Una vista sul Golfo Paradiso in Liguria

Una vista sul Golfo Paradiso in Liguria

Una vista sul Golfo Paradiso in Liguria.
Il Golfo Paradiso è una pittoresca insenatura situata sulla costa della Liguria, nel nord-ovest dell’Italia. Questo incantevole golfo è parte della Riviera Ligure di Levante e si estende tra le città di Genova e Portofino. Alcune delle località più conosciute all’interno del Golfo Paradiso includono Camogli, Recco, Bogliasco, Pieve Ligure e Sori.
Paesaggi pittoreschi: il Golfo Paradiso è famoso per i suoi paesaggi mozzafiato. Le colline verdi si ergono sulle acque cristalline del Mar Ligure, creando uno sfondo idilliaco per le pittoresche cittadine costiere.
La zosta è punteggiata da numerose spiagge e calette nascoste, ideali per chi cerca relax e tranquillità. Le scogliere che si affacciano sul mare offrono panorami spettacolari.
Camogli: Questa affascinante località costiera è uno dei gioielli del Golfo Paradiso. Con le sue case colorate, il porto pittoresco e la chiesa di Santa Maria Assunta, Camogli attira turisti da tutto il mondo.
Recco: Famosa per la sua cucina, in particolare la focaccia al formaggio, Recco è un’altra destinazione imperdibile nel Golfo Paradiso. Il suo lungomare e il centro storico aggiungono un tocco di charme alla zona.
Attività outdoor: La regione offre diverse opportunità per attività all’aperto, come escursioni lungo i sentieri panoramici che collegano le diverse località, sport acquatici e immersioni subacquee.
Accessibilità: Il Golfo Paradiso è facilmente raggiungibile da Genova e altre città circostanti, rendendolo una meta ideale per brevi viaggi o gite giornaliere.

Il Golfo Paradiso è un luogo incantevole che combina la bellezza naturale con la cultura e la storia delle sue città costiere. La sua atmosfera rilassante e le numerose attrazioni lo rendono una destinazione amata sia dai turisti che dai residenti locali. Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Una vista sul Golfo Paradiso in Liguria

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

Ecco la zona del Golfo:

Il Golfo Paradiso è un piccolo golfo situato sulla riviera di levante della città metropolitana di Genova, nella parte orientale del golfo di Genova, nel mar Ligure. Il comprensorio, appartenente all’area metropolitana di Genova, stretto tra il grande comune del capoluogo ligure e il promontorio di Portofino, confina a nord con la val Fontanabuona, ed è costituito da sette comuni, di cui cinque sul mare (Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco, Camogli) e due senza sbocco sul golfo (Avegno e Uscio).
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Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados.
Accra Beach, situata sulla costa sud-ovest di Barbados, è una delle spiagge più popolari e amate dell’isola. Conosciuta anche come Rockley Beach, questa destinazione offre un mix perfetto di sabbia dorata, acque cristalline e una gamma di servizi che la rendono attraente per i locali e i turisti.
Accra Beach è famosa per la sua sabbia fine e dorata che si estende per chilometri lungo la costa. Le acque calme e turchesi del Mar dei Caraibi la rendono ideale per nuotare e fare snorkeling.
Gli amanti degli sport acquatici troveranno molte opportunità di divertimento. È possibile noleggiare attrezzature per lo snorkeling, kayak o fare un’escursione in barca per esplorare le bellezze marine.
La spiaggia non è solo un luogo di giorno; Accra Beach offre anche un’atmosfera vivace durante la sera. Con ristoranti e bar lungo la costa, è possibile godere di una cena romantica o partecipare a eventi locali e spettacoli dal vivo.
Accra Beach è situata nei pressi del quartiere di Rockley, noto per la sua vivace scena commerciale e ristorativa. Questo la rende una base ideale per esplorare altre parti dell’isola.
La spiaggia è spesso animata da venditori locali che offrono souvenir artigianali e cibi tradizionali. Questo contribuisce a creare un’atmosfera autentica e a far sentire i visitatori immersi nella cultura barbadiana.

Accra Beach a Barbados è una destinazione che combina la bellezza naturale con servizi moderni, creando un’esperienza completa per chiunque la visiti. Che tu stia cercando relax, avventura o una miscela di entrambi, questa spiaggia offre un rifugio idilliaco nel cuore dei Caraibi.
Sei mai stato ai Caraibi o ci vorresti andare? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Spiagge da sogno: Accra Beach alle Barbados

Foto scattate con Gopro Hero 10 black.

