Cucina thailandese: anelli di calamari in tempura, la ricetta

Cucina thailandese: anelli di calamari in tempura, la ricetta

Cucina thailandese: anelli di calamari in tempura, la ricetta.
Qualche tempo fa, mentre ero in vacanza in Vietnam a casa di mia moglie, siamo stati a pranzo in un eccellente ristorante thailandese (anche in Vietnam infatti la cucina thai é molto apprezzata) e ho assaggiato questo piatto di cui cerco di scrivervene la ricetta.

Ingredienti:

– 500 g di calamari, puliti e tagliati ad anelli;
– 1 tazza di farina di riso;
– 1 tazza di acqua frizzante fredda;
– 1 uovo;
– 1 cucchiaino di sale;
– 100 grammi di panko;
– Olio per friggere.

Preparazione:

Per prima cosa prepariamo la pastella: in una ciotola, mescola la farina di riso con l’acqua frizzante fredda e l’uovo. Aggiungi il sale e mescola delicatamente fino a ottenere una pastella liscia. Non mescolare troppo per evitare che la pastella diventi troppo densa.
Scalda l’olio in una padella profonda o in una friggitrice a circa 180°C.
Asciuga bene gli anelli di calamari con carta assorbente. Immergi ogni anello nella pastella, assicurandoti che sia ben ricoperto e poi passli nel panko. Nel piatto che ho mangiato in quel ristorante oltre alla tradizionale pastella c’era anche del pane grattugiato (panko) per aumentare la croccantezza.
Friggi gli anelli di calamari in piccoli lotti per evitare di abbassare troppo la temperatura dell’olio. Friggili fino a quando diventano dorati e croccanti, circa 2-3 minuti per lato.
Rimuovi gli anelli di calamari dall’olio e scolali su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Servi gli anelli di calamari in tempura caldi, accompagnati da una salsa di soia o una salsa dolce al peperoncino.

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Cucina thailandese: anelli di calamari in tempura, la ricetta

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Cucina thailandese: vongole alla Thai, la ricetta

Cucina thailandese: vongole in salsa piccante

Cucina thailandese: vongole alla Thai, la ricetta.
Qualche tempo fa, mentre ero in vacanza in Vietnam, la patria di mia moglie, siamo stati a pranzo in un famoso ristorante thailandese (la cui cucina é apprezzata anche in Vietnam) e abbiamo assaggiato diversi piatti.
Uno dei tanti era questo con delle vongole preparate in una salsa molto piccante.

Ingredienti:

– 1 kg di vongole fresche;
– 2 cucchiai di olio di cocco;
– 3 spicchi d’aglio, tritati;
– 1 peperoncino rosso, affettato (opzionale);
– 1 pezzo di zenzero fresco (circa 2 cm), grattugiato;
– 2 cucchiai di salsa di pesce;
– 1 cucchiaio di zucchero di canna;
– 200 ml di latte di cocco;
– Succo di 1 lime;
– 1 mazzetto di coriandolo fresco, tritato;
– 2 cipollotti, affettati;
– Foglie di basilico thai (opzionale).

Preparazione:

Sciacqua bene le vongole sotto acqua corrente fredda e lasciale in ammollo in acqua salata per circa 30 minuti per eliminare eventuali residui di sabbia. Scolale e risciacquale nuovamente.
In una padella grande, scalda l’olio di cocco a fuoco medio-alto. Aggiungi l’aglio tritato, il peperoncino e lo zenzero grattugiato, e soffriggi per 1-2 minuti fino a quando non diventano fragranti.
Aggiungi le vongole nella padella e mescola bene. Versa la salsa di pesce e lo zucchero di canna, mescolando per amalgamare gli ingredienti.
Versa il latte di cocco nella padella e porta a ebollizione. Copri la padella con un coperchio e lascia cuocere per 5-7 minuti, o fino a quando tutte le vongole si sono aperte. Scarta quelle che rimangono chiuse.
Aggiungi il succo di lime, il coriandolo tritato e i cipollotti affettati. Mescola bene e lascia cuocere per un altro minuto.
Trasferisci le vongole in un piatto da portata, guarnisci con foglie di basilico thai se desideri, e servi immediatamente con riso jasmine o noodles.

