L’orologio Astronomico in piazza della Loggia a Brescia

L'orologio Astronomico in piazza della Loggia a Brescia

L’orologio Astronomico in piazza della Loggia a Brescia visto dal retro.
L’orologio astronomico di Brescia è un orologio monumentale situato sulla Torre del Pegol, nel cuore del centro storico di Brescia, Italia. Questo orologio è uno dei più antichi d’Europa ed è famoso per le sue caratteristiche astronomiche e artistiche.
Normalmente lo si fotografa dal davanti, dalla piazza della Loggia, ma in questi scatti ero sul retro della torre (il lato b).
Storia: L’orologio risale al XVI secolo e fu realizzato da Gian Alberto Barigozzi, un orologiaio bresciano, nel 1540. Nel corso dei secoli, ha subito alcune modifiche e restauri.
Posizione: L’orologio è collocato sulla Torre del Pegol, una torre medievale alta circa 30 metri, situata in Piazza Loggia, nel centro storico di Brescia.
Caratteristiche astronomiche: Una delle caratteristiche più interessanti dell’orologio è la sua complicata quadrante astronomico. Esso mostra le fasi della luna, il movimento del sole e della luna nel cielo, le costellazioni zodiacali e altre informazioni astronomiche. Questo tipo di orologio era essenziale nel XVI secolo per le attività agricole e per determinare i tempi liturgici.
Meccanismo: L’orologio è azionato da un meccanismo complesso di ingranaggi e pesi. Il movimento delle lancette è controllato da questo sistema meccanico che, nonostante la sua antichità, continua a funzionare.
Restauri: Nel corso dei secoli, l’orologio ha subito diversi restauri e interventi di manutenzione per preservarne l’integrità e far sì che continuasse a funzionare. L’ultimo grande restauro è avvenuto nel 2001.
Eventi pubblici: L’orologio astronomico di Brescia è spesso protagonista di eventi pubblici, specialmente durante le festività locali. Le sue lancette e i suoi rintocchi hanno un significato simbolico e tradizionale per la comunità locale.
L’orologio astronomico di Brescia è un’importante attrazione turistica e un simbolo della storia e della tradizione della città. La sua complessità meccanica e la sua bellezza artistica lo rendono un elemento unico nel panorama degli orologi astronomici storici.

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L'orologio Astronomico in piazza della Loggia a Brescia

Foto scattate con Honor 20.

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Ecco dove si trova la torre:

La Torre dell’Orologio venne eretta tra il 1540 ed il 1550 su progetto di Lodovico Beretta, architetto bresciano, tra gli autori dello stesso palazzo della Loggia.
All’interno della torre è presente un complesso orologio astronomico meccanico, realizzato tra il 1544 e il 1546 [1] da Paolo Gennari da Rezzato in sostituzione di un orologio posto in un altro lato della piazza, risalente al secolo precedente e dismesso nel 1543.
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Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano.
Il Tempio di Saturno (in latino: Templum Saturni) era un antico tempio romano dedicato a Saturno, la divinità dell’agricoltura e della ricchezza. Si trovava al piede del Campidoglio, nella parte occidentale del Foro Romano. La sua costruzione risale al V secolo a.C., ma l’edificio che possiamo vedere oggi risale principalmente al periodo della Repubblica romana, con alcune modifiche apportate nel corso dei secoli successivi.
Il tempio era conosciuto per la sua ricca decorazione e per la celebre statua di Saturno al suo interno. La statua di Saturno era tradizionalmente legata e durante le festività di Saturnalia, che si svolgevano in dicembre, la corda veniva simbolicamente sciolta per rappresentare la liberazione delle restrizioni.
La struttura attuale del tempio è molto parziale, con solo alcuni resti delle colonne e delle fondamenta. Tuttavia, alcune colonne originali sono ancora in piedi, fornendo un’idea delle dimensioni e dell’eleganza dell’edificio. La parte antica del Tempio di Saturno è stata integrata con alcune ricostruzioni più tarde, e l’aspetto esatto del tempio è stato oggetto di dibattiti tra gli archeologi.
Il Foro Romano, in cui si trova il Tempio di Saturno, è una delle zone archeologiche più importanti e visitate di Roma, offrendo ai visitatori una visione affascinante della vita nella Roma antica attraverso i suoi templi, basiliche, e strutture pubbliche.

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Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Questo il sito ufficiale del sito: colosseo.it.