Ed eccovi qualche video registrato nella spiaggia:

Video registrati con Gopro Hero 10 Black.

Ecco dove si trova la spiaggia:

L’origine del nome “Barbados” è piuttosto controversa. I portoghesi, in rotta per il Brasile o gli spagnoli, furono accreditati come i primi europei a scegliere il nome dell’isola.
Pare che il nome Barbados derivi dal termine portoghese os barbados (i barbuti), dato all’isola nel 1536 dall’esploratore portoghese Pedro A. Campos perché le lunghe radici aeree pendenti degli alberi di fico barbuto (Ficus citrifolia), originario dell’isola, sembravano “barbe”. Il nome che gli indigeni Arawak attribuivano all’isola era Ichirouganaim.
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Il celebre Naviglio Grande di Milano

Il celebre Naviglio Grande di Milano

Il celebre Naviglio Grande di Milano.
I Navigli di Milano, originariamente concepiti nel XII secolo, hanno da sempre rappresentato una parte fondamentale della vita cittadina. I canali, navigabili fino al XIX secolo, erano il principale mezzo di trasporto delle merci, consentendo uno sviluppo economico e commerciale senza precedenti per la città.
Oggi, i Navigli sono una delle attrazioni turistiche più affascinanti di Milano. Le rive dei canali sono punteggiate da caffè, ristoranti e botteghe d’arte, creando un’atmosfera vivace e cosmopolita. Gli edifici che si affacciano sui Navigli raccontano storie di epoche passate, conservando il fascino di un’architettura che ha resistito al trascorrere del tempo.
Ponte Enrico Molteni: Un Simbolo di Connessione.
In questo panorama ricco di storia e cultura, Ponte Enrico Molteni emerge come un simbolo di connessione tra le due sponde del Naviglio della Martesana. Costruito nel 1956, questo ponte pedonale sospeso è stato dedicato all’ingegnere Enrico Molteni, una figura di spicco nel mondo delle infrastrutture milanesi.
Il design elegante e contemporaneo di Ponte Enrico Molteni cattura l’attenzione di residenti e visitatori. La struttura metallica, con le sue linee pulite e la forma dinamica, si fonde armoniosamente con l’ambiente circostante, creando un connubio tra tradizione e modernità. La vista panoramica che offre, permettendo di ammirare i Navigli e i dintorni, lo rende un luogo ideale per una passeggiata rilassante o per scattare fotografie indimenticabili.

Hai mai visitato i Navigli di Milano? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Il celebre Naviglio Grande di Milano

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Per vedere tutte le foto che ho scattato nella città meneghina clicca qui:

Ecco dove si trova il punto in cui ho scattato:

