Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano.
Il Tempio di Saturno (in latino: Templum Saturni) era un antico tempio romano dedicato a Saturno, la divinità dell’agricoltura e della ricchezza. Si trovava al piede del Campidoglio, nella parte occidentale del Foro Romano. La sua costruzione risale al V secolo a.C., ma l’edificio che possiamo vedere oggi risale principalmente al periodo della Repubblica romana, con alcune modifiche apportate nel corso dei secoli successivi.
Il tempio era conosciuto per la sua ricca decorazione e per la celebre statua di Saturno al suo interno. La statua di Saturno era tradizionalmente legata e durante le festività di Saturnalia, che si svolgevano in dicembre, la corda veniva simbolicamente sciolta per rappresentare la liberazione delle restrizioni.
La struttura attuale del tempio è molto parziale, con solo alcuni resti delle colonne e delle fondamenta. Tuttavia, alcune colonne originali sono ancora in piedi, fornendo un’idea delle dimensioni e dell’eleganza dell’edificio. La parte antica del Tempio di Saturno è stata integrata con alcune ricostruzioni più tarde, e l’aspetto esatto del tempio è stato oggetto di dibattiti tra gli archeologi.
Il Foro Romano, in cui si trova il Tempio di Saturno, è una delle zone archeologiche più importanti e visitate di Roma, offrendo ai visitatori una visione affascinante della vita nella Roma antica attraverso i suoi templi, basiliche, e strutture pubbliche.

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Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Questo il sito ufficiale del sito: colosseo.it.

Ecco dove si trovano i resti del tempio:

Il Foro Romano (in latino Forum Romanum, sebbene i Romani si riferissero ad esso più spesso come Forum Magnum o semplicemente Forum) è un’area archeologica di Roma racchiusa tra il Palatino, il Campidoglio, Via dei Fori Imperiali ed il Colosseo, costituita dalla stratificazione dei resti di quegli edifici e monumenti di epoche eterogenee che per gran parte della storia antica di Roma rappresentarono il centro politico, giuridico, religioso ed economico della città di Roma, oltre che il centro nevralgico dell’intera civiltà romana.
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La splendida Basilica di San Francesco d’Assisi

La splendida Basilica di San Francesco d'Assisi

La splendida Basilica di San Francesco d’Assisi.
La Basilica di San Francesco d’Assisi è uno dei luoghi più venerati del cristianesimo e un capolavoro architettonico e artistico. Situata nella pittoresca città di Assisi, in Umbria, la basilica è dedicata a San Francesco, il fondatore dell’Ordine Francescano, noto per la sua vita di povertà, umiltà e amore per tutte le creature. La Basilica è composta da due chiese sovrapposte, la Basilica Inferiore e la Basilica Superiore, entrambe ricche di opere d’arte inestimabili e di profonda spiritualità.
La costruzione della Basilica di San Francesco iniziò nel 1228, subito dopo la canonizzazione di San Francesco, per volere di Papa Gregorio IX. La basilica fu completata in tempi relativamente brevi: la Basilica Inferiore fu consacrata nel 1230, mentre la Basilica Superiore fu terminata e consacrata nel 1253.

L’ingresso alla Basilica Inferiore avviene attraverso un portale decorato con intricati motivi gotici. L’interno è caratterizzato da un’atmosfera raccolta e spirituale, con una serie di cappelle laterali riccamente affrescate. Gli affreschi della Basilica Inferiore sono attribuiti a grandi artisti come Cimabue, Pietro Lorenzetti e Simone Martini, e illustrano scene della vita di Cristo, della Madonna e di San Francesco.
Uno dei punti più importanti della Basilica Inferiore è la cripta, che custodisce la tomba di San Francesco. La tomba è una meta di pellegrinaggio per milioni di fedeli da tutto il mondo, che vengono a rendere omaggio al santo e a pregare presso la sua tomba.

