Insalata con pollo o vegetariana, quale preferite?

Insalata con pollo o vegetariana, quale preferite?

Insalata con pollo o vegetariana, quale preferite?
Qualche tempo fa, per pranzo, sono stato in un bar/trattoria, in centro a Brescia, e assieme agli altri commensali abbiamo ordinato due insalate.
La prima era composta da: nocciole, lattuga, pomodorini, pollo alla soia e pane carasau.
La seconda: olive, tofu, radicchio, carote, lattuga e pomodorini confit.

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Foto scattate con Honor 20.

L’insalata indica genericamente diversi vegetali commestibili le cui foglie si possono mangiare crude e variamente condite; il termine designa anche preparazioni composte da più ingredienti, solitamente da verdure in foglia crude più o meno sminuzzate, caratterizzate dal fatto di essere condite a crudo e mescolate solitamente con una miscela[1] di sale da cucina e olio d’oliva e/o aceti o spremuta di limone e/o altri ingredienti opzionali come pepe, origano, aglio, prezzemolo, rafano e altre spezie aromatiche fresche o essiccate ma anche con lievito alimentare e salse crude varie, come quella di semi di senape.
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Salad with chicken or vegetarian, which do you prefer? – Salade de poulet ou végétarienne, laquelle préférez-vous ? – Ensalada con pollo o vegetariana, ¿cuál prefieres? – Salada com frango ou vegetariana, qual você prefere? – Salat mit Hühnchen oder vegetarisch, was bevorzugen Sie? – Salad gà hay salad chay, bạn thích món nào hơn? – 沙拉加鸡肉还是素食,你更喜欢哪一个? – チキンサラダとベジタリアンサラダ、どちらが好きですか?

Due opere del Perugino alla Galleria di Perugia

Due opere del Perugino alla Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia

Due opere del Perugino alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.
Qualche mese fa sono stato, assieme a mia moglie, in vacanza in Umbria. Visitando Perugia siamo stati alla Galleria Nazionale ad ammirare le bellezze artistiche che vi sono custodite.
Come queste due tele del grande pittore Perugino: L’Adorazione dei Magi e la Pala Terzi.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50. E’ stato richiesto al personale di sorveglianza il permesso di scattare e pubblicare le foto sul sito.

Il sito ufficiale del Museo è questo: gallerianazionaledellumbria.it.

Per vedere tutte le foto che ho scattato nel museo, clicca qui:

Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come Pietro Perugino, il Perugino o il divin pittore (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, febbraio 1523), è stato un pittore italiano. Titolare in contemporanea di due attivissime botteghe, a Firenze e a Perugia, fu per un paio di decenni il più noto e influente pittore italiano del suo tempo, tanto da essere definito da Agostino Chigi: “il meglio maestro d’Italia”. Fuse insieme la luce e la monumentalità di Piero della Francesca con il naturalismo e i modi lineari di Andrea del Verrocchio, filtrandoli attraverso i modi gentili della pittura umbra. Fu maestro di Raffaello.
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Two works by Perugino at the National Gallery of Umbria in Perugia – Deux œuvres du Pérugin à la Galerie Nationale de l’Ombrie à Pérouse – Dos obras de Perugino en la Galería Nacional de Umbría en Perugia – Duas obras de Perugino na Galeria Nacional da Úmbria em Perugia – Zwei Werke von Perugino in der Nationalgalerie Umbriens in Perugia – Hai tác phẩm của Perugino tại Phòng trưng bày Quốc gia Umbria ở Perugia

Le decorazioni sulla facciata di un palazzo di Rapallo

Le decorazioni sulla facciata di un palazzo di Rapallo

Le decorazioni sulla facciata di un palazzo di Rapallo.
Passeggiando nel centro storico della città di Rapallo ho intravisto queste belle decorazioni du una facciata.
Non so dirvi il punto esatto, purtroppo, ma mi ha catturato il colore di questi “affreschi”.

