Il Teatro Romano di Brixia, l’odierna Brescia

Il Teatro Romano di Brixia, l'odierna Brescia

Il Teatro Romano di Brixia, l’odierna Brescia.
Nel cuore della pittoresca città di Brescia, sorge un monumento che racconta storie millenarie e conserva l’essenza di un’epoca ormai lontana: il Teatro Romano. Questo straordinario capolavoro di ingegneria e cultura è una testimonianza tangibile della grandezza dell’antica Roma e della sua influenza duratura sulla civiltà europea.
Il Teatro Romano di Brescia, datato al I secolo d.C., è uno dei più importanti siti archeologici della regione. Costruito in un’epoca in cui Brixia, l’antico nome di Brescia, era una fiorente colonia romana, il teatro serviva come centro culturale e luogo di intrattenimento per i cittadini.
Il Teatro Romano di Brescia è un esempio superbo di architettura romana. Costruito sulla collina di Cidneo, gode di una vista panoramica che domina la città, offrendo agli spettatori uno spettacolo magnifico prima ancora che le luci sul palco si accendessero.
La cavea, la parte destinata al pubblico, è un capolavoro di ingegneria che può ospitare fino a 15.000 persone. Le gradinate sono divise in tre settori, riservati a diverse classi sociali, evidenziando l’organizzazione rigorosa della società romana. La cavea è sostenuta da un’imponente struttura di archi e pilastri che ancora oggi suscitano l’ammirazione dei visitatori.
Il palco, o “pulpitum,” è la parte centrale del teatro, riservato alle rappresentazioni teatrali e musicali. Il proscenio, ornato da colonne e statue, era il fulcro di attività artistiche che coinvolgevano dramma, commedia e perfino gladiatori in spettacoli appositamente adattati.
Il Teatro Romano di Brescia era molto più di un semplice luogo di spettacoli. Era un centro sociale e culturale, un punto di incontro dove cittadini di diverse classi sociali potevano condividere esperienze e passioni. Gli spettacoli, oltre a intrattenere, servivano anche a educare e comunicare i valori della società romana.
Con il passare dei secoli, il Teatro Romano di Brescia cadde in rovina, sepolto dalla polvere del tempo. Tuttavia, durante il Rinascimento, l’interesse per l’antichità classica fu rinnovato, e il teatro divenne nuovamente oggetto di studio e apprezzamento. Nel corso del XIX secolo, furono intraprese importanti opere di scavo e di restauro, restituendo alla luce il magnifico monumento che oggi ammiriamo.
Oggi, il Teatro Romano di Brescia è un sito archeologico aperto al pubblico, un luogo che trasporta i visitatori indietro nel tempo. Numerosi eventi culturali e spettacoli vengono organizzati nel teatro, permettendo ai moderni cittadini di Brescia di connettersi con le loro radici storiche.

Il Teatro Romano di Brescia è più di una semplice struttura di pietra; è un portale che ci collega all’antica Roma, ci racconta storie di gloria e intrighi, e ci invita a riflettere sulla duratura influenza della civiltà romana nella nostra vita quotidiana. Attraverso la sua imponente presenza, il teatro continua a ispirare e a educare, testimone silenzioso di un’epoca che continua a vivere nei cuori e nelle menti di coloro che lo visitano.

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Il Teatro Romano di Brixia, l'odierna Brescia

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

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Ecco dove si trova il teatro:

Il teatro fu costruito in epoca flavia, come il vicino Capitolium[1](al quale era collegato mediante un porticato), e rimaneggiato durante il principato di Settimio Severo, nel III secolo. Fu probabilmente danneggiato dallo stesso incendio che, nel IV secolo, fece in parte crollare l’edificio templare posto nelle immediate vicinanze e da un terremoto nel V secolo, il quale distrusse completamente la scena e il muro che dava sulla strada. Nonostante ciò venne utilizzato fino al 1173.
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Una classica pasta e fagioli, la ricetta

Una classica pasta e fagioli, la ricetta

Una classica pasta e fagioli, la ricetta.