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Cucina thailandese: vongole in salsa piccante

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Il fried rice o riso fritto, la ricetta

Il fried rice o riso fritto, la ricetta

Il fried rice o riso fritto, la ricetta.
Il riso fritto è un piatto asiatico versatile e gustoso, amato in tutto il mondo per la sua semplicità e ricchezza di sapori. Perfetto per utilizzare gli avanzi di riso, questo piatto può essere personalizzato con una varietà di ingredienti freschi e colorati. Ecco come preparare un autentico riso fritto asiatico a casa tua. Ovviamente la ricetta viene molto meglio se si utilizza il riso asiatico (a casa mia usiamo il Jasmine rice).

Ingredienti:

– 300 g di riso bianco cotto (preferibilmente del giorno prima);
– 2 uova;
– 200 g di gamberetti sgusciati (opzionale);
– 1 carota, tagliata a dadini;
– 1 peperone rosso, tagliato a dadini;
– 100 g di piselli;
– 2 cipollotti, affettati;
– 2 spicchi d’aglio, tritati;
– 3 cucchiai di salsa di soia;
– 2 cucchiai di olio di sesamo;
– 1 cucchiaio di olio vegetale;
– Sale e pepe q.b.;
– Coriandolo fresco per guarnire (opzionale);

Preparazione:

Assicurati che tutti gli ingredienti siano pronti e a portata di mano. Questo renderà la cottura più veloce e semplice.
In una padella grande o un wok, scalda 1 cucchiaio di olio vegetale a fuoco medio-alto. Rompi le uova nella padella e mescola rapidamente per strapazzarle. Una volta cotte, rimuovile dalla padella e mettile da parte.
Nella stessa padella, aggiungi un altro cucchiaio di olio vegetale e cuoci i gamberetti fino a quando diventano rosa e opachi. Rimuovili dalla padella e mettili da parte con le uova.
Aggiungi l’olio di sesamo nella padella e fai soffriggere l’aglio per circa 30 secondi. Aggiungi le carote, il peperone e i piselli, e cuoci per 3-4 minuti fino a quando le verdure sono tenere ma ancora croccanti.
Aggiungi il riso cotto nella padella e mescola bene per combinare con le verdure. Assicurati che il riso sia ben separato e non si attacchi.
Versa la salsa di soia sul riso e mescola bene per distribuire uniformemente il sapore. Aggiungi le uova strapazzate e i gamberetti cotti, e mescola ancora.
Aggiungi i cipollotti affettati e aggiusta di sale e pepe secondo il tuo gusto. Cuoci per altri 2-3 minuti, mescolando continuamente.
Trasferisci il riso fritto su un piatto da portata e guarnisci con coriandolo fresco, se desideri. Servi caldo e goditi questo delizioso piatto!

Il riso fritto è un piatto che porta con sé i sapori autentici dell’Oriente, facile da preparare e perfetto per ogni occasione. Con questa ricetta, potrai sorprendere i tuoi ospiti o semplicemente goderti un pasto saporito e nutriente a casa tua.

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Il fried rice o riso fritto, la ricetta

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Riferimenti:


La tartare di ombrina fresca, la ricetta

La tartare di ombrina fresca, la ricetta

La tartare di ombrina fresca, la ricetta.
Qualche tempo fa sono stato a cenare nel bel ristorante Verve (qui la recensione di TripAdvisor) di Sestri Levante e ho gustato, fuori menu, una ottima tartare di ombrina (quella della foto) e così ho deciso di scrivervi una ricetta su come prepararla.
Quella della foto era molto semplice e delicata: il pesce era freschissimo e non erano stati aggiunti molti ingredienti per far apprezzare il gusto del pesce.
La ricetta che vi propongo è leggermente più ricercata.