Ecco dove si trovano i resti del tempio:

Il Foro Romano (in latino Forum Romanum, sebbene i Romani si riferissero ad esso più spesso come Forum Magnum o semplicemente Forum) è un’area archeologica di Roma racchiusa tra il Palatino, il Campidoglio, Via dei Fori Imperiali ed il Colosseo, costituita dalla stratificazione dei resti di quegli edifici e monumenti di epoche eterogenee che per gran parte della storia antica di Roma rappresentarono il centro politico, giuridico, religioso ed economico della città di Roma, oltre che il centro nevralgico dell’intera civiltà romana.
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La saporita torta mimosa, la ricetta

La saporita torta mimosa, la ricetta

La saporita torta mimosa, la ricetta.
La torta mimosa è un dolce tradizionale italiano, spesso preparato in occasione della festa della donna, il 8 marzo. Il suo nome deriva dalla somiglianza dei suoi ingredienti con i fiori gialli della mimosa.

Ecco una ricetta base per la torta mimosa.

Ingredienti:

Per la base:
– 200 g di farina;
– 200 g di zucchero;
– 100 g di burro;
– 4 uova;
– 1 bustina di lievito per dolci;
– Un pizzico di sale.

Per la crema pasticcera:
– 500 ml di latte;
– 4 tuorli d’uovo;
– 150 g di zucchero;
– 50 g di farina;
– Scorza di limone (opzionale).

Per la decorazione:
– Pan di Spagna a dadini (ottenuto dalla base);
– Zucchero a velo.

Preparazione:

Preparazione della base:
In una ciotola, sbatti le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso.
Aggiungi il burro fuso e mescola bene.
Aggiungi la farina setacciata con il lievito e il pizzico di sale, mescolando delicatamente per evitare grumi.
Versa l’impasto in una teglia imburrata e infarinata e cuoci in forno preriscaldato a 180°C per circa 25-30 minuti o fino a quando uno stecchino inserito al centro esce pulito.
Lascia raffreddare il pan di Spagna.

Preparazione della crema pasticcera:
In un pentolino, riscalda il latte fino a quando inizia a bollire.
In una ciotola, sbatti i tuorli d’uovo con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro.
Aggiungi la farina setacciata al composto di uova e mescola bene.
Versa lentamente il latte caldo nel composto di uova, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi.
Versa il composto nella pentola e cuoci a fuoco medio, mescolando costantemente, fino a quando la crema si addensa.
Aggiungi la scorza di limone grattugiata se desideri un tocco di aroma. Lascia raffreddare la crema.

Assemblaggio:
Una volta raffreddato il pan di Spagna dividilo i tre parti: una sarà la base della torta, una la devi sbriciolare ed amalgamare alla crema pasticcera e l’ultima la tagli a dadini per la decorazione.

Quindi: mescola il pan di Spagna sbriciolato con parte della crema pasticcera, fino a ottenere una consistenza morbida ma compatta.
Versa uno strato di crema pasticcera sulla base del pan di Spagna in uno stampo a cerniera o in un piatto da portata.
Copri con uno strato uniforme di pan di Spagna sbriciolato e continua ad alternare strati fino a esaurimento degli ingredienti, assicurandoti che l’ultimo strato sia di pan di Spagna sbriciolato.
Decora la parte superiore con i dadini di Spagna e spolvera con zucchero a velo.

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La splendida Basilica di San Francesco d’Assisi

La splendida Basilica di San Francesco d'Assisi

La splendida Basilica di San Francesco d’Assisi.
La Basilica di San Francesco d’Assisi è uno dei luoghi più venerati del cristianesimo e un capolavoro architettonico e artistico. Situata nella pittoresca città di Assisi, in Umbria, la basilica è dedicata a San Francesco, il fondatore dell’Ordine Francescano, noto per la sua vita di povertà, umiltà e amore per tutte le creature. La Basilica è composta da due chiese sovrapposte, la Basilica Inferiore e la Basilica Superiore, entrambe ricche di opere d’arte inestimabili e di profonda spiritualità.
La costruzione della Basilica di San Francesco iniziò nel 1228, subito dopo la canonizzazione di San Francesco, per volere di Papa Gregorio IX. La basilica fu completata in tempi relativamente brevi: la Basilica Inferiore fu consacrata nel 1230, mentre la Basilica Superiore fu terminata e consacrata nel 1253.