La Basilica Superiore, costruita in stile gotico, è nota per la sua luminosità e per le sue ampie vetrate colorate che inondano di luce l’interno. La navata unica è decorata con uno dei cicli di affreschi più celebri della storia dell’arte, attribuiti a Giotto e alla sua scuola. Questi affreschi narrano la vita di San Francesco in una serie di 28 scene, dal suo incontro con il lebbroso alla predica agli uccelli, fino alla sua morte.
Gli affreschi di Giotto sono considerati una pietra miliare nell’arte occidentale, segnando il passaggio dal manierismo bizantino alla rappresentazione naturalistica e umana. Ogni scena è caratterizzata da una straordinaria vivacità e profondità emotiva, rendendo la storia del santo accessibile e toccante per tutti i visitatori.
Adiacente alla Basilica si trova il Sacro Convento, un complesso monastico che ospita una comunità di frati francescani. Il chiostro del convento è un luogo di grande serenità, con il suo giardino ben curato e il colonnato che offre un luogo di riflessione e preghiera. Il convento ospita anche una biblioteca e un archivio che conservano manoscritti e documenti di inestimabile valore storico e spirituale.

La Basilica di San Francesco di Assisi è molto più di un semplice monumento storico; è un luogo di profonda spiritualità e devozione. La basilica è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2000, riconoscendo il suo valore universale come simbolo della fede e dell’arte.
Ogni anno, la basilica accoglie milioni di pellegrini e turisti che vengono a rendere omaggio a San Francesco, a pregare presso la sua tomba e a immergersi nella bellezza delle opere d’arte che adornano le sue pareti. La basilica è anche un luogo di celebrazioni liturgiche e di eventi culturali, che contribuiscono a mantenere viva la memoria e l’eredità del santo di Assisi.

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Ecco dove si trova la basilica:

Voluta da Papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell’Ordine minoritico e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati. Fa parte delle proprietà non extraterritoriali della Santa Sede, quindi non gode di immunità diplomatica. Nella complessa storia che ha segnato l’evoluzione dell’Ordine, la basilica (e l’annesso Sacro Convento) fu sempre custodita dai cosiddetti “frati della comunità”, il gruppo che andò in seguito a costituire l’Ordine dei Frati Minori Conventuali.
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La statua di San Giacomo a cavallo a Barcellona

La statua di San Giacomo a cavallo a Barcellona

La statua di San Giacomo a cavallo a Barcellona.
Arrivato in una delle piazze più importanti, amministrativamente parlado, di Barcellona ho fotografato questa bella statua di San Giacomo (che in catalano si chiana Sant Jaume).
Leggo in rete che la statua è stata scolpita dallo scultore Manuel Fuxà nel 1902 per decorare il palazzo della Caixa d’Estalvis i Mont de Pietat.

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La statua di San Giacomo a cavallo a Barcellona

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Dove si trova la statua:

Giacomo il Maggiore, detto anche Giacomo di Zebedeo (Betsaida, … – Gerusalemme, 44), fa parte del gruppo dei dodici apostoli di Gesù, secondo quanto riportato dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli. È detto «Maggiore» per distinguerlo dall’apostolo omonimo, Giacomo di Alfeo, detto «Minore» o “il fratello del Signore”.
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Animali colorati al Parco Guell di Barcellona

Statue di animali colorati al Parco Guell di Barcellona

Statue di animali colorati al Parco Guell di Barcellona.
Il Parco Güell, situato sulla collina del Carmel a Barcellona, è una delle opere più celebri di Antoni Gaudí, l’architetto catalano noto per il suo stile unico e visionario. Tra i numerosi elementi artistici e architettonici che caratterizzano questo parco, le statue di animali colorati occupano un posto speciale, affascinando visitatori di tutte le età con la loro vivacità e originalità.
Progettato e costruito tra il 1900 e il 1914, il Parco Güell doveva inizialmente essere una città-giardino residenziale, ma il progetto fu successivamente abbandonato e trasformato in un parco pubblico. Gaudí concepì il parco come un luogo dove la natura e l’arte si fondessero armoniosamente, creando un ambiente unico e magico.