La tartare di ombrina è un piatto fresco e raffinato, ideale per chi ama il pesce crudo e vuole sperimentare nuovi sapori. L’ombrina, con la sua carne bianca e delicata, si presta perfettamente per una tartare. Ecco una ricetta semplice ma gustosa per preparare una tartare di ombrina.

Ingredienti

(per 4 persone)
– 400 g di filetto di ombrina fresco;
– 1 limone (succo e scorza);
– 2 cucchiai di olio extravergine di oliva;
– 1 cucchiaio di capperi dissalati;
– 1 cipollotto fresco;
– 1 cetriolo piccolo;
– 1 avocado maturo;
– Sale q.b.;
– Pepe nero q.b.;
– Erba cipollina fresca;
– Peperoncino fresco (opzionale);
– Crostini di pane per servire.

Preparazione

Assicuratevi che il filetto di ombrina sia freschissimo. Sciacquatelo sotto acqua fredda e asciugatelo con carta da cucina.
Con un coltello affilato, tagliate il filetto a cubetti molto piccoli. Mettete i cubetti in una ciotola e riponetela in frigorifero mentre preparate gli altri ingredienti.
Tritate finemente il cipollotto e i capperi.
Pelate e tagliate il cetriolo a cubetti molto piccoli.
Tagliate l’avocado a metà, rimuovete il nocciolo e tagliatelo a cubetti della stessa dimensione del cetriolo.
Tritate finemente l’erba cipollina e, se desiderate un tocco di piccantezza, tritate finemente un pezzetto di peperoncino fresco.
In una ciotola capiente, mescolate i cubetti di ombrina con il cipollotto, i capperi, il cetriolo e l’avocado.
Aggiungete il succo e la scorza grattugiata del limone.
Condite con olio extravergine di oliva, sale e pepe a piacere.
Aggiungete l’erba cipollina tritata e, se usate, il peperoncino fresco. Mescolate delicatamente per amalgamare bene tutti gli ingredienti.
Mettete un coppapasta al centro del piatto e riempitelo con la tartare di ombrina, pressando leggermente con un cucchiaio per compattarla. Rimuovete il coppapasta con attenzione.
Decorate con un filo d’olio extravergine di oliva e un po’ di erba cipollina fresca.
Servite la tartare di ombrina con crostini di pane tostato o con una fettina di limone a lato.
Freschezza del pesce: la freschezza del pesce è fondamentale per una tartare. Assicuratevi di acquistare ombrina di alta qualità da un pescivendolo di fiducia.
Variante agrumata: potete aggiungere altri agrumi come lime o arancia per un tocco di freschezza in più.
Presentazione: la presentazione è importante per questo piatto. Utilizzate piatti bianchi e puliti per far risaltare i colori della tartare.

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La tartare di ombrina fresca, la ricetta

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I tagliolini con baccalà e pomodorini, la ricetta

I tagliolini con baccalà e pomodorini, la ricetta

I tagliolini con baccalà e pomodorini, la ricetta.
Diverso tempo fa ormai sono stato a pranzo a Genova, in uno dei ristoranti che più spesso ho frequentato la pizzeria Piedigrotta, e fuori menú (se non ricordo male) c’erano questi ottimi tagliolini con baccalà e pomodorini. Eccovene una sfiziosa ricetta.

Ingredienti:

– 400 g di tagliolini freschi;
– 300 g di baccalà dissalato;
– 200 g di pomodorini ciliegini;
– 2 spicchi d’aglio;
– 1 peperoncino (facoltativo);
– Olio extravergine d’oliva;
– Prezzemolo fresco tritato;
– Sale e pepe q.b..

