Un piatto di patlican kebab turco a Barcellona

Un piatto di patlican kebab turco a Barcellona

Un piatto di patlican kebab turco a Barcellona.
Il patlican Kebab è un piatto tradizionale turco che combina melanzane (patlican in turco) e carne, solitamente agnello o manzo. Questo kebab è particolarmente apprezzato per il suo sapore ricco e la sua preparazione che mette in risalto gli ingredienti freschi e saporiti tipici della cucina turca.
Ne esistono diverse varianti a seconda della regione e delle preferenze personali. Alcune ricette prevedono l’uso di spezie diverse o l’aggiunta di altre verdure come zucchine o cipolle. In alcune versioni, le melanzane e la carne possono essere cotti insieme in una teglia al forno invece che sugli spiedini.
Il patlican kebab rappresenta una perfetta combinazione di sapori e tecniche della cucina turca, offrendo un piatto ricco e aromatico che celebra gli ingredienti freschi e la tradizione culinaria del paese.

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Ecco dove si trova il ristorantino:

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L’altare di Santa Maria delle Vigne a Genova

L'altare di Santa Maria delle Vigne a Genova

L’altare di Santa Maria delle Vigne a Genova.
L’altare di Santa Maria delle Vigne a Genova è un elemento significativo della storica chiesa situata nel cuore del centro storico della città. Questa chiesa, che risale al X secolo, è una delle più antiche di Genova ed è dedicata alla Vergine Maria.
Origini: Le origini della chiesa risalgono al X secolo, quando fu costruita una piccola cappella dedicata alla Vergine Maria. La chiesa ha preso il nome “delle Vigne” per via delle vigne che un tempo circondavano l’area.

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L'altare di Santa Maria delle Vigne a Genova

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S 10-18.

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Dove si trova la chiesa:

Sull’altare maggiore, ultimo lavoro di Giacomo Antonio Ponsonelli (1730) su disegno di Pierre Puget, è posta una statua della Madonna, sorretta da figure d’angeli, dello stesso artista. Nel presbiterio si trovano alcuni dipinti settecenteschi: Natività della Vergine di Giuseppe Cades (dipinto a Roma nel 1784, in origine destinato alla chiesa di San Carlo al Corso), Presentazione della Vergine di Giovanni David (1785) e Annunciazione di Carlo Giuseppe Ratti (1787)
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Il risotto con gamberi e seppie, la ricetta

Il risotto con gamberi e seppie, la ricetta

Il risotto con gamberi e seppie, la ricetta.
Qualche tempo fa soso stato a pranzare, con la famiglia, nel buon ristorante Le Gardenie a Riva Trigoso ed ho gustato un ottimo risotto con gamberi e seppie.
Dalle foto che ho scattato quel giorno ho deciso di scrivervi la ricetta simile per provare a farlo a casa.
Non garantisco che il risultato sia al livello di quello che ho mangiato quel giorno!

Ecco la ricetta per un delizioso risotto con gamberi e seppie:

Ingredienti

– 320 g di riso Carnaroli o Arborio;
– 200 g di gamberi (puliti e sgusciati);
– 200 g di seppie (pulite e tagliate a strisce);
– 1 cipolla;
– 2 spicchi d’aglio;
– 1 litro di brodo di pesce;
– 1 bicchiere di vino bianco secco;
– 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva;
– 1 noce di burro;
– Prezzemolo tritato q.b.;
– Sale e pepe q.b.;
– Scorza di limone grattugiata (opzionale).

Preparazione

Per prima cosa prepariamo gli ingredienti: dobbiamo pulire i gamberi e le seppie, tagliando queste ultime a strisce e poi tritare finemente la cipolla e gli spicchi d’aglio.
Poi dobbiamo fare il soffritto: in una pentola capiente, scaldare l’olio extravergine d’oliva e aggiungere la cipolla tritata e gli spicchi d’aglio. Far soffriggere a fuoco medio fino a quando la cipolla diventa trasparente.
A questo punto aggiungere le seppie nella pentola e cuocere per qualche minuto fino a quando non diventano tenere e versare il vino bianco e lasciarlo evaporare.
Aggiungere il riso nella pentola e tostarlo per un paio di minuti, mescolando continuamente.
Ora iniziare ad aggiungere il brodo di pesce, un mestolo alla volta, mescolando continuamente e aspettando che il brodo sia assorbito prima di aggiungerne altro. Continuare così per circa 15-18 minuti, finché il riso non è al dente.
A circa 5 minuti dalla fine della cottura del riso, aggiungere i gamberi. Continuare a mescolare e aggiungere il brodo fino a quando il risotto è cotto alla perfezione.
Ora si finisce con la mantecatura: togliere il risotto dal fuoco, aggiungere la noce di burro e mescolare bene per mantecare il risotto.
Aggiustare di sale e pepe.

