Acciughe sotto sale, la ricetta

Acciughe sotto sale

Acciughe sotto sale, la ricetta.
Questa mattina ho preparato un piattino di acciughe salate e più avanti vi spiegherò come ho fatto. Mentre pulivo le acciughe che misi sotto sale la scorsa estate mi è venuto in mente l’operazione della salatura che faceva mio nonno materno mentre io, bambino, lo osservavo con attenzione. Questa è una storia un po’ lunga ma se avete voglia di leggerla desidero narrarvela… Bisogna andare molto Indietro negli anni, quando il nonno mi raccontava queste storie. Lui ed i fratelli erano molto giovani e vivevano presso la cascata, a Riva Trigoso, zona ponente. La vita era dura e i cantieri erano ancora agli albori pertanto i mezzi per sopravvivere erano veramente limitati: molti uomini andavano a navigare altri sopravvivevano facendo i contadini/pescatori perché sia la terra che il mare, da soli, non permettevano di sopravvivere e la gente si doveva adattare facendo i due mestieri. Questo è appunto quello che facevano mio nonno ed i suoi fratelli, soprannominati i “buluin”.  D’estate, pertanto, si dedicavano alla pesca delle acciughe che veniva fatta sotto costa, seguendone i banchi verso le cinque terre. La barca era un gozzo a vela latina, la rete si chiamava “manata” e la pesca avveniva piu o meno come oggi ma senza l’aiuto della lampara; prima della partenza le donne preparavano i barilotti di sale ed pescatori seguivano la costa pescando e salando, finché i barilotti non erano pieni di acciughe e si poteva così ritornare a casa. Di notte si fermavano nei porticcioli, mangiando pesce con quel poco che ricevevano scambiando i pesci di maggiore qualità che rimanevano nelle reti con le acciughe con gallette e verdura, mentre il vino e l’olio (e spesso anche le gallette) le portavano da casa. Nacquero così, per necessità, molti piatti che poi divennero tipici della nostra cucina, il più conosciuto dei quali è il “bagnun”. Mi sembra di vederlo mio nonno quando, dopo aver tolto loro la testa, adagiava nell’arbanella di vetro uno strato di acciughe, testa e coda, alle quali alternava un sottile strato di sale grosso. La meticolosità con cui eseguiva questa operazione era la garanzia di uno prodotto finito di qualità. Dopo alcuni mesi le acciughe erano mature per essere consumate.

La preparazione della acciughe cerco di farla come faceva il nonno anche se non sono sicuro se anche lui eseguisse la stessa procedura: prima tolgo con cautela il pesce dall’arbanella. Poi cerco di togliere con calma dalle acciughe più sale possibile e le lavo leggermente con una miscela di aceto appena allungato con acqua aprendole per togliere loro la lisca. Anche questa operazione va fatta con cautela cercando di non rompere il pesce. Alla fine tolgo dai filetti eventuali piccole lische o residui di sale e poi li strizzo per far uscire i residui di aceto e li adagio su di un piatto che ho bagnato con olio d’oliva extra vergine. Spargo poi sui filetti poco aglio tritato ed origano ed infine copro ancora con olio d’oliva. Il piatto è pronto. Buon appetito.

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Acciughe sotto sale

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La torre di Federico II a San Miniato

La torre di Federico II di San Miniato

La torre di Federico II di San Miniato, è il simbolo principale di questo borgo medioevale tra Pisa e Firenze.
Eccovene allora uno splendido HDR in grandangolo.

La torre di Federico II di San Miniato

Photo taken with Canon 600D and lens Canon EF-S10.

Simbolo della città stessa, fa parte del Sistema Museale della città. È una torre a pianta leggermente trapezoidale, alta 37 metri e dominante il tratto di Valdarno da una collina di 192 m.s.l. Dalla sua sommità è possibile ammirare tutta la Valdarno inferiore, le colline di Volterra e nelle giornate particolarmente chiare è possibile vedere anche il mare.
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Bistecca e svizzera prima e dopo

Bistecca e svizzera prima e dopo

Bistecca e svizzera prima e dopo.
Non avevo nulla da pubblicare oggi così ho deciso di mettere queste foto: una bistecca ed una svizzera prima sulla graticola, a cuocere, e poi nel piatto, pronta per essere mangiata!

Bistecca e svizzera prima e dopo

Bistecca e svizzera prima e dopo

Gelato in Taiwan

Gelato in Taiwan

Gelato in Taiwan.
Anche il gelato, in taiwan, sembra una cosa seria. In sé, è preparato come da noi, ma spesso non viene mangiato in coni, cialde o coppette… Questo nella foto è uno dei modi più facile da trovare:
su un piano viene disposto un disco sottile di pasta (tipo crepe) su cui si dispone uno strato di nocciole tritate; una pallina o due di gelato e ecco fatto. Si fa una specie di fagotto ed il gelato è pronto.

Gelato in Taiwan