Le statue di animali colorati del Parco Güell sono distribuite in tutto il parco e rappresentano una delle caratteristiche più distintive del sito. Realizzate principalmente con la tecnica del trencadís, una forma di mosaico che utilizza frammenti di ceramica colorata, queste statue riflettono la passione di Gaudí per la natura e le forme organiche.

Nelle mie foto trovate la Salamandra (El Drac) ed un serpente: probabilmente la statua più famosa del parco è la salamandra situata all’ingresso principale. Conosciuta come “El Drac” (Il Drago), questa figura coloratissima è diventata un’icona di Barcellona. La salamandra, con il suo mosaico brillante di colori, accoglie i visitatori e incarna perfettamente l’estetica di Gaudí, che combina forme naturali con un’esplosione di colori. Altre statue di rettili, come serpenti e lucertole, sono sparse nel parco. Queste figure, decorate con trencadís, sembrano emergere dal terreno, creando un effetto sorprendente e giocoso. Ogni statua è unica, con schemi di colori e disegni diversi, che mostrano l’attenzione ai dettagli di Gaudí.

Le statue di animali colorati nel Parco Güell non sono solo elementi decorativi, ma portano con sé un profondo significato simbolico. Gaudí, profondamente religioso e amante della natura, vedeva questi animali come simboli di rigenerazione, vita e spiritualità. La salamandra, ad esempio, è spesso associata all’alchimia e al fuoco, rappresentando la trasformazione e la purificazione.
Visitare il Parco Güell e ammirare le sue statue di animali colorati è un’esperienza che stimola i sensi. I colori vivaci dei mosaici, le forme sinuose delle statue e l’integrazione armoniosa con il paesaggio naturale creano un ambiente visivamente affascinante e stimolante. Ogni angolo del parco offre nuove sorprese, rendendo la visita un’avventura continua.

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Questo il sito ufficiale del parco: parkguell.barcelona.

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Ecco dove si trova il parco:

Il Parco Güell (Parc Güell in catalano e Park Güell nella sua denominazione originale) è un parco pubblico di 17,18 ettari con giardini ed elementi architettonici situato nella parte superiore della città di Barcellona, sul versante meridionale del Monte Carmelo. Ideato come complesso urbanistico, fu progettato dall’architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano, a carico dell’impresario Eusebi Güell e inaugurato come parco pubblico nel 1926.
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La torre dei Caduti a Bergamo

La torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto a Bergamo

La torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto a Bergamo.
La Torre dei Caduti, situata nel cuore di Bergamo, è uno dei monumenti più significativi della città. Eretta per commemorare i soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale, questa imponente torre rappresenta non solo un simbolo di memoria per i caduti, ma anche un pezzo importante del patrimonio storico e architettonico di Bergamo.
La costruzione della Torre dei Caduti fu avviata nel 1922 e completata nel 1924, su progetto dell’architetto Marcello Piacentini, uno dei più importanti esponenti del razionalismo italiano. La torre fu inaugurata il 27 ottobre 1924, durante una solenne cerimonia che vide la partecipazione di numerose autorità e cittadini.

La scelta di costruire un monumento di tale importanza rispondeva all’esigenza di onorare la memoria dei soldati bergamaschi caduti durante la Prima Guerra Mondiale, un conflitto che aveva segnato profondamente la comunità locale e l’intera nazione. La torre doveva rappresentare un segno tangibile del sacrificio di questi uomini e delle loro famiglie.
La Torre dei Caduti si erge imponente in Piazza Vittorio Veneto, nella Città Bassa di Bergamo. Alta circa 45 metri, la torre è costruita in pietra e presenta uno stile architettonico sobrio ma solenne, tipico delle opere di Piacentini. La base della torre è quadrangolare, con lati di circa 10 metri, e si eleva in una struttura slanciata che culmina con una cella campanaria.
Uno degli elementi più distintivi della torre è il grande orologio posto su uno dei lati superiori, visibile da gran parte della piazza. Questo orologio, oltre a svolgere una funzione pratica, simboleggia anche il passare del tempo e la perpetua memoria dei caduti.

