Il monumento ai caduti a Sesta Godano

Il monumento ai caduti a Sesta Godano

Il monumento ai caduti a Sesta Godano.
Ne centro della cittadina di Sesta Godano si erge questo bel monumento ai caduti della Prima Grande Guerra eretto nel maggio 1927.
Il soldato scolpito è, come è facile intuire, un alpino!

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Il monumento ai caduti a Sesta Godano

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

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Questo, se vi interessa, il bel sito del Consorzio Val di Vara.

Ecco dove si trova il monumento:

Il monumento ai caduti di Sesta Godano (SP) è sito nei pressi del Palazzo comunale, al centro di un’aiuola che funge da rotonda di un incrocio. Interamente in marmo bianco, è costituito da una scultura, raffigurante un alpino, sopra un piedistallo il cui basamento è rialzato su tre gradini.
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The war memorial in Sesta Godano – Le monument aux morts de Sesta Godano – El monumento a los caídos en Sesta Godano – O memorial de guerra em Sesta Godano – Das Kriegerdenkmal in Sesta Godano – Đài tưởng niệm chiến tranh ở Sesta Godano – 塞斯塔戈达诺的战争纪念碑 – セスタ・ゴダーノの戦争記念碑

La lapide all’esterno della chiesa di San Bernardo

La lapide all'esterno della chiesa di San Bernardo a Sestri Levante

La lapide all’esterno della chiesa di San Bernardo a Sestri Levante.
Sulla facciata della piccola chiesetta della frazione di San bernard, sulle alture di Sestri Levante, c’è questa lapide che recita:

D.O.M
IL POPOLO CHE PREGA
IL PATRONO
DELLA SUA CHIESA
MIO PADRE E GRAN DOTTORE
DI NOSTRA SANTA CHIESA
BERNARDO SII DIFESA

PRESENTA AL MIO SIGNORE
QUESTA NOSTRA PREGHIERA
DOVUTA TUTTA INTERA
IN NOME DEL PASTORE
1891

A dire la verità non riesco a capire bene chi era Bernardo e non capisco (perchè non riesco a leggerlo bene dalla foto) quel SII dopo il nome.
Se qualcuno mi può aiutare, benvenga! Aggiungi un tuo commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

La lapide all'esterno della chiesa di San Bernardo a Sestri Levante

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Tamron 16-300.

Dove si trova la chiesa (e la lapide):

The plaque outside the church of San Bernardo in Sestri Levante – La plaque à l’extérieur de l’église de San Bernardo à Sestri Levante – La placa en el exterior de la iglesia de San Bernardo en Sestri Levante – A placa fora da igreja de San Bernardo em Sestri Levante – Die Gedenktafel vor der Kirche San Bernardo in Sestri Levante – Tấm biển bên ngoài nhà thờ San Bernardo ở Sestri Levante – 塞斯特里莱万特圣贝尔纳多教堂外的匾额 – セストリ レバンテのサン ベルナルド教会の外にある銘板

La prospettiva del Bramante a Milano

La prospettiva del Bramante a Milano

La prospettiva del Bramante a Milano.
Il Rinascimento italiano ha lasciato un’eredità artistica che ancora oggi affascina e ispira. Uno degli esempi più straordinari di questa epoca è la prospettiva di Donato Bramante a Milano, un capolavoro architettonico che testimonia la genialità e l’innovazione di questo periodo d’oro.
Nel tardo XV secolo, Milano viveva sotto il dominio degli Sforza, una delle più potenti dinastie italiane. La corte degli Sforza era un importante centro culturale e artistico, attirando alcuni dei migliori talenti dell’epoca, tra cui Donato Bramante. Il Bramante, celebre per la sua influenza nell’architettura rinascimentale, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte, e la sua prospettiva a Milano è un esempio eloquente della sua genialità.
Il progetto di Bramante a Milano include la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro, una piccola ma straordinaria chiesa situata nel cuore della città. La particolarità di questa chiesa risiede nella sua prospettiva illusionistica, ideata per risolvere un problema architettonico notevole.
La sfida principale per Bramante era la mancanza di spazio per costruire una navata completa. La soluzione del genio rinascimentale è stata quella di creare un finto coro profondo, apparentemente lungo e spazioso quanto una navata completa. Questo trucco prospettico ha coinvolto la creazione di una parete dipinta in modo tale da sembrare un’ampia estensione della chiesa.
L’inganno è così ben realizzato che gli spettatori, entrando nella chiesa, sono ingannati dall’illusione di uno spazio molto più grande di quello che in realtà esiste. La prospettiva del Bramante ha aperto nuove vie creative nell’architettura, dimostrando che l’arte poteva superare le limitazioni fisiche e creare mondi fantastici.
Oggi, la prospettiva del Bramante a Milano è un’attrazione turistica che continua a stupire i visitatori. La sua capacità di manipolare lo spazio e creare illusioni è una dimostrazione tangibile della potenza dell’ingegno umano. La chiesa di Santa Maria presso San Satiro è diventata un simbolo di come l’arte possa sfidare le convenzioni e spingere i confini dell’immaginazione.

