Animali colorati al Parco Guell di Barcellona

Statue di animali colorati al Parco Guell di Barcellona

Statue di animali colorati al Parco Guell di Barcellona.
Il Parco Güell, situato sulla collina del Carmel a Barcellona, è una delle opere più celebri di Antoni Gaudí, l’architetto catalano noto per il suo stile unico e visionario. Tra i numerosi elementi artistici e architettonici che caratterizzano questo parco, le statue di animali colorati occupano un posto speciale, affascinando visitatori di tutte le età con la loro vivacità e originalità.
Progettato e costruito tra il 1900 e il 1914, il Parco Güell doveva inizialmente essere una città-giardino residenziale, ma il progetto fu successivamente abbandonato e trasformato in un parco pubblico. Gaudí concepì il parco come un luogo dove la natura e l’arte si fondessero armoniosamente, creando un ambiente unico e magico.

Le statue di animali colorati del Parco Güell sono distribuite in tutto il parco e rappresentano una delle caratteristiche più distintive del sito. Realizzate principalmente con la tecnica del trencadís, una forma di mosaico che utilizza frammenti di ceramica colorata, queste statue riflettono la passione di Gaudí per la natura e le forme organiche.

Nelle mie foto trovate la Salamandra (El Drac) ed un serpente: probabilmente la statua più famosa del parco è la salamandra situata all’ingresso principale. Conosciuta come “El Drac” (Il Drago), questa figura coloratissima è diventata un’icona di Barcellona. La salamandra, con il suo mosaico brillante di colori, accoglie i visitatori e incarna perfettamente l’estetica di Gaudí, che combina forme naturali con un’esplosione di colori. Altre statue di rettili, come serpenti e lucertole, sono sparse nel parco. Queste figure, decorate con trencadís, sembrano emergere dal terreno, creando un effetto sorprendente e giocoso. Ogni statua è unica, con schemi di colori e disegni diversi, che mostrano l’attenzione ai dettagli di Gaudí.

Le statue di animali colorati nel Parco Güell non sono solo elementi decorativi, ma portano con sé un profondo significato simbolico. Gaudí, profondamente religioso e amante della natura, vedeva questi animali come simboli di rigenerazione, vita e spiritualità. La salamandra, ad esempio, è spesso associata all’alchimia e al fuoco, rappresentando la trasformazione e la purificazione.
Visitare il Parco Güell e ammirare le sue statue di animali colorati è un’esperienza che stimola i sensi. I colori vivaci dei mosaici, le forme sinuose delle statue e l’integrazione armoniosa con il paesaggio naturale creano un ambiente visivamente affascinante e stimolante. Ogni angolo del parco offre nuove sorprese, rendendo la visita un’avventura continua.

Hai mai visitato questo parco? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

Questo il sito ufficiale del parco: parkguell.barcelona.

Per vedere tutte le foto clicca qui:
foto gallery

Ecco dove si trova il parco:

Il Parco Güell (Parc Güell in catalano e Park Güell nella sua denominazione originale) è un parco pubblico di 17,18 ettari con giardini ed elementi architettonici situato nella parte superiore della città di Barcellona, sul versante meridionale del Monte Carmelo. Ideato come complesso urbanistico, fu progettato dall’architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano, a carico dell’impresario Eusebi Güell e inaugurato come parco pubblico nel 1926.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The colorful animal statues at Park Guell in Barcelona – Statues d’animaux colorées au parc Guell à Barcelone – Estátuas coloridas de animais no Parque Guell em Barcelona – Coloridas estatuas de animales en el Parque Güell de Barcelona – Bunte Tierstatuen im Park Güell in Barcelona – Những bức tượng động vật đầy màu sắc tại Công viên Guell ở Barcelona

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

La torre dei Caduti a Bergamo

La torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto a Bergamo

La torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto a Bergamo.
La Torre dei Caduti, situata nel cuore di Bergamo, è uno dei monumenti più significativi della città. Eretta per commemorare i soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale, questa imponente torre rappresenta non solo un simbolo di memoria per i caduti, ma anche un pezzo importante del patrimonio storico e architettonico di Bergamo.
La costruzione della Torre dei Caduti fu avviata nel 1922 e completata nel 1924, su progetto dell’architetto Marcello Piacentini, uno dei più importanti esponenti del razionalismo italiano. La torre fu inaugurata il 27 ottobre 1924, durante una solenne cerimonia che vide la partecipazione di numerose autorità e cittadini.