La Torre dei Caduti non è solo un monumento architettonico, ma un vero e proprio simbolo di memoria collettiva. Ogni anno, il 4 novembre, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, la torre diventa il fulcro delle commemorazioni ufficiali, con cerimonie che ricordano il sacrificio dei soldati bergamaschi e di tutti i caduti in guerra.

Il monumento è anche un luogo di riflessione per i cittadini e i visitatori, un punto dove fermarsi a pensare ai valori della pace e della solidarietà. La sua posizione centrale e la sua imponenza ne fanno un punto di riferimento nel tessuto urbano di Bergamo, un luogo che invita alla contemplazione e alla memoria.

La Torre dei Caduti è accessibile al pubblico e offre la possibilità di salire fino alla sua sommità, da cui si può godere di una vista panoramica sulla città e sui dintorni. All’interno della torre, un piccolo museo espone cimeli e documenti storici legati alla Prima Guerra Mondiale e ai soldati bergamaschi.
Tra le curiosità, vale la pena menzionare che la torre è stata restaurata più volte nel corso del tempo per preservarne l’integrità e l’aspetto originale. Gli interventi di restauro hanno riguardato sia la struttura esterna che gli interni, con particolare attenzione alla conservazione degli elementi storici e artistici.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Dove si trova la torre:

La torre dei Caduti di Bergamo si trova nella parte bassa della città in piazza Vittorio Veneto, all’inizio del Sentierone, il cosiddetto salotto di Bergamo. Dal 24 maggio 2015, dopo un periodo di restauri, è di nuovo visitabile. La torre dei caduti fa parte della rete del Museo delle storie di Bergamo, gestita da Fondazione Bergamo nella storia.
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The Tower of the Fallen in the square dedicated to the Battle of Vittorio Veneto in Bergamo – La Tour des Déchus sur la place dédiée à la bataille de Vittorio Veneto à Bergame – La Torre de los Caídos en la plaza dedicada a la batalla de Vittorio Veneto en Bérgamo – A Torre dos Caídos na praça dedicada à batalha de Vittorio Veneto em Bérgamo – Der Turm der Gefallenen auf dem Platz, der der Schlacht von Vittorio Veneto in Bergamo gewidmet ist – Tháp sụp đổ tại quảng trường dành riêng cho trận chiến Vittorio Veneto ở Bergamo

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Due opere del Perugino alla Galleria di Perugia

Due opere del Perugino alla Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia

Due opere del Perugino alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.
Qualche mese fa sono stato, assieme a mia moglie, in vacanza in Umbria. Visitando Perugia siamo stati alla Galleria Nazionale ad ammirare le bellezze artistiche che vi sono custodite.
Come queste due tele del grande pittore Perugino: L’Adorazione dei Magi e la Pala Terzi.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50. E’ stato richiesto al personale di sorveglianza il permesso di scattare e pubblicare le foto sul sito.

Il sito ufficiale del Museo è questo: gallerianazionaledellumbria.it.

