Il bel borgo di Camogli visto da lontano

Il bel borgo di Camogli visto da lontano

Il bel borgo di Camogli visto da lontano.
Camogli, incastonato lungo la costa della Riviera Ligure, è un tesoro nascosto che rivela il suo splendore non appena lo si scorge all’orizzonte. Visto da lontano, questo pittoresco borgo marinaro cattura l’immaginazione con i suoi colori vivaci e il profilo unico che si staglia contro il cielo.
Le facciate dipinte dei caratteristici edifici a picco sul mare creano uno spettacolo di sfumature pastello che si fondono armoniosamente con il blu del mare e il verde della lussureggiante collina retrostante. Da una prospettiva lontana, Camogli sembra un dipinto vivente, un capolavoro artistico che si evolve con le luci del giorno.
La basilica di Santa Maria Assunta, con la sua cupola maestosa, emerge come un faro culturale che si staglia nella skyline di Camogli. Visto da lontano, questo edificio sacro aggiunge un tocco di eleganza e spiritualità al panorama, unendo la bellezza naturale con la storia millenaria del borgo.
Le barche colorate nel porticciolo, anche viste da lontano, creano una vivace tavolozza di colori che racconta la storia di una comunità legata al mare. I riflessi del sole sulle acque calme del Golfo Paradiso accentuano la magia di questo luogo, creando una scenografia incantevole che cambia con le stagioni.
Camogli, visto da lontano, offre uno spettacolo unico in ogni momento della giornata. All’alba, quando il sole sorge dietro il borgo, dipingendo il cielo con tonalità calde e dorati. Al tramonto, quando le luci del borgo si accendono, trasformandolo in un luogo magico e romantico.

Questo affascinante borgo ligure, anche quando ammirato da lontano, trasmette un senso di autenticità e tranquillità che conquista il cuore di chiunque lo contempli. Camogli, con la sua bellezza senza tempo, si presenta come una destinazione da esplorare, un sogno che si avvera visto da lontano e ancor di più da vicino.

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Il bel borgo di Camogli visto da lontano

Il bel borgo di Camogli visto da lontano

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Ecco dove da dove ho scattato la foto:

Camogli è un comune italiano di 5019 abitanti della città metropolitana di Genova in Liguria. Tipico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare. È anche chiamata storicamente la “città dei mille bianchi velieri”.
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Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Il ponte in legno di Flam in Norvegia.
Nascosto tra le maestose montagne della Norvegia, il pittoresco villaggio di Flam è celebre non solo per i suoi paesaggi mozzafiato ma anche per il suo affascinante ponte in legno. Questo ponte, che attraversa il fiume Flam, è diventato un’icona locale, un simbolo di connessione tra l’uomo e la natura.
Il ponte in legno di Flam, con la sua architettura elegante e rustica, si armonizza perfettamente con l’ambiente circostante. Le sue travi di legno massiccio si innalzano verso il cielo, mentre le ringhiere intrecciate creano un effetto artistico che cattura l’attenzione di chiunque vi passi sopra. La scelta del legno come materiale principale non è solo esteticamente piacevole, ma anche un omaggio alla tradizione costruttiva norvegese, che da secoli ha fatto un uso sapiente delle risorse naturali.
Oltre alla sua bellezza visiva, il ponte di Flam svolge un ruolo fondamentale nella vita della comunità locale. Collegando le due sponde del fiume, facilita il transito quotidiano dei residenti e dei visitatori, creando un legame tangibile tra le persone e la natura circostante. La sensazione di camminare su questo ponte è un’esperienza unica, permettendo ai visitatori di immergersi completamente nella bellezza naturale della Norvegia.
Durante le stagioni più calde, il ponte diventa un punto di ritrovo per locali e turisti, offrendo uno spazio panoramico per ammirare il paesaggio circostante. Durante l’inverno, invece, il ponte assume un fascino diverso, con la neve che si deposita delicatamente sulle travi di legno, creando un quadro incantevole.
La costruzione del ponte in legno di Flam è anche un esempio di ingegneria ecologica, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sull’ambiente circostante. Gli architetti hanno sapientemente integrato il ponte nella topografia naturale, evitando disturbi e preservando la bellezza del luogo.