L’ingresso alla Basilica Inferiore avviene attraverso un portale decorato con intricati motivi gotici. L’interno è caratterizzato da un’atmosfera raccolta e spirituale, con una serie di cappelle laterali riccamente affrescate. Gli affreschi della Basilica Inferiore sono attribuiti a grandi artisti come Cimabue, Pietro Lorenzetti e Simone Martini, e illustrano scene della vita di Cristo, della Madonna e di San Francesco.
Uno dei punti più importanti della Basilica Inferiore è la cripta, che custodisce la tomba di San Francesco. La tomba è una meta di pellegrinaggio per milioni di fedeli da tutto il mondo, che vengono a rendere omaggio al santo e a pregare presso la sua tomba.

La Basilica Superiore, costruita in stile gotico, è nota per la sua luminosità e per le sue ampie vetrate colorate che inondano di luce l’interno. La navata unica è decorata con uno dei cicli di affreschi più celebri della storia dell’arte, attribuiti a Giotto e alla sua scuola. Questi affreschi narrano la vita di San Francesco in una serie di 28 scene, dal suo incontro con il lebbroso alla predica agli uccelli, fino alla sua morte.
Gli affreschi di Giotto sono considerati una pietra miliare nell’arte occidentale, segnando il passaggio dal manierismo bizantino alla rappresentazione naturalistica e umana. Ogni scena è caratterizzata da una straordinaria vivacità e profondità emotiva, rendendo la storia del santo accessibile e toccante per tutti i visitatori.
Adiacente alla Basilica si trova il Sacro Convento, un complesso monastico che ospita una comunità di frati francescani. Il chiostro del convento è un luogo di grande serenità, con il suo giardino ben curato e il colonnato che offre un luogo di riflessione e preghiera. Il convento ospita anche una biblioteca e un archivio che conservano manoscritti e documenti di inestimabile valore storico e spirituale.

La Basilica di San Francesco di Assisi è molto più di un semplice monumento storico; è un luogo di profonda spiritualità e devozione. La basilica è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2000, riconoscendo il suo valore universale come simbolo della fede e dell’arte.
Ogni anno, la basilica accoglie milioni di pellegrini e turisti che vengono a rendere omaggio a San Francesco, a pregare presso la sua tomba e a immergersi nella bellezza delle opere d’arte che adornano le sue pareti. La basilica è anche un luogo di celebrazioni liturgiche e di eventi culturali, che contribuiscono a mantenere viva la memoria e l’eredità del santo di Assisi.

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La splendida Basilica di San Francesco d'Assisi

La splendida Basilica di San Francesco d'Assisi

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Ecco dove si trova la basilica:

Voluta da Papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell’Ordine minoritico e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati. Fa parte delle proprietà non extraterritoriali della Santa Sede, quindi non gode di immunità diplomatica. Nella complessa storia che ha segnato l’evoluzione dell’Ordine, la basilica (e l’annesso Sacro Convento) fu sempre custodita dai cosiddetti “frati della comunità”, il gruppo che andò in seguito a costituire l’Ordine dei Frati Minori Conventuali.
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Alcune cascate ammirate nel Geirangerfjord

Alcune cascate ammirate navigando attraverso il Geirangerfjord

Alcune cascate ammirate navigando attraverso il Geirangerfjord.
Lo scorso anno ho navigato, un paio di mesi, effettuando le crociere nei fiordi norvegesi. Forse quello più famoso è quello di Geiranger e le sue cascate.
Il Geirangerfjord è un fiordo situato nella regione occidentale della Norvegia, famoso per la sua bellezza mozzafiato e il suo paesaggio naturale spettacolare. È stato incluso nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO nel 2005, riconoscendo la sua importanza ecologica e paesaggistica.