Preparazione:

Taglia il baccalà a pezzi e assicurati che sia ben dissalato. Se necessario, lascialo in ammollo in acqua fredda per 24-48 ore, cambiando l’acqua ogni 8 ore.
In una padella capiente, scalda un po’ di olio extravergine d’oliva e aggiungi gli spicchi d’aglio schiacciati e il peperoncino (se lo usi). Fai soffriggere per qualche minuto fino a quando l’aglio è dorato. Aggiungi i pomodorini tagliati a metà e cuoci a fuoco medio per circa 10 minuti, fino a quando i pomodorini sono morbidi e rilasciano il loro succo.
Aggiungi i pezzi di baccalà nella padella con i pomodorini e cuoci per altri 10 minuti, mescolando delicatamente per evitare che il baccalà si sfaldi troppo. Aggiusta di sale e pepe.
Nel frattempo, cuoci i tagliolini in abbondante acqua salata seguendo le istruzioni sulla confezione. Scolali al dente e aggiungili direttamente nella padella con il condimento di baccalà e pomodorini.
Mescola bene i tagliolini con il condimento, aggiungendo un po’ di acqua di cottura della pasta se necessario per amalgamare il tutto.
Servi i tagliolini con una spolverata di prezzemolo fresco tritato e un filo di olio extravergine d’oliva a crudo.
Buon appetito!

Hai mai provato la pasta con questo condimento?
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Eccovi il piatto che ho mangiato quel giorno:

Foto scattate con Honor 20.

Questo é il sito ufficiale: piedigrotta-ristorante-pizzeria.it.

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Il risotto allo zafferano o alla milanese, la ricetta

Il risotto allo zafferano o alla milanese, la ricetta

Il risotto allo zafferano o alla milanese, la ricetta.
Ogni tanto amo gustare un piatto di risotto allo zafferano e qualche tempo fa, lo Chef di bordo, mi ha accontentato con questo piatto!
Il risotto allo zafferano, noto anche come risotto alla milanese, è uno dei piatti simbolo della cucina lombarda e della città di Milano. Questa prelibatezza, caratterizzata dal suo colore giallo intenso e dal sapore ricco e cremoso, è perfetta per deliziare i palati in occasioni speciali o semplicemente per coccolarsi con un piatto della tradizione. Vediamo insieme come prepararlo.

Ingredienti (per 4 persone):

– 320 g di riso Carnaroli o Arborio;
– 1 l di brodo di carne (preferibilmente di manzo);
– 1 cipolla piccola;
– 1 bustina di zafferano (circa 0,15 g);
– 50 g di burro;
– 50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato;
– 1 bicchiere di vino bianco secco;
– 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva;
– Sale q.b.;
– Pepe nero q.b. (opzionale).

Preparazione

Per prima cosa prepariamo il brodo, se possibile, di carne fatto in casa con manzo, sedano, carota e cipolla. In alternativa, potete utilizzare del brodo di carne già pronto o un dado da brodo sciolto in acqua calda.
Poi tritate finemente la cipolla. In una casseruola larga e bassa, fate sciogliere metà del burro insieme all’olio extravergine d’oliva. Aggiungete la cipolla tritata e fatela appassire a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto, fino a quando diventa trasparente.
Aggiungete il riso alla casseruola con la cipolla e fatelo tostare per un paio di minuti, mescolando continuamente. Questo passaggio è fondamentale per sigillare il chicco e mantenerlo al dente durante la cottura. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare l’alcol, continuando a mescolare.
Una volta evaporato il vino, iniziate ad aggiungere il brodo caldo un mestolo alla volta, mescolando frequentemente. Attendete che il brodo venga assorbito prima di aggiungere il mestolo successivo.
Dopo circa 10 minuti di cottura, sciogliete lo zafferano in un mestolo di brodo caldo e aggiungetelo al risotto. Continuate la cottura aggiungendo brodo fino a quando il riso sarà al dente (circa 18-20 minuti in totale).
Quando il risotto è cotto al punto giusto, toglietelo dal fuoco. Aggiungete il burro rimanente e il Parmigiano Reggiano grattugiato. Mescolate energicamente per mantecare il risotto, ottenendo così una consistenza cremosa e omogenea.
Assaggiate e regolate di sale, se necessario. Se gradite, aggiungete una spolverata di pepe nero macinato fresco.
Lasciate riposare il risotto per un paio di minuti prima di servirlo. Distribuitelo nei piatti e, se desiderate, decorate con qualche pistillo di zafferano.
Consigli.
Qualità degli ingredienti: utilizzare ingredienti di alta qualità, in particolare il riso, il brodo e il Parmigiano Reggiano, farà la differenza nel risultato finale.
Costanza nella cottura: mescolare continuamente il risotto durante la cottura aiuta a rilasciare l’amido del riso, donando al piatto la sua caratteristica cremosità.
Variante: per un tocco di sapore in più, potete aggiungere midollo di bue alla cipolla in fase di soffritto, seguendo la tradizione milanese.
Il risotto allo zafferano è un piatto che unisce semplicità e raffinatezza, capace di conquistare anche i palati più esigenti. Buon appetito!