La scelta di costruire un monumento di tale importanza rispondeva all’esigenza di onorare la memoria dei soldati bergamaschi caduti durante la Prima Guerra Mondiale, un conflitto che aveva segnato profondamente la comunità locale e l’intera nazione. La torre doveva rappresentare un segno tangibile del sacrificio di questi uomini e delle loro famiglie.
La Torre dei Caduti si erge imponente in Piazza Vittorio Veneto, nella Città Bassa di Bergamo. Alta circa 45 metri, la torre è costruita in pietra e presenta uno stile architettonico sobrio ma solenne, tipico delle opere di Piacentini. La base della torre è quadrangolare, con lati di circa 10 metri, e si eleva in una struttura slanciata che culmina con una cella campanaria.
Uno degli elementi più distintivi della torre è il grande orologio posto su uno dei lati superiori, visibile da gran parte della piazza. Questo orologio, oltre a svolgere una funzione pratica, simboleggia anche il passare del tempo e la perpetua memoria dei caduti.

La Torre dei Caduti non è solo un monumento architettonico, ma un vero e proprio simbolo di memoria collettiva. Ogni anno, il 4 novembre, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, la torre diventa il fulcro delle commemorazioni ufficiali, con cerimonie che ricordano il sacrificio dei soldati bergamaschi e di tutti i caduti in guerra.

Il monumento è anche un luogo di riflessione per i cittadini e i visitatori, un punto dove fermarsi a pensare ai valori della pace e della solidarietà. La sua posizione centrale e la sua imponenza ne fanno un punto di riferimento nel tessuto urbano di Bergamo, un luogo che invita alla contemplazione e alla memoria.

La Torre dei Caduti è accessibile al pubblico e offre la possibilità di salire fino alla sua sommità, da cui si può godere di una vista panoramica sulla città e sui dintorni. All’interno della torre, un piccolo museo espone cimeli e documenti storici legati alla Prima Guerra Mondiale e ai soldati bergamaschi.
Tra le curiosità, vale la pena menzionare che la torre è stata restaurata più volte nel corso del tempo per preservarne l’integrità e l’aspetto originale. Gli interventi di restauro hanno riguardato sia la struttura esterna che gli interni, con particolare attenzione alla conservazione degli elementi storici e artistici.

Conosci Bergamo? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Per vedere tutte le foto che ho scattato a Bergamo, clicca qui:

Dove si trova la torre:

La torre dei Caduti di Bergamo si trova nella parte bassa della città in piazza Vittorio Veneto, all’inizio del Sentierone, il cosiddetto salotto di Bergamo. Dal 24 maggio 2015, dopo un periodo di restauri, è di nuovo visitabile. La torre dei caduti fa parte della rete del Museo delle storie di Bergamo, gestita da Fondazione Bergamo nella storia.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The Tower of the Fallen in the square dedicated to the Battle of Vittorio Veneto in Bergamo – La Tour des Déchus sur la place dédiée à la bataille de Vittorio Veneto à Bergame – La Torre de los Caídos en la plaza dedicada a la batalla de Vittorio Veneto en Bérgamo – A Torre dos Caídos na praça dedicada à batalha de Vittorio Veneto em Bérgamo – Der Turm der Gefallenen auf dem Platz, der der Schlacht von Vittorio Veneto in Bergamo gewidmet ist – Tháp sụp đổ tại quảng trường dành riêng cho trận chiến Vittorio Veneto ở Bergamo

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

Il polpo in umido o in casseruola, la ricetta

Il polpo in umido o in casseruola, la ricetta

Il polpo in umido o in casseruola, la ricetta.
Qualche tempo fa, in nave, ho gustato un buon polpo in umido (al buffet). Avendolo già gustato anche in molti ristoranti ho deciso di proporvene la ricetta qui.

Il polpo in umido è un piatto tradizionale della cucina mediterranea, apprezzato per la sua semplicità e il suo gusto ricco e saporito. Questa ricetta combina il sapore delicato del polpo con una salsa di pomodoro e aromi che lo rendono irresistibile. Ecco come prepararlo.

Ingredienti

– 1 polpo di circa 1-1,5 kg;
– 400 g di pomodori pelati (o passata di pomodoro);
– 1 cipolla media;
– 2 spicchi d’aglio;
– 1 bicchiere di vino bianco secco;
– 1 foglia di alloro;
– 1 rametto di rosmarino;
– 1 peperoncino (facoltativo);
– Olio extravergine d’oliva q.b.;
– Sale e pepe q.b.;
– Prezzemolo fresco tritato per guarnire.

Procedimento

Preparazione del polpo:
– Se il polpo è fresco, pulitelo accuratamente sotto acqua corrente, rimuovendo le viscere e gli occhi. Potete chiedere al pescivendolo di farlo per voi.
– Se il polpo è congelato, scongelatelo completamente in frigorifero e poi sciacquatelo.
Cottura del polpo:
– Portate a ebollizione una pentola capiente di acqua leggermente salata.
– Immergete il polpo nell’acqua bollente per circa 30-40 minuti, finché non sarà tenero. Potete verificare la cottura infilzando una forchetta nei tentacoli: dovrebbero essere morbidi.
– Scolate il polpo e lasciatelo raffreddare leggermente, poi tagliatelo a pezzi di circa 2-3 cm.
Preparazione della base:
– Tritate finemente la cipolla e l’aglio.
– In una casseruola capiente, scaldate un po’ di olio extravergine d’oliva a fuoco medio.
– Aggiungete la cipolla tritata e l’aglio, e fate soffriggere finché non saranno dorati e fragranti.

Aggiunta del polpo e degli aromi:
– Aggiungete i pezzi di polpo nella casseruola e fateli rosolare per qualche minuto.
– Versate il vino bianco e lasciate sfumare, mescolando di tanto in tanto.

Cottura in umido:
– Aggiungete i pomodori pelati (o la passata di pomodoro) nella casseruola.
– Unite la foglia di alloro, il rametto di rosmarino e il peperoncino (se utilizzato).
– Mescolate bene e portate a ebollizione, poi riducete il fuoco al minimo.
– Coprite la casseruola e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 45-60 minuti, finché il polpo non sarà tenero e la salsa si sarà addensata. Mescolate di tanto in tanto e, se necessario, aggiungete un po’ d’acqua calda per mantenere la giusta consistenza.

Regolazione del condimento:
– Aggiustate di sale e pepe secondo il vostro gusto.
– Rimuovete la foglia di alloro e il rametto di rosmarino.

Servizio:
– Servite il polpo in umido caldo, guarnito con prezzemolo fresco tritato.
– Accompagnatelo con crostini di pane, polenta o patate lesse per un pasto completo e soddisfacente.

Consigli:
Tenero e saporito: la cottura lenta è fondamentale per ottenere un polpo tenero e saporito. Non abbiate fretta e lasciate che il polpo assorba tutti gli aromi della salsa.
Varianti regionali: in alcune varianti regionali, si aggiungono olive nere, capperi o anche patate direttamente nella casseruola durante la cottura.
Anticipazione: questo piatto può essere preparato in anticipo e riscaldato al momento di servire. Il riposo permette ai sapori di amalgamarsi ulteriormente.

Il polpo in umido è un piatto che conquista con il suo gusto autentico e la sua semplicità. Perfetto per una cena con amici o per un pranzo domenicale in famiglia, è un esempio perfetto di come la cucina mediterranea sappia esaltare i sapori del mare con pochi, ma sapientemente combinati, ingredienti. Buon appetito!

Conosci questo piatto? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Eccovi la foto del piatto gustato a bordo:

Foto scattata con Honor 20.

Stewed or casseroled octopus, the recipe – Compote de poulpe ou cocotte, la recette – Pulpo guisado o a la cazuela, la receta – Polvo estufado ou caçarola, a receita – Geschmorter Oktopus oder Auflauf, das Rezept – Công thức bạch tuộc hầm hoặc thịt hầm

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

La vista sull’acquedotto medievale di Perugia

La vista sull'acquedotto medievale di Perugia

La vista sull’acquedotto medievale di Perugia.
L’acquedotto di Perugia (anche chiamato Acquedotto medievale della Fontana Maggiore) rappresenta una delle più significative opere di ingegneria medievale in Italia. Costruito tra il XIII e il XIV secolo, ha svolto un ruolo cruciale nel rifornimento idrico della città, contribuendo allo sviluppo urbano e al benessere dei suoi abitanti. Oggi, l’acquedotto è un monumento storico di grande interesse turistico e culturale.

La costruzione dell’acquedotto di Perugia iniziò nel 1254 e fu completata nel 1280. L’opera fu voluta dal Comune di Perugia per rispondere alla crescente necessità di acqua potabile, essenziale per una città in espansione. L’acquedotto sfruttava le sorgenti del Monte Pacciano, situate a circa 5 km a ovest della città, e trasportava l’acqua fino al centro urbano attraverso un sistema di canalizzazioni, ponti e condotte.
Il percorso dell’acquedotto era in parte sotterraneo e in parte sopraelevato, con un tratto che attraversava la città vecchia su arcate di pietra. Questa parte visibile, che si snoda attraverso il centro storico, è oggi una suggestiva passeggiata pedonale che permette di ammirare scorci panoramici della città e del paesaggio circostante.

L’acquedotto di Perugia era un’opera ingegneristica avanzata per l’epoca. Costruito principalmente in pietra locale, utilizzava un sistema a gravità per far scorrere l’acqua dalle sorgenti alla città. La pendenza era calcolata con precisione per garantire un flusso costante e regolare, evitando ristagni e perdite.
Le arcate, costruite con cura per resistere alle sollecitazioni del tempo, rappresentano uno degli elementi più caratteristici del percorso. Il tratto più famoso è quello che attraversa il borgo di Porta Sole, dove l’acquedotto corre su una fila di archi che regalano una vista mozzafiato.
L’acquedotto non solo garantiva l’approvvigionamento idrico, ma aveva anche un’importante funzione sociale e simbolica. Rappresentava il potere e l’efficienza del Comune di Perugia, un’entità politica che si affermava grazie alla capacità di gestire risorse vitali come l’acqua.
Durante il Rinascimento e fino all’età moderna, l’acquedotto è rimasto in uso, subendo vari interventi di manutenzione e ristrutturazione. Ancora oggi, alcune delle sue parti sono integrate nel moderno sistema idrico della città.

Oggi, l’acquedotto di Perugia è un itinerario turistico molto apprezzato. Il percorso pedonale che segue l’antico tracciato dell’acquedotto è noto come “Via dell’Acquedotto” e offre una passeggiata tranquilla e panoramica attraverso il centro storico e le aree verdi circostanti.
Lungo il percorso, si possono osservare diversi punti di interesse, tra cui antiche fontane, resti di cisterne e segmenti delle condotte originarie. Inoltre, la passeggiata offre una prospettiva unica sulla struttura urbana di Perugia, con i suoi vicoli stretti, le scalinate e le case medievali.

L’acquedotto è una testimonianza straordinaria dell’ingegneria medievale e del valore che la gestione delle risorse idriche aveva per le città dell’epoca. Oggi, oltre a essere un’importante attrazione turistica, rappresenta un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore, un simbolo della capacità umana di adattare l’ambiente alle proprie necessità senza compromettere la bellezza e l’integrità del paesaggio.
Attraverso la sua conservazione e valorizzazione, l’acquedotto continua a raccontare la storia di Perugia, una città che ha saputo crescere e prosperare grazie anche alla saggezza e alla lungimiranza dei suoi antichi abitanti.

hai mai visitato Perugia? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

La vista sull'acquedotto medievale di Perugia

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Per vedere tutte le foto di Perugia, clicca qui:

Dove ho scattato la foto:

L’acquedotto medievale della Fontana Maggiore è un acquedotto di epoca medievale situato nella città di Perugia. L’acquedotto, lungo più di 4 chilometri, fu costruito per portare l’acqua alla Fontana Maggiore. Storicamente meno messo in risalto rispetto alla fontana e considerato come il suo parente povero, fu tuttavia un’opera di grandissima importanza storica e di straordinaria arditezza per l’epoca.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The view of the medieval aqueduct of Perugia – La vue de l’aqueduc médiéval de Pérouse – La vista del acueducto medieval de Perugia. – A vista do aqueduto medieval de Perugia – Der Blick auf das mittelalterliche Aquädukt von Perugia – Quang cảnh cống dẫn nước thời trung cổ của Perugia

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

La bicromia dei portici di via Venti Settembre

La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova

La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova.
La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova è uno degli elementi architettonici più distintivi e affascinanti della città. Via Venti Settembre è una delle principali arterie del centro di Genova e i suoi portici sono noti per le loro eleganti decorazioni in bicromia, un tipico stile decorativo che utilizza due colori contrastanti per creare effetti visivi suggestivi.

Solitamente, la bicromia viene realizzata utilizzando marmo bianco e ardesia nera, una pietra locale molto comune nell’architettura ligure. Questo contrasto di colori crea un effetto visivo molto forte e caratteristico.
I motivi decorativi nei portici spesso includono disegni geometrici, come strisce, losanghe, e motivi a zigzag. Questi disegni sono studiati per esaltare il contrasto tra i due colori.
Molti degli edifici lungo via Venti Settembre risalgono al periodo del Liberty (Art Nouveau) italiano, e la bicromia è utilizzata per enfatizzare le linee sinuose e i dettagli floreali tipici di questo stile.
Oltre all’aspetto estetico, la bicromia ha anche una funzione pratica, in quanto le pietre scure, come l’ardesia, sono più resistenti all’usura e alle macchie, quindi vengono spesso utilizzate nelle aree più soggette al passaggio pedonale.
La bicromia non è solo una scelta estetica, ma ha anche un significato culturale e storico. Riflette l’abilità degli artigiani genovesi e la ricchezza storica della città. È un esempio di come l’architettura possa incorporare elementi artistici che raccontano una storia e creano un’identità unica per un luogo.

Lungo via Venti Settembre, alcuni degli edifici più rappresentativi con portici bicromi includono:
Palazzo della Borsa: un esempio di architettura Liberty con decorazioni elaborate.
Chiesa della Consolazione: anche se non parte direttamente dei portici, è un punto di riferimento vicino con una facciata che incorpora elementi bicromi.
Palazzi dei Rolli: alcuni degli edifici storici lungo la via mostrano questo tipo di decorazione, sebbene i Rolli stessi siano più noti per altri aspetti architettonici.

Conosci via XX a Genova? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

La bicromia dei portici di via Venti Settembre a Genova

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon EF-S 10-18.

Dove si trova la via:

Via XX Settembre è una delle principali arterie viarie del centro di Genova all’interno del quartiere genovese di San Vincenzo, della lunghezza di poco inferiore al chilometro. Si sviluppa in direzione est-ovest e, assieme a corso Italia – la promenade che costeggia il lungomare – è uno dei luoghi prediletti per le passeggiate dei genovesi. Attraversa i due sestieri centrali di Portoria (primo tratto, porticato, da piazza De Ferrari al Ponte monumentale) e di San Vincenzo (dal Ponte Monumentale allo sbocco in via Cadorna presso piazza della Vittoria.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The two-tone arcades of Via Venti Settembre in Genoa – Les arcades bicolores de la Via Venti Settembre à Gênes – Las arcadas bicolores de Via Venti Settembre en Génova – As arcadas bicolores da Via Venti Settembre em Gênova – Die zweifarbigen Arkaden der Via Venti Settembre in Genua – Mái vòm hai tông màu của Via Venti Settembre ở Genoa

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

Il rosone della Basilica di San Francesco ad Assisi

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Qualche mese fa sono stato, assieme a mia moglie, in vacanza qualche giorno in Umbria. Una delle tappe della vacanza è stata Assisi e ovviamente non poteva mancare una visita alla famosa Basilica di cui vi descrivo un particolare in questo post.

Il rosone della Basilica di San Francesco ad Assisi è una delle caratteristiche architettoniche più distintive di questo importante luogo di culto. Situata nella città di Assisi, in Umbria, la basilica è famosa per essere la chiesa principale dedicata a San Francesco d’Assisi, il fondatore dell’ordine francescano.
Il rosone si trova nella facciata superiore della basilica, sopra il portale principale. È un elemento decorativo di grande valore artistico e simbolico. I rosone sono tipicamente rotondi o poligonali e sono caratterizzati da un intreccio di vetrate colorate che creano motivi geometrici o figurativi.

Oltre alla basilica superiore, la basilica inferiore è anch’essa un luogo significativo, contenente le cripte dove è sepolto San Francesco. Entrambe le parti della basilica sono patrimonio mondiale dell’UNESCO e attraggono visitatori da tutto il mondo per la loro bellezza artistica e il loro significato spirituale.

Conosci Assisi? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Il rosone della facciata della Basilica di San Francesco ad Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Per vedere tutte le foto di Assisi clicca qui:

Ecco dove si trova la basilica:

La chiesa superiore presenta una facciata semplice a “capanna”. La parte alta è decorata con un rosone centrale, con ai lati i simboli degli Evangelisti in rilievo. La parte bassa è arricchita dal maestoso portale strombato. Sul lato sinistro della facciata è stata appoggiata , nel Seicento, la Loggia delle benedizioni dalla quale, in epoca passata, si mostrava il Velo santo della Madonna. Sullo stesso lato, poco dopo la costruzione della chiesa superiore, è stato innalzato il campanile, un tempo cuspidato.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The rose window of the facade of the church dedicated to Saint Francis in Assisi – La rosace de la façade de l’église dédiée à Saint François d’Assise – El rosetón de la fachada de la iglesia dedicada a San Francisco en Asís – A rosácea na fachada da igreja dedicada a São Francisco em Assis – Das Rosettenfenster an der Fassade der dem Heiligen Franziskus geweihten Kirche in Assisi – Cửa sổ hoa hồng trên mặt tiền nhà thờ kính Thánh Phanxicô ở Assisi

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

La salita alla Spianata di Castelletto a Genova

La salita alla Spianata di Castelletto a Genova

La salita alla Spianata di Castelletto a Genova.
Nel cuore di Genova, città dai mille volti e dal fascino storico intramontabile, si erge la Spianata di Castelletto. Questo luogo incantevole, raggiungibile attraverso questa suggestiva salita, offre non solo uno straordinario panorama sulla città, ma anche una panoramica storica e culturale che affascina ogni visitatore.
La Spianata di Castelletto è situata sulle colline che circondano il centro storico di Genova. La sua storia risale al XIX secolo, quando fu realizzata per collegare la zona bassa della città con le alture. Lungo la salita si possono ammirare antiche residenze nobiliari, caratteristici vicoli e scorci suggestivi che raccontano secoli di storia marittima e commerciale della Repubblica di Genova.
Per raggiungere la Spianata di Castelletto si può percorrere la suggestiva salita da Piazza Portello o da Via Garibaldi, entrambe affascinanti per la loro architettura e atmosfera. Durante la salita, le scale e i vicoli si aprono a vista panoramica, offrendo scorci sempre più ampi sulla città e sul Porto Antico, con la sua famosa Lanterna che svetta sul mare.
Una volta raggiunta la Spianata di Castelletto, ci si trova di fronte a uno dei punti panoramici più straordinari di Genova. Da qui si può ammirare un panorama mozzafiato che abbraccia l’intero centro storico, le torri medievali, le cupole barocche e i moderni grattacieli che caratterizzano il skyline della città. Il mare lontano, le colline circostanti e l’aria salmastra rendono l’esperienza ancora più intensa e indimenticabile.

Uno dei momenti più suggestivi per visitare la Spianata di Castelletto è al tramonto, quando il sole cala lentamente dietro le colline, tingendo il cielo di tonalità aranciate e rosate. La luce del giorno si riflette sul mare e le luci della città iniziano a brillare, creando un’atmosfera magica e romantica che rende questo luogo perfetto per una passeggiata serale o una cena con vista.

Se stai pianificando una visita a Genova, assicurati di includere la salita alla Spianata di Castelletto nel tuo itinerario. È un viaggio che ti lascerà senza fiato, letteralmente e metaforicamente, di fronte alla bellezza della Superba.

Conosci questa creuza di Genova? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

La salita alla Spianata di Castelletto a Genova

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon EF-S 10-18.

Ecco dove si trova la strada:

Il belvedere Montaldo è collegato alla piazza del Portello con un ascensore pubblico, entrato in servizio nel 1910, la cui stazione di arrivo è ospitata in un caratteristico chiosco vetrato in stile liberty.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The climb to the Castelletto Esplanade in Genoa – La montée à la Spianata di Castelletto à Gênes – La subida a la Spianata di Castelletto en Génova – A subida à Spianata di Castelletto em Gênova – Der Aufstieg zur Spianata di Castelletto in Genua – Chuyến leo lên Spianata di Castelletto ở Genoa

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

Mare da sogno: Jolly Beach nell’isola di Antigua

Mare da sogno: Jolly Beach nell'isola di Antigua

Mare da sogno: Jolly Beach nell’isola di Antigua e Barbuda.
Jolly Beach è una delle spiagge più famose e apprezzate di Antigua.
Jolly Beach è una lunga distesa di sabbia bianca e finissima che si affaccia su un mare cristallino di colori variabili tra il verde smeraldo e il turchese. Questa spiaggia è nota per la sua bellezza mozzafiato, il caldo sole tropicale e le acque tranquille. È un luogo ideale per chi cerca relax, sport acquatici e panorami spettacolari.
La spiaggia offre molte opportunità per attività come lo snorkeling, le immersioni subacquee, il windsurf e altre attività acquatiche. Inoltre, lungo la spiaggia, ci sono bar e ristoranti che offrono cibo delizioso e drink tropicali.
Antigua e Barbuda, in generale, sono rinomate per le loro spiagge da sogno, e Jolly Beach è sicuramente una delle mete più popolari per coloro che cercano una vacanza tropicale paradisiaca.

Sei mai stato ad Antigua oppure ai Caraibi o hai mai sognato di farlo? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Foto scattate con Gopro Hero 10 black.

Ecco dove si trova la spiaggia:

Antigua è un’isola delle Piccole Antille, appartenente allo Stato di Antigua e Barbuda. Ha una superficie di 280 km² ed una popolazione di circa 80 161 abitanti. La capitale dell’isola è Saint John’s, che è anche la capitale nazionale.
Continua e approfondisci su Wikipedia

Dream beaches: the beautiful Jolly Beach in Antigua – Plages de rêve : la magnifique Jolly Beach à Antigua – Playas de ensueño: la hermosa Jolly Beach en Antigua – Praias dos sonhos: a bela Jolly Beach em Antígua – Traumstrände: der wunderschöne Jolly Beach in Antigua – Những bãi biển trong mơ: Bãi biển Jolly xinh đẹp ở Antigua – 梦想海滩:安提瓜美丽的乔利海滩 – 夢のビーチ:アンティグアの美しいジョリービーチ