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Le decorazioni sulla facciata di un palazzo di Rapallo

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

The decorations on the facade of a building in Rapallo – Les décorations sur la façade d’un immeuble à Rapallo – Las decoraciones en la fachada de un edificio en Rapallo – As decorações na fachada de um edifício em Rapallo – Die Dekorationen an der Fassade eines Gebäudes in Rapallo – Các đồ trang trí trên mặt tiền của một tòa nhà ở Rapallo – 拉帕洛一栋建筑正面的装饰 – ラパッロの建物のファサードの装飾

La Baia del Silenzio lo scorso 29 febbraio

La Baia del Silenzio di Sestri Levante lo scorso 29 febbraio

La Baia del Silenzio di Sestri Levante lo scorso 29 febbraio.
Quando lo scorso inverno ero a casa ho scattato decine di foto alla Baia.
Il simbolo della mia cittadina.
Qui due scatti ripresi in due punti differenti: uno dalla Salita dei Cappuccini e l’altro da dietro la statua del Pescatore.

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La Baia del Silenzio di Sestri Levante lo scorso 29 febbraio

La Baia del Silenzio di Sestri Levante lo scorso 29 febbraio

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Ecco dove si trova la Baia:

The Bay of Silence in Sestri Levante on February 29th – La Baie du Silence à Sestri Levante le 29 février dernier – La Bahía del Silencio en Sestri Levante el pasado 29 de febrero – A Baía do Silêncio em Sestri Levante no passado dia 29 de fevereiro – Die Bucht der Stille in Sestri Levante am 29. Februar – Vịnh Im lặng ở Sestri Levante vào ngày 29 tháng 2 vừa qua

Una abbondante paella preparata in nave

Una abbondante paella preparata in nave

Una abbondante paella preparata in nave.
Ogni tanto, a bordo delle navi della Costa Crociere (a seconda dell’itineraio), si può trovare questa delizia al buffet.
Una enorme paella servita col sorriso dai nostri cuochi di bordo!
Questa era stata preparata per il Buffet Magnifico della Costa Firenze lo scorso anno, quando ero imbarcato lì.

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Una abbondante paella preparata in nave

Foto scattate con Honor 20.

La paella è un piatto tradizionale della cucina spagnola, a base di riso, zafferano, verdure, carne e frutti di mare. È originario della Comunità Valenzana e successivamente si è diffuso in tutta la Spagna, acquisendo popolarità all’estero, in particolare nel bacino del Mar Mediterraneo e nell’America Latina. Etimologicamente la parola valenzana paella deriva dal latino patella, dal quale sono derivati anche il francese poêle, lo spagnolo medievale padilla e l’italiano padella.
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A hearty paella prepared on board the ship – Une paella copieuse préparée à bord du navire – Una rica paella preparada a bordo del barco. – Uma farta paella preparada a bordo do navio – Eine herzhafte Paella, zubereitet an Bord des Schiffes – Món paella thịnh soạn được chuẩn bị trên tàu – 船上准备了丰盛的西班牙海鲜饭 – 船上で作るボリュームたっぷりのパエリア

La vista sull’acquedotto medievale di Perugia

La vista sull'acquedotto medievale di Perugia

La vista sull’acquedotto medievale di Perugia.
L’acquedotto di Perugia (anche chiamato Acquedotto medievale della Fontana Maggiore) rappresenta una delle più significative opere di ingegneria medievale in Italia. Costruito tra il XIII e il XIV secolo, ha svolto un ruolo cruciale nel rifornimento idrico della città, contribuendo allo sviluppo urbano e al benessere dei suoi abitanti. Oggi, l’acquedotto è un monumento storico di grande interesse turistico e culturale.