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Foto scattate con Honor 20.

Il risotto alla milanese (Chiamato anche riso giallo e risotto allo zafferano, ris sgiald o risot a la milanesa in lingua lombarda) è, insieme alla cotoletta alla milanese e al panettone, il piatto più tipico e conosciuto di Milano. Si tratta di un risotto i cui ingredienti principali, oltre a quelli necessari per preparare un risotto in bianco, sono lo zafferano, dal quale deriva il suo caratteristico colore giallo, e il midollo di bue. Può essere servito anche come contorno dell’ossobuco, altro piatto tipico milanese.
Continua e approfondisci su Wikipedia

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Le scaloppine al vino bianco e panna, la ricetta

Le scaloppine al vino bianco e panna, la ricetta

Le scaloppine al vino bianco e panna, la ricetta.
Questo é uno dei miei piatti preferiti che mia mamma prepara. Credo che sia un piatto svizzero perché é una variante delle piú classiche scaloppine al vino bianco.
Noi lo serviamo con riso parboiled (o basmati).

Ingredienti:

– 4 fettine di vitello;
– 1 bicchiere di vino bianco secco;
– 200 ml di panna da cucina;
– 1 cipolla piccola;
– 2 cucchiai di olio d’oliva;
– 30 g di burro;
– Farina q.b.;
– Sale e pepe q.b.;
– Riso parboiled;
– Due bicchieri di brodo di carne.

Preparazione:

Per prima cosa comincia con il preparare il riso, dal momento che ci vuole una ventina di minuti perché sia pronto. In un pentolino metti un po’ di cipolla a dorare con una noce di burro; una volta che la cipolla é leggermente dorata aggiungi il riso e sfuma con il brodo. Di tanto in tanto controlla se c’é ancora liquido e, se serve, aggiungi altro brodo.
Preparazione delle fettine: infarina leggermente le fettine di vitello e scuotile per eliminare l’eccesso di farina. In una padella grande, scalda l’olio d’oliva e il burro. Aggiungi le fettine di vitello e cuocile a fuoco medio-alto per circa 2-3 minuti per lato, finché non saranno dorate. Rimuovi le fettine dalla padella e tienile da parte.
Nella stessa padella, aggiungi la cipolla tritata finemente e falla soffriggere fino a quando diventa trasparente. Versa il vino bianco e lascia evaporare l’alcol per qualche minuto. Aggiungi la panna da cucina e mescola bene. Lascia cuocere a fuoco basso per circa 5 minuti, finché la salsa non si addensa leggermente.
A questo punto rimetti le fettine di vitello nella padella e lasciale cuocere nella salsa per altri 2-3 minuti, girandole una volta, in modo che si insaporiscano bene.
Aggiusta di sale e pepe a piacere.
Servi le scaloppine al vino bianco e panna calde, accompagnate dal riso.

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Le scaloppine al vino bianco e panna, la ricetta

Le scaloppine al vino bianco e panna, la ricetta

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

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Le tagliatelle al burro e tartufo, la ricetta

Le tagliatelle al burro e tartufo, la ricetta

Le tagliatelle al burro e tartufo, la ricetta.
Devo ammettere che non é da molto tempo che ho iniziato ad apprezzare il tartufo. Quando peró ho cominciato a mangiarno ne sono diventato un fan assoluto.
Ovviamente non me lo posso permettere fresco e pregiato tutte le volte per cui a volte mangio anche quello estivo nero (che se preparato bene ha comunque molto gusto).
In questa ricetta ho utilizzato un tartufo nero estivo in barattolo; ovviamente con tartufo fresco o pregiato il tutto sarebbe ancora piú buono.