Ecco alcune caratteristiche distintive del Geirangerfjord:
1. Paesaggio Incredibile: Il Geirangerfjord è circondato da ripide montagne, pareti rocciose e picchi imponenti che si ergono verticalmente dalle acque del fiordo. Questo paesaggio crea uno spettacolo visivo straordinario, con cascate spettacolari, valli verdi e piccoli villaggi che punteggiano la costa.
2. Sette Sorelle e Il Velo della Sposa: Le Sette Sorelle e il Velo della Sposa sono alcune delle cascate più famose del Geirangerfjord. Le Sette Sorelle sono sette cascate separate che scendono dalle montagne e il Velo della Sposa è una cascata sottile che sembra un velo sospeso lungo una parete rocciosa.
3. Crociere Fjord: Una delle migliori maniere per esplorare il Geirangerfjord è attraverso crociere in barca che offrono una prospettiva unica delle sue spettacolari formazioni rocciose e cascate. Durante la crociera, i visitatori possono godere di viste panoramiche e scoprire la ricca flora e fauna della regione.
4. Dalsnibba: Il punto di vista di Dalsnibba offre una vista mozzafiato sul Geirangerfjord e sulle montagne circostanti. Situato a un’altitudine di circa 1.500 metri, questo punto panoramico permette ai visitatori di ammirare l’intera bellezza del fiordo.
5. Attività all’aperto: La regione intorno al Geirangerfjord offre numerose opportunità per attività all’aperto, come escursioni, passeggiate in montagna e kayak. Gli amanti della natura possono esplorare i sentieri che conducono a viste panoramiche spettacolari e vivere un’esperienza immersiva nella natura norvegese.
6. Patrimonio Mondiale UNESCO: Nel 2005, il Geirangerfjord è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, riconoscendo la sua importanza ecologica e il suo valore unico come uno dei fiordi più spettacolari del mondo.

In breve, il Geirangerfjord è un tesoro norvegese, una gemma di bellezza naturale che attira visitatori da tutto il mondo per la sua maestosità e la sua atmosfera magica.
Sei mai stato/a in crociera nei fiordi norvegesi? Aggiungi un tuo commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

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Eco dove si trova il fiordo:

Il Geirangerfjord (Geirangerfjorden) è un fiordo che si snoda nella regione norvegese del Sunnmøre nel sud della contea del Møre og Romsdal. È un ramo del ben più grande Storfjorden e al suo interno si trova il famoso villaggio di Geiranger. Il fiordo è uno dei siti naturalistici più visitati della Norvegia e dal 2005 rientra, insieme al Nærøyfjord, nella Lista dei patrimoni dell’umanità redatta dall’UNESCO. La presenza di questi due fiordi nella lista è comunque minacciata da un piano di costruzione di alcune linee elettriche attraverso il fiordo.
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Some waterfalls admired while sailing through the Geirangerfjord in Norway – Algunas cascadas admiradas mientras navegamos por el fiordo de Geirangerfjord en Noruega – Algumas cachoeiras admiradas enquanto navegamos pelo Fiorde de Geiranger, na Noruega – Einige Wasserfälle konnten beim Segeln durch den Geirangerfjord in Norwegen bewundert werden – Một số thác nước được chiêm ngưỡng khi đi thuyền qua Geirangerjord ở Na Uy – 航行穿过挪威盖朗厄尔峡湾时欣赏到的一些瀑布 – ノルウェーのガイランゲルフィヨルドを航行中に感嘆するいくつかの滝

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Animali colorati al Parco Guell di Barcellona

Statue di animali colorati al Parco Guell di Barcellona

Statue di animali colorati al Parco Guell di Barcellona.
Il Parco Güell, situato sulla collina del Carmel a Barcellona, è una delle opere più celebri di Antoni Gaudí, l’architetto catalano noto per il suo stile unico e visionario. Tra i numerosi elementi artistici e architettonici che caratterizzano questo parco, le statue di animali colorati occupano un posto speciale, affascinando visitatori di tutte le età con la loro vivacità e originalità.
Progettato e costruito tra il 1900 e il 1914, il Parco Güell doveva inizialmente essere una città-giardino residenziale, ma il progetto fu successivamente abbandonato e trasformato in un parco pubblico. Gaudí concepì il parco come un luogo dove la natura e l’arte si fondessero armoniosamente, creando un ambiente unico e magico.

Le statue di animali colorati del Parco Güell sono distribuite in tutto il parco e rappresentano una delle caratteristiche più distintive del sito. Realizzate principalmente con la tecnica del trencadís, una forma di mosaico che utilizza frammenti di ceramica colorata, queste statue riflettono la passione di Gaudí per la natura e le forme organiche.

Nelle mie foto trovate la Salamandra (El Drac) ed un serpente: probabilmente la statua più famosa del parco è la salamandra situata all’ingresso principale. Conosciuta come “El Drac” (Il Drago), questa figura coloratissima è diventata un’icona di Barcellona. La salamandra, con il suo mosaico brillante di colori, accoglie i visitatori e incarna perfettamente l’estetica di Gaudí, che combina forme naturali con un’esplosione di colori. Altre statue di rettili, come serpenti e lucertole, sono sparse nel parco. Queste figure, decorate con trencadís, sembrano emergere dal terreno, creando un effetto sorprendente e giocoso. Ogni statua è unica, con schemi di colori e disegni diversi, che mostrano l’attenzione ai dettagli di Gaudí.