In conclusione, il ponte in legno di Flam è molto più di una semplice struttura di attraversamento. È un simbolo di connessione, unione e rispetto per l’ambiente. Attraversando questo ponte, si può vivere un momento di quiete e contemplazione, avvolti dalla bellezza incontaminata della Norvegia e dal calore di una comunità che valorizza la sua storia e il suo ambiente naturale.

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Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Il ponte in legno di Flam in Norvegia

Il ponte in legno di Flam in Norvegia

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Ecco dove si trova il ponte:

Flåm è un villaggio norvegese di circa 500 abitanti, nella parte finale dell’Aurlandsfjord, una diramazione del Sognefjord. Il villaggio è collocato nel comune di Aurland, nella contea di Vestland, in Norvegia. È toccato dalla strada europea E16. La vallata di Flåm si è formata per opera dello spesso strato di ghiaccio che è rimasto in questa zona per milioni di anni: l’erosione del ghiacciaio ha fatto sprofondare il terreno, creando le profonde ed ampie vallate che ogni anno attirano un gran numero di turisti.
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The Flam wooden bridge in Norway – Le pont en bois de Flam en Norvège – El puente de madera de Flam en Noruega – A ponte de madeira Flam na Noruega – Die Flam-Holzbrücke in Norwegen – Cây cầu gỗ Flam ở Na Uy – 挪威弗洛姆木桥 – ノルウェーのフロムの木の橋

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Alla scoperta dell’Obelisco della Minerva

Alla Scoperta dell'Obelisco della Minerva: Un Tesoro Nascosto a Roma

Alla Scoperta dell’Obelisco della Minerva: Un Tesoro Nascosto a Roma.
Roma, la Città Eterna, è un tesoro di storia e cultura che si svela ad ogni angolo. Tra le meraviglie che affascinano i visitatori di tutto il mondo, c’è un gioiello poco conosciuto che si erge con maestosità nei pressi della famosa Piazza della Minerva: l’Obelisco della Minerva.
L’obelisco, alto oltre 5 metri, fu originariamente scolpito durante l’Antico Egitto e posizionato nel Tempio di Iside a Sais. Tuttavia, il suo viaggio verso Roma ebbe luogo solo nel 1667, quando il Papa Alessandro VII decise di collocarlo di fronte alla Chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Il noto scultore Gian Lorenzo Bernini fu incaricato di creare una base decorativa che sostenesse l’obelisco.
La base dell’obelisco è adornata con un elefante, una geniale opera di Bernini. Questo maestoso animale sorregge l’obelisco con la sua forte schiena, e ogni dettaglio è realizzato con una precisione straordinaria. La scelta dell’elefante come supporto simbolizza la forza e la stabilità.
La presenza dell’obelisco di fronte alla Chiesa di Santa Maria sopra Minerva non è casuale. La Minerva, dea romana della saggezza e della guerra, è rappresentata all’interno della chiesa, e l’obelisco sottolinea l’importanza di questa figura mitologica.
Se hai l’opportunità di visitare Roma, non perdere l’occasione di ammirare questo capolavoro. Passeggia per la Piazza della Minerva, ammira la straordinaria fusione tra l’antico e il barocco, e scopri i dettagli unici che rendono questo luogo così speciale.
L’Obelisco della Minerva è più di un semplice monumento; è un tassello affascinante nella storia di Roma. La prossima volta che ti trovi nella Città Eterna, fai una sosta e lasciati incantare dalla bellezza e dalla storia che questo luogo straordinario ha da offrire.

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Alla Scoperta dell'Obelisco della Minerva: Un Tesoro Nascosto a Roma

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Dove si trova il monumento:

L’obelisco della Minerva è uno dei nove obelischi egizi di Roma, collocato nella piazza della Minerva (la piazza della basilica di Santa Maria sopra Minerva). L’obelisco è posizionato sulla groppa di un elefante marmoreo, scolpito da Ercole Ferrata su disegno di Bernini nel 1667; l’intero complesso monumentale è popolarmente noto anche come il Pulcin della Minerva: “pulcino” nel dialetto dell’epoca stava per “porcino”, riferito all’elefante “per le dimensioni ridotte e le forme rotonde”.
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Il soffitto absidale di Santa Maria sopra Minerva