Ingredienti

– 400 g di tagliatelle fresche;
– 50 g di burro;
– 1 barattolino di tartufo nero (circa 20-30 g);
– Sale q.b.;
– Parmigiano Reggiano grattugiato (opzionale).

Preparazione

Per prima cosa porta a ebollizione una pentola grande di acqua salata. Cuoci le tagliatelle fresche seguendo le istruzioni sulla confezione, solitamente per 2-3 minuti, fino a quando sono al dente.
Mentre le tagliatelle cuociono, sciogli metá del burro in una padella grande a fuoco medio-basso (l’altra metá conservala nel frigo fino allúltimo momento). Assicurati che il burro non bruci, deve solo sciogliersi e diventare leggermente dorato.
Grattugia metà del tartufo direttamente nella padella con il burro fuso. Mescola delicatamente per amalgamare i sapori.
Scola le tagliatelle, riservando un po’ di acqua di cottura. Aggiungi le tagliatelle nella padella con il burro e il tartufo. Aggiungi l’altra metá del burro e mescola bene per ricoprire le tagliatelle con il condimento. Se necessario, aggiungi un po’ di acqua di cottura per rendere il tutto più cremoso.
Aggiusta di sale a piacere. Grattugia il resto del tartufo sopra le tagliatelle prima di servire. Se lo desideri, puoi aggiungere una spolverata di Parmigiano Reggiano grattugiato.
Servi immediatamente le tagliatelle al burro e tartufo, ben calde.

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I gnocchetti sardi al sugo di carne, la ricetta

I gnocchetti sardi al sugo di carne

I gnocchetti sardi al sugo di carne, la ricetta.
Qualche tempo fa ho avuto il piacere di lavorare con un grande Maitre d’Hote, Gianni, che spesso ci deliziava preparando qualche piatto succulento.
Questi gnocchetti sardi erano uno dei miei preferiti!
Ed ecco la ricetta tradizionale per preparare i gnocchetti sardi al sugo di carne.

Ingredienti

Per i gnocchetti sardi (malloreddus):
– 500 g di semola di grano duro;
– Acqua q.b.;
– Un pizzico di sale.
Per il sugo di carne:
– 500 g di carne di manzo (preferibilmente spezzatino o carne macinata);
– 1 cipolla;
– 2 spicchi d’aglio;
– 1 carota;
– 1 gambo di sedano;
– 800 g di passata di pomodoro;
– 200 ml di vino rosso;
– Olio extravergine d’oliva q.b.;
– Sale q.b.;
– Pepe nero q.b.;
– 1 foglia di alloro;
– Pecorino sardo grattugiato (opzionale).

