Animali colorati al Parco Guell di Barcellona

Statue di animali colorati al Parco Guell di Barcellona

Statue di animali colorati al Parco Guell di Barcellona.
Il Parco Güell, situato sulla collina del Carmel a Barcellona, è una delle opere più celebri di Antoni Gaudí, l’architetto catalano noto per il suo stile unico e visionario. Tra i numerosi elementi artistici e architettonici che caratterizzano questo parco, le statue di animali colorati occupano un posto speciale, affascinando visitatori di tutte le età con la loro vivacità e originalità.
Progettato e costruito tra il 1900 e il 1914, il Parco Güell doveva inizialmente essere una città-giardino residenziale, ma il progetto fu successivamente abbandonato e trasformato in un parco pubblico. Gaudí concepì il parco come un luogo dove la natura e l’arte si fondessero armoniosamente, creando un ambiente unico e magico.

Le statue di animali colorati del Parco Güell sono distribuite in tutto il parco e rappresentano una delle caratteristiche più distintive del sito. Realizzate principalmente con la tecnica del trencadís, una forma di mosaico che utilizza frammenti di ceramica colorata, queste statue riflettono la passione di Gaudí per la natura e le forme organiche.

Nelle mie foto trovate la Salamandra (El Drac) ed un serpente: probabilmente la statua più famosa del parco è la salamandra situata all’ingresso principale. Conosciuta come “El Drac” (Il Drago), questa figura coloratissima è diventata un’icona di Barcellona. La salamandra, con il suo mosaico brillante di colori, accoglie i visitatori e incarna perfettamente l’estetica di Gaudí, che combina forme naturali con un’esplosione di colori. Altre statue di rettili, come serpenti e lucertole, sono sparse nel parco. Queste figure, decorate con trencadís, sembrano emergere dal terreno, creando un effetto sorprendente e giocoso. Ogni statua è unica, con schemi di colori e disegni diversi, che mostrano l’attenzione ai dettagli di Gaudí.

Le statue di animali colorati nel Parco Güell non sono solo elementi decorativi, ma portano con sé un profondo significato simbolico. Gaudí, profondamente religioso e amante della natura, vedeva questi animali come simboli di rigenerazione, vita e spiritualità. La salamandra, ad esempio, è spesso associata all’alchimia e al fuoco, rappresentando la trasformazione e la purificazione.
Visitare il Parco Güell e ammirare le sue statue di animali colorati è un’esperienza che stimola i sensi. I colori vivaci dei mosaici, le forme sinuose delle statue e l’integrazione armoniosa con il paesaggio naturale creano un ambiente visivamente affascinante e stimolante. Ogni angolo del parco offre nuove sorprese, rendendo la visita un’avventura continua.

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Questo il sito ufficiale del parco: parkguell.barcelona.

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Ecco dove si trova il parco:

Il Parco Güell (Parc Güell in catalano e Park Güell nella sua denominazione originale) è un parco pubblico di 17,18 ettari con giardini ed elementi architettonici situato nella parte superiore della città di Barcellona, sul versante meridionale del Monte Carmelo. Ideato come complesso urbanistico, fu progettato dall’architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano, a carico dell’impresario Eusebi Güell e inaugurato come parco pubblico nel 1926.
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The colorful animal statues at Park Guell in Barcelona – Statues d’animaux colorées au parc Guell à Barcelone – Estátuas coloridas de animais no Parque Guell em Barcelona – Coloridas estatuas de animales en el Parque Güell de Barcelona – Bunte Tierstatuen im Park Güell in Barcelona – Những bức tượng động vật đầy màu sắc tại Công viên Guell ở Barcelona

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La torre dei Caduti a Bergamo

La torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto a Bergamo

La torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto a Bergamo.
La Torre dei Caduti, situata nel cuore di Bergamo, è uno dei monumenti più significativi della città. Eretta per commemorare i soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale, questa imponente torre rappresenta non solo un simbolo di memoria per i caduti, ma anche un pezzo importante del patrimonio storico e architettonico di Bergamo.
La costruzione della Torre dei Caduti fu avviata nel 1922 e completata nel 1924, su progetto dell’architetto Marcello Piacentini, uno dei più importanti esponenti del razionalismo italiano. La torre fu inaugurata il 27 ottobre 1924, durante una solenne cerimonia che vide la partecipazione di numerose autorità e cittadini.