Le statue di animali colorati nel Parco Güell non sono solo elementi decorativi, ma portano con sé un profondo significato simbolico. Gaudí, profondamente religioso e amante della natura, vedeva questi animali come simboli di rigenerazione, vita e spiritualità. La salamandra, ad esempio, è spesso associata all’alchimia e al fuoco, rappresentando la trasformazione e la purificazione.
Visitare il Parco Güell e ammirare le sue statue di animali colorati è un’esperienza che stimola i sensi. I colori vivaci dei mosaici, le forme sinuose delle statue e l’integrazione armoniosa con il paesaggio naturale creano un ambiente visivamente affascinante e stimolante. Ogni angolo del parco offre nuove sorprese, rendendo la visita un’avventura continua.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

Questo il sito ufficiale del parco: parkguell.barcelona.

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Ecco dove si trova il parco:

Il Parco Güell (Parc Güell in catalano e Park Güell nella sua denominazione originale) è un parco pubblico di 17,18 ettari con giardini ed elementi architettonici situato nella parte superiore della città di Barcellona, sul versante meridionale del Monte Carmelo. Ideato come complesso urbanistico, fu progettato dall’architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano, a carico dell’impresario Eusebi Güell e inaugurato come parco pubblico nel 1926.
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The colorful animal statues at Park Guell in Barcelona – Statues d’animaux colorées au parc Guell à Barcelone – Estátuas coloridas de animais no Parque Guell em Barcelona – Coloridas estatuas de animales en el Parque Güell de Barcelona – Bunte Tierstatuen im Park Güell in Barcelona – Những bức tượng động vật đầy màu sắc tại Công viên Guell ở Barcelona

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La torre dei Caduti a Bergamo

La torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto a Bergamo

La torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto a Bergamo.
La Torre dei Caduti, situata nel cuore di Bergamo, è uno dei monumenti più significativi della città. Eretta per commemorare i soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale, questa imponente torre rappresenta non solo un simbolo di memoria per i caduti, ma anche un pezzo importante del patrimonio storico e architettonico di Bergamo.
La costruzione della Torre dei Caduti fu avviata nel 1922 e completata nel 1924, su progetto dell’architetto Marcello Piacentini, uno dei più importanti esponenti del razionalismo italiano. La torre fu inaugurata il 27 ottobre 1924, durante una solenne cerimonia che vide la partecipazione di numerose autorità e cittadini.

La scelta di costruire un monumento di tale importanza rispondeva all’esigenza di onorare la memoria dei soldati bergamaschi caduti durante la Prima Guerra Mondiale, un conflitto che aveva segnato profondamente la comunità locale e l’intera nazione. La torre doveva rappresentare un segno tangibile del sacrificio di questi uomini e delle loro famiglie.
La Torre dei Caduti si erge imponente in Piazza Vittorio Veneto, nella Città Bassa di Bergamo. Alta circa 45 metri, la torre è costruita in pietra e presenta uno stile architettonico sobrio ma solenne, tipico delle opere di Piacentini. La base della torre è quadrangolare, con lati di circa 10 metri, e si eleva in una struttura slanciata che culmina con una cella campanaria.
Uno degli elementi più distintivi della torre è il grande orologio posto su uno dei lati superiori, visibile da gran parte della piazza. Questo orologio, oltre a svolgere una funzione pratica, simboleggia anche il passare del tempo e la perpetua memoria dei caduti.

La Torre dei Caduti non è solo un monumento architettonico, ma un vero e proprio simbolo di memoria collettiva. Ogni anno, il 4 novembre, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, la torre diventa il fulcro delle commemorazioni ufficiali, con cerimonie che ricordano il sacrificio dei soldati bergamaschi e di tutti i caduti in guerra.

Il monumento è anche un luogo di riflessione per i cittadini e i visitatori, un punto dove fermarsi a pensare ai valori della pace e della solidarietà. La sua posizione centrale e la sua imponenza ne fanno un punto di riferimento nel tessuto urbano di Bergamo, un luogo che invita alla contemplazione e alla memoria.