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Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come Pietro Perugino, il Perugino o il divin pittore (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, febbraio 1523), è stato un pittore italiano. Titolare in contemporanea di due attivissime botteghe, a Firenze e a Perugia, fu per un paio di decenni il più noto e influente pittore italiano del suo tempo, tanto da essere definito da Agostino Chigi: “il meglio maestro d’Italia”. Fuse insieme la luce e la monumentalità di Piero della Francesca con il naturalismo e i modi lineari di Andrea del Verrocchio, filtrandoli attraverso i modi gentili della pittura umbra. Fu maestro di Raffaello.
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Two works by Perugino at the National Gallery of Umbria in Perugia – Deux œuvres du Pérugin à la Galerie Nationale de l’Ombrie à Pérouse – Dos obras de Perugino en la Galería Nacional de Umbría en Perugia – Duas obras de Perugino na Galeria Nacional da Úmbria em Perugia – Zwei Werke von Perugino in der Nationalgalerie Umbriens in Perugia – Hai tác phẩm của Perugino tại Phòng trưng bày Quốc gia Umbria ở Perugia

Il rosone della Basilica di San Francesco ad Assisi

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Qualche mese fa sono stato, assieme a mia moglie, in vacanza qualche giorno in Umbria. Una delle tappe della vacanza è stata Assisi e ovviamente non poteva mancare una visita alla famosa Basilica di cui vi descrivo un particolare in questo post.

Il rosone della Basilica di San Francesco ad Assisi è una delle caratteristiche architettoniche più distintive di questo importante luogo di culto. Situata nella città di Assisi, in Umbria, la basilica è famosa per essere la chiesa principale dedicata a San Francesco d’Assisi, il fondatore dell’ordine francescano.
Il rosone si trova nella facciata superiore della basilica, sopra il portale principale. È un elemento decorativo di grande valore artistico e simbolico. I rosone sono tipicamente rotondi o poligonali e sono caratterizzati da un intreccio di vetrate colorate che creano motivi geometrici o figurativi.

Oltre alla basilica superiore, la basilica inferiore è anch’essa un luogo significativo, contenente le cripte dove è sepolto San Francesco. Entrambe le parti della basilica sono patrimonio mondiale dell’UNESCO e attraggono visitatori da tutto il mondo per la loro bellezza artistica e il loro significato spirituale.

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Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la basilica:

La chiesa superiore presenta una facciata semplice a “capanna”. La parte alta è decorata con un rosone centrale, con ai lati i simboli degli Evangelisti in rilievo. La parte bassa è arricchita dal maestoso portale strombato. Sul lato sinistro della facciata è stata appoggiata , nel Seicento, la Loggia delle benedizioni dalla quale, in epoca passata, si mostrava il Velo santo della Madonna. Sullo stesso lato, poco dopo la costruzione della chiesa superiore, è stato innalzato il campanile, un tempo cuspidato.
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The rose window of the facade of the church dedicated to Saint Francis in Assisi – La rosace de la façade de l’église dédiée à Saint François d’Assise – El rosetón de la fachada de la iglesia dedicada a San Francisco en Asís – A rosácea na fachada da igreja dedicada a São Francisco em Assis – Das Rosettenfenster an der Fassade der dem Heiligen Franziskus geweihten Kirche in Assisi – Cửa sổ hoa hồng trên mặt tiền nhà thờ kính Thánh Phanxicô ở Assisi

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La cappella di Sant’Antonio nella basilica a Padova

La cappella di Sant'Antonio nella basilica a Padova

La cappella di Sant’Antonio nella basilica a Padova.
La Basilica di Sant’Antonio a Padova, situata nel nord Italia, è uno dei luoghi di culto più importanti e visitati del paese. La cappella di Sant’Antonio è una parte significativa di questa basilica.
La cappella di Sant’Antonio, conosciuta anche come Cappella dell’Arca, è situata all’interno della basilica e ospita il santuario del Santo. Questa cappella è famosa per il suo altare, che custodisce le spoglie di Sant’Antonio di Padova. Sant’Antonio, nato in Portogallo nel 1195 e morto a Padova nel 1231, fu un francescano molto venerato per i suoi insegnamenti e miracoli.
L’altare, realizzato nel XIII secolo, è decorato con sculture e rilievi raffiguranti storie della vita di Sant’Antonio. Le reliquie del Santo sono conservate in una tomba di marmo rosso posta dietro l’altare. La cappella è un importante luogo di pellegrinaggio e richiama fedeli da tutto il mondo.
Oltre alle opere d’arte e alle reliquie, la cappella è adornata con magnifici affreschi e decorazioni che testimoniano la devozione e il rispetto per Sant’Antonio. La Basilica di Sant’Antonio è un luogo sacro e storico che attrae turisti, fedeli e appassionati d’arte da ogni parte del mondo.