Adesso potete impiattare il risotto, spolverare con prezzemolo tritato e, se desiderato, aggiungere un po’ di scorza di limone grattugiata per un tocco di freschezza.

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La statua del Nilo nella Fontana dei Quattro Fiumi

La statua del Nilo nella Fontana dei Quattro Fiumi a Roma

La statua del Nilo nella Fontana dei Quattro Fiumi a Roma.
La Fontana dei Quattro Fiumi è una delle opere più celebri del famoso scultore italiano Gian Lorenzo Bernini. Si trova nella Piazza Navona a Roma e fu commissionata da Papa Innocenzo X (nato Giovanni Battista Pamphilj) nel 1648. La fontana è situata al centro della piazza e rappresenta un capolavoro dell’arte barocca.
La fontana prende il nome dai quattro fiumi rappresentati nelle quattro statue giganti situate alla base della torre centrale. Questi quattro fiumi sono simboli di quattro dei continenti allora conosciuti: il Nilo per l’Africa, il Gange per l’Asia, il Danubio per l’Europa e il Rio de la Plata per le Americhe. Le statue sono in marmo e ciascuna è accompagnata da un animale o un simbolo caratteristico della regione che rappresenta.
Al centro della fontana, si trova un obelisco egizio, un elemento architettonico che era stato trasferito da Roma Antica alla piazza da ordine di Papa Innocenzo X. L’obelisco è coronato dalla colomba della pace e sormontato da un globo di bronzo dorato. Questo elemento conferisce alla fontana una notevole altezza e grandiosità.
La Fontana dei Quattro Fiumi è un’opera impressionante che mescola arte, architettura e simbolismo in modo magistrale, come spesso accade nelle opere di Bernini. La sua realizzazione richiese un notevole sforzo di ingegneria, e il risultato è una delle attrazioni più ammirate e iconiche di Roma.

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La statua del Nilo nella Fontana dei Quattro Fiumi a Roma

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

I giganti del Bernini si muovono in gesti pieni di vita e con un’incontenibile esuberanza espressiva. Il Nilo si copre il volto con un panneggio, facendo riferimento all’oscurità delle sue sorgenti, rimaste ignote fino alla fine del XIX secolo.
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Mini Cavolino con panna, il dolce tipico ligure

Mini Cavolino con panna, il dolce tipico ligure

Mini Cavolino con panna, il dolce tipico ligure.
La Liguria, rinomata per i suoi paesaggi mozzafiato e la sua ricca tradizione culinaria, offre una vasta gamma di delizie, tra cui spiccano i dolci tipici. Uno di questi è il Cavolino con panna, un piccolo gioiello della pasticceria ligure, perfetto per concludere un pasto o per una dolce pausa. Questo dolce, delicato e raffinato, è amato per la sua semplicità e il gusto irresistibile.
Il Cavolino con panna ha radici profonde nella tradizione dolciaria ligure. Il termine “cavolino” si riferisce ai piccoli bignè, realizzati con la pasta choux, un impasto leggero e versatile di origine francese, che ha trovato un posto speciale nelle pasticcerie italiane. In Liguria, i cavolini vengono riempiti con una soffice crema di panna montata, creando un equilibrio perfetto tra dolcezza e leggerezza.

Questi deliziosi bocconcini sono composti da un guscio di pasta choux croccante all’esterno e vuoto all’interno, pronto per essere farcito con panna fresca montata. La combinazione della croccantezza del guscio con la morbidezza e la freschezza della panna crea un’esperienza gustativa unica. Il contrasto tra le diverse consistenze rende ogni morso una vera e propria delizia.
Il Cavolino con panna è perfetto per ogni occasione. Può essere servito come elegante dessert dopo cena, accompagnato da un bicchiere di vino dolce o di spumante. È anche ideale per un tè pomeridiano, una festa o un ricevimento. La sua versatilità lo rende un dolce apprezzato sia dagli adulti che dai bambini.
Ogni pasticceria ligure ha la propria versione di questo dolce, ma la base rimane sempre la stessa: ingredienti semplici e di alta qualità, lavorati con cura e passione. La tradizione vuole che i Mini Cavolini con panna siano preparati artigianalmente, secondo ricette tramandate di generazione in generazione, mantenendo viva la cultura e il patrimonio gastronomico della Liguria.