La scelta di costruire un monumento di tale importanza rispondeva all’esigenza di onorare la memoria dei soldati bergamaschi caduti durante la Prima Guerra Mondiale, un conflitto che aveva segnato profondamente la comunità locale e l’intera nazione. La torre doveva rappresentare un segno tangibile del sacrificio di questi uomini e delle loro famiglie.
La Torre dei Caduti si erge imponente in Piazza Vittorio Veneto, nella Città Bassa di Bergamo. Alta circa 45 metri, la torre è costruita in pietra e presenta uno stile architettonico sobrio ma solenne, tipico delle opere di Piacentini. La base della torre è quadrangolare, con lati di circa 10 metri, e si eleva in una struttura slanciata che culmina con una cella campanaria.
Uno degli elementi più distintivi della torre è il grande orologio posto su uno dei lati superiori, visibile da gran parte della piazza. Questo orologio, oltre a svolgere una funzione pratica, simboleggia anche il passare del tempo e la perpetua memoria dei caduti.

La Torre dei Caduti non è solo un monumento architettonico, ma un vero e proprio simbolo di memoria collettiva. Ogni anno, il 4 novembre, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, la torre diventa il fulcro delle commemorazioni ufficiali, con cerimonie che ricordano il sacrificio dei soldati bergamaschi e di tutti i caduti in guerra.

Il monumento è anche un luogo di riflessione per i cittadini e i visitatori, un punto dove fermarsi a pensare ai valori della pace e della solidarietà. La sua posizione centrale e la sua imponenza ne fanno un punto di riferimento nel tessuto urbano di Bergamo, un luogo che invita alla contemplazione e alla memoria.

La Torre dei Caduti è accessibile al pubblico e offre la possibilità di salire fino alla sua sommità, da cui si può godere di una vista panoramica sulla città e sui dintorni. All’interno della torre, un piccolo museo espone cimeli e documenti storici legati alla Prima Guerra Mondiale e ai soldati bergamaschi.
Tra le curiosità, vale la pena menzionare che la torre è stata restaurata più volte nel corso del tempo per preservarne l’integrità e l’aspetto originale. Gli interventi di restauro hanno riguardato sia la struttura esterna che gli interni, con particolare attenzione alla conservazione degli elementi storici e artistici.

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Dove si trova la torre:

La torre dei Caduti di Bergamo si trova nella parte bassa della città in piazza Vittorio Veneto, all’inizio del Sentierone, il cosiddetto salotto di Bergamo. Dal 24 maggio 2015, dopo un periodo di restauri, è di nuovo visitabile. La torre dei caduti fa parte della rete del Museo delle storie di Bergamo, gestita da Fondazione Bergamo nella storia.
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The Tower of the Fallen in the square dedicated to the Battle of Vittorio Veneto in Bergamo – La Tour des Déchus sur la place dédiée à la bataille de Vittorio Veneto à Bergame – La Torre de los Caídos en la plaza dedicada a la batalla de Vittorio Veneto en Bérgamo – A Torre dos Caídos na praça dedicada à batalha de Vittorio Veneto em Bérgamo – Der Turm der Gefallenen auf dem Platz, der der Schlacht von Vittorio Veneto in Bergamo gewidmet ist – Tháp sụp đổ tại quảng trường dành riêng cho trận chiến Vittorio Veneto ở Bergamo

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Due opere del Perugino alla Galleria di Perugia

Due opere del Perugino alla Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia

Due opere del Perugino alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.
Qualche mese fa sono stato, assieme a mia moglie, in vacanza in Umbria. Visitando Perugia siamo stati alla Galleria Nazionale ad ammirare le bellezze artistiche che vi sono custodite.
Come queste due tele del grande pittore Perugino: L’Adorazione dei Magi e la Pala Terzi.

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Il sito ufficiale del Museo è questo: gallerianazionaledellumbria.it.