Il soffitto absidale di Santa Maria sopra Minerva a Roma

Il soffitto absidale di Santa Maria sopra Minerva a Roma.
Santa Maria sopra Minerva è una delle più importanti chiese di Roma ed è situata vicino al Pantheon, nel rione Pigna. Costruita nel XIII secolo dai Frati Domenicani, è uno dei rari esempi di architettura gotica a Roma, famosa per la sua storia, arte e architettura.
La basilica sorge su un sito che era precedentemente occupato da un tempio pagano, inizialmente attribuito alla dea Minerva, ma che in realtà era dedicato a Iside. Il nome “sopra Minerva” deriva da questa antica convinzione. La costruzione della chiesa gotica iniziò nel 1280 e fu completata all’inizio del XIV secolo. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerose modifiche e restauri, mantenendo però il suo carattere gotico.

L’interno di Santa Maria sopra Minerva è riccamente decorato e mantiene la struttura gotica originaria. Ha una pianta a tre navate con archi a sesto acuto e soffitti a volta. Le navate laterali ospitano diverse cappelle riccamente decorate e con opere d’arte importanti.

Il soffitto dell’abside è particolarmente impressionante, con una volta a costoloni riccamente decorata con colori vivaci e motivi complessi. Al centro dell’abside si trova un grande dipinto raffigurante scene religiose, che contribuisce a creare un’atmosfera solenne e suggestiva.

Altri Elementi di Interesse sono: il Monumento funebre di Santa Caterina da Siena (Santa Caterina da Siena è sepolta nella basilica, e la sua tomba è un luogo di grande devozione) e L’elefante di Bernini (nella piazza di fronte alla chiesa si trova un obelisco egiziano sostenuto da una statua di elefante, progettata da Gian Lorenzo Bernini; questo monumento è comunemente noto come “Pulcino della Minerva”).

Santa Maria sopra Minerva è un luogo di grande importanza storica, artistica e religiosa, rappresentando un unicum nel panorama architettonico romano per il suo stile gotico e le numerose opere d’arte che custodisce.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Qui vi lascio il sito ufficiale della basilica: santamariasopraminerva.it.

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Ecco dove si trova la basilica:

La basilica di Santa Maria sopra Minerva (in latino basilica Sanctæ Mariæ supra Minervam) è una basilica minore di Roma situata nel rione Pigna, in piazza della Minerva, nelle vicinanze del Pantheon. Si tratta di uno dei pochissimi esempi di architettura gotica a Roma. La basilica ospita le spoglie di diversi personaggi importanti tra cui Caterina da Siena, proclamata dottore della Chiesa nel 1970, del pittore mistico Beato Angelico, proclamato «Patrono universale degli artisti» nel 1984 e di Papa Benedetto XIII. Al suo interno conserva pregevoli opere d’arte tra cui gli affreschi di Melozzo da Forlì e Filippino Lippi.
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The apse ceiling of Santa Maria sopra Minerva in Rome – Le plafond de l’abside de Santa Maria sopra Minerva à Rome – El techo del ábside de Santa María sopra Minerva en Roma – O teto da abside de Santa Maria sopra Minerva em Roma – Die Apsisdecke von Santa Maria sopra Minerva in Rom – Trần nhà của Santa Maria sopra Minerva ở Rome

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Un vicolo del borgo di Montefalco in Umbria

Un vicolo del borgo di Montefalco in Umbria

Un vicolo del borgo di Montefalco in Umbria.
Montefalco è un incantevole borgo situato nella regione dell’Umbria, in Italia. Questo piccolo comune si trova su una collina, offrendo panorami mozzafiato sulla campagna umbra circostante. Conosciuto come la “Ringhiera dell’Umbria” per la sua posizione panoramica, Montefalco è rinomato per la sua storia, cultura e produzione vinicola.
Montefalco ha origini antiche, con tracce di insediamenti che risalgono all’epoca romana. Durante il Medioevo, la città divenne un importante centro religioso e culturale. Le mura medievali e le porte storiche, come la Porta di Sant’Agostino, testimoniano il passato glorioso della città.
Uno dei principali punti di interesse è la Chiesa di San Francesco, che oggi ospita il Museo Civico. Qui si possono ammirare affreschi di grande valore artistico, tra cui opere del famoso pittore rinascimentale Benozzo Gozzoli.

