delle pipette. Vi ho già brevemente descritto in altri post, più o meno, come si prepara la carne trita, qui accontentatevi delle foto.
Nei commenti di questo articolo spiego anche come preparo la carne trita. Se hai invece suggerimenti o domande aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.
A plate of ground beef with pasta – Une assiette de boeuf haché avec des pâtes – Un plato de carne molida con pasta – Um prato de carne moída com macarrão – Ein Teller Rinderhackfleisch mit Nudeln – Một đĩa thịt bò xay với mì ống – 一盘碎牛肉配意大利面 – 牛ひき肉とパスタのプレート
Baia del Silenzio il 18 marzo 2019. Una splendida foto della nostra Baia più famosa di Sestri Levante. Non credo che ci sia bisogno di descrivere questo posto incantevole ancora (ci saranno centinaia di foto già presenti qui su questo blog) ma non mi stanco mai di fotografarla.
Sestri Levante il 26 febbraio. Una mattina di un paio di settimane fa in Baia del Silenzio a Sestri Levante. Una foto scattata con il grand’angolo dalla piccola piattaforma rocciosa che rimane appena dietro il Citto. Veramente rilassante stare seduti sui gradini per una mezzoretta a contemplare la Baia in inverno.
Ossobuchi alla milanese, la ricetta. Questa mattina sono passato da Alfredo, il mio macellaio di fiducia. Alfredo è un macellaio all’antica: ha un banco che sembrerebbe piuttosto povero ma tutto è conservato nella cella frigo per mantenere la giusta umidità e temperatura; basta chiedere e Alfredo tira fuori dalla cella i tagli più belli… Questa mattina insolitamente aveva in vetrina un bellissimo pezzo di stinco di posteriore di vitellone*, da cui mi sono fatto tagliare tre splendidi ossibuchi con cui ho preparato il mio piatto: ossibuchi con risotto allo zafferano e gremolada** Come procedura ho infarinato gli ossibuchi e li ho fatti soffriggere a fuoco alto per chiudere tutti i pori e non far uscire i succhi della carne. In una casseruola di terracotta ho fatto soffriggere una cipolla ed uno spicchio d’aglio, ho aggiunto gli ossibuchi ed ho fatto prendere calore.Ho poi aggiunto alcuni pezzetti di carota, patate e zucchini, ho bagnato con vino rosso ed ho fatto iniziare la cottura a fuoco basso. Intanto a parte ho preparato con calma la base per il risotto, tritando un po’ di cipolla, facendo scaldare un pentolino di buon brodo di carne e facendo fondere lo zafferano in acqua. Agli ossibuchi ho aggiunto poco concentrato di pomodoro e li ho fatti cuocere lentamente, sempre controllando che la carne fosse tenera e le verdure cotte bene. A cottura quasi ultimata ho aggiunto un po’ di sale grosso (cerco di stare sempre attento al sale). Poi ho iniziato la cottura del riso, facendo soffriggere la cipolla in poco olio d’oliva, aggiungendo il riso che, una volta tostato, ho bagnato con poco vino bianco. Evaporato il vino ho aggiunto il brodo caldo (ormai conosco le quantità e riesco, dopo una piccola leggera rimescolatura a non continuare a muovere il riso che cuoce lentamente muovendo da solo grazie all’ebollizione dei liquidi). A cottura quasi ultimata ho aggiunto lo zafferano e, a cottura ultimata, lo ho mantecato con un pezzo di burro ma non ho aggiunto formaggio, che per me, altera il sapore dello zafferano. Poi ho preparato il piatto con il risotto, l’ossobuco che ho bagnato con il suo sugo ed ho aggiunto la gremolada. Tutto fatto…
Buon appetito!!! Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.
* il vitellone è la carne di solito usata per questo piatto perché è più tenera ma l’importante è che provenga dal posteriore perché meno fibrosa e più grande di diametro. Io ho usato il vitellone: ne sapevo la provenienza e la scelta mi ha dato ragione. ** la gremolada è una semplicissima salsa fatta tritando buccia di limone senza il bianco, aglio e prezzemolo e serve a profumare l’ossobuco
Nota: Come sempre la qualità delle materie prima è essenziale: per prima cose bisogna scegliere bene la qualità della carne, se è il caso prenotandola dal proprio macellaio di fiducia chiedendo espressamente che sia di posteriore. Importante poi è anche la qualità dei vini per bagnare la carne ed il riso.
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