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Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come Pietro Perugino, il Perugino o il divin pittore (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, febbraio 1523), è stato un pittore italiano. Titolare in contemporanea di due attivissime botteghe, a Firenze e a Perugia, fu per un paio di decenni il più noto e influente pittore italiano del suo tempo, tanto da essere definito da Agostino Chigi: “il meglio maestro d’Italia”. Fuse insieme la luce e la monumentalità di Piero della Francesca con il naturalismo e i modi lineari di Andrea del Verrocchio, filtrandoli attraverso i modi gentili della pittura umbra. Fu maestro di Raffaello.
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Two works by Perugino at the National Gallery of Umbria in Perugia – Deux œuvres du Pérugin à la Galerie Nationale de l’Ombrie à Pérouse – Dos obras de Perugino en la Galería Nacional de Umbría en Perugia – Duas obras de Perugino na Galeria Nacional da Úmbria em Perugia – Zwei Werke von Perugino in der Nationalgalerie Umbriens in Perugia – Hai tác phẩm của Perugino tại Phòng trưng bày Quốc gia Umbria ở Perugia

Il rosone della Basilica di San Francesco ad Assisi

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Qualche mese fa sono stato, assieme a mia moglie, in vacanza qualche giorno in Umbria. Una delle tappe della vacanza è stata Assisi e ovviamente non poteva mancare una visita alla famosa Basilica di cui vi descrivo un particolare in questo post.

Il rosone della Basilica di San Francesco ad Assisi è una delle caratteristiche architettoniche più distintive di questo importante luogo di culto. Situata nella città di Assisi, in Umbria, la basilica è famosa per essere la chiesa principale dedicata a San Francesco d’Assisi, il fondatore dell’ordine francescano.
Il rosone si trova nella facciata superiore della basilica, sopra il portale principale. È un elemento decorativo di grande valore artistico e simbolico. I rosone sono tipicamente rotondi o poligonali e sono caratterizzati da un intreccio di vetrate colorate che creano motivi geometrici o figurativi.

Oltre alla basilica superiore, la basilica inferiore è anch’essa un luogo significativo, contenente le cripte dove è sepolto San Francesco. Entrambe le parti della basilica sono patrimonio mondiale dell’UNESCO e attraggono visitatori da tutto il mondo per la loro bellezza artistica e il loro significato spirituale.

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Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi

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Ecco dove si trova la basilica:

La chiesa superiore presenta una facciata semplice a “capanna”. La parte alta è decorata con un rosone centrale, con ai lati i simboli degli Evangelisti in rilievo. La parte bassa è arricchita dal maestoso portale strombato. Sul lato sinistro della facciata è stata appoggiata , nel Seicento, la Loggia delle benedizioni dalla quale, in epoca passata, si mostrava il Velo santo della Madonna. Sullo stesso lato, poco dopo la costruzione della chiesa superiore, è stato innalzato il campanile, un tempo cuspidato.
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The rose window of the facade of the church dedicated to Saint Francis in Assisi – La rosace de la façade de l’église dédiée à Saint François d’Assise – El rosetón de la fachada de la iglesia dedicada a San Francisco en Asís – A rosácea na fachada da igreja dedicada a São Francisco em Assis – Das Rosettenfenster an der Fassade der dem Heiligen Franziskus geweihten Kirche in Assisi – Cửa sổ hoa hồng trên mặt tiền nhà thờ kính Thánh Phanxicô ở Assisi

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La cappella di Sant’Antonio nella basilica a Padova

La cappella di Sant'Antonio nella basilica a Padova

La cappella di Sant’Antonio nella basilica a Padova.
La Basilica di Sant’Antonio a Padova, situata nel nord Italia, è uno dei luoghi di culto più importanti e visitati del paese. La cappella di Sant’Antonio è una parte significativa di questa basilica.
La cappella di Sant’Antonio, conosciuta anche come Cappella dell’Arca, è situata all’interno della basilica e ospita il santuario del Santo. Questa cappella è famosa per il suo altare, che custodisce le spoglie di Sant’Antonio di Padova. Sant’Antonio, nato in Portogallo nel 1195 e morto a Padova nel 1231, fu un francescano molto venerato per i suoi insegnamenti e miracoli.
L’altare, realizzato nel XIII secolo, è decorato con sculture e rilievi raffiguranti storie della vita di Sant’Antonio. Le reliquie del Santo sono conservate in una tomba di marmo rosso posta dietro l’altare. La cappella è un importante luogo di pellegrinaggio e richiama fedeli da tutto il mondo.
Oltre alle opere d’arte e alle reliquie, la cappella è adornata con magnifici affreschi e decorazioni che testimoniano la devozione e il rispetto per Sant’Antonio. La Basilica di Sant’Antonio è un luogo sacro e storico che attrae turisti, fedeli e appassionati d’arte da ogni parte del mondo.