La prospettiva del Bramante a Milano è un esempio straordinario di come l’arte e l’architettura possano collaborare per superare sfide pratiche e creare opere di bellezza senza tempo. Il genio di Donato Bramante ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte, e la sua prospettiva a Milano rimane una testimonianza della creatività senza limiti dell’epoca rinascimentale. In una Milano moderna, questa chiesa continua a ispirare e incantare, trasmettendo il messaggio intramontabile che l’arte può davvero cambiare la nostra percezione del mondo.

E tu, sei mai stato in questa chiesa milanese? Aggiungi un tuo commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

La prospettiva del Bramante a Milano

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Il sito della Diocesi Ambrosiana: chiesadimilano.it/.

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Ecco dove si trova la chiesa:

Uno dei principali ostacoli alla realizzazione di un impianto monumentale era la mancanza di spazio per la realizzazione del coro, dal momento che lo spazio alle spalle del transetto era occupato dalla contrada del Falcone. Il problema fu brillantemente risolto dal Bramante mediante la realizzazione di rilievi e modanature in cotto successivamente dipinti a formare una fuga prospettica che simulasse in 97 centimetri di profondità uno spazio pari ai bracci del transetto di 9,7 metri ispirata ai precedenti studi dell’Incisione Prevedari, diventando il punto di forza dell’edificio.
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Il globo in pietra nel porto di Flam in Norvegia

Il globo in pietra nel porto di Flam in Norvegia

Il globo in pietra nel porto di Flam in Norvegia.
Uno dei simboli di questo piccolo borgo di pescatori, sicuramente un simbolo moderno, è questo globo in pietra nera che, grazie ad un meccanismo e all’acqua, ruota continuamente.
E’ nella piazza principale della piccola cittadina norvegese.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Ecco dove si trova il biccolo borgo:

Flåm è un villaggio norvegese di circa 500 abitanti, nella parte finale dell’Aurlandsfjord, una diramazione del Sognefjord. Il villaggio è collocato nel comune di Aurland, nella contea di Vestland, in Norvegia. È toccato dalla strada europea E16. La vallata di Flåm si è formata per opera dello spesso strato di ghiaccio che è rimasto in questa zona per milioni di anni: l’erosione del ghiacciaio ha fatto sprofondare il terreno, creando le profonde ed ampie vallate che ogni anno attirano un gran numero di turisti.
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Il rosone della chiesa di San Jaume a Barcellona

Il rosone della chiesa gotica di San Jaume a Barcellona

Il rosone della chiesa gotica di San Jaume a Barcellona.
Sicuramente non è la chiesa che ci si ricorda di aver visitato a Barcellona (per quello ci sono la Sagrada Familia e la cattedrale) ma io amo anche fotografare i particolari (oltre ovviamente alle cose famose e turistiche di cui il sito è strapieno).
Questo è il bel rosone di una piccola chiesa Gotica nelle vicinanze della Rambla.
E l’iscrizione: “Rosa d’abril, Morena de la serra” che celebra la Madonna di Montserrat, una Madonna morena cioè dalla pelle scura, protettrice della Catalonia.