La Torre dei Caduti è accessibile al pubblico e offre la possibilità di salire fino alla sua sommità, da cui si può godere di una vista panoramica sulla città e sui dintorni. All’interno della torre, un piccolo museo espone cimeli e documenti storici legati alla Prima Guerra Mondiale e ai soldati bergamaschi.
Tra le curiosità, vale la pena menzionare che la torre è stata restaurata più volte nel corso del tempo per preservarne l’integrità e l’aspetto originale. Gli interventi di restauro hanno riguardato sia la struttura esterna che gli interni, con particolare attenzione alla conservazione degli elementi storici e artistici.

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Dove si trova la torre:

La torre dei Caduti di Bergamo si trova nella parte bassa della città in piazza Vittorio Veneto, all’inizio del Sentierone, il cosiddetto salotto di Bergamo. Dal 24 maggio 2015, dopo un periodo di restauri, è di nuovo visitabile. La torre dei caduti fa parte della rete del Museo delle storie di Bergamo, gestita da Fondazione Bergamo nella storia.
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The Tower of the Fallen in the square dedicated to the Battle of Vittorio Veneto in Bergamo – La Tour des Déchus sur la place dédiée à la bataille de Vittorio Veneto à Bergame – La Torre de los Caídos en la plaza dedicada a la batalla de Vittorio Veneto en Bérgamo – A Torre dos Caídos na praça dedicada à batalha de Vittorio Veneto em Bérgamo – Der Turm der Gefallenen auf dem Platz, der der Schlacht von Vittorio Veneto in Bergamo gewidmet ist – Tháp sụp đổ tại quảng trường dành riêng cho trận chiến Vittorio Veneto ở Bergamo

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Il polpo in umido o in casseruola, la ricetta

Il polpo in umido o in casseruola, la ricetta

Il polpo in umido o in casseruola, la ricetta.
Qualche tempo fa, in nave, ho gustato un buon polpo in umido (al buffet). Avendolo già gustato anche in molti ristoranti ho deciso di proporvene la ricetta qui.

Il polpo in umido è un piatto tradizionale della cucina mediterranea, apprezzato per la sua semplicità e il suo gusto ricco e saporito. Questa ricetta combina il sapore delicato del polpo con una salsa di pomodoro e aromi che lo rendono irresistibile. Ecco come prepararlo.

Ingredienti

– 1 polpo di circa 1-1,5 kg;
– 400 g di pomodori pelati (o passata di pomodoro);
– 1 cipolla media;
– 2 spicchi d’aglio;
– 1 bicchiere di vino bianco secco;
– 1 foglia di alloro;
– 1 rametto di rosmarino;
– 1 peperoncino (facoltativo);
– Olio extravergine d’oliva q.b.;
– Sale e pepe q.b.;
– Prezzemolo fresco tritato per guarnire.

Procedimento

Preparazione del polpo:
– Se il polpo è fresco, pulitelo accuratamente sotto acqua corrente, rimuovendo le viscere e gli occhi. Potete chiedere al pescivendolo di farlo per voi.
– Se il polpo è congelato, scongelatelo completamente in frigorifero e poi sciacquatelo.
Cottura del polpo:
– Portate a ebollizione una pentola capiente di acqua leggermente salata.
– Immergete il polpo nell’acqua bollente per circa 30-40 minuti, finché non sarà tenero. Potete verificare la cottura infilzando una forchetta nei tentacoli: dovrebbero essere morbidi.
– Scolate il polpo e lasciatelo raffreddare leggermente, poi tagliatelo a pezzi di circa 2-3 cm.
Preparazione della base:
– Tritate finemente la cipolla e l’aglio.
– In una casseruola capiente, scaldate un po’ di olio extravergine d’oliva a fuoco medio.
– Aggiungete la cipolla tritata e l’aglio, e fate soffriggere finché non saranno dorati e fragranti.

Aggiunta del polpo e degli aromi:
– Aggiungete i pezzi di polpo nella casseruola e fateli rosolare per qualche minuto.
– Versate il vino bianco e lasciate sfumare, mescolando di tanto in tanto.

Cottura in umido:
– Aggiungete i pomodori pelati (o la passata di pomodoro) nella casseruola.
– Unite la foglia di alloro, il rametto di rosmarino e il peperoncino (se utilizzato).
– Mescolate bene e portate a ebollizione, poi riducete il fuoco al minimo.
– Coprite la casseruola e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 45-60 minuti, finché il polpo non sarà tenero e la salsa si sarà addensata. Mescolate di tanto in tanto e, se necessario, aggiungete un po’ d’acqua calda per mantenere la giusta consistenza.