Montefalco è celebre per i suoi vini, in particolare il Sagrantino di Montefalco, un vino rosso robusto e tannico ottenuto dall’omonimo vitigno autoctono. Il Sagrantino di Montefalco è apprezzato a livello internazionale e rappresenta una delle eccellenze vinicole italiane. Oltre al Sagrantino, Montefalco produce anche ottimi vini bianchi, come il Trebbiano Spoletino.
La gastronomia locale è altrettanto rinomata, con piatti tradizionali che includono salumi, formaggi, tartufi e olio d’oliva di alta qualità. I ristoranti e le trattorie di Montefalco offrono un’esperienza culinaria autentica, dove è possibile degustare le specialità umbre abbinate ai vini locali.

Montefalco ospita numerosi eventi e manifestazioni durante l’anno, che attirano visitatori da ogni parte del mondo. Uno degli eventi più importanti è la “Settimana Enologica”, che si tiene a settembre e celebra la vendemmia con degustazioni di vini, visite alle cantine e spettacoli folcloristici.
La “Fuga del Bove” è un’altra tradizione secolare, una sorta di palio che si svolge in agosto e vede la partecipazione dei quattro quartieri della città in una serie di competizioni storiche e sportive.

La Piazza del Comune, il cuore pulsante della città, è un luogo incantevole dove passeggiare e ammirare gli edifici storici, mentre le viuzze strette e i vicoli pittoreschi invitano a esplorare ogni angolo del borgo.
Montefalco è una destinazione che incanta per la sua autenticità, la ricchezza del suo patrimonio e la calda accoglienza dei suoi abitanti. Un luogo ideale per chi desidera immergersi nella bellezza e nella cultura dell’Umbria.

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Un vicolo del borgo di Montefalco in Umbria

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova Montefalco:

Montefalco è un comune italiano della provincia di Perugia in Umbria. È il punto di riferimento della regione vinicola in cui si producono il Sagrantino di Montefalco e il Montefalco rosso. Il toponimo Montefalco si deve, secondo la tradizione, a Federico II di Svevia. L’imperatore, visitando i luoghi nel XIII secolo, constatato il gran numero di falchi, decise di cambiare il nome della località da Coccorone (Cors Coronae) in quello attuale.
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An alley in the village of Montefalco in Umbria – Une ruelle dans le village de Montefalco en Ombrie – Un callejón en el pueblo de Montefalco en Umbría – Um beco na aldeia de Montefalco, na Úmbria – Eine Gasse im Dorf Montefalco in Umbrien – Một con hẻm ở làng Montefalco ở Umbria

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Il monumento a forma di vela di Giò Pomodoro

Il monumento a forma di vela di Giò Pomodoro a Sestri Levante

Il monumento a forma di vela di Giò Pomodoro a Sestri Levante.
E’ una delle iconiche opere dell’artista italiano. Questo monumento, noto anche come “La Vela”, è situato vicino allla passeggiata a mare della città ligure in piazza Bo.
Il monumento ha la forma di una vela stilizzata, un omaggio alla tradizione marittima e alla cultura nautica di Sestri Levante.
Realizzato in bronzo e marmo, il monumento è caratterizzato da linee pulite e superfici levigate che riflettono la luce del mare e del sole.
La scultura è imponente, con una struttura che si erge maestosamente verso il cielo, simboleggiando il movimento e la libertà del vento che gonfia una vela.
La “Vela” di Giò Pomodoro rappresenta non solo un tributo al mare e alla navigazione, ma anche un simbolo di viaggio e scoperta. La forma della vela, infatti, evoca l’idea di avventura e di connessione tra l’uomo e la natura. Inoltre, la scultura è un esempio della maestria di Pomodoro nel creare opere che dialogano con l’ambiente circostante, integrandosi armoniosamente con il paesaggio marittimo di Sestri Levante.