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Foto scattate con Honor 20.

Questo è il sito ufficiale della basilica: santantonio.org.

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L’altare sorge su una piattaforma posta sopra sette gradini. È opera di Tiziano Aspetti (1607), ed è coronato da tre statue eseguite nel 1593-94: quella di Sant’Antonio al centro, affiancata da quella di San Bonaventura e di San Ludovico di Tolosa, che furono vescovi francescani. Sul parapetto si possono vedere due coppie di angeli portacero. Il tabernacolo risale al 1742, come pure le due cartegloria in lamina d’argento sbalzato, lavoro dell’orefice veneziano Andrea Fulici, hanno raffigurato in bassorilievo, partendo da sinistra, il Miracolo del piede tagliato, l’Apparizione di Gesù bambino, il Miracolo della mula, la Vestizione di sant’Antonio ed il Miracolo dei pesci.
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The chapel of Sant’Antonio in the basilica of the same name in Padua – La chapelle Saint-Antoine de la basilique du même nom à Padoue – La capilla de Sant’Antonio en la basílica del mismo nombre en Padua – A capela de Sant’Antonio na basílica homônima em Pádua – Die Kapelle Sant’Antonio in der gleichnamigen Basilika in Padua – Nhà nguyện Sant’Antonio trong vương cung thánh đường cùng tên ở Padua – 帕多瓦同名大教堂中的圣安东尼奥教堂 – パドヴァの同名大聖堂にあるサンタントーニオ礼拝堂

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La cupola della Frederiks Kirke vista dalla nave

La cupola della Frederiks Kirke vista dalla nave

La cupola della Frederiks Kirke vista dalla nave.
Oggi (a dire la verità diverso tempo fa) lo sguardo del mio obiettivo si è posato sulla mastodontica cupola di una delle più famose chiese di Copenaghen.
Da uno dei ponti esterni della nave in cui lavoravo (la Costa Firenze) ormeggiata nel porto della capitale danese.

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La cupola della Frederiks Kirke vista dalla nave

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Dove si trova la chiesa:

La Frederiks Kirke (chiesa di Federico in danese), meglio nota come Marmorkirken (Chiesa marmorea) è una delle chiese di Copenaghen, capitale della Danimarca. Fu progettata dall’architetto Nicolai Eigtved nel 1740 insieme al Frederiksstad, il quartiere di Copenaghen in cui si trova, per commemorare il 300º anniversario dell’incoronazione del primo membro del Casato degli Oldenburg.
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The dome of Frederiks Kirke, Copenhagen, seen from the ship – Le dôme de Frederiks Kirke, Copenhague, vu du navire – La cúpula de Frederiks Kirke, Copenhague, vista desde el barco – A cúpula de Frederiks Kirke, Copenhagen, vista do navio – Die Kuppel der Frederiks Kirke, Kopenhagen, vom Schiff aus gesehen – Mái vòm của Frederiks Kirke, Copenhagen, nhìn từ tàu – 从船上看到哥本哈根 Frederiks Kirke 的圆顶 – 船から見たコペンハーゲンのフレデリクス教会のドーム