Ogni tanto, quando sono in nave, qualcuno chiede allo chef di preparare una pasta e fagioli come si deve. Quasi sempre siamo accontentati. Ho deciso quindi di scriverne la ricetta (con un aiutino). La foto poi è del un piatto finito gustato in nave.

Ingredienti:

– 250 g di pasta (solitamente si usa pasta corta, come ditalini o tubetti, o anche pasta lunga spezzata);
– 400 g di fagioli cannellini (puoi usare quelli in scatola o secchi, precedentemente ammollati e cotti);
– 1 cipolla, tritata finemente;
– 2 spicchi d’aglio, tritati;
– 2 carote, tagliate a dadini;
– 2 coste di sedano, tagliate a dadini;
– 400 g di pomodori pelati, tritati;
– 1 litro di brodo vegetale o di carne;
– 2 foglie di alloro;
– 1 rametto di rosmarino;
– Olio d’oliva extra vergine;
– Sale e pepe nero q.b.;
– Parmigiano grattugiato (opzionale, per servire);

Preparazione:

In una pentola grande, scalda un po’ d’olio d’oliva a fuoco medio. Aggiungi la cipolla, l’aglio, le carote e il sedano. Lascia soffriggere finché le verdure diventano tenere.
Aggiungi i pomodori pelati tritati e cuoci per qualche minuto finché il composto diventa più denso.
Aggiungi i fagioli cannellini e mescola bene con le verdure e i pomodori.
Versa il brodo nella pentola e aggiungi le foglie di alloro e il rametto di rosmarino. Porta il tutto a ebollizione, poi riduci il fuoco e lascia cuocere a fuoco lento per circa 20-30 minuti.
Nel frattempo, cuoci la pasta in acqua salata secondo le istruzioni sulla confezione, ma lasciala al dente.
Scola la pasta e aggiungila alla pentola con la zuppa di fagioli. Mescola bene.
Assaggia la zuppa e aggiusta di sale e pepe secondo il tuo gusto.
Rimuovi le foglie di alloro e il rametto di rosmarino.
Servi la pasta e fagioli calda, guarnendo con un filo di olio d’oliva extra vergine e, se desideri, una spolverata di parmigiano grattugiato.
Questa ricetta è solo una guida di base, e puoi adattarla in base ai tuoi gusti personali. Buon appetito!

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Una classica pasta e fagioli, la ricetta

Foto scattata con Honor 10.

Pasta e fagioli è un piatto tipico italiano di cui esistono diverse varianti regionali. Nella cucina napoletana la pasta viene cotta direttamente assieme ai legumi. Grazie a questo particolare sistema di cottura l’amido presente nella pasta viene conservato. Questo conferisce alla preparazione un aspetto particolarmente cremoso che in napoletano viene definita (“azzeccosa”).
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La magnifica Cattedrale di San Lorenzo a Genova

La magnifica Cattedrale di San Lorenzo a Genova

La magnifica Cattedrale di San Lorenzo a Genova.
La Cattedrale di San Lorenzo, situata nel cuore di Genova, è una delle più importanti e affascinanti testimonianze architettoniche della città. Questo capolavoro gotico, con influssi romanici e rinascimentali, non solo rappresenta un simbolo religioso, ma è anche un’importante attrazione turistica e un punto di riferimento storico per i genovesi.
La costruzione della Cattedrale di San Lorenzo ebbe inizio nel IX secolo, sui resti di una precedente basilica paleocristiana. Tuttavia, gran parte dell’edificio attuale risale al XII secolo, quando la città di Genova era all’apice del suo potere marittimo e commerciale. Nel corso dei secoli, la cattedrale subì numerose modifiche e ampliamenti, che riflettono i vari stili architettonici che si sono susseguiti.
Il portale principale, con le sue elaborate decorazioni scultoree, è uno splendido esempio di arte gotica. Le strisce bianche e nere della facciata, realizzate in marmo, richiamano l’influenza pisana e si armonizzano perfettamente con gli altri elementi gotici e romanici dell’edificio.
La facciata della cattedrale è caratterizzata da tre portali riccamente decorati e da un grande rosone centrale. Le due torri campanarie, di cui una incompleta, aggiungono un elemento di asimmetria che contribuisce al fascino unico dell’edificio.
All’interno, la cattedrale è altrettanto impressionante. Le navate sono separate da colonne di marmo e granito, e i soffitti sono adornati con affreschi e decorazioni che raccontano storie bibliche e leggende locali. Tra le opere d’arte più significative presenti all’interno della cattedrale, spicca il “Santo Graal” genovese, un prezioso vassoio in vetro che, secondo la leggenda, sarebbe stato usato durante l’Ultima Cena.