La costruzione dell’acquedotto di Perugia iniziò nel 1254 e fu completata nel 1280. L’opera fu voluta dal Comune di Perugia per rispondere alla crescente necessità di acqua potabile, essenziale per una città in espansione. L’acquedotto sfruttava le sorgenti del Monte Pacciano, situate a circa 5 km a ovest della città, e trasportava l’acqua fino al centro urbano attraverso un sistema di canalizzazioni, ponti e condotte.
Il percorso dell’acquedotto era in parte sotterraneo e in parte sopraelevato, con un tratto che attraversava la città vecchia su arcate di pietra. Questa parte visibile, che si snoda attraverso il centro storico, è oggi una suggestiva passeggiata pedonale che permette di ammirare scorci panoramici della città e del paesaggio circostante.

L’acquedotto di Perugia era un’opera ingegneristica avanzata per l’epoca. Costruito principalmente in pietra locale, utilizzava un sistema a gravità per far scorrere l’acqua dalle sorgenti alla città. La pendenza era calcolata con precisione per garantire un flusso costante e regolare, evitando ristagni e perdite.
Le arcate, costruite con cura per resistere alle sollecitazioni del tempo, rappresentano uno degli elementi più caratteristici del percorso. Il tratto più famoso è quello che attraversa il borgo di Porta Sole, dove l’acquedotto corre su una fila di archi che regalano una vista mozzafiato.
L’acquedotto non solo garantiva l’approvvigionamento idrico, ma aveva anche un’importante funzione sociale e simbolica. Rappresentava il potere e l’efficienza del Comune di Perugia, un’entità politica che si affermava grazie alla capacità di gestire risorse vitali come l’acqua.
Durante il Rinascimento e fino all’età moderna, l’acquedotto è rimasto in uso, subendo vari interventi di manutenzione e ristrutturazione. Ancora oggi, alcune delle sue parti sono integrate nel moderno sistema idrico della città.

Oggi, l’acquedotto di Perugia è un itinerario turistico molto apprezzato. Il percorso pedonale che segue l’antico tracciato dell’acquedotto è noto come “Via dell’Acquedotto” e offre una passeggiata tranquilla e panoramica attraverso il centro storico e le aree verdi circostanti.
Lungo il percorso, si possono osservare diversi punti di interesse, tra cui antiche fontane, resti di cisterne e segmenti delle condotte originarie. Inoltre, la passeggiata offre una prospettiva unica sulla struttura urbana di Perugia, con i suoi vicoli stretti, le scalinate e le case medievali.

L’acquedotto è una testimonianza straordinaria dell’ingegneria medievale e del valore che la gestione delle risorse idriche aveva per le città dell’epoca. Oggi, oltre a essere un’importante attrazione turistica, rappresenta un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore, un simbolo della capacità umana di adattare l’ambiente alle proprie necessità senza compromettere la bellezza e l’integrità del paesaggio.
Attraverso la sua conservazione e valorizzazione, l’acquedotto continua a raccontare la storia di Perugia, una città che ha saputo crescere e prosperare grazie anche alla saggezza e alla lungimiranza dei suoi antichi abitanti.

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La vista sull'acquedotto medievale di Perugia

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Per vedere tutte le foto di Perugia, clicca qui:

Dove ho scattato la foto:

L’acquedotto medievale della Fontana Maggiore è un acquedotto di epoca medievale situato nella città di Perugia. L’acquedotto, lungo più di 4 chilometri, fu costruito per portare l’acqua alla Fontana Maggiore. Storicamente meno messo in risalto rispetto alla fontana e considerato come il suo parente povero, fu tuttavia un’opera di grandissima importanza storica e di straordinaria arditezza per l’epoca.
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The view of the medieval aqueduct of Perugia – La vue de l’aqueduc médiéval de Pérouse – La vista del acueducto medieval de Perugia. – A vista do aqueduto medieval de Perugia – Der Blick auf das mittelalterliche Aquädukt von Perugia – Quang cảnh cống dẫn nước thời trung cổ của Perugia

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

La salita intitolata ad Alessio Levaggi a Chiavari

La salita intitolata ad Alessio Levaggi a Chiavari

La salita intitolata ad Alessio Levaggi a Chiavari.
Una bella viuzza di Chiavari, nei pressi della chiesa di Rupinaro, dedicata allo stimato medico Andrea Lavaggi (che in precedenza avevo scritto essere un artigiano che con i sui fratelli ha dato vita all’azienda che prodice la Sedia di Chiavarina) con questo bel portale d’ingresso ad una bella villa.
Purtroppo non sono riuscito a reperire nulla su questo ingresso online.