Il Teatro Romano di Brixia, l’odierna Brescia

Il Teatro Romano di Brixia, l'odierna Brescia

Il Teatro Romano di Brixia, l’odierna Brescia.
Nel cuore della pittoresca città di Brescia, sorge un monumento che racconta storie millenarie e conserva l’essenza di un’epoca ormai lontana: il Teatro Romano. Questo straordinario capolavoro di ingegneria e cultura è una testimonianza tangibile della grandezza dell’antica Roma e della sua influenza duratura sulla civiltà europea.
Il Teatro Romano di Brescia, datato al I secolo d.C., è uno dei più importanti siti archeologici della regione. Costruito in un’epoca in cui Brixia, l’antico nome di Brescia, era una fiorente colonia romana, il teatro serviva come centro culturale e luogo di intrattenimento per i cittadini.
Il Teatro Romano di Brescia è un esempio superbo di architettura romana. Costruito sulla collina di Cidneo, gode di una vista panoramica che domina la città, offrendo agli spettatori uno spettacolo magnifico prima ancora che le luci sul palco si accendessero.
La cavea, la parte destinata al pubblico, è un capolavoro di ingegneria che può ospitare fino a 15.000 persone. Le gradinate sono divise in tre settori, riservati a diverse classi sociali, evidenziando l’organizzazione rigorosa della società romana. La cavea è sostenuta da un’imponente struttura di archi e pilastri che ancora oggi suscitano l’ammirazione dei visitatori.
Il palco, o “pulpitum,” è la parte centrale del teatro, riservato alle rappresentazioni teatrali e musicali. Il proscenio, ornato da colonne e statue, era il fulcro di attività artistiche che coinvolgevano dramma, commedia e perfino gladiatori in spettacoli appositamente adattati.
Il Teatro Romano di Brescia era molto più di un semplice luogo di spettacoli. Era un centro sociale e culturale, un punto di incontro dove cittadini di diverse classi sociali potevano condividere esperienze e passioni. Gli spettacoli, oltre a intrattenere, servivano anche a educare e comunicare i valori della società romana.
Con il passare dei secoli, il Teatro Romano di Brescia cadde in rovina, sepolto dalla polvere del tempo. Tuttavia, durante il Rinascimento, l’interesse per l’antichità classica fu rinnovato, e il teatro divenne nuovamente oggetto di studio e apprezzamento. Nel corso del XIX secolo, furono intraprese importanti opere di scavo e di restauro, restituendo alla luce il magnifico monumento che oggi ammiriamo.
Oggi, il Teatro Romano di Brescia è un sito archeologico aperto al pubblico, un luogo che trasporta i visitatori indietro nel tempo. Numerosi eventi culturali e spettacoli vengono organizzati nel teatro, permettendo ai moderni cittadini di Brescia di connettersi con le loro radici storiche.

Il Teatro Romano di Brescia è più di una semplice struttura di pietra; è un portale che ci collega all’antica Roma, ci racconta storie di gloria e intrighi, e ci invita a riflettere sulla duratura influenza della civiltà romana nella nostra vita quotidiana. Attraverso la sua imponente presenza, il teatro continua a ispirare e a educare, testimone silenzioso di un’epoca che continua a vivere nei cuori e nelle menti di coloro che lo visitano.

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Il Teatro Romano di Brixia, l'odierna Brescia

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

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Ecco dove si trova il teatro:

Il teatro fu costruito in epoca flavia, come il vicino Capitolium[1](al quale era collegato mediante un porticato), e rimaneggiato durante il principato di Settimio Severo, nel III secolo. Fu probabilmente danneggiato dallo stesso incendio che, nel IV secolo, fece in parte crollare l’edificio templare posto nelle immediate vicinanze e da un terremoto nel V secolo, il quale distrusse completamente la scena e il muro che dava sulla strada. Nonostante ciò venne utilizzato fino al 1173.
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The Roman Theater of Brixia, today’s Brescia – Le théâtre romain de Brixia, l’actuelle Brescia – El Teatro Romano de Brixia, la Brescia actual – O Teatro Romano de Brixia, hoje Brescia – Das römische Theater von Brixia, dem heutigen Brescia – Nhà hát La Mã Brixia, Brescia ngày nay – 布里西亚罗马剧场,即今天的布雷西亚 – ブリクシアのローマ劇場、現在のブレシア

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Il ponte del Bisbe, del Vescovo, a Barcellona

Il Ponte del Bisbe, del Vescovo, a Barcellona

Il ponte del Bisbe, del Vescovo, a Barcellona.
Passeggiando nel quartiere Gotico di Barcellona sono passato sotto a questo ponticello monumentale, che unisce due palazzi, che ho scoperto essere il Ponte del Vescovo.

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Ecco dove si trova il ponte:

Il Ponte del Bisbe, Ponte del Vescovo, è uno dei luoghi più fotografati del Barrio Gotico ma anche dell’intera Barcellona, nonché una delle costruzioni “più misteriose” del capoluogo Catalano. Il Ponte del Bisbe è un’ opera neo gotica realizzata nel 1928 nel corso di un’imponente progetto di ristrutturazione del Barrio Gotico affidata ad un discepolo di Gaudì, Joan Rubiò i Bellver.
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The Bisbe Bridge, of the Bishop, in Barcelona – Le pont Bisbe, de l’évêque, à Barcelone – El Puente Bisbe, del Obispo, en Barcelona – A Ponte Bisbe, do Bispo, em Barcelona – Die Bisbe-Brücke des Bischofs in Barcelona – Cầu Bisbe của Bishop ở Barcelona – 巴塞罗那主教的比斯贝桥 – バルセロナの司教のビスベ橋