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Foto scattate con Honor 20.

Questo è il sito ufficiale della basilica: santantonio.org.

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L’altare sorge su una piattaforma posta sopra sette gradini. È opera di Tiziano Aspetti (1607), ed è coronato da tre statue eseguite nel 1593-94: quella di Sant’Antonio al centro, affiancata da quella di San Bonaventura e di San Ludovico di Tolosa, che furono vescovi francescani. Sul parapetto si possono vedere due coppie di angeli portacero. Il tabernacolo risale al 1742, come pure le due cartegloria in lamina d’argento sbalzato, lavoro dell’orefice veneziano Andrea Fulici, hanno raffigurato in bassorilievo, partendo da sinistra, il Miracolo del piede tagliato, l’Apparizione di Gesù bambino, il Miracolo della mula, la Vestizione di sant’Antonio ed il Miracolo dei pesci.
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The chapel of Sant’Antonio in the basilica of the same name in Padua – La chapelle Saint-Antoine de la basilique du même nom à Padoue – La capilla de Sant’Antonio en la basílica del mismo nombre en Padua – A capela de Sant’Antonio na basílica homônima em Pádua – Die Kapelle Sant’Antonio in der gleichnamigen Basilika in Padua – Nhà nguyện Sant’Antonio trong vương cung thánh đường cùng tên ở Padua – 帕多瓦同名大教堂中的圣安东尼奥教堂 – パドヴァの同名大聖堂にあるサンタントーニオ礼拝堂

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La cupola della Frederiks Kirke vista dalla nave

La cupola della Frederiks Kirke vista dalla nave

La cupola della Frederiks Kirke vista dalla nave.
Oggi (a dire la verità diverso tempo fa) lo sguardo del mio obiettivo si è posato sulla mastodontica cupola di una delle più famose chiese di Copenaghen.
Da uno dei ponti esterni della nave in cui lavoravo (la Costa Firenze) ormeggiata nel porto della capitale danese.

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La cupola della Frederiks Kirke vista dalla nave

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Dove si trova la chiesa:

La Frederiks Kirke (chiesa di Federico in danese), meglio nota come Marmorkirken (Chiesa marmorea) è una delle chiese di Copenaghen, capitale della Danimarca. Fu progettata dall’architetto Nicolai Eigtved nel 1740 insieme al Frederiksstad, il quartiere di Copenaghen in cui si trova, per commemorare il 300º anniversario dell’incoronazione del primo membro del Casato degli Oldenburg.
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The dome of Frederiks Kirke, Copenhagen, seen from the ship – Le dôme de Frederiks Kirke, Copenhague, vu du navire – La cúpula de Frederiks Kirke, Copenhague, vista desde el barco – A cúpula de Frederiks Kirke, Copenhagen, vista do navio – Die Kuppel der Frederiks Kirke, Kopenhagen, vom Schiff aus gesehen – Mái vòm của Frederiks Kirke, Copenhagen, nhìn từ tàu – 从船上看到哥本哈根 Frederiks Kirke 的圆顶 – 船から見たコペンハーゲンのフレデリクス教会のドーム