I Navigli di Milano sono un sistema di canali irrigui e navigabili, con baricentro la città lombarda di Milano, che metteva in comunicazione il lago Maggiore, quello di Como e il basso Ticino aprendo al capoluogo lombardo le vie d’acqua della Svizzera e dell’Europa nordoccidentale, del Cantone dei Grigioni e dell’Europa nordorientale e, infine, quella del Po verso il mare Adriatico.
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Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab.
Quando sono a Barcellona mi piace, per cambiare un po’, mangiare qualche cibo turco. Normalmente mi butto sul classico piatto di kebab ma la volta scorsa ho provato questo piatto.
Nel vasto universo della cucina mediorientale, pochi piatti possono eguagliare l’inconfondibile gusto e l’aroma avvolgente del Kofte Kebab. Originario della Turchia, questo piatto si è diffuso in tutto il mondo grazie alla sua semplicità, alla sua versatilità e, soprattutto, al suo sapore incredibile.
Il Kofte Kebab è un classico della cucina turca, con radici che risalgono a secoli fa. “Kofte” deriva dalla parola persiana “kufta”, che significa “macinato” o “tritato”, mentre “kebab” è una parola turca che si riferisce a un piatto cucinato su una griglia o uno spiedo. Questa combinazione di ingredienti macinati e cottura alla griglia rende il Kofte Kebab un piatto tanto delizioso quanto ricco di storia.
La ricetta di base del Kofte Kebab prevede l’uso di carne macinata, tradizionalmente di agnello o manzo, anche se varianti con pollo o tacchino sono diffuse. Gli ingredienti chiave includono cipolla, aglio, prezzemolo e una combinazione di spezie che può variare a seconda del gusto personale e della regione. Le spezie comuni includono cumino, pepe nero, peperoncino in polvere e paprika dolce o affumicata.
Una volta mescolati gli ingredienti, la carne viene modellata in piccole polpette o in forme allungate, infilzate su spiedini e poi grigliate fino a raggiungere una doratura uniforme e un interno succoso. Questo processo di cottura su fuoco aperto conferisce al Kofte Kebab quel caratteristico sapore affumicato e aromatico che lo rende così irresistibile.
Come molti piatti tradizionali, il Kofte Kebab ha numerose varianti regionali che riflettono le diverse influenze culinarie e le preferenze locali. Ad esempio, nella regione del Mar Nero in Turchia, è comune aggiungere pane raffermo bagnato e schiacciato alla miscela di carne per conferire una consistenza più morbida e un sapore leggermente diverso. Al contrario, nella regione del sud-est della Turchia, i kofte sono spesso serviti con salsa di pomodoro piccante o yogurt.
Il Kofte Kebab è spesso servito con contorni freschi e colorati, come insalata di pomodori e cetrioli, cipolle rosse affettate sottili, foglie di prezzemolo fresco e limone spremuto. Questi accompagnamenti non solo aggiungono una nota di freschezza al pasto, ma anche bilanciano perfettamente i sapori ricchi e intensi del kebab.
Il piatto può essere servito su un letto di riso pilaf o accompagnato da pane piatto appena sfornato, come il tradizionale “pide” o pane turco. Alcuni amanti del Kofte Kebab preferiscono anche aggiungere una generosa porzione di salsa allo yogurt, arricchita con aglio e menta, per un tocco extra di freschezza e cremosità.

In conclusione, il Kofte Kebab è molto più di un semplice piatto di carne grigliata; è un simbolo di convivialità, tradizione e passione culinaria. La sua ricetta semplice ma deliziosa e le sue infinite possibilità di personalizzazione lo rendono un caposaldo della cucina mediorientale amato in tutto il mondo. Che tu lo gusti in un ristorante turco autentico o lo prepari con le tue mani in cucina, il Kofte Kebab è sicuramente un tesoro culinario da apprezzare e godere.

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Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Foto scattata con Honor 20.

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Gli spaghetti al sugo di astice, la ricetta

Gli spaghetti al sugo di astice, la ricetta

Gli spaghetti al sugo di astice, la ricetta.
Ogni tanto, in nave, ho la fortuna di gustare un piatto di pasta condito con sugo di astice (o aragosta dipende da cosa c’è nel menu).
Anche fare il sugo a casa non è particolarmente difficile ma, come per tutto, ci vuole anche un poco di talento.
Qui vi propongo una ricetta semplice che ChatGPT mi ha aiutato a scrivere.

Ingredienti:

– 400 g di spaghetti;
– 1 astice intero (o già pulito e diviso a metà);
– qualche pomodornino fresco;
– 2 spicchi d’aglio, tritati finemente;
– Peperoncino rosso (a piacere, per dare un tocco piccante);
– Prezzemolo fresco, tritato;
– Olio extravergine d’oliva;
– Sale e pepe nero q.b.

Preparazione:

Preparazione dell’astice:
Se stai utilizzando un astice intero, fallo cuocere in una pentola di acqua bollente salata per circa 8-10 minuti fino a quando diventa rosso. Scola l’astice e lascialo raffreddare leggermente. Quindi rompi il guscio e estrai la polpa. Taglia la polpa di astice in pezzi più piccoli, lasciando alcuni pezzi più grandi per la decorazione finale.
Preparazione del sugo:
In una padella ampia, scalda un po’ di olio d’oliva a fuoco medio. Aggiungi l’aglio tritato e il peperoncino (se lo desideri) e fai soffriggere finché l’aglio diventa dorato.
Aggiungi i pomodorini freschi tagliati a metà. Lascia cuocere a fuoco medio-basso per circa 15-20 minuti, mescolando occasionalmente.
Aggiungi la polpa di astice precedentemente preparata e cuoci per altri 5-7 minuti. Regola di sale e pepe a piacere. Se il sugo sembra troppo denso, puoi aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta per diluirlo.