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Il rosone della chiesa gotica di San Jaume a Barcellona

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Ecco dove si trova la chiesa:

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La statua del Danubio nella Fontana dei Fiumi

La statua del Danubio nella Fontana dei Quattro Fiumi a Roma

La statua del Danubio nella Fontana dei Quattro Fiumi a Roma.
La Fontana dei Quattro Fiuni (o solo la Fontana dei Fiumi) è uno dei monumenti più famosi di Roma. Probabilmente dopo la fontana di Trevi è la più fotografata.
Oltre all’obelisco centrale, è famosa per le quattro statue che rappresentano i quattro fiumi dei continenti (conosciuti al tempo): il Rio de la Plata, il Gange, il Niloed il Danubio.
In questo post la foto è del Danubio, il fiume più lungo d’Europa.

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La statua del Danubio nella Fontana dei Quattro Fiumi a Roma

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

I giganti del Bernini si muovono in gesti pieni di vita e con un’incontenibile esuberanza espressiva. Il Danubio indica uno dei due stemmi dei Pamphili presenti sul monumento come a rappresentare l’autorità religiosa del pontefice sul mondo intero.
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La maestosa Fontana dei Quattro Fiumi e il suo obelisco

La maestosa Fontana dei Quattro Fiumi e il suo enigmatico obelisco

La maestosa Fontana dei Quattro Fiumi e il suo enigmatico obelisco.
Nella maestosa piazza Navona, nel cuore di Roma, sorge una delle meraviglie più iconiche della città eterna: la Fontana dei Quattro Fiumi. Questo capolavoro artistico, ideato da Gian Lorenzo Bernini nel XVII secolo, è un vero e proprio simbolo di bellezza, storia e ingegno artistico.
La fontana, situata al centro della piazza, è una delle espressioni più grandiose del barocco italiano. Rappresenta quattro dei fiumi più importanti del mondo all’epoca, ciascuno personificato da una statua colossale: il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio della Plata. Queste imponenti figure sembrano emergere dalle acque, abbracciando un obelisco egizio alto ben 16 metri, coronato dalla colomba, simbolo della famiglia del Papa Innocenzo X, che commissionò la fontana.
Ogni statua rappresenta un fiume proveniente da una parte diversa del mondo, e Bernini ha catturato in maniera magistrale l’essenza di ciascuno. Il Nilo, ad esempio, ha il volto coperto da un drappo, poiché all’epoca la sorgente del Nilo era ancora un mistero. Il Gange regge una vescica d’acqua e una pagoda, mentre il Danubio tiene un medaglione rappresentante Sant’Agnese in mano, a simboleggiare la Chiesa di Roma. Infine, il Rio della Plata è coperto da una mantella, a simboleggiare il fatto che l’America del Sud era allora poco conosciuta dagli europei.
L’obelisco egizio che sovrasta la fontana è un vero tesoro storico. Originariamente eretto nella città di Eliopoli in Egitto nel 6 a.C., fu portato a Roma nel 37 d.C. per essere eretto in circo Massenzio, dove rimase per secoli. Nel 1651, il Papa Innocenzo X decise di collocarlo nella piazza Navona, e Bernini progettò la maestosa fontana per adornarlo.
L’obelisco è coperto di geroglifici che raccontano la storia del faraone Domiziano. Al culmine, c’è una colomba con un ramo d’ulivo, un simbolo di pace e uno dei tanti dettagli sorprendenti che arricchiscono la Fontana dei Quattro Fiumi.

Oggi, la fontana e l’obelisco rimangono uno dei principali punti di riferimento di Roma. La loro bellezza e l’energia che emanano sono testimoni di secoli di storia, arte e cultura. Questi monumenti non solo celebrano la grandezza della città eterna, ma ci ricordano l’importanza di preservare il patrimonio culturale dell’umanità per le generazioni future.
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La maestosa Fontana dei Quattro Fiumi e il suo enigmatico obelisco

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Ecco dove si trova la fontana:

La Fontana dei Quattro Fiumi, o anche solo Fontana dei Fiumi, è una fontana artistica di Roma posta al centro di piazza Navona, davanti alla chiesa di Sant’Agnese in Agone, progettata dallo scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini e realizzata da un gruppo di scultori, tra cui figurano Giovan Maria Franchi, Giacomo Antonio Fancelli, Claude Poussin, Antonio Raggi e Francesco Baratta, tra il 1648 e il 1651.
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L’Ultima Cena del Tintoretto a Lucca

L'Ultima Cena del Tintoretto conservata nella cattedrale di Lucca

L’Ultima Cena del Tintoretto conservata nella cattedrale di Lucca.
Tra i molti esempi di arte custoditi nella splendida Cattedrale di Lucca, San Martino, spicca sicuramente questo dipinto del famoso Tintoretto (Jacopo Robusti).
Di una bellezza sopraffina mostra Gesù mentre partecipa alla Ultima Cena con i suoi Apostoli.