Un altro elemento di grande interesse è il Museo del Tesoro, situato nei sotterranei della cattedrale. Qui sono conservati numerosi oggetti di inestimabile valore, tra cui reliquie, paramenti sacri e gioielli. Tra i tesori più noti, si trova il Sacro Catino, una ciotola in vetro verde che si credeva fosse il Santo Graal.
La Cattedrale di San Lorenzo è al centro di numerose celebrazioni religiose e civili. La più importante è la festa di San Giovanni Battista, il patrono di Genova, che si celebra il 24 giugno. Durante questa giornata, la cattedrale diventa il fulcro di processioni, eventi religiosi e festeggiamenti che coinvolgono tutta la città.
La cattedrale ha anche una storia di resilienza. Durante la Seconda Guerra Mondiale, una bomba cadde sulla cattedrale, ma miracolosamente non esplose, risparmiando così l’edificio da gravi danni. Questo evento è ancora ricordato dai genovesi come un segno di protezione divina.

La Cattedrale di San Lorenzo non è solo un luogo di culto, ma un monumento che racconta la storia di Genova, le sue tradizioni e la sua arte. Ogni angolo della cattedrale, dalle decorazioni della facciata alle navate interne, parla di secoli di fede, cultura e bellezza. Visitare la Cattedrale di San Lorenzo significa fare un viaggio nel tempo, immergendosi in una delle pagine più affascinanti della storia genovese.

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La magnifica Cattedrale di San Lorenzo a Genova

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon EF-S 10-18.

Se vi interessa questo è il sito web ufficiale che vi aggiorna su iniziative e liturgie cattoliche: chiesadigenova.it.

Qui tutte le foto che ho scattato in una visita precedente:
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Ecco dove ho scattato la foto:

La cattedrale di San Lorenzo è il più importante luogo di culto cattolico della città di Genova, cattedrale metropolitana dell’omonima arcidiocesi. È stata consacrata al santo nel 1118 da papa Gelasio II quando non era ancora ultimata e ne mancava la facciata.
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La statua del Gange nella Fontana dei Fiumi

La statua del Gange nella Fontana dei Fiumi a Roma

La statua del Gange nella Fontana dei Fiumi a Roma.
La Fontana dei Quattro Fiumi è una delle opere più celebri del famoso scultore italiano Gian Lorenzo Bernini. Si trova nella Piazza Navona a Roma e fu commissionata da Papa Innocenzo X (nato Giovanni Battista Pamphilj) nel 1648. La fontana è situata al centro della piazza e rappresenta un capolavoro dell’arte barocca.
La fontana prende il nome dai quattro fiumi rappresentati nelle quattro statue giganti situate alla base della torre centrale. Questi quattro fiumi sono simboli di quattro dei continenti allora conosciuti: il Nilo per l’Africa, il Gange per l’Asia, il Danubio per l’Europa e il Rio de la Plata per le Americhe. Le statue sono in marmo e ciascuna è accompagnata da un animale o un simbolo caratteristico della regione che rappresenta.
Al centro della fontana, si trova un obelisco egizio, un elemento architettonico che era stato trasferito da Roma Antica alla piazza da ordine di Papa Innocenzo X. L’obelisco è coronato dalla colomba della pace e sormontato da un globo di bronzo dorato. Questo elemento conferisce alla fontana una notevole altezza e grandiosità.
La Fontana dei Quattro Fiumi è un’opera impressionante che mescola arte, architettura e simbolismo in modo magistrale, come spesso accade nelle opere di Bernini. La sua realizzazione richiese un notevole sforzo di ingegneria, e il risultato è una delle attrazioni più ammirate e iconiche di Roma.