Giò Pomodoro (1930-2002) è stato uno dei più importanti scultori italiani del XX secolo. La sua opera si caratterizza per l’uso di forme geometriche e simboliche, spesso ispirate dalla natura e dagli elementi. Le sue sculture sono presenti in numerose città italiane e all’estero, testimoniando il suo contributo significativo all’arte contemporanea.
Il monumento a forma di vela a Sestri Levante è un esempio rappresentativo del suo lavoro, capace di evocare emozioni e di stimolare riflessioni attraverso la sua presenza imponente e la sua forma elegante.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Dove si trova la Vela:

Giò Pomodoro, all’anagrafe Giorgio Pomodoro (Orciano di Pesaro, 17 novembre 1930 – Milano, 21 dicembre 2002), è stato uno scultore, orafo, incisore e scenografo italiano. Viene considerato uno fra i più importanti scultori astratti del panorama internazionale del XX secolo.
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The sail-shaped monument of the artist Giò Pomodoro in Sestri Levante – Le monument en forme de voile de l’artiste Giò Pomodoro à Sestri Levante – El monumento en forma de vela del artista Giò Pomodoro en Sestri Levante – O monumento em forma de vela do artista Giò Pomodoro em Sestri Levante – Das segelförmige Denkmal des Künstlers Giò Pomodoro in Sestri Levante – Tượng đài hình cánh buồm của nghệ sĩ Giò Pomodoro ở Sestri Levante

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Le case colorate dell’isola di Burano vicino a Venezia

Le case colorate dell'isola di Burano vicino a Venezia

Le case colorate dell’isola di Burano vicino a Venezia.
L’isola di Burano, situata nella laguna di Venezia, è famosa per le sue pittoresche case colorate. Queste abitazioni tradizionali sono dipinte con tonalità vivaci e contrastanti, creando un’atmosfera vibrante e unica. La tradizione di dipingere le case con colori brillanti risale al lontano passato e serve anche a facilitare il riconoscimento delle abitazioni da lontano. Oltre alla loro funzione pratica, le case colorate di Burano contribuiscono a rendere l’isola un luogo affascinante e ricco di carattere.

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Le case colorate dell'isola di Burano vicino a Venezia

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

C’è anche il sito ufficiale dell’isola: isoladiburano.it.

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Ecco dove si trova l’isola:

Burano è un centro abitato di 2 270 abitanti che sorge su quattro isole della laguna di Venezia settentrionale. Fa parte del comune di Venezia e in particolare della municipalità di Venezia-Murano-Burano. È collegato da un ponte all’isola di Mazzorbo, che ne è divenuta una sorta di appendice. La cittadina è nota per le sue tipiche case vivacemente colorate e per la secolare lavorazione artigianale ad ago del merletto di Burano.
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Un piatto di patlican kebab turco a Barcellona

Un piatto di patlican kebab turco a Barcellona

Un piatto di patlican kebab turco a Barcellona.
Il patlican Kebab è un piatto tradizionale turco che combina melanzane (patlican in turco) e carne, solitamente agnello o manzo. Questo kebab è particolarmente apprezzato per il suo sapore ricco e la sua preparazione che mette in risalto gli ingredienti freschi e saporiti tipici della cucina turca.
Ne esistono diverse varianti a seconda della regione e delle preferenze personali. Alcune ricette prevedono l’uso di spezie diverse o l’aggiunta di altre verdure come zucchine o cipolle. In alcune versioni, le melanzane e la carne possono essere cotti insieme in una teglia al forno invece che sugli spiedini.
Il patlican kebab rappresenta una perfetta combinazione di sapori e tecniche della cucina turca, offrendo un piatto ricco e aromatico che celebra gli ingredienti freschi e la tradizione culinaria del paese.

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A plate of Turkish patlican kebab in Barcelona – Une assiette de kebab patlican turc à Barcelone – Un plato de kebab patlican turco en Barcelona – Um prato de kebab patlicano turco em Barcelona – Ein Teller mit türkischem Patlican-Kebab in Barcelona – Một đĩa kebab patlican Thổ Nhĩ Kỳ ở Barcelona

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L’altare di Santa Maria delle Vigne a Genova

L'altare di Santa Maria delle Vigne a Genova

L’altare di Santa Maria delle Vigne a Genova.
L’altare di Santa Maria delle Vigne a Genova è un elemento significativo della storica chiesa situata nel cuore del centro storico della città. Questa chiesa, che risale al X secolo, è una delle più antiche di Genova ed è dedicata alla Vergine Maria.
Origini: Le origini della chiesa risalgono al X secolo, quando fu costruita una piccola cappella dedicata alla Vergine Maria. La chiesa ha preso il nome “delle Vigne” per via delle vigne che un tempo circondavano l’area.