Il Cavolino prappresenta al meglio la tradizione dolciaria ligure. Questo piccolo dolce, con la sua semplicità e bontà, è un vero capolavoro della pasticceria regionale. Che lo si gusti in una pasticceria affacciata sul mare o lo si prepari in casa, il Mini Cavolino con Panna è un’esperienza che celebra il gusto e la bellezza della Liguria, portando con sé un po’ della magia di questa terra incantata.

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Small cabbage with cream, a typical Ligurian dessert – Petit chou à la crème, un dessert typique de la Ligurie – Col pequeña con nata, postre típico de Liguria – Repolho pequeno com natas, sobremesa típica da Ligúria – Kleiner Kohl mit Sahne, ein typisch ligurisches Dessert – Bắp cải nhỏ phủ kem, món tráng miệng đặc trưng của vùng Ligurian

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Un caratteristico vicolo del borgo di Vernazza

Un caratteristico vicolo del borgo di Vernazza alle Cinque Terre

Un caratteristico vicolo del borgo di Vernazza alle Cinque Terre.
Vernazza, uno dei cinque pittoreschi borghi delle Cinque Terre, è celebre per i suoi paesaggi mozzafiato, le case colorate che si affacciano sul mare e i vicoli stretti e sinuosi che raccontano storie antiche. Passeggiare per i vicoli di Vernazza significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi, dove ogni angolo racchiude un fascino unico e irripetibile. Tra questi, un vicolo particolarmente caratteristico cattura l’essenza del borgo e invita i visitatori a esplorarne la magia.

Uno dei vicoli più affascinanti di Vernazza è via San Francesco. Questo stretto passaggio, lastricato con pietre irregolari, si snoda tra le case color pastello che si ergono vicine le une alle altre, creando un effetto quasi da labirinto.
L’atmosfera nel vicolo è intima e tranquilla, lontana dal trambusto delle vie principali del borgo. Le facciate delle case sono adornate con vasi di fiori colorati, piante rampicanti e piccole decorazioni che riflettono l’amore degli abitanti per il loro angolo di paradiso. Le finestre delle abitazioni si affacciano sul vicolo, spesso con persiane verdi o blu che aggiungono un tocco di vivacità al paesaggio urbano.
Camminandovi, è facile incontrare gli abitanti del luogo che chiacchierano tra loro o si occupano delle loro faccende quotidiane, aggiungendo un tocco di vita autentica all’esperienza del visitatore. I gatti, veri padroni del vicolo, si aggirano pigramente, rendendo il luogo ancora più pittoresco.

Un passeggiata a Vernazza è un viaggio nel tempo, un’esperienza che permette di scoprire l’anima autentica di questo incantevole borgo. Ogni pietra, ogni fiore, ogni sorriso degli abitanti racconta una storia di semplicità e bellezza, rendendo ogni passo un momento di scoperta e meraviglia. Se visitate Vernazza, non perdete l’occasione di esplorare questo angolo nascosto e di lasciarvi incantare dalla sua atmosfera unica e magica.

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Un caratteristico vicolo del borgo di Vernazza alle Cinque Terre

Foto scattata con Honor 20.

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Il Cristo Rei, la statua di fronte a Lisbona

Il Cristo Rei, la statua simbolo di Lisbona

Il Cristo Rei, la statua di fronte a Lisbona.
Il Cristo Rei di Lisbona è una statua di Gesù Cristo che si trova sulla sponda sud del fiume Tago, nella città di Almada, di fronte a Lisbona.
La statua del Cristo Rei è alta circa 110 metri, con la statua stessa che misura circa 28 metri. La sua costruzione è stata ispirata dalla statua del Cristo Redentor di Rio de Janeiro.
La statua è situata sul Monte Cristo Rei, che offre una vista panoramica spettacolare sulla città di Lisbona, il fiume Tago e il Ponte 25 de Abril.
La costruzione della statua è iniziata nel 1950 ed è stata completata nel 1959. Fu eretta come ringraziamento al fatto che il Portogallo era riuscito a evitare la partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale.
La statua del Cristo Rei simboleggia la gratitudine per la protezione divina durante la guerra e funge anche da simbolo di pace.
Questa statua è diventata un’icona di Lisbona ed è una delle attrazioni turistiche più visitate della regione. Oltre a offrire una panoramica mozzafiato, la zona intorno alla statua ospita anche luoghi di culto e un santuario.