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La statua del Gange nella Fontana dei Fiumi a Roma

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

I giganti del Bernini si muovono in gesti pieni di vita e con un’incontenibile esuberanza espressiva. Il Gange regge un lungo remo che suggerisce la navigabilità del fiume. Lo scultore ricerca uno studio più attento dei movimenti e delle espressioni, che l’artista varia al massimo.
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I mandilli de saea al pesto a Sestri Levante

I mandilli de saea al pesto a Sestri Levante

I mandilli de saea al pesto a Sestri Levante.
I mandilli de saea, noti anche come mandilli al pesto, sono una specialità della cucina ligure, in particolare della zona intorno a Genova. Il termine “mandilli” significa “fazzoletti” in ligure, e il piatto prende il nome dalla forma dei fogli di pasta, sottili come un fazzoletto di seta (saea, sea).
La ricetta prevede l’uso di una salsa al pesto, un condimento tradizionale ligure a base di basilico, pinoli, aglio, formaggio Parmigiano-Reggiano, pecorino e olio extravergine d’oliva. La salsa al pesto viene preparata pestando gli ingredienti insieme con un mortaio e un pestello, anche se oggi spesso si utilizzano anche frullatori o robot da cucina.
La pasta per i mandilli al pesto è fatta in casa e deve essere stesa molto sottile per ottenere la consistenza simile a un fazzoletto. Una volta preparata la pasta, viene tagliata in fogli quadrati o rettangolari di dimensioni variabili.
I mandilli al pesto vengono quindi cotti in abbondante acqua salata e conditi con la salsa al pesto appena prima di essere serviti. La pasta sottile assorbe bene il delizioso sapore del pesto, creando un piatto che celebra la freschezza degli ingredienti tipici della regione ligure.
Questo piatto è un’eccellente rappresentazione della cucina tradizionale ligure, con il pesto che gioca un ruolo centrale e le mandilli che offrono una consistenza leggera e delicata. La semplicità degli ingredienti e la maestria nella preparazione fanno sì che i mandilli al pesto siano un piatto apprezzato non solo nella regione, ma anche in altre parti del mondo.

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I mandilli de saea al pesto a Sestri Levante

Foto scattata con Honor 20.

Il piatto è stato gustato nel ristorante dell’hotel Mira di Sestri Levante: hotelmira.com.

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Una vista sul Golfo Paradiso in Liguria

Una vista sul Golfo Paradiso in Liguria

Una vista sul Golfo Paradiso in Liguria.
Il Golfo Paradiso è una pittoresca insenatura situata sulla costa della Liguria, nel nord-ovest dell’Italia. Questo incantevole golfo è parte della Riviera Ligure di Levante e si estende tra le città di Genova e Portofino. Alcune delle località più conosciute all’interno del Golfo Paradiso includono Camogli, Recco, Bogliasco, Pieve Ligure e Sori.
Paesaggi pittoreschi: il Golfo Paradiso è famoso per i suoi paesaggi mozzafiato. Le colline verdi si ergono sulle acque cristalline del Mar Ligure, creando uno sfondo idilliaco per le pittoresche cittadine costiere.
La zosta è punteggiata da numerose spiagge e calette nascoste, ideali per chi cerca relax e tranquillità. Le scogliere che si affacciano sul mare offrono panorami spettacolari.
Camogli: Questa affascinante località costiera è uno dei gioielli del Golfo Paradiso. Con le sue case colorate, il porto pittoresco e la chiesa di Santa Maria Assunta, Camogli attira turisti da tutto il mondo.
Recco: Famosa per la sua cucina, in particolare la focaccia al formaggio, Recco è un’altra destinazione imperdibile nel Golfo Paradiso. Il suo lungomare e il centro storico aggiungono un tocco di charme alla zona.
Attività outdoor: La regione offre diverse opportunità per attività all’aperto, come escursioni lungo i sentieri panoramici che collegano le diverse località, sport acquatici e immersioni subacquee.
Accessibilità: Il Golfo Paradiso è facilmente raggiungibile da Genova e altre città circostanti, rendendolo una meta ideale per brevi viaggi o gite giornaliere.

