Il carrugio di via Bighetti nel centro storico di Chiavari.
La via parallela al carrugio dritto di Chiavari ha a sua volta dei portici molto belli e forse ancora più antichi e particolari.
Sono più bassi di altezza e più cupi ma allo stesso tempo hanno l’aspetto più vissuto.
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Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S 10-18.
Un arco in via Rivarola nel centro di Chiavari.
A passeggio a Chiavari tra i carruggi ed i portici del centro storico.
Questo è solo uno dei tanti di via Rivarola, il carrugio parallelo a quello principale della cittadina.
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Arco di via Rivarola a Chiavari.
Camminando tra i portici di via Rivarola molti sono gli angoli che si prestano ad essere fotografati.
Alcuni archi sembrano forse simili ma, guardando bene, non c’è un arco uguale all’altro.
Ogni palazzo ha i suoi colori e le sue forme caratteristiche, degli archi ma anche delle colonne.
L’ardesia la fa sempre da padrona e la si nota bene dal colore scuro.
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La scalinata del Parco di villa Rocca dall’alto.
Qualche mese fa vi ho postato un paio di foto di questa scalinata riprese dal basso.
Questa invece è sempre lo stesso elemento ripreso dall’alto.
Mi piacciono le linee della doppia scalinata e anche il selciato in ciottoli dello spiazzo in fondo alla discesa.
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Il raccordo tra il giardino e il parco venne realizzato all’epoca della realizzazione dell’estensione, attraverso uno scalone monumentale munito di ninfeo posto sull’asse del palazzo in corrispondenza dell’ ingresso da via Costaguta. Sulla base dei documenti storici risulta evidente che questo spazio costituiva il giardino originario, mentre la collina a monte era coltivata.
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Palazzi in piazza Mazzini a Chiavari.
Una delle piazze più belle di Chiavari è proprio in centro e cosa la rende così bella sono i palazzi storici che ne delimitano i lati, almeno tre perché in uno c’è l’ex Palazzo di Giustizia.
Un bel contrasto tra il nome che tutti danno a questa piazza, piazza dei Cavoli, e la bellezza di questi palazzi.
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L’impianto architettonico si mantenne inalterato fino al tardo Cinquecento; da tale epoca nuovi palazzi signorili furono edificati all’interno delle mura nel contemporaneo stile rinascimentale. La scelta del nuovo stile architettonico si manifestò soprattutto nelle vie principali Ravaschieri e Stefano Rivarola dove furono eretti o rivisti palazzi molto simili ad altri edifici presenti a Genova. A partire dal 1648, o forse dal 1646, ebbe il titolo di Città dalla Repubblica di Genova.
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Carrugio di via Bighetti a Chiavari.
Chiavari non è solo Carrugio Dritto ma anzi, molti degli scorci più belli e originali, sono nelle due vie parallele ad esso.
Una è via Rivarola (diciamo verso mare) e l’altra è via Bighetti.
Qui potete vedere oltre alla colonna in pietra scura, credo ardesia, anche l’arco dello stesso materiale e, in primo piano, le tipiche mattonelle che se ci fate caso coprono moltissimi dei marciapiedi qui in Liguria.
Da qualche parte ho letto, se non ricordo male, che questa mattonella decorata geometricamente si chiama proprio chiavarina in quanto la fabbrica che le produce (produceva) era proprio a Chiavari.
Ovviamente se qualcuno potesse suggerirmi (o correggermi) qualcosa in più lo può fare aggiungendo un commento.
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Il Caruggio Dritto a Chiavari.
Questa è la via principale e più conosciuta di Chiavari: il Carrugio Dritto (sulle carte via Martiri della Liberazione).
A distanza di anni dalla prima volta che ho dovuto usare la parola carrugio, fino ad adesso, non ho ancora la sicurezza su come si scriva correttamente: carrugio, caruggio, carruggio o carugio.
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Il centro storico chiavarese può essere considerato una delle zone meglio conservate e preservate dell’intero comprensorio del Tigullio. La sua struttura urbana e architettonica è infatti molto diversa dagli altri comuni rivieraschi, soprattutto per la numerosa presenza dei portici medievali lungo la via principale del nucleo storico – il Caruggio Dritto – (via Martiri della Liberazione e via Vittorio Veneto) – simbolo per eccellenza del ceto borghese dalla seconda meta del XIV secolo.
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Sotto i portici di via Rivarola a Chiavari.
Uno degli infiniti angoli che offre Chiavari che non è solamente Carrugio Dritto.
Qui, tra colonne e archi, tra ardesia e pietra, si può fare una passeggiata anche quando il tempo è piovoso respirando la storia ed anche la bellezza.
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La bella piazza Mazzini a Chiavari.
La famosa piazza detta dei Cavoli perché sede storica del mercato ortofrutticolo mattutino della cittadina ligure.
Dal 1888, in mezzo alla piazza, c’è la statua dedicata a Giuseppe Mazzini (da cui il nome alla piazza) realizzata da Augusto Rivalta.
Vi voglio sottolineare i portici e gli splendidi palazzi che si affacciano sulla piazza.
Chiavari fu una delle culle del Rinascimento italiano: diede infatti i natali ai padri di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini e Nino Bixio.
A me piacciono molto i palazzi che la delimitano, a te? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.
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L’impianto architettonico si mantenne inalterato fino al tardo Cinquecento; da tale epoca nuovi palazzi signorili furono edificati all’interno delle mura nel contemporaneo stile rinascimentale. La scelta del nuovo stile architettonico si manifestò soprattutto nelle vie principali Ravaschieri e Stefano Rivarola dove furono eretti o rivisti palazzi molto simili ad altri edifici presenti a Genova. A partire dal 1648, o forse dal 1646, ebbe il titolo di Città dalla Repubblica di Genova.
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La Colonia Fara, restaurata, a Chiavari.
Da qualche mese la Colonia Fara, fa bella mostra di se nella nuova passeggiata a mare di Preli.
Erano molti anni che la zona era degradata e la ristrutturazione ha dato nuovo slancio a questa parte della bella Chiavari forse poco conosciuta dai turisti (che di solito si gettano tra i carruggi del centro).
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Ho anche fatto un video dalla passeggiata:
La struttura, intitolata alla memoria del generale Gustavo Fara, fu commissionata dal Partito Nazionale Fascista nel 1935 come luogo e soggiorno di villeggiatura marinaro per bambini, da utilizzarsi prevalentemente nel periodo estivo. L’edificio, esempio di razionalismo italiano, fu progettato da Camillo Nardi Greco e Lorenzo Castello e fu costruito tra il 1935 e il 1936.
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