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Il Cristo Rei, la statua simbolo di Lisbona

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Ecco dove si trova:

Il santuario nazionale di Cristo Re o, semplicemente, il Cristo Re, è un santuario portoghese che si trova a Pragal, un’ex-freguesia della città di Almada, che a sua volta fa parte della Grande Lisbona. È famoso perché alle sue spalle si trova una colossale statua del Cristo Re, ispirata al Cristo del Corcovado di Rio de Janeiro, progettata dall’architetto António Lino, realizzata da Francisco Franco de Sousa ed inaugurata il 17 maggio 1959. La base della statua ha la forma di una porta ed è alta 75 metri e al di sopra di questa si trova la statua di 28 metri del Cristo Re.
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Le uova alla purgatorio mangiate in nave, la ricetta

Le uova alla purgatorio mangiate in nave, la ricetta

Le uova alla purgatorio mangiate in nave, la ricetta.
Le uova alla purgatorio sono un piatto della tradizione culinaria italiana, particolarmente diffuso nel sud del Paese. Questo piatto dal nome suggestivo è caratterizzato da ingredienti semplici ma gustosi, ed è spesso apprezzato per la sua semplicità e bontà.
La ricetta prevede l’utilizzo di pochi ingredienti di base: uova, pomodoro, olio d’oliva, aglio e prezzemolo. La preparazione è altrettanto semplice ma il risultato è un piatto ricco di sapore.
Ecco una ricetta di base per preparare le uova alla purgatorio prendendo spunto dal piatto preparato a bordo dal Maitre’d Gianni qualche contratto fa.

Ingredienti:

– Uova (quante ne preferisci);
– Pomodori maturi (preferibilmente pelati e a pezzi);
– Olio d’oliva;
– Aglio (tritato);
– Cipolla tagliata a listarelle;
– Prezzemolo fresco (tritato);
– Sale e pepe q.b.

Procedimento:

In una padella antiaderente, scalda un po’ di olio d’oliva e aggiungi l’aglio tritato e la cipolla. Fai soffriggere leggermente senza farli bruciare.
Aggiungi i pomodori a pezzi o pelati e cuoci per qualche minuto, schiacciando leggermente i pomodori con un cucchiaio di legno per ottenere una consistenza più omogenea.
Aggiusta di sale e pepe a piacere, e lascia cuocere il sugo finché non si addensa leggermente.
Con l’aiuto di un cucchiaio, crea degli spazi nel sugo e rompi le uova uno alla volta, facendole cuocere nel sugo senza mescolare troppo. Puoi lasciare le uova intere o mescolarle leggermente, a seconda delle tue preferenze.
Copri la padella con un coperchio e continua la cottura finché le uova raggiungono il grado di cottura desiderato.
Spolvera con il prezzemolo fresco tritato prima di servire.
Le uova alla purgatorio possono essere gustate da sole o accompagnate con del pane croccante per fare la scarpetta nel delizioso sugo. Questo piatto è un ottimo esempio di come la cucina italiana sappia trasformare ingredienti semplici in piatti ricchi di sapori autentici.

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Purgatorial eggs eaten on board the ship, the recipe – Œufs du purgatoire consommés à bord du navire, la recette – Huevos del purgatorio comidos a bordo del barco, la receta – Ovos do purgatório comidos a bordo do navio, a receita – An Bord des Schiffes gegessene Fegefeuereier, das Rezept – Trứng luyện ngục ăn trên tàu, công thức – 船上吃的炼狱蛋,食谱 – 船上で食べられる煉獄の卵、そのレシピ

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L’orologio Astronomico in piazza della Loggia a Brescia