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

La cappella di Sant’Antonio nella basilica a Padova

La cappella di Sant'Antonio nella basilica a Padova

La cappella di Sant’Antonio nella basilica a Padova.
La Basilica di Sant’Antonio a Padova, situata nel nord Italia, è uno dei luoghi di culto più importanti e visitati del paese. La cappella di Sant’Antonio è una parte significativa di questa basilica.
La cappella di Sant’Antonio, conosciuta anche come Cappella dell’Arca, è situata all’interno della basilica e ospita il santuario del Santo. Questa cappella è famosa per il suo altare, che custodisce le spoglie di Sant’Antonio di Padova. Sant’Antonio, nato in Portogallo nel 1195 e morto a Padova nel 1231, fu un francescano molto venerato per i suoi insegnamenti e miracoli.
L’altare, realizzato nel XIII secolo, è decorato con sculture e rilievi raffiguranti storie della vita di Sant’Antonio. Le reliquie del Santo sono conservate in una tomba di marmo rosso posta dietro l’altare. La cappella è un importante luogo di pellegrinaggio e richiama fedeli da tutto il mondo.
Oltre alle opere d’arte e alle reliquie, la cappella è adornata con magnifici affreschi e decorazioni che testimoniano la devozione e il rispetto per Sant’Antonio. La Basilica di Sant’Antonio è un luogo sacro e storico che attrae turisti, fedeli e appassionati d’arte da ogni parte del mondo.

Hai mai visitato la bella Padova? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Foto scattate con Honor 20.

Questo è il sito ufficiale della basilica: santantonio.org.

Per vedere tutte le foto che ho scattato nella città del Santo clicca qui:

L’altare sorge su una piattaforma posta sopra sette gradini. È opera di Tiziano Aspetti (1607), ed è coronato da tre statue eseguite nel 1593-94: quella di Sant’Antonio al centro, affiancata da quella di San Bonaventura e di San Ludovico di Tolosa, che furono vescovi francescani. Sul parapetto si possono vedere due coppie di angeli portacero. Il tabernacolo risale al 1742, come pure le due cartegloria in lamina d’argento sbalzato, lavoro dell’orefice veneziano Andrea Fulici, hanno raffigurato in bassorilievo, partendo da sinistra, il Miracolo del piede tagliato, l’Apparizione di Gesù bambino, il Miracolo della mula, la Vestizione di sant’Antonio ed il Miracolo dei pesci.
Continua e approfondisci su Wikipedia

The chapel of Sant’Antonio in the basilica of the same name in Padua – La chapelle Saint-Antoine de la basilique du même nom à Padoue – La capilla de Sant’Antonio en la basílica del mismo nombre en Padua – A capela de Sant’Antonio na basílica homônima em Pádua – Die Kapelle Sant’Antonio in der gleichnamigen Basilika in Padua – Nhà nguyện Sant’Antonio trong vương cung thánh đường cùng tên ở Padua – 帕多瓦同名大教堂中的圣安东尼奥教堂 – パドヴァの同名大聖堂にあるサンタントーニオ礼拝堂

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

Un canale e qualche lucchetto a Venezia

Un canale e qualche lucchetto a Venezia

Un canale e qualche lucchetto a Venezia.
A Venezia, i canali sono una parte integrante della città e sono attraversati da numerose vie d’acqua e canali più piccoli. La città è famosa per i suoi pittoreschi ponti, le gondole e gli affascinanti scorci sulle acque. Potrebbe essere che tu stia cercando informazioni su un canale specifico o su una particolare zona di Venezia.
Quanto ai lucchetti, l’immagine più famosa di lucchetti a Venezia è legata al Ponte degli Sospiri. Tuttavia, il fenomeno dei lucchetti è più comune in altre città, come Parigi (sul Pont des Arts) o Roma (sul Ponte Milvio).

Conosci Venezia?
Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Un canale e qualche lucchetto a Venezia

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Per vedere tutte le foto che ho scattato a Venezia qui:
foto gallery

La città è stata per 1100 anni la capitale della Serenissima Repubblica di Venezia ed è conosciuta a questo riguardo come la Serenissima, la Dominante e la Regina dell’Adriatico: per le peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, è universalmente considerata una tra le più belle città del mondo, dichiarata, assieme alla sua laguna, patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, che ha contribuito a farne la seconda città italiana dopo Roma con il più alto flusso turistico.
Continua su Wikipedia

A canal and some padlocks in Venice – Un canal et quelques cadenas à Venise – Un canal y unos candados en Venecia – Um canal e alguns cadeados em Veneza – Ein Kanal und einige Vorhängeschlösser in Venedig – Một con kênh và một số ổ khóa ở Venice – 威尼斯的一条运河和一些挂锁 – ヴェネツィアの運河といくつかの南京錠

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.