Il Golfo Paradiso è un luogo incantevole che combina la bellezza naturale con la cultura e la storia delle sue città costiere. La sua atmosfera rilassante e le numerose attrazioni lo rendono una destinazione amata sia dai turisti che dai residenti locali. Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Una vista sul Golfo Paradiso in Liguria

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

Ecco la zona del Golfo:

Il Golfo Paradiso è un piccolo golfo situato sulla riviera di levante della città metropolitana di Genova, nella parte orientale del golfo di Genova, nel mar Ligure. Il comprensorio, appartenente all’area metropolitana di Genova, stretto tra il grande comune del capoluogo ligure e il promontorio di Portofino, confina a nord con la val Fontanabuona, ed è costituito da sette comuni, di cui cinque sul mare (Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco, Camogli) e due senza sbocco sul golfo (Avegno e Uscio).
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Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados.
Accra Beach, situata sulla costa sud-ovest di Barbados, è una delle spiagge più popolari e amate dell’isola. Conosciuta anche come Rockley Beach, questa destinazione offre un mix perfetto di sabbia dorata, acque cristalline e una gamma di servizi che la rendono attraente per i locali e i turisti.
Accra Beach è famosa per la sua sabbia fine e dorata che si estende per chilometri lungo la costa. Le acque calme e turchesi del Mar dei Caraibi la rendono ideale per nuotare e fare snorkeling.
Gli amanti degli sport acquatici troveranno molte opportunità di divertimento. È possibile noleggiare attrezzature per lo snorkeling, kayak o fare un’escursione in barca per esplorare le bellezze marine.
La spiaggia non è solo un luogo di giorno; Accra Beach offre anche un’atmosfera vivace durante la sera. Con ristoranti e bar lungo la costa, è possibile godere di una cena romantica o partecipare a eventi locali e spettacoli dal vivo.
Accra Beach è situata nei pressi del quartiere di Rockley, noto per la sua vivace scena commerciale e ristorativa. Questo la rende una base ideale per esplorare altre parti dell’isola.
La spiaggia è spesso animata da venditori locali che offrono souvenir artigianali e cibi tradizionali. Questo contribuisce a creare un’atmosfera autentica e a far sentire i visitatori immersi nella cultura barbadiana.

Accra Beach a Barbados è una destinazione che combina la bellezza naturale con servizi moderni, creando un’esperienza completa per chiunque la visiti. Che tu stia cercando relax, avventura o una miscela di entrambi, questa spiaggia offre un rifugio idilliaco nel cuore dei Caraibi.
Sei mai stato ai Caraibi o ci vorresti andare? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Foto scattate con Gopro Hero 10 black.

Ed eccovi qualche video registrato nella spiaggia:

Video registrati con Gopro Hero 10 Black.

Ecco dove si trova la spiaggia:

L’origine del nome “Barbados” è piuttosto controversa. I portoghesi, in rotta per il Brasile o gli spagnoli, furono accreditati come i primi europei a scegliere il nome dell’isola.
Pare che il nome Barbados derivi dal termine portoghese os barbados (i barbuti), dato all’isola nel 1536 dall’esploratore portoghese Pedro A. Campos perché le lunghe radici aeree pendenti degli alberi di fico barbuto (Ficus citrifolia), originario dell’isola, sembravano “barbe”. Il nome che gli indigeni Arawak attribuivano all’isola era Ichirouganaim.
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Il celebre Naviglio Grande di Milano