Nel frattempo, cuoci gli spaghetti in abbondante acqua salata seguendo le istruzioni sulla confezione. Scola la pasta al dente e conserva una tazza di acqua di cottura.
Unisci gli spaghetti al sugo di astice nella padella, mescola bene e fai saltare per un minuto aggiungendo un po’ di acqua di cottura se necessario per amalgamare il tutto.
Aggiungi il prezzemolo fresco tritato e mescola.

Servi gli spaghetti al sugo di astice decorando con pezzi più grandi di astice e una spruzzata di olio d’oliva fresco.
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Foto scattate con Honor 20.

Contrariamente a quanto si possa facilmente credere, l’astice e l’aragosta sono imparentati solo vagamente, appartenendo a due distinti infraordini dello stesso sottordine. Per paragone, fra queste due specie intercorre lo stesso grado di parentela che c’è tra l’uomo e il tarsio.
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Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza

Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza

Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza.
Diverso tempo fa ormai ho gustato questa ottima paella ad Ibiza, dove ero con la nave.
La paella è un piatto iconico della cucina spagnola, originario della regione di Valencia, anche se è diventato popolare in tutta la Spagna e nel mondo. Questo piatto unisce sapientemente ingredienti come riso, carne, frutti di mare, verdure e spezie, creando un mix di sapori ricco e appagante. La paella deve il suo nome alla padella in cui viene tradizionalmente cucinata, una larga padella bassa chiamata “paellera”.
Ecco alcune caratteristiche chiave della paella:
Riso speciale: La paella tradizionale è preparata con un tipo di riso chiamato “riso paella” o “riso bomba”. Questo riso assorbe bene i liquidi senza diventare troppo appiccicoso o scuocere durante la cottura.
Ingredienti vari: La versatilità della paella è una delle sue caratteristiche distintive. Le varianti includono paella di pollo, di pesce, mista (con carne e frutti di mare), e anche paella vegetariana. Gli ingredienti possono variare a seconda della regione e delle preferenze individuali.
Zafferano e paprika: Questi sono due condimenti chiave che conferiscono alla paella il suo colore e sapore distintivi. Lo zafferano aggiunge un tocco di giallo al piatto, mentre la paprika dolce fornisce un sapore leggermente affumicato.
Método di cottura: La paella è spesso cucinata all’aperto su un fornello a gas o su un fuoco aperto per garantire una cottura uniforme e il famoso “socarrat”, uno strato croccante di riso alla base della paellera.
Condivisione e convivialità: La paella è spesso preparata in grandi quantità, rendendola ideale per condividere con amici e familiari. La presentazione diretta dalla paellera a tavola crea un’esperienza conviviale e festosa.
La paella rappresenta non solo una prelibatezza gastronomica, ma anche un pezzo della cultura spagnola, con le sue radici nella tradizione contadina di Valencia. È un piatto che celebra l’amore per gli ingredienti freschi, la convivialità e la gioia di condividere un pasto delizioso con gli altri.

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Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza

Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza

Foto scattate con Honor 10.

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La cascata delle Sette Sorelle nel Geirangerfjord

La cascata del Pretendente nel Geirangerfjord

La cascata delle Sette Sorelle nel Geirangerfjord.
Nascosta tra le maestose colline e i boschi lussureggianti, la Cascata delle Sette Sorelle si erge come un gioiello incastonato nella natura incontaminata. Situata in un angolo remoto e selvaggio, questa meraviglia naturale è un tesoro nascosto che affascina e incanta chiunque abbia il privilegio di scoprirlo. In questo articolo, esploreremo la storia, la bellezza e l’importanza ecologica di questa cascata unica.
La Cascata delle Sette Sorelle trae il suo nome da una vecchia leggenda locale che narra di sette sorelle affascinanti che, per sfuggire all’attenzione di un pretendente indesiderato, si trasformarono in sette splendide cascate. Ogni cascata rappresenta una sorella, creando un’atmosfera fiabesca che circonda questa meraviglia naturale. La leggenda, trasmessa di generazione in generazione, aggiunge un tocco magico e misterioso a questa cascata.
Situata in un parco nazionale o in un’area protetta, la Cascata delle Sette Sorelle spesso richiede un viaggio attraverso sentieri naturali e boschi. L’accesso potrebbe richiedere una certa fatica, ma il premio finale è senza dubbio degno dello sforzo. Il percorso verso la cascata offