Le immagini di oggetti e souvenir raccontano storie di viaggi, esperienze e ricordi. Queste fotografie catturano dettagli unici, colori accattivanti e significati personali, rendendo tangibili le memorie dei luoghi visitati e degli eventi speciali. Ogni immagine è un tesoro di emozioni e ricordi.
I teschi messicani calaca.
Il souvenir preferito che porto dal Messico è il teschietto colorato (detti calaca in messicano) portafortuna. Sono forse più famosi come soggetti da tatuaggi e forse un giorno….
Ne ho già tre a casa e spero mi portino fortuna.
Reti stese al sole.
Una immagine classica: sul mare ci sono le reti dei pescatori lasciate ad asciugare al sole.
Queste erano in prossimità di Punta Chiappa, tra Camogli e Portofino.
Moroccan wooden objects.
One of the most typical souvenirs of Casablanca are definitely these small wooden objects.
Fragrant and well made even if, as for those already photographed and posted, I doubt very much about the local production!
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Motivi mediorientali.
Lo stile arabo della decorazione ha un qualcosa di affascinante.
Questo muro di un negozietto della Medina di Casablanca mi ha colpito!
Le mattonelle arabe si chiamano zellige e sono delle maioliche smaltate.
Lo zellige è un assemblaggio di piastrella tagliata in terracotta smaltata che riproduce un disegno geometrico. Le tessere di ceramica compongono una forma a mosaico, e sono collocate su un letto di intonaco. Viene utilizzato principalmente come decorazione per pareti e pavimenti. Quest’arte decorativa è una caratteristica dell’architettura del Maghreb.
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Una statuetta di Pulcinella.
Oggi non sapevo proprio cosa mettere sul sito così ho lavorato un po’ (in hdr) su questa foto che avevo scattato qualche tempo fa.
Il soggetto, come da titolo, è una statuetta di Pulcinella.
Conosci questa maschera? Aggiungi un comment or go to the bottom of the site to read what other visitors have written.
Pulcinella (derivato da Puccio d’Aniello, in napoletano: Pulecenella) è una maschera napoletana della commedia dell’arte. La maschera di Pulcinella, come la conosciamo oggi, è stata inventata ad Acerra dall’attore capuano Silvio Fiorillo nei primi decenni del Seicento, ma il suo costume moderno fu inventato nell’Ottocento da Antonio Petito. Infatti, in origine, la maschera di Fiorillo indossava un cappello bicorno (diverso da quello attuale “a pan di zucchero”) e portava barba e baffi.
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Animale fossile.
Un animale (ho scritto così nel titolo perché alla fine non riesco nemmeno a capire se è un animale o un insetto) bloccato chiesa da quanti secoli in questa pietra.
Incredibilmente conservato!