Il Teatro Romano di Brixia, l’odierna Brescia

Il Teatro Romano di Brixia, l'odierna Brescia

Il Teatro Romano di Brixia, l’odierna Brescia.
Nel cuore della pittoresca città di Brescia, sorge un monumento che racconta storie millenarie e conserva l’essenza di un’epoca ormai lontana: il Teatro Romano. Questo straordinario capolavoro di ingegneria e cultura è una testimonianza tangibile della grandezza dell’antica Roma e della sua influenza duratura sulla civiltà europea.
Il Teatro Romano di Brescia, datato al I secolo d.C., è uno dei più importanti siti archeologici della regione. Costruito in un’epoca in cui Brixia, l’antico nome di Brescia, era una fiorente colonia romana, il teatro serviva come centro culturale e luogo di intrattenimento per i cittadini.
Il Teatro Romano di Brescia è un esempio superbo di architettura romana. Costruito sulla collina di Cidneo, gode di una vista panoramica che domina la città, offrendo agli spettatori uno spettacolo magnifico prima ancora che le luci sul palco si accendessero.
La cavea, la parte destinata al pubblico, è un capolavoro di ingegneria che può ospitare fino a 15.000 persone. Le gradinate sono divise in tre settori, riservati a diverse classi sociali, evidenziando l’organizzazione rigorosa della società romana. La cavea è sostenuta da un’imponente struttura di archi e pilastri che ancora oggi suscitano l’ammirazione dei visitatori.
Il palco, o “pulpitum,” è la parte centrale del teatro, riservato alle rappresentazioni teatrali e musicali. Il proscenio, ornato da colonne e statue, era il fulcro di attività artistiche che coinvolgevano dramma, commedia e perfino gladiatori in spettacoli appositamente adattati.
Il Teatro Romano di Brescia era molto più di un semplice luogo di spettacoli. Era un centro sociale e culturale, un punto di incontro dove cittadini di diverse classi sociali potevano condividere esperienze e passioni. Gli spettacoli, oltre a intrattenere, servivano anche a educare e comunicare i valori della società romana.
Con il passare dei secoli, il Teatro Romano di Brescia cadde in rovina, sepolto dalla polvere del tempo. Tuttavia, durante il Rinascimento, l’interesse per l’antichità classica fu rinnovato, e il teatro divenne nuovamente oggetto di studio e apprezzamento. Nel corso del XIX secolo, furono intraprese importanti opere di scavo e di restauro, restituendo alla luce il magnifico monumento che oggi ammiriamo.
Oggi, il Teatro Romano di Brescia è un sito archeologico aperto al pubblico, un luogo che trasporta i visitatori indietro nel tempo. Numerosi eventi culturali e spettacoli vengono organizzati nel teatro, permettendo ai moderni cittadini di Brescia di connettersi con le loro radici storiche.

Il Teatro Romano di Brescia è più di una semplice struttura di pietra; è un portale che ci collega all’antica Roma, ci racconta storie di gloria e intrighi, e ci invita a riflettere sulla duratura influenza della civiltà romana nella nostra vita quotidiana. Attraverso la sua imponente presenza, il teatro continua a ispirare e a educare, testimone silenzioso di un’epoca che continua a vivere nei cuori e nelle menti di coloro che lo visitano.

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Il Teatro Romano di Brixia, l'odierna Brescia

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

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Ecco dove si trova il teatro:

Il teatro fu costruito in epoca flavia, come il vicino Capitolium[1](al quale era collegato mediante un porticato), e rimaneggiato durante il principato di Settimio Severo, nel III secolo. Fu probabilmente danneggiato dallo stesso incendio che, nel IV secolo, fece in parte crollare l’edificio templare posto nelle immediate vicinanze e da un terremoto nel V secolo, il quale distrusse completamente la scena e il muro che dava sulla strada. Nonostante ciò venne utilizzato fino al 1173.
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The Roman Theater of Brixia, today’s Brescia – Le théâtre romain de Brixia, l’actuelle Brescia – El Teatro Romano de Brixia, la Brescia actual – O Teatro Romano de Brixia, hoje Brescia – Das römische Theater von Brixia, dem heutigen Brescia – Nhà hát La Mã Brixia, Brescia ngày nay – 布里西亚罗马剧场,即今天的布雷西亚 – ブリクシアのローマ劇場、現在のブレシア

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