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L'Ultima Cena del Tintoretto conservata nella cattedrale di Lucca

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Questo, se volete, è il sito ufficiale della cattedrale: museocattedralelucca.it.

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Uno degli ultimi capolavori di Tintoretto, realizzato con l’aiuto del figlio Domenico. Una tela che contiene tutti i tratti caratteristici e innovativi di questo straordinario artista: la tavola in obliquo per creare profondità, la scena attualizzata in una taverna con due servitori e centrata sul Cristo che comunica gli apostoli ed emana una luce così forte da far spalancare le nubi tra gli angeli che accorrono.
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The Last Supper by Tintoretto preserved in the cathedral of Lucca – La Cène du Tintoret conservée dans la cathédrale de Lucques – La Última Cena de Tintoretto conservada en la catedral de Lucca – A Última Ceia de Tintoretto preservada na catedral de Lucca – Das letzte Abendmahl von Tintoretto, aufbewahrt in der Kathedrale von Lucca – Bữa ăn tối cuối cùng của Tintoretto được bảo tồn trong nhà thờ Lucca – 丁托列托的《最后的晚餐》保存在卢卡大教堂 – ルッカ大聖堂に保存されているティントレット作「最後の晩餐」

L’Albero della Vita a Santa Croce a Firenze

L'Albero della Vita a Santa Croce: un simbolo di rinascita e speranza

L’Albero della Vita a Santa Croce: un simbolo di rinascita e speranza.
Nel Cenacolo di Santa Croce, oltre all’iconica rappresentazione dell’Ultima Cena, è possibile ammirare un dettaglio straordinario che aggiunge un ulteriore strato di significato e simbolismo all’ambiente: l’Albero della Vita.
Il Significato dell’Albero della Vita: Nell’arte e nella simbologia cristiana, l’Albero della Vita rappresenta la rigenerazione spirituale e la promessa di vita eterna. Nell’affresco, l’albero si innalza maestosamente verso il cielo, con le sue radici immerse nel terreno e i suoi rami carichi di foglie verdi. Questa immagine simbolica esprime la fede nella resurrezione e la speranza di una vita eterna attraverso la fede in Cristo.
Dettagli Fioriti: Le raffigurazioni floreali e fruttifere dell’Albero della Vita aggiungono una dimensione di abbondanza e fertilità. I fiori e i frutti che pendono dai rami rappresentano la rinascita e la promessa di una vita nuova, che è un elemento centrale nella fede cristiana.
Un Messaggio di Speranza: L’Albero della Vita nel Cenacolo di Santa Croce è un messaggio di speranza e consolazione per coloro che contemplano l’opera. Oltre alla scena dell’Ultima Cena, questo simbolo ricorda ai visitatori che la fede e la spiritualità possono portare rinascita e gioia nelle loro vite.
Quando visiterai il Cenacolo di Santa Croce a Firenze, assicurati di prendere un momento per ammirare l’Albero della Vita. Questo straordinario simbolo aggiunge profondità all’opera di Orcagna e ti ricorderà la bellezza della fede e la promessa di una vita eterna.

L’Albero della Vita nel Cenacolo di Santa Croce è un vero gioiello simbolico e spirituale che completa l’esperienza di visita in questo luogo straordinario, contribuendo a far emergere il messaggio di speranza che ha ispirato generazioni di fedeli e visitatori.

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L'Albero della Vita a Santa Croce: un simbolo di rinascita e speranza

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Questo il sito ufficiale: santacroceopera.it.