La statua del Gange nella Fontana dei Fiumi

La statua del Gange nella Fontana dei Fiumi a Roma

La statua del Gange nella Fontana dei Fiumi a Roma.
La Fontana dei Quattro Fiumi è una delle opere più celebri del famoso scultore italiano Gian Lorenzo Bernini. Si trova nella Piazza Navona a Roma e fu commissionata da Papa Innocenzo X (nato Giovanni Battista Pamphilj) nel 1648. La fontana è situata al centro della piazza e rappresenta un capolavoro dell’arte barocca.
La fontana prende il nome dai quattro fiumi rappresentati nelle quattro statue giganti situate alla base della torre centrale. Questi quattro fiumi sono simboli di quattro dei continenti allora conosciuti: il Nilo per l’Africa, il Gange per l’Asia, il Danubio per l’Europa e il Rio de la Plata per le Americhe. Le statue sono in marmo e ciascuna è accompagnata da un animale o un simbolo caratteristico della regione che rappresenta.
Al centro della fontana, si trova un obelisco egizio, un elemento architettonico che era stato trasferito da Roma Antica alla piazza da ordine di Papa Innocenzo X. L’obelisco è coronato dalla colomba della pace e sormontato da un globo di bronzo dorato. Questo elemento conferisce alla fontana una notevole altezza e grandiosità.
La Fontana dei Quattro Fiumi è un’opera impressionante che mescola arte, architettura e simbolismo in modo magistrale, come spesso accade nelle opere di Bernini. La sua realizzazione richiese un notevole sforzo di ingegneria, e il risultato è una delle attrazioni più ammirate e iconiche di Roma.

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La statua del Gange nella Fontana dei Fiumi a Roma

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

I giganti del Bernini si muovono in gesti pieni di vita e con un’incontenibile esuberanza espressiva. Il Gange regge un lungo remo che suggerisce la navigabilità del fiume. Lo scultore ricerca uno studio più attento dei movimenti e delle espressioni, che l’artista varia al massimo.
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The Ganges statue in the Fontana dei Fiumi in Rome – La statue du Gange dans la Fontana dei Fiumi à Rome – La estatua del Ganges en la Fontana dei Fiumi en Roma – A estátua do Ganges na Fontana dei Fiumi em Roma – Die Ganges-Statue in der Fontana dei Fiumi in Rom – Tượng sông Hằng ở Fontana dei Fiumi ở Rome – 罗马 Fontana dei Fiumi 的恒河雕像 – ローマのフォンタナ・デイ・フィウミにあるガンジス川の彫像

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Il monumento alle Scoperte sul lungomare di Lisbona

Il monumento alle scoperte sul lungomare di Lisbona

Il monumento alle Scoperte sul lungomare di Lisbona.
Partendo dal porto di Lisbona di naviga per un po’ lungo la foce del fiume Tago.
Durante la navigazione si possono notare molti simboli della capitale portoghese come il Cristo Redentor, il Ponte 25 de Abril ed anche il monumento alle Scoperte (di cui vi posto oggi le foto).
Dedicato ai molti che partirono per mare tra il XV ed il XVI secolo, anni della esplosione della marineria europea.

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Ecco dove si trova il monumento:

Il monumento alle Scoperte (Padrão dos Descobrimentos in portoghese), situato a Belém sulla riva del fiume Tago, fu realizzato nel 1960, a cinquecento anni dalla morte di Enrico il Navigatore, per celebrare l’età delle scoperte portoghesi realizzate dai navigatori fra il XV ed il XVI secolo. Il monumento fu iniziato sotto il regime di Salazar e voleva celebrare tutti i marinai che parteciparono alle esplorazioni.
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The monument dedicated to the discoveries on the Lisbon waterfront – Le monument dédié aux découvertes sur le front de mer de Lisbonne – El monumento dedicado a los descubrimientos en el paseo marítimo de Lisboa – O monumento dedicado aos descobrimentos na zona ribeirinha de Lisboa – Das den Entdeckungen gewidmete Denkmal an der Küste von Lissabon – Tượng đài dành riêng cho những khám phá trên bờ sông Lisbon – 纪念里斯本海滨发现的纪念碑 – リスボンのウォーターフロントにある発見を記念した記念碑