Regolazione del condimento:
– Aggiustate di sale e pepe secondo il vostro gusto.
– Rimuovete la foglia di alloro e il rametto di rosmarino.

Servizio:
– Servite il polpo in umido caldo, guarnito con prezzemolo fresco tritato.
– Accompagnatelo con crostini di pane, polenta o patate lesse per un pasto completo e soddisfacente.

Consigli:
Tenero e saporito: la cottura lenta è fondamentale per ottenere un polpo tenero e saporito. Non abbiate fretta e lasciate che il polpo assorba tutti gli aromi della salsa.
Varianti regionali: in alcune varianti regionali, si aggiungono olive nere, capperi o anche patate direttamente nella casseruola durante la cottura.
Anticipazione: questo piatto può essere preparato in anticipo e riscaldato al momento di servire. Il riposo permette ai sapori di amalgamarsi ulteriormente.

Il polpo in umido è un piatto che conquista con il suo gusto autentico e la sua semplicità. Perfetto per una cena con amici o per un pranzo domenicale in famiglia, è un esempio perfetto di come la cucina mediterranea sappia esaltare i sapori del mare con pochi, ma sapientemente combinati, ingredienti. Buon appetito!

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Eccovi la foto del piatto gustato a bordo:

Foto scattata con Honor 20.

Stewed or casseroled octopus, the recipe – Compote de poulpe ou cocotte, la recette – Pulpo guisado o a la cazuela, la receta – Polvo estufado ou caçarola, a receita – Geschmorter Oktopus oder Auflauf, das Rezept – Công thức bạch tuộc hầm hoặc thịt hầm

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La vista sull’acquedotto medievale di Perugia

La vista sull'acquedotto medievale di Perugia

La vista sull’acquedotto medievale di Perugia.
L’acquedotto di Perugia (anche chiamato Acquedotto medievale della Fontana Maggiore) rappresenta una delle più significative opere di ingegneria medievale in Italia. Costruito tra il XIII e il XIV secolo, ha svolto un ruolo cruciale nel rifornimento idrico della città, contribuendo allo sviluppo urbano e al benessere dei suoi abitanti. Oggi, l’acquedotto è un monumento storico di grande interesse turistico e culturale.

La costruzione dell’acquedotto di Perugia iniziò nel 1254 e fu completata nel 1280. L’opera fu voluta dal Comune di Perugia per rispondere alla crescente necessità di acqua potabile, essenziale per una città in espansione. L’acquedotto sfruttava le sorgenti del Monte Pacciano, situate a circa 5 km a ovest della città, e trasportava l’acqua fino al centro urbano attraverso un sistema di canalizzazioni, ponti e condotte.
Il percorso dell’acquedotto era in parte sotterraneo e in parte sopraelevato, con un tratto che attraversava la città vecchia su arcate di pietra. Questa parte visibile, che si snoda attraverso il centro storico, è oggi una suggestiva passeggiata pedonale che permette di ammirare scorci panoramici della città e del paesaggio circostante.

L’acquedotto di Perugia era un’opera ingegneristica avanzata per l’epoca. Costruito principalmente in pietra locale, utilizzava un sistema a gravità per far scorrere l’acqua dalle sorgenti alla città. La pendenza era calcolata con precisione per garantire un flusso costante e regolare, evitando ristagni e perdite.
Le arcate, costruite con cura per resistere alle sollecitazioni del tempo, rappresentano uno degli elementi più caratteristici del percorso. Il tratto più famoso è quello che attraversa il borgo di Porta Sole, dove l’acquedotto corre su una fila di archi che regalano una vista mozzafiato.
L’acquedotto non solo garantiva l’approvvigionamento idrico, ma aveva anche un’importante funzione sociale e simbolica. Rappresentava il potere e l’efficienza del Comune di Perugia, un’entità politica che si affermava grazie alla capacità di gestire risorse vitali come l’acqua.
Durante il Rinascimento e fino all’età moderna, l’acquedotto è rimasto in uso, subendo vari interventi di manutenzione e ristrutturazione. Ancora oggi, alcune delle sue parti sono integrate nel moderno sistema idrico della città.

Oggi, l’acquedotto di Perugia è un itinerario turistico molto apprezzato. Il percorso pedonale che segue l’antico tracciato dell’acquedotto è noto come “Via dell’Acquedotto” e offre una passeggiata tranquilla e panoramica attraverso il centro storico e le aree verdi circostanti.
Lungo il percorso, si possono osservare diversi punti di interesse, tra cui antiche fontane, resti di cisterne e segmenti delle condotte originarie. Inoltre, la passeggiata offre una prospettiva unica sulla struttura urbana di Perugia, con i suoi vicoli stretti, le scalinate e le case medievali.