Il celebre Naviglio Grande di Milano

Il celebre Naviglio Grande di Milano.
I Navigli di Milano, originariamente concepiti nel XII secolo, hanno da sempre rappresentato una parte fondamentale della vita cittadina. I canali, navigabili fino al XIX secolo, erano il principale mezzo di trasporto delle merci, consentendo uno sviluppo economico e commerciale senza precedenti per la città.
Oggi, i Navigli sono una delle attrazioni turistiche più affascinanti di Milano. Le rive dei canali sono punteggiate da caffè, ristoranti e botteghe d’arte, creando un’atmosfera vivace e cosmopolita. Gli edifici che si affacciano sui Navigli raccontano storie di epoche passate, conservando il fascino di un’architettura che ha resistito al trascorrere del tempo.
Ponte Enrico Molteni: Un Simbolo di Connessione.
In questo panorama ricco di storia e cultura, Ponte Enrico Molteni emerge come un simbolo di connessione tra le due sponde del Naviglio della Martesana. Costruito nel 1956, questo ponte pedonale sospeso è stato dedicato all’ingegnere Enrico Molteni, una figura di spicco nel mondo delle infrastrutture milanesi.
Il design elegante e contemporaneo di Ponte Enrico Molteni cattura l’attenzione di residenti e visitatori. La struttura metallica, con le sue linee pulite e la forma dinamica, si fonde armoniosamente con l’ambiente circostante, creando un connubio tra tradizione e modernità. La vista panoramica che offre, permettendo di ammirare i Navigli e i dintorni, lo rende un luogo ideale per una passeggiata rilassante o per scattare fotografie indimenticabili.

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Il celebre Naviglio Grande di Milano

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Per vedere tutte le foto che ho scattato nella città meneghina clicca qui:

Ecco dove si trova il punto in cui ho scattato:

I Navigli di Milano sono un sistema di canali irrigui e navigabili, con baricentro la città lombarda di Milano, che metteva in comunicazione il lago Maggiore, quello di Como e il basso Ticino aprendo al capoluogo lombardo le vie d’acqua della Svizzera e dell’Europa nordoccidentale, del Cantone dei Grigioni e dell’Europa nordorientale e, infine, quella del Po verso il mare Adriatico.
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Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab.
Quando sono a Barcellona mi piace, per cambiare un po’, mangiare qualche cibo turco. Normalmente mi butto sul classico piatto di kebab ma la volta scorsa ho provato questo piatto.
Nel vasto universo della cucina mediorientale, pochi piatti possono eguagliare l’inconfondibile gusto e l’aroma avvolgente del Kofte Kebab. Originario della Turchia, questo piatto si è diffuso in tutto il mondo grazie alla sua semplicità, alla sua versatilità e, soprattutto, al suo sapore incredibile.
Il Kofte Kebab è un classico della cucina turca, con radici che risalgono a secoli fa. “Kofte” deriva dalla parola persiana “kufta”, che significa “macinato” o “tritato”, mentre “kebab” è una parola turca che si riferisce a un piatto cucinato su una griglia o uno spiedo. Questa combinazione di ingredienti macinati e cottura alla griglia rende il Kofte Kebab un piatto tanto delizioso quanto ricco di storia.
La ricetta di base del Kofte Kebab prevede l’uso di carne macinata, tradizionalmente di agnello o manzo, anche se varianti con pollo o tacchino sono diffuse. Gli ingredienti chiave includono cipolla, aglio, prezzemolo e una combinazione di spezie che può variare a seconda del gusto personale e della regione. Le spezie comuni includono cumino, pepe nero, peperoncino in polvere e paprika dolce o affumicata.
Una volta mescolati gli ingredienti, la carne viene modellata in piccole polpette o in forme allungate, infilzate su spiedini e poi grigliate fino a raggiungere una doratura uniforme e un interno succoso. Questo processo di cottura su fuoco aperto conferisce al Kofte Kebab quel caratteristico sapore affumicato e aromatico che lo rende così irresistibile.
Come molti piatti tradizionali, il Kofte Kebab ha numerose varianti regionali che riflettono le diverse influenze culinarie e le preferenze locali. Ad esempio, nella regione del Mar Nero in Turchia, è comune aggiungere pane raffermo bagnato e schiacciato alla miscela di carne per conferire una consistenza più morbida e un sapore leggermente diverso. Al contrario, nella regione del sud-est della Turchia, i kofte sono spesso serviti con salsa di pomodoro piccante o yogurt.
Il Kofte Kebab è spesso servito con contorni freschi e colorati, come insalata di pomodori e cetrioli, cipolle rosse affettate sottili, foglie di prezzemolo fresco e limone spremuto. Questi accompagnamenti non solo aggiungono una nota di freschezza al pasto, ma anche bilanciano perfettamente i sapori ricchi e intensi del kebab.
Il piatto può essere servito su un letto di riso pilaf o accompagnato da pane piatto appena sfornato, come il tradizionale “pide” o pane turco. Alcuni amanti del Kofte Kebab preferiscono anche aggiungere una generosa porzione di salsa allo yogurt, arricchita con aglio e menta, per un tocco extra di freschezza e cremosità.