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L'altare di Santa Maria delle Vigne a Genova

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S 10-18.

Per vedere tutte le foto che ho scattato nella basilica, clicca qui:

Dove si trova la chiesa:

Sull’altare maggiore, ultimo lavoro di Giacomo Antonio Ponsonelli (1730) su disegno di Pierre Puget, è posta una statua della Madonna, sorretta da figure d’angeli, dello stesso artista. Nel presbiterio si trovano alcuni dipinti settecenteschi: Natività della Vergine di Giuseppe Cades (dipinto a Roma nel 1784, in origine destinato alla chiesa di San Carlo al Corso), Presentazione della Vergine di Giovanni David (1785) e Annunciazione di Carlo Giuseppe Ratti (1787)
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The altar of the church of Santa Maria delle Vigne in Genoa – L’autel de l’église de Santa Maria delle Vigne à Gênes – El altar de la iglesia de Santa Maria delle Vigne en Génova – O altar da igreja de Santa Maria delle Vigne em Gênova – Der Altar der Kirche Santa Maria delle Vigne in Genua – Bàn thờ của nhà thờ Santa Maria delle Vigne ở Genoa – 热那亚圣玛丽亚德尔维涅教堂的祭坛 – ジェノヴァのサンタ・マリア・デッレ・ヴィーニェ教会の祭壇

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Il risotto con gamberi e seppie, la ricetta

Il risotto con gamberi e seppie, la ricetta

Il risotto con gamberi e seppie, la ricetta.
Qualche tempo fa soso stato a pranzare, con la famiglia, nel buon ristorante Le Gardenie a Riva Trigoso ed ho gustato un ottimo risotto con gamberi e seppie.
Dalle foto che ho scattato quel giorno ho deciso di scrivervi la ricetta simile per provare a farlo a casa.
Non garantisco che il risultato sia al livello di quello che ho mangiato quel giorno!

Ecco la ricetta per un delizioso risotto con gamberi e seppie:

Ingredienti

– 320 g di riso Carnaroli o Arborio;
– 200 g di gamberi (puliti e sgusciati);
– 200 g di seppie (pulite e tagliate a strisce);
– 1 cipolla;
– 2 spicchi d’aglio;
– 1 litro di brodo di pesce;
– 1 bicchiere di vino bianco secco;
– 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva;
– 1 noce di burro;
– Prezzemolo tritato q.b.;
– Sale e pepe q.b.;
– Scorza di limone grattugiata (opzionale).

Preparazione

Per prima cosa prepariamo gli ingredienti: dobbiamo pulire i gamberi e le seppie, tagliando queste ultime a strisce e poi tritare finemente la cipolla e gli spicchi d’aglio.
Poi dobbiamo fare il soffritto: in una pentola capiente, scaldare l’olio extravergine d’oliva e aggiungere la cipolla tritata e gli spicchi d’aglio. Far soffriggere a fuoco medio fino a quando la cipolla diventa trasparente.
A questo punto aggiungere le seppie nella pentola e cuocere per qualche minuto fino a quando non diventano tenere e versare il vino bianco e lasciarlo evaporare.
Aggiungere il riso nella pentola e tostarlo per un paio di minuti, mescolando continuamente.
Ora iniziare ad aggiungere il brodo di pesce, un mestolo alla volta, mescolando continuamente e aspettando che il brodo sia assorbito prima di aggiungerne altro. Continuare così per circa 15-18 minuti, finché il riso non è al dente.
A circa 5 minuti dalla fine della cottura del riso, aggiungere i gamberi. Continuare a mescolare e aggiungere il brodo fino a quando il risotto è cotto alla perfezione.
Ora si finisce con la mantecatura: togliere il risotto dal fuoco, aggiungere la noce di burro e mescolare bene per mantecare il risotto.
Aggiustare di sale e pepe.

Adesso potete impiattare il risotto, spolverare con prezzemolo tritato e, se desiderato, aggiungere un po’ di scorza di limone grattugiata per un tocco di freschezza.

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