L'orologio Astronomico in piazza della Loggia a Brescia

L’orologio Astronomico in piazza della Loggia a Brescia visto dal retro.
L’orologio astronomico di Brescia è un orologio monumentale situato sulla Torre del Pegol, nel cuore del centro storico di Brescia, Italia. Questo orologio è uno dei più antichi d’Europa ed è famoso per le sue caratteristiche astronomiche e artistiche.
Normalmente lo si fotografa dal davanti, dalla piazza della Loggia, ma in questi scatti ero sul retro della torre (il lato b).
Storia: L’orologio risale al XVI secolo e fu realizzato da Gian Alberto Barigozzi, un orologiaio bresciano, nel 1540. Nel corso dei secoli, ha subito alcune modifiche e restauri.
Posizione: L’orologio è collocato sulla Torre del Pegol, una torre medievale alta circa 30 metri, situata in Piazza Loggia, nel centro storico di Brescia.
Caratteristiche astronomiche: Una delle caratteristiche più interessanti dell’orologio è la sua complicata quadrante astronomico. Esso mostra le fasi della luna, il movimento del sole e della luna nel cielo, le costellazioni zodiacali e altre informazioni astronomiche. Questo tipo di orologio era essenziale nel XVI secolo per le attività agricole e per determinare i tempi liturgici.
Meccanismo: L’orologio è azionato da un meccanismo complesso di ingranaggi e pesi. Il movimento delle lancette è controllato da questo sistema meccanico che, nonostante la sua antichità, continua a funzionare.
Restauri: Nel corso dei secoli, l’orologio ha subito diversi restauri e interventi di manutenzione per preservarne l’integrità e far sì che continuasse a funzionare. L’ultimo grande restauro è avvenuto nel 2001.
Eventi pubblici: L’orologio astronomico di Brescia è spesso protagonista di eventi pubblici, specialmente durante le festività locali. Le sue lancette e i suoi rintocchi hanno un significato simbolico e tradizionale per la comunità locale.
L’orologio astronomico di Brescia è un’importante attrazione turistica e un simbolo della storia e della tradizione della città. La sua complessità meccanica e la sua bellezza artistica lo rendono un elemento unico nel panorama degli orologi astronomici storici.

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L'orologio Astronomico in piazza della Loggia a Brescia

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Ecco dove si trova la torre:

La Torre dell’Orologio venne eretta tra il 1540 ed il 1550 su progetto di Lodovico Beretta, architetto bresciano, tra gli autori dello stesso palazzo della Loggia.
All’interno della torre è presente un complesso orologio astronomico meccanico, realizzato tra il 1544 e il 1546 [1] da Paolo Gennari da Rezzato in sostituzione di un orologio posto in un altro lato della piazza, risalente al secolo precedente e dismesso nel 1543.
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Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano.
Il Tempio di Saturno (in latino: Templum Saturni) era un antico tempio romano dedicato a Saturno, la divinità dell’agricoltura e della ricchezza. Si trovava al piede del Campidoglio, nella parte occidentale del Foro Romano. La sua costruzione risale al V secolo a.C., ma l’edificio che possiamo vedere oggi risale principalmente al periodo della Repubblica romana, con alcune modifiche apportate nel corso dei secoli successivi.
Il tempio era conosciuto per la sua ricca decorazione e per la celebre statua di Saturno al suo interno. La statua di Saturno era tradizionalmente legata e durante le festività di Saturnalia, che si svolgevano in dicembre, la corda veniva simbolicamente sciolta per rappresentare la liberazione delle restrizioni.
La struttura attuale del tempio è molto parziale, con solo alcuni resti delle colonne e delle fondamenta. Tuttavia, alcune colonne originali sono ancora in piedi, fornendo un’idea delle dimensioni e dell’eleganza dell’edificio. La parte antica del Tempio di Saturno è stata integrata con alcune ricostruzioni più tarde, e l’aspetto esatto del tempio è stato oggetto di dibattiti tra gli archeologi.
Il Foro Romano, in cui si trova il Tempio di Saturno, è una delle zone archeologiche più importanti e visitate di Roma, offrendo ai visitatori una visione affascinante della vita nella Roma antica attraverso i suoi templi, basiliche, e strutture pubbliche.

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Le colonne del tempio di Saturno nel Foro Romano

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Questo il sito ufficiale del sito: colosseo.it.

Ecco dove si trovano i resti del tempio:

Il Foro Romano (in latino Forum Romanum, sebbene i Romani si riferissero ad esso più spesso come Forum Magnum o semplicemente Forum) è un’area archeologica di Roma racchiusa tra il Palatino, il Campidoglio, Via dei Fori Imperiali ed il Colosseo, costituita dalla stratificazione dei resti di quegli edifici e monumenti di epoche eterogenee che per gran parte della storia antica di Roma rappresentarono il centro politico, giuridico, religioso ed economico della città di Roma, oltre che il centro nevralgico dell’intera civiltà romana.
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The columns of the Temple of Saturn in the Roman Forum – Les colonnes du Temple de Saturne dans le Forum Romain – Las columnas del Templo de Saturno en el Foro Romano – As colunas do Templo de Saturno no Fórum Romano – Die Säulen des Saturntempels im Forum Romanum – Các cột của Đền thờ Sao Thổ trong Diễn đàn La Mã – 罗马广场土星神庙的柱子 – フォロ・ロマーノのサトゥルヌス神殿の柱

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