La Fonte Marcella ad Assisi

La Fonte Marcella ad Assisi

La Fonte Marcella ad Assisi.
Nel cuore di Assisi, tra le strade storiche e i monumenti antichi, si trova una gemma nascosta: La Fonte Marcella. Questa fontana, costruita tra il 1556 e il 1557, è un esempio splendido di architettura rinascimentale e un simbolo della storia e della cultura della città.
La Fonte Marcella fu commissionata dal governatore di Assisi, Marcello Tuto, durante il papato di Paolo IV. La fontana prende il nome dal suo committente e rappresenta un’importante opera pubblica dell’epoca, destinata a fornire acqua potabile agli abitanti della città. L’iscrizione sulla fontana recita: “Marcellus Lutus Sen Assisi,” un omaggio al governatore che ne ordinò la costruzione.
La fontana è caratterizzata da una struttura elegante e funzionale. Realizzata in pietra locale, presenta un design sobrio ma raffinato, tipico delle fontane rinascimentali. L’acqua, di ottima qualità, sgorga da una serie di bocchette, offrendo ristoro ai passanti e aggiungendo un tocco di freschezza all’ambiente circostante.
Oltre alla sua funzione pratica, la Fonte Marcella è anche un luogo di incontro e socializzazione per i residenti e i visitatori di Assisi. La sua posizione centrale la rende facilmente accessibile e visibile, invitando chiunque passi di lì a fermarsi per un momento di pausa e riflessione.
Visitare la Fonte Marcella significa immergersi nella storia di Assisi e apprezzare un’opera d’arte che ha resistito al passare del tempo. Che siate turisti o abitanti del luogo, una sosta presso questa fontana vi permetterà di connettervi con il passato e di godere della bellezza senza tempo di Assisi.

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La Fonte Marcella ad Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

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Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.
Riferimenti:
– https://www.tripadvisor.com/Attraction_Review-g187905-d12449548-Reviews-Fonte_Marcella-Assisi_Province_of_Perugia_Umbria.html
– https://wanderlog.com/place/details/186409/fonte-marcella

Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola

Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola

Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola.
Nel cuore di Genova, in Via degli Orefici, si trova uno dei portali più affascinanti della città: Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola. Questo portale cinquecentesco, attribuito al maestro Giacomo Della Porta, è un vero capolavoro di scultura e simbolismo.
Il portale è decorato con due imponenti telamoni che poggiano su teste mostruose: una leonina e una umana ringhiante. A sinistra, un Ercole barbuto, avvolto nella pelle del leone Nemeo, regge la sua famosa clava, ottenuta da un ulivo selvatico del monte Elicona. A destra, un contadino glabro con volto rilassato, anch’esso con una clava in mano. Alla base dei telamoni, due rilievi raffigurano Ercole: uno seduto con la clava e l’altro in piena lotta con un leone.
Le metope del portale presentano elmi con testine urlanti, clipei e bucrani alternati a triglifi a mensola. Al centro, spicca l’enigmatica testa di Medusa alata. Sulla trabeazione, due eleganti figure femminili con drappeggi e anfore ai lati incorniciano un mascherone baffuto, posto in sostituzione dell’originale stemma di famiglia, asportato durante il periodo napoleonico.
Questo portale non è solo un esempio di maestria artistica, ma anche un simbolo della ricca storia di Genova e delle sue tradizioni. Passeggiando per Via degli Orefici, non si può fare a meno di ammirare questo tesoro nascosto, che racconta storie di eroi mitologici e di un passato glorioso.

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Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Dove si trova il palazzo:

Per i genovesi è noto come le Fatiche di Ercole ed è lo spettacolare portone di Palazzo Gio Batta Spinola al civ. n. 7 di Via Orefici. Il cinquecentesco portale è attribuito al maestro Giacomo Della Porta: sugli stipiti due telamoni poggiano su teste mostruose (una leonina ed una umana ringhiante).
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The Labours of Hercules at Palazzo Gio Batta Spinola – Les travaux d’Hercule au Palazzo Gio Batta Spinola – Los trabajos de Hércules en el Palazzo Gio Batta Spinola – Os Trabalhos de Hércules no Palazzo Gio Batta Spinola – Die Taten des Herkules im Palazzo Gio Batta Spinola – Công trình của Hercules tại Palazzo Gio Batta Spinola

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Riferimenti:
– https://www.amezena.net/edicole-e-portali/le-fatiche-di-ercole/
– https://www.amezena.net/i-caruggi/via-degli-orefici/