Aggiornamento: come mi scrive Gian nel commento “Alessio Lavaggi era un medico che morì nel 1966. Il portale apparteneva al palazzo Falcone-Marana.”

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Foto scattate con Honor 20.

Dove si trova il punto in cui ho scattato:

The climb named after Alessio Levaggi in Chiavari – L’ascension nommée d’après Alessio Levaggi à Chiavari – La subida que lleva el nombre de Alessio Levaggi en Chiavari – A subida que leva o nome de Alessio Levaggi em Chiavari – Der nach Alessio Levaggi benannte Aufstieg in Chiavari – Cuộc leo núi mang tên Alessio Levaggi ở Chiavari – 位于基亚瓦里的以 Alessio Levaggi 命名的攀登路线 – キアーヴァリのアレッシオ・レヴァッジにちなんで名付けられた登山道

La bicromia dei portici di via Venti Settembre

La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova

La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova.
La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova è uno degli elementi architettonici più distintivi e affascinanti della città. Via Venti Settembre è una delle principali arterie del centro di Genova e i suoi portici sono noti per le loro eleganti decorazioni in bicromia, un tipico stile decorativo che utilizza due colori contrastanti per creare effetti visivi suggestivi.

Solitamente, la bicromia viene realizzata utilizzando marmo bianco e ardesia nera, una pietra locale molto comune nell’architettura ligure. Questo contrasto di colori crea un effetto visivo molto forte e caratteristico.
I motivi decorativi nei portici spesso includono disegni geometrici, come strisce, losanghe, e motivi a zigzag. Questi disegni sono studiati per esaltare il contrasto tra i due colori.
Molti degli edifici lungo via Venti Settembre risalgono al periodo del Liberty (Art Nouveau) italiano, e la bicromia è utilizzata per enfatizzare le linee sinuose e i dettagli floreali tipici di questo stile.
Oltre all’aspetto estetico, la bicromia ha anche una funzione pratica, in quanto le pietre scure, come l’ardesia, sono più resistenti all’usura e alle macchie, quindi vengono spesso utilizzate nelle aree più soggette al passaggio pedonale.
La bicromia non è solo una scelta estetica, ma ha anche un significato culturale e storico. Riflette l’abilità degli artigiani genovesi e la ricchezza storica della città. È un esempio di come l’architettura possa incorporare elementi artistici che raccontano una storia e creano un’identità unica per un luogo.

Lungo via Venti Settembre, alcuni degli edifici più rappresentativi con portici bicromi includono:
Palazzo della Borsa: un esempio di architettura Liberty con decorazioni elaborate.
Chiesa della Consolazione: anche se non parte direttamente dei portici, è un punto di riferimento vicino con una facciata che incorpora elementi bicromi.
Palazzi dei Rolli: alcuni degli edifici storici lungo la via mostrano questo tipo di decorazione, sebbene i Rolli stessi siano più noti per altri aspetti architettonici.

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La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon EF-S 10-18.

Dove si trova la via:

Via XX Settembre è una delle principali arterie viarie del centro di Genova all’interno del quartiere genovese di San Vincenzo, della lunghezza di poco inferiore al chilometro. Si sviluppa in direzione est-ovest e, assieme a corso Italia – la promenade che costeggia il lungomare – è uno dei luoghi prediletti per le passeggiate dei genovesi. Attraversa i due sestieri centrali di Portoria (primo tratto, porticato, da piazza De Ferrari al Ponte monumentale) e di San Vincenzo (dal Ponte Monumentale allo sbocco in via Cadorna presso piazza della Vittoria.
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The two-tone arcades of Via Venti Settembre in Genoa – Les arcades bicolores de la Via Venti Settembre à Gênes – Las arcadas bicolores de Via Venti Settembre en Génova – As arcadas bicolores da Via Venti Settembre em Gênova – Die zweifarbigen Arkaden der Via Venti Settembre in Genua – Mái vòm hai tông màu của Via Venti Settembre ở Genoa

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

La imponente Torre Tavira nel centro di Cadice

La imponente Torre Tavira nel centro di Cadice

La imponente Torre Tavira nel centro di Cadice.
Quando la nave su cui mi trovo è attraccata in porto, ed il porto è vicino al centro, mi piace utilizzare il mio teleobiettivo per catturare particolari dall’alto.
Questa, ad esempio, è la famosa Torre Tavira, per secoli il punto più alto della città spagnola.
Era la torre di avvistamento del porto di Cadice.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

Questo il sito ufficiale: torretavira.com.

Per vedere tutte le foto della città spagnola, clicca qui:
foto gallery

Dove si trova la torre:

Torre vedetta ufficiale del porto di Cadice nel XVIII secolo, la Torre Tavira è il punto più alto della città. Le sue principali attrazioni sono la camera oscura e il panorama che si ammira dal suo belvedere.
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Il rosone della Basilica di San Francesco ad Assisi

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Qualche mese fa sono stato, assieme a mia moglie, in vacanza qualche giorno in Umbria. Una delle tappe della vacanza è stata Assisi e ovviamente non poteva mancare una visita alla famosa Basilica di cui vi descrivo un particolare in questo post.

Il rosone della Basilica di San Francesco ad Assisi è una delle caratteristiche architettoniche più distintive di questo importante luogo di culto. Situata nella città di Assisi, in Umbria, la basilica è famosa per essere la chiesa principale dedicata a San Francesco d’Assisi, il fondatore dell’ordine francescano.
Il rosone si trova nella facciata superiore della basilica, sopra il portale principale. È un elemento decorativo di grande valore artistico e simbolico. I rosone sono tipicamente rotondi o poligonali e sono caratterizzati da un intreccio di vetrate colorate che creano motivi geometrici o figurativi.

Oltre alla basilica superiore, la basilica inferiore è anch’essa un luogo significativo, contenente le cripte dove è sepolto San Francesco. Entrambe le parti della basilica sono patrimonio mondiale dell’UNESCO e attraggono visitatori da tutto il mondo per la loro bellezza artistica e il loro significato spirituale.

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Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Per vedere tutte le foto di Assisi clicca qui:

Ecco dove si trova la basilica:

La chiesa superiore presenta una facciata semplice a “capanna”. La parte alta è decorata con un rosone centrale, con ai lati i simboli degli Evangelisti in rilievo. La parte bassa è arricchita dal maestoso portale strombato. Sul lato sinistro della facciata è stata appoggiata , nel Seicento, la Loggia delle benedizioni dalla quale, in epoca passata, si mostrava il Velo santo della Madonna. Sullo stesso lato, poco dopo la costruzione della chiesa superiore, è stato innalzato il campanile, un tempo cuspidato.
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The rose window of the facade of the church dedicated to Saint Francis in Assisi – La rosace de la façade de l’église dédiée à Saint François d’Assise – El rosetón de la fachada de la iglesia dedicada a San Francisco en Asís – A rosácea na fachada da igreja dedicada a São Francisco em Assis – Das Rosettenfenster an der Fassade der dem Heiligen Franziskus geweihten Kirche in Assisi – Cửa sổ hoa hồng trên mặt tiền nhà thờ kính Thánh Phanxicô ở Assisi

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.