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Per l’Albero della croce Taddeo attinse a un’iconografia che ha il suo migliore esempio nell’Albero di Pacino di Buonaguida, qui tuttavia semplificata, con i profeti e gli evangelisti nei tondi al posto degli episodi della vita di Cristo i profeti e gli evangelisti. Le rispettive scritture dei personaggi sono legate al mistero della Passione al suo avverarsi.
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The Tree of Life in Santa Croce: a symbol of rebirth and hope – L’Arbre de Vie de Santa Croce : symbole de renaissance et d’espoir – El Árbol de la Vida en Santa Croce: símbolo de renacimiento y esperanza – A Árvore da Vida em Santa Croce: um símbolo de renascimento e esperança – Der Baum des Lebens in Santa Croce: ein Symbol für Wiedergeburt und Hoffnung – Cây Sự sống ở Santa Croce: biểu tượng của sự tái sinh và hy vọng – 圣十字教堂的生命之树:重生和希望的象征 – サンタ・クローチェの生命の木:再生と希望の象徴

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Il Colosseo: un iconico simbolo di Roma Antica

Il Colosseo: un iconico simbolo di Roma Antica

Il Colosseo: un iconico simbolo di Roma Antica.
Il Colosseo, noto anche come l’Anfiteatro Flavio, è uno dei monumenti più iconici e riconoscibili al mondo. Situato nel cuore di Roma, Italia, questo imponente anfiteatro ha una storia affascinante e una bellezza senza tempo che attira visitatori da tutto il mondo. In questo articolo, esploreremo la storia, l’architettura e l’importanza culturale del Colosseo.
Il Colosseo fu costruito durante il periodo dell’Impero Romano ed è uno dei più grandi anfiteatri mai costruiti. La sua costruzione ebbe inizio nel 70-72 d.C. sotto l’imperatore Vespasiano della dinastia Flavia e fu completata nel 80 d.C. sotto suo figlio, l’imperatore Tito. Questo grandioso anfiteatro poteva ospitare fino a 80.000 spettatori ed era utilizzato per una varietà di eventi pubblici, tra cui giochi gladiatori, rappresentazioni teatrali, battaglie navali simulate e altri spettacoli.
La sua storia travagliata comprende incendi, terremoti e saccheggi, ma il Colosseo ha resistito al passare dei secoli ed è rimasto in piedi, testimone delle epoche e delle trasformazioni della città di Roma. Nel Medioevo, fu utilizzato come cava di pietra per la costruzione di altri edifici, ma oggi è un simbolo di grande importanza storica e culturale.
L’architettura del Colosseo è un esempio straordinario dell’ingegnosità romana. L’anfiteatro è principalmente costruito in pietra travertino, con una struttura ellittica che misura circa 189 metri di lunghezza, 156 metri di larghezza e raggiunge un’altezza di oltre 48 metri. La facciata esterna era ornata da colonne di ordine dorico, ionico e corinzio, che contribuivano a conferire al Colosseo una maestosa eleganza.
All’interno, le gradinate erano suddivise in diverse sezioni riservate a varie classi sociali. La parte centrale era riservata all’élite romana, mentre le classi inferiori occupavano le sezioni più alte. La parte centrale dell’arena ospitava le spettacolari rappresentazioni di gladiatori, le battaglie tra fiere e altri spettacoli. L’arena era in realtà una piattaforma di legno coperta da sabbia, che poteva essere sollevata per rivelare le celle sotterranee dove gladiatori e animali venivano preparati per le esibizioni.
Il Colosseo è un simbolo dell’ingegnosità architettonica romana e dell’importanza dei giochi e dell’intrattenimento nella società romana. È anche un importante sito storico e turistico che attrae milioni di visitatori da tutto il mondo ogni anno. Nel 1980, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed è stato incluso tra le Nuove Sette Meraviglie del Mondo nel 2007.
Oltre alla sua importanza storica, il Colosseo è un luogo di profondo significato culturale ed emozionale per il popolo italiano. È un simbolo dell’orgoglio nazionale e dell’antica grandezza di Roma.

In conclusione, il Colosseo rimane un’icona di Roma antica, un monumento straordinario che racconta la storia dell’Impero Romano e della sua eredità culturale. La sua magnificenza e la sua storia affascinante lo rendono un luogo imperdibile per chiunque visiti la Città Eterna.
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Il Colosseo: un iconico simbolo di Roma Antica

Foto scattata con Honor 20.

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Ecco dove si trova il Colosseo:

Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio o semplicemente come Amphitheatrum, è il più grande anfiteatro del mondo, situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50.000 e 75.000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell’antica Roma che sia giunto fino a noi, conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città di Roma e uno dei simboli d’Italia.
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