In conclusione, il Kofte Kebab è molto più di un semplice piatto di carne grigliata; è un simbolo di convivialità, tradizione e passione culinaria. La sua ricetta semplice ma deliziosa e le sue infinite possibilità di personalizzazione lo rendono un caposaldo della cucina mediorientale amato in tutto il mondo. Che tu lo gusti in un ristorante turco autentico o lo prepari con le tue mani in cucina, il Kofte Kebab è sicuramente un tesoro culinario da apprezzare e godere.

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Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Foto scattata con Honor 20.

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Gli spaghetti al sugo di astice, la ricetta

Gli spaghetti al sugo di astice, la ricetta

Gli spaghetti al sugo di astice, la ricetta.
Ogni tanto, in nave, ho la fortuna di gustare un piatto di pasta condito con sugo di astice (o aragosta dipende da cosa c’è nel menu).
Anche fare il sugo a casa non è particolarmente difficile ma, come per tutto, ci vuole anche un poco di talento.
Qui vi propongo una ricetta semplice che ChatGPT mi ha aiutato a scrivere.

Ingredienti:

– 400 g di spaghetti;
– 1 astice intero (o già pulito e diviso a metà);
– qualche pomodornino fresco;
– 2 spicchi d’aglio, tritati finemente;
– Peperoncino rosso (a piacere, per dare un tocco piccante);
– Prezzemolo fresco, tritato;
– Olio extravergine d’oliva;
– Sale e pepe nero q.b.

Preparazione:

Preparazione dell’astice:
Se stai utilizzando un astice intero, fallo cuocere in una pentola di acqua bollente salata per circa 8-10 minuti fino a quando diventa rosso. Scola l’astice e lascialo raffreddare leggermente. Quindi rompi il guscio e estrai la polpa. Taglia la polpa di astice in pezzi più piccoli, lasciando alcuni pezzi più grandi per la decorazione finale.
Preparazione del sugo:
In una padella ampia, scalda un po’ di olio d’oliva a fuoco medio. Aggiungi l’aglio tritato e il peperoncino (se lo desideri) e fai soffriggere finché l’aglio diventa dorato.
Aggiungi i pomodorini freschi tagliati a metà. Lascia cuocere a fuoco medio-basso per circa 15-20 minuti, mescolando occasionalmente.
Aggiungi la polpa di astice precedentemente preparata e cuoci per altri 5-7 minuti. Regola di sale e pepe a piacere. Se il sugo sembra troppo denso, puoi aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta per diluirlo.

Nel frattempo, cuoci gli spaghetti in abbondante acqua salata seguendo le istruzioni sulla confezione. Scola la pasta al dente e conserva una tazza di acqua di cottura.
Unisci gli spaghetti al sugo di astice nella padella, mescola bene e fai saltare per un minuto aggiungendo un po’ di acqua di cottura se necessario per amalgamare il tutto.
Aggiungi il prezzemolo fresco tritato e mescola.

Servi gli spaghetti al sugo di astice decorando con pezzi più grandi di astice e una spruzzata di olio d’oliva fresco.
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Foto scattate con Honor 20.

Contrariamente a quanto si possa facilmente credere, l’astice e l’aragosta sono imparentati solo vagamente, appartenendo a due distinti infraordini dello stesso sottordine. Per paragone, fra queste due specie intercorre lo stesso grado di parentela che c’è tra l’uomo e il tarsio.
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Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.