L’acquedotto è una testimonianza straordinaria dell’ingegneria medievale e del valore che la gestione delle risorse idriche aveva per le città dell’epoca. Oggi, oltre a essere un’importante attrazione turistica, rappresenta un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore, un simbolo della capacità umana di adattare l’ambiente alle proprie necessità senza compromettere la bellezza e l’integrità del paesaggio.
Attraverso la sua conservazione e valorizzazione, l’acquedotto continua a raccontare la storia di Perugia, una città che ha saputo crescere e prosperare grazie anche alla saggezza e alla lungimiranza dei suoi antichi abitanti.

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La vista sull'acquedotto medievale di Perugia

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Dove ho scattato la foto:

L’acquedotto medievale della Fontana Maggiore è un acquedotto di epoca medievale situato nella città di Perugia. L’acquedotto, lungo più di 4 chilometri, fu costruito per portare l’acqua alla Fontana Maggiore. Storicamente meno messo in risalto rispetto alla fontana e considerato come il suo parente povero, fu tuttavia un’opera di grandissima importanza storica e di straordinaria arditezza per l’epoca.
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La bicromia dei portici di via Venti Settembre

La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova

La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova.
La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova è uno degli elementi architettonici più distintivi e affascinanti della città. Via Venti Settembre è una delle principali arterie del centro di Genova e i suoi portici sono noti per le loro eleganti decorazioni in bicromia, un tipico stile decorativo che utilizza due colori contrastanti per creare effetti visivi suggestivi.

Solitamente, la bicromia viene realizzata utilizzando marmo bianco e ardesia nera, una pietra locale molto comune nell’architettura ligure. Questo contrasto di colori crea un effetto visivo molto forte e caratteristico.
I motivi decorativi nei portici spesso includono disegni geometrici, come strisce, losanghe, e motivi a zigzag. Questi disegni sono studiati per esaltare il contrasto tra i due colori.
Molti degli edifici lungo via Venti Settembre risalgono al periodo del Liberty (Art Nouveau) italiano, e la bicromia è utilizzata per enfatizzare le linee sinuose e i dettagli floreali tipici di questo stile.
Oltre all’aspetto estetico, la bicromia ha anche una funzione pratica, in quanto le pietre scure, come l’ardesia, sono più resistenti all’usura e alle macchie, quindi vengono spesso utilizzate nelle aree più soggette al passaggio pedonale.
La bicromia non è solo una scelta estetica, ma ha anche un significato culturale e storico. Riflette l’abilità degli artigiani genovesi e la ricchezza storica della città. È un esempio di come l’architettura possa incorporare elementi artistici che raccontano una storia e creano un’identità unica per un luogo.

Lungo via Venti Settembre, alcuni degli edifici più rappresentativi con portici bicromi includono:
Palazzo della Borsa: un esempio di architettura Liberty con decorazioni elaborate.
Chiesa della Consolazione: anche se non parte direttamente dei portici, è un punto di riferimento vicino con una facciata che incorpora elementi bicromi.
Palazzi dei Rolli: alcuni degli edifici storici lungo la via mostrano questo tipo di decorazione, sebbene i Rolli stessi siano più noti per altri aspetti architettonici.

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La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon EF-S 10-18.

Dove si trova la via:

Via XX Settembre è una delle principali arterie viarie del centro di Genova all’interno del quartiere genovese di San Vincenzo, della lunghezza di poco inferiore al chilometro. Si sviluppa in direzione est-ovest e, assieme a corso Italia – la promenade che costeggia il lungomare – è uno dei luoghi prediletti per le passeggiate dei genovesi. Attraversa i due sestieri centrali di Portoria (primo tratto, porticato, da piazza De Ferrari al Ponte monumentale) e di San Vincenzo (dal Ponte Monumentale allo sbocco in via Cadorna presso piazza della Vittoria.
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The two-tone arcades of Via Venti Settembre in Genoa – Les arcades bicolores de la Via Venti Settembre à Gênes – Las arcadas bicolores de Via Venti Settembre en Génova – As arcadas bicolores da Via Venti Settembre em Gênova – Die zweifarbigen Arkaden der Via Venti Settembre in Genua – Mái vòm hai tông màu của Via Venti Settembre ở Genoa

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