Preparazione

Preparazione dei gnocchetti sardi:
1. Impasto: in una ciotola capiente, versate la semola di grano duro e un pizzico di sale. Aggiungete acqua tiepida poco alla volta e impastate fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.
2. Formazione dei gnocchetti: prendete piccoli pezzi di impasto e formate dei cilindretti lunghi circa 2 cm. Premete ogni cilindretto su una superficie rigata (ad esempio, una grattugia o una tavoletta rigata) per ottenere la caratteristica forma rigata dei malloreddus.
3. Riposo: lasciate riposare i gnocchetti su un canovaccio infarinato per almeno 30 minuti prima di cuocerli.
Preparazione del sugo di carne:
1. Preparazione del soffritto: tritate finemente la cipolla, l’aglio, la carota e il sedano. In una casseruola capiente, scaldate un po’ di olio extravergine d’oliva e aggiungete il trito di verdure. Fate soffriggere a fuoco medio fino a quando le verdure saranno morbide e la cipolla sarà dorata.
2. Cottura della carne: aggiungete la carne al soffritto e fatela rosolare bene su tutti i lati. Sfumate con il vino rosso e lasciate evaporare l’alcol.
3. Aggiunta del pomodoro: aggiungete la passata di pomodoro, la foglia di alloro, sale e pepe a piacere. Mescolate bene e portate a ebollizione.
4. Cottura lenta: abbassate la fiamma e lasciate cuocere il sugo a fuoco basso per circa 2 ore, mescolando di tanto in tanto. Se il sugo dovesse asciugarsi troppo, aggiungete un po’ di acqua calda.
5. Regolazione del sapore: aggiustate di sale e pepe se necessario e togliete la foglia di alloro.
Cottura dei gnocchetti sardi:
1. Cottura in acqua bollente: portate a ebollizione una pentola grande di acqua salata. Cuocete i gnocchetti sardi per circa 8-10 minuti, o fino a quando saranno al dente.
2. Scolatura: scolate i gnocchetti e trasferiteli direttamente nella casseruola con il sugo di carne.
3. Mantecatura: mescolate bene i gnocchetti con il sugo per amalgamare i sapori.
Servizio:
1. Impiattamento: servite i gnocchetti sardi al sugo di carne ben caldi, spolverati con pecorino sardo grattugiato, se gradito.
2. Guarnizione: potete decorare con un filo di olio extravergine d’oliva a crudo e una foglia di basilico fresco per un tocco di colore e freschezza.

Buon appetito!

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Il polpo alla griglia con riso fritto, la ricetta

Il polpo alla griglia con riso fritto, la ricetta

Il polpo alla griglia con riso fritto, la ricetta.
Ho assaggiato doverse volte il polpo alla griglia (in Spagna, in Grecia ed Italia) e mi piace moltissimo. Utilizzando tutta l’esperienza e qualche consiglio in rete ho trovato la ricetta perfetta per i miei gusti che vi descrivo qui. Il piatto è accompagnato dal riso fritto preparato da mia moglie a cui chiederò di scrivere la preparazione.

Ingredienti

– un bel polpo (fresco o surgelato);
– mezza cipolla;

Per la marinatura:
– olio;
– limone;
– aglio;
– peperoncino;
– vino bianco;
– salsa di soia;
– sale;
– pepe;
– paprika dolce.

Preparazione

Per prima cosa bisogna far bollire il polpo: in una bella pentola piena d’acqua aggiungere la mezza cipolla (e qualche altro gusto se vi piace) e far bollire per circa mezzora per ogni mezzo chilogrammo di peso.
Una volta che il polpo è cotto (potete testarne la morbidezza con una forchetta ed eventualmente lasciar cuocere ancora) toglierlo dall’acqua e lasciarlo raffreddare.
Quando è tiepido lo tagliamo in pezzi più piccoli per la marinatura, lasciando interi i tentacoli.
Ora, in un contenitore (io recentemente ho comprato dei sacchetti di plastica con la chiusura ermetica, molto utili per le marinature), aggiungere gli ingredienti per la marinatura (tutti) ed il pollo.
Io li lascio in infusione per un paio d’ore fuori dal frigo per far assorbire bene i gusti.

Adesso è sufficiente avere una bella graticola (o se avete la fortuna un barbecue), farla arrivare a temperatura e posarvi qualche minuto il polpo giusto per fargli prendere la croccantezza e poco più.

Impiattiamo con il riso fritto (o con qualunque altro contorno vi piaccia) e siamo pronti per gustare un piatto dal gusto eccellente!

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Foto scattate con Honor 20.

È considerato uno degli invertebrati più intelligenti; è stato, per esempio, dimostrato che il polpo comune ha la capacità di apprendere se sottoposto a test di apprendimento per associazione e osservando gli altri della sua specie, capacità che era stata dimostrata solo in alcuni mammiferi. Quest’ultima evidenza è alquanto sorprendente, poiché, essendo il polpo un animale fortemente solitario, sembrerebbe inspiegabile un comportamento simile, tipico di animali con rapporti sociali.
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