La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia.
Il Palazzo dei Priori, situato nel cuore di Perugia, è uno dei più importanti esempi di architettura gotica in Italia. Costruito tra il 1293 e il 1443, questo edificio storico ospita oggi il Municipio e la Galleria Nazionale dell’Umbria.
Uno degli elementi più affascinanti del Palazzo è la sua scalinata a ventaglio, progettata dall’architetto senese Ambrogio Maitani. Questa scalinata, che conduce alla Sala dei Notari e alla Sala della Vaccara, è stata aggiunta nel 1902, sostituendo una precedente a due rampe. La scalinata è coronata da copie in bronzo del Grifo perugino e del Leone guelfo, simboli della città, che aggiungono un tocco di maestosità all’ingresso principale.
La scalinata non è solo un elemento architettonico, ma anche un simbolo della storia e della cultura di Perugia. Ogni gradino racconta una storia, ogni dettaglio riflette l’arte e l’abilità degli artigiani che l’hanno costruita. Visitare il Palazzo dei Priori e salire questa scalinata significa fare un viaggio nel tempo, immergendosi nella ricca eredità medievale della città.
Se ti trovi a Perugia, non perdere l’occasione di ammirare questa meraviglia architettonica e di esplorare le sale storiche del Palazzo dei Priori. È un’esperienza che ti lascerà senza fiato e ti farà apprezzare ancora di più la bellezza e la storia di questa affascinante città umbra.

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La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

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Ecco dove si trova il palazzo:

Il Palazzo dei Priori, o comunale, è uno dei migliori esempi d’Italia di palazzo pubblico dell’età comunale. Sorge nella centrale Piazza IV Novembre a Perugia, in Umbria. Si estende lungo Corso Vannucci fino a via Boncambi. È ancora oggi sede di parte del Municipio e, al terzo piano, della Galleria nazionale dell’Umbria. Deve il suo nome ai Priori, la massima autorità politica al governo della città in epoca medievale.
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The staircase of the Palazzo dei Priori in Perugia – L’escalier du Palazzo dei Priori à Pérouse – La escalera del Palazzo dei Priori en Perugia – A escadaria do Palazzo dei Priori em Perugia – Die Treppe des Palazzo dei Priori in Perugia – Cầu thang của Palazzo dei Priori ở Perugia

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La Cappella del beato Luca Belludi a Padova

La Cappella del beato Luca Belludi a Padova

La Cappella del beato Luca Belludi a Padova.
La Cappella del Beato Luca Belludi, situata nella Basilica di Sant’Antonio a Padova, è una perla artistica e spirituale di grande importanza. Questo luogo sacro, dedicato a uno dei più stretti collaboratori di Sant’Antonio, non solo rappresenta un punto di riferimento per i devoti ma è anche un esempio straordinario di arte e architettura medievale.
Luca Belludi nacque a Padova nel 1200 e divenne frate francescano, noto per la sua vita di umiltà e devozione. Discepolo e amico di Sant’Antonio, Luca ne proseguì l’opera evangelizzatrice e caritatevole dopo la morte del Santo. La sua vita fu caratterizzata da una profonda spiritualità e da un impegno costante nel servire i poveri e i bisognosi. La sua beatificazione avvenne nel 1927, riconoscendo ufficialmente la sua santità e il suo contributo alla Chiesa.
La Cappella del Beato Luca Belludi è un esempio raffinato di arte medievale, con affreschi che risalgono al XIV secolo, attribuiti alla scuola di Giotto. Situata nella Basilica di Sant’Antonio, uno dei luoghi più venerati di Padova, la cappella è un luogo di pellegrinaggio per i fedeli che cercano l’intercessione del Beato Luca.
Gli affreschi della cappella raccontano la vita e i miracoli del Beato Luca Belludi e di Sant’Antonio. Le scene sono ricche di dettagli vividi e colori brillanti, che trasmettono un senso di spiritualità profonda e di devozione religiosa. Tra le scene più note, vi sono quelle che raffigurano il Beato Luca in preghiera e i suoi numerosi atti di carità.
L’architettura della cappella riflette lo stile gotico, con eleganti archi a sesto acuto e una struttura che invita alla contemplazione. Le linee slanciate e le vetrate colorate contribuiscono a creare un’atmosfera di raccoglimento e di pace, ideale per la preghiera e la meditazione.
La Cappella del Beato Luca Belludi è un luogo di profonda importanza spirituale per i fedeli. La devozione al Beato Luca è particolarmente sentita a Padova, dove molti pellegrini vengono a pregare per ottenere grazie e favori. La cappella è anche un luogo dove si celebrano messe e altre cerimonie religiose, mantenendo viva la memoria e il culto del Beato Luca.
Nel corso dei secoli, la Cappella del Beato Luca Belludi ha subito vari interventi di restauro per preservarne la bellezza e l’integrità. Questi lavori hanno permesso di mantenere in buone condizioni gli affreschi e la struttura architettonica, garantendo che questo tesoro artistico e spirituale possa essere ammirato e venerato dalle future generazioni.

La Cappella del Beato Luca Belludi è un luogo di straordinaria bellezza e spiritualità, che unisce arte e fede in un connubio perfetto. Questo gioiello della Basilica di Sant’Antonio a Padova continua ad attirare devoti e appassionati di arte da tutto il mondo, offrendo un’occasione unica per immergersi nella storia e nella spiritualità di uno dei periodi più affascinanti del medioevo italiano. La sua conservazione e il suo culto testimoniano l’importanza duratura del Beato Luca Belludi nella tradizione religiosa e culturale di Padova.

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Foto scattate con Honor 20.

Questo è il sito ufficiale della basilica: santantonio.org.

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La cappella è, a dire il vero, dedicata agli apostoli Filippo e Giacomo il Minore, ma ha preso il nome con cui è nota ora perché vi sono conservate le spoglie mortali del beato Luca Belludi, che fu compagno del Santo nell’ultimo scorcio della sua vita, tra il 1230 ed il 1231. La cappella è composta da un’unica navata con volta a crociera e da una piccola abside semiottagonale coperta da una volta a padiglione. Fu eretta nel 1382 per conto dei fratelli Naimerio e Manfredino Conti, patrizi padovani.
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Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

La fontana in piazza Paolo Centinaro a Portovenere

Il leone della fontana in piazza Paolo Cantinaro a Portovenere

Il leone della fontana in piazza Paolo Centinaro a Portovenere.
Passeggiando tra gli stretti vicoli di Portovenere, una delle perle della provincia della Spezia, ho trovato questa bella piazzetta con questa bella fontana.
L’attenzione del mio obiettivo si è posata su questa figura di un leone.

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Il leone della fontana in piazza Paolo Centinaro a Portovenere

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Ecco dove si trova la fontana:

Paolo Centinaro benefattore portovenerese, cui è dedicata l’antica piazza della “Cisterna Pubblica” fatta costruire dai Genovesi nel XIII sec. per raccogliere le acque piovane. Al centro della piazza c’è la Fontana dei leoni, fatta costruire durante il fascismo, da Ettore Andrea Mori, podestà e cultore delle bellezze artistiche e storiche di Porto Venere.
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The lion of the fountain in Piazza Paolo Centinaro in Portovenere – Le lion de la fontaine de la Piazza Paolo Centinaro à Portovenere – El león de la fuente en Piazza Paolo Centinaro en Portovenere – O leão da fonte na Piazza Paolo Centinaro em Portovenere – Der Löwe des Brunnens auf der Piazza Paolo Centinaro in Portovenere – Con sư tử của đài phun nước ở Quảng trường Paolo Centinaro ở Portovenere

La statua del leone nella Fontana dei Quattro Fiumi

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La statua del leone nella Fontana dei Quattro Fiumi.
Nel cuore pulsante di Roma, Piazza Navona è uno dei luoghi più iconici e affascinanti della città eterna. Al centro di questa piazza barocca si erge la magnifica Fontana dei Fiumi, una delle opere più celebri del maestro Gian Lorenzo Bernini. Tra le numerose figure che adornano questa fontana, il leone è un elemento che cattura particolarmente l’attenzione dei visitatori, simbolizzando forza e maestosità in un contesto artistico di straordinaria bellezza.
Realizzata tra il 1648 e il 1651 su commissione di Papa Innocenzo X, la Fontana dei Fiumi è un capolavoro di arte barocca. La fontana rappresenta i quattro grandi fiumi dei quattro continenti conosciuti all’epoca: il Nilo per l’Africa, il Gange per l’Asia, il Danubio per l’Europa e il Rio della Plata per le Americhe. Ogni fiume è personificato da una statua colossale che esprime le caratteristiche del rispettivo continente.
Il leone, situato accanto alla rappresentazione del fiume Nilo, è una figura che incarna potenza e regalità. Raffigurato mentre beve dalle acque della fontana, il leone simboleggia la vita che scaturisce dall’acqua, un elemento essenziale per l’esistenza umana e animale. La scelta del leone non è casuale: nel simbolismo cristiano e nell’iconografia dell’epoca, il leone rappresenta anche la resurrezione e la forza spirituale.
Il leone di Bernini è scolpito con una cura meticolosa dei dettagli, che ne esaltano la maestosità e la vividezza. Le possenti zampe, la criniera fluente e l’espressione intensa del volto rendono questa scultura un esempio perfetto della maestria di Bernini nel trasformare il marmo in vita. La postura del leone, colto nell’atto di bere, aggiunge un senso di movimento e realismo che contribuisce a rendere l’intera fontana un’opera dinamica e affascinante.
Il leone della Fontana dei Fiumi ha un impatto culturale significativo, rappresentando non solo un elemento decorativo ma anche un simbolo potente che evoca la grandezza e la ricchezza della natura. La sua presenza in Piazza Navona, un luogo di incontro e di celebrazione per i romani e i turisti, sottolinea l’importanza dell’arte come mezzo per comunicare valori universali e per arricchire l’esperienza collettiva dello spazio urbano.

Il leone della Fontana dei Fiumi è una testimonianza eloquente della genialità artistica di Gian Lorenzo Bernini e della sua capacità di infondere vita nel marmo. Questo simbolo di forza e maestosità, inserito in uno dei contesti più affascinanti di Roma, continua ad affascinare e ispirare i visitatori di tutto il mondo. La Fontana dei Fiumi, con il suo leone imponente, rimane uno dei capolavori indiscussi del barocco romano, un luogo dove l’arte e la storia si fondono in una danza eterna di bellezza e significato.

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Ecco dove si trova la fontana:

un leone sul lato orientale che sbuca, come il cavallo, dalla cavità delle rocce per abbeverarsi ai piedi di una palma africana (realizzata da Giobatta Palombo nel 1650) che si innalza fino alla base dell’obelisco
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The lion statue in the Fountain of the Four Rivers in the square called Navona in Rome – La statue du lion dans la Fontaine des Quatre Fleuves sur la place Navona à Rome – La estatua del león en la Fuente de los Cuatro Ríos en la plaza llamada Navona en Roma – A estátua do leão na Fonte dos Quatro Rios, na praça chamada Navona, em Roma – Die Löwenstatue im Vierströmebrunnen auf dem Platz namens Navona in Rom – Tượng sư tử tại Đài phun nước Bốn con sông ở quảng trường Navona ở Rome

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La bella Porta Fuga nella città di Spoleto

La bella Porta Fuga nella città di Spoleto

La bella Porta Fuga nella città di Spoleto.
La città di Spoleto, situata nel cuore dell’Umbria, è ricca di storia e fascino. Tra i suoi tesori più preziosi si trova la Porta Fuga, un’antica porta che racconta storie di coraggio e resistenza.
La Porta Fuga prende il nome da un episodio leggendario avvenuto nel 217 a.C. Durante l’invasione di Annibale, gli abitanti di Spoleto riuscirono a respingere l’esercito cartaginese lanciando olio bollente dalla vicina Torre dell’Olio. Questo atto di difesa eroica ha dato alla porta il suo nome, che significa “porta della fuga”, in riferimento alla ritirata degli invasori.
Costruita originariamente durante l’epoca romana, la Porta Fuga è stata successivamente modificata nel corso dei secoli. Gli esperti ritengono che la struttura attuale risalga alla fine del XII secolo. La porta è stata sopraelevata nel 1655 in occasione della visita di Cristina di Svezia, e queste modifiche sono ancora visibili oggi.
Oggi, la Porta Fuga non è solo un monumento storico, ma anche un simbolo dell’identità e della resilienza di Spoleto. Passeggiando per Via Porta Fuga, si può quasi sentire l’eco delle battaglie passate e immaginare la determinazione degli antichi spoletini.
Per chi visita Spoleto, la Porta Fuga è una tappa imperdibile. Situata nella prima cinta muraria della città, offre uno sguardo affascinante sul passato difensivo di Spoleto. Non lontano si trova la Torre dell’Olio, un’altra struttura storica che completa il quadro di questa epoca leggendaria.
La Porta Fuga è più di una semplice porta; è un testimone silenzioso della storia di Spoleto. Ogni pietra racconta una storia di coraggio e resistenza, rendendo questo luogo un punto di interesse fondamentale per chiunque voglia scoprire le radici profonde di questa affascinante città umbra.

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Dove si trova la porta:

La via prende il nome dalla porta che faceva parte della cinta muraria della città in età romana, prima dello sviluppo medievale del borgo San Gregorio. Più tardi prese la denominazione di Porta Fuga per alludere all’episodio leggendario della cacciata dell’esercito cartaginese di Annibale sotto le mura di Spoleto (217 a.C.), allontanato dal getto di olio bollente che gli spoletini lanciarono dalla vicina Torre dell’Olio.
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The beautiful Fuga gate in the city of Spoleto – La belle porte d’évasion dans la ville de Spoleto – La hermosa puerta de escape en la ciudad de Spoleto – A bela porta de fuga na cidade de Spoleto – Die schöne Fluchttür in der Stadt Spoleto – Cửa thoát hiểm tuyệt đẹp ở thành phố Spoleto

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Il Battistero della Cattedrale di Bergamo

Il Battistero della Cattedrale di Bergamo

Il Battistero della Cattedrale di Bergamo.
Nel cuore della città alta di Bergamo, circondata da antiche mura e strette stradine lastricate, si erge imponente la Cattedrale di Sant’Alessandro, una delle più importanti testimonianze dell’arte sacra in Lombardia. Tra le sue gemme più preziose spicca il Battistero, una struttura di grande rilevanza artistica e storica che incanta i visitatori con la sua bellezza e la sua spiritualità intrinseca.
Il Battistero della Cattedrale di Bergamo, dedicato a San Giovanni Battista, risale al periodo medievale, con alcune parti che risalgono addirittura al IX secolo. La sua architettura riflette lo stile romanico, con influenze successive del gotico e del rinascimento, testimonianza dei diversi periodi storici che hanno plasmato la città nel corso dei secoli.
La struttura esterna del Battistero è caratterizzata da una facciata semplice ma elegante, ornata da archi ciechi, lesene e un portale decorato con sculture sacre. All’interno, gli affreschi medievali e gli elementi architettonici rinascimentali creano un’atmosfera di sacralità e contemplazione.
Uno dei tesori più preziosi del Battistero sono gli affreschi che adornano le sue pareti, risalenti principalmente al XIII e al XIV secolo. Queste opere d’arte sacra, realizzate da artisti anonimi dell’epoca, narrano storie bibliche e scene della vita di San Giovanni Battista, dando vita alla fede e alla devozione dei fedeli.
Tra gli affreschi più celebri vi è il ciclo della vita di San Giovanni Battista, che comprende episodi come la sua nascita miracolosa, il suo ministero nel deserto e il suo martirio. Le vivide rappresentazioni e l’uso sapiente del colore conferiscono loro un fascino senza tempo, trasportando i visitatori in un viaggio spirituale attraverso la storia della cristianità.
Il Battistero è un luogo di grande importanza spirituale per i fedeli bergamaschi e per i visitatori in cerca di riflessione e contemplazione. È qui che molti cristiani ricevono il sacramento del battesimo, un rito di iniziazione nella fede cristiana che simboleggia la rinascita spirituale e la comunione con Dio.
Oltre alla sua funzione liturgica, il Battistero rappresenta anche un simbolo della continuità della fede cristiana attraverso i secoli. Le generazioni di fedeli che si sono avvicendate hanno lasciato il loro segno in questo luogo sacro, contribuendo a preservare la sua bellezza e la sua importanza storica per le future generazioni.
Il Battistero della Cattedrale di Bergamo è aperto ai visitatori che desiderano ammirare la sua bellezza artistica e vivere un momento di spiritualità. I turisti possono partecipare alle visite guidate organizzate dalla diocesi locale o esplorare il Battistero in modo autonomo, lasciandosi incantare dalle sue opere d’arte e dalla sua atmosfera suggestiva.

In conclusione, il Battistero della Cattedrale di Bergamo rappresenta un capolavoro dell’arte sacra e un luogo di profonda significatività spirituale. Con la sua architettura affascinante, le sue decorazioni mozzafiato e la sua storia millenaria, continua a ispirare e a elevare coloro che lo visitano, offrendo loro un’esperienza unica di bellezza e di contemplazione.

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Il Battistero della Cattedrale di Bergamo

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Questo è il sito ufficiale della Cattedrale: cattedraledibergamo.it.

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Dove si trova il battistero:

Il battistero di Bergamo è l’edificio destinato al rito battesimale, realizzato nel XIV secolo da Giovanni da Campione, e conservato dal 1900 sulla piazza del Duomo di Bergamo, di fronte alla basilica di Sant’Alessandro. Fin dal X secolo a Bergamo vi erano presenti più chiese, tra queste una intitolata a san Vincenzo, residenza vescovile, istituita dal vescovo Adalberto e la chiesa di Santa Maria Vetus destinata a essere la chiesa battesimale.
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The Baptistery of the Cathedral of Bergamo – Le Baptistère de la Cathédrale de Bergame – El Baptisterio de la Catedral de Bérgamo – O Batistério da Catedral de Bérgamo – Das Baptisterium der Kathedrale von Bergamo – Nhà rửa tội của Nhà thờ Bergamo

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La fontana di San Ruffino ad Assisi

La fontana di San Ruffino ad Assisi

La fontana di San Ruffino ad Assisi.
La Fontana di San Rufino è una delle attrazioni storiche di Assisi, situata nella pittoresca Piazza San Rufino, a pochi passi dalla Cattedrale di San Rufino. Costruita nel 1532, la fontana serviva come una delle principali fonti di acqua fresca per la città.
Questa fontana, con il suo lungo bacino rettangolare in pietra, somiglia più a un grande abbeveratoio che a una fontana tradizionale. È incastonata nel muro del Palazzo Sermatti, che si estende lungo un lato della piazza. La fontana è decorata con sei teste di leoni, dalle quali sgorga l’acqua, creando un’atmosfera suggestiva e storica.
La Piazza San Rufino, dove si trova la fontana, è un luogo di grande importanza storica e culturale. La cattedrale adiacente, dedicata a San Rufino, è un magnifico esempio di architettura romanica e ospita numerosi tesori artistici e storici. La fontana stessa è un simbolo della vita quotidiana di Assisi nel passato, quando le fontane pubbliche erano essenziali per la comunità.
Oggi, la Fontana di San Rufino è un punto di riferimento per i turisti che visitano Assisi. È un luogo ideale per fermarsi e scattare qualche foto, godendo della bellezza e della tranquillità della piazza. Anche se la visita alla fontana può richiedere solo pochi minuti, è un’esperienza che arricchisce la comprensione della storia e della cultura di Assisi.

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La fontana di San Ruffino ad Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

Il portale centrale in particolare ha una ricca ornamentazione, soprattutto nella ghiera multipla decorata da rilievi di tralci, girali, figure allegoriche e animali mostruosi; la lunetta ospita il Cristo in trono entro un clipeo, tra il sole, la luna, la Madonna che allatta e San Rufino.
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The fountain of San Ruffino in Assisi – La fontaine de San Ruffino à Assise – La fuente de San Rufino en Asís – A fonte de San Ruffino em Assis – Der Brunnen von San Ruffino in Assisi – Đài phun nước San Ruffino ở Assisi

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Il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca

Il Polittico di Sant'Antonio di Piero della Francesca alla Galleria Nazionale di Perugia

Il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca alla Galleria Nazionale di Perugia.
Visitando la bellissima Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia, ho avuto la possibilitá di vedere oper d’arte meravigliose.
Come questo polittico realizzato dal celebre Piero della Francesca.

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Il Polittico di Sant'Antonio di Piero della Francesca alla Galleria Nazionale di Perugia

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50. E’ stato richiesto al personale di sorveglianza il permesso di scattare e pubblicare le foto sul sito.

Il sito ufficiale del Museo è questo: gallerianazionaledellumbria.it.

Per vedere tutte le foto che ho scattato nel museo, clicca qui:

L’opera, destinata al convento di Sant’Antonio di Perugia venne cominciata poco dopo il rientro da Roma, verso il 1460. Come il Polittico della Misericordia si tratta di un’opera di impostazione arcaica, sicuramente su richiesta dei committenti, con le figure principali dipinte su un prezioso fondo d’oro e con un motivo che imita le stoffe preziose, forse ispirato a modelli iberici che l’artista poteva aver visto durante il soggiorno romano. Decisamente moderno è invece il riquadro superiore dell’Annunciazione.
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The Polyptych of St. Anthony by Piero della Francesca at the National Gallery of Perugia – Le Polyptyque de Saint Antoine de Piero della Francesca à la Galerie Nationale de Pérouse – El Políptico de San Antonio de Piero della Francesca en la Galería Nacional de Perugia – O Políptico de Santo António de Piero della Francesca na Galeria Nacional de Perugia – Das Polyptychon des Heiligen Antonius von Piero della Francesca in der Nationalgalerie von Perugia – Bức tranh Polyptych của Thánh Anthony của Piero della Francesca tại Phòng trưng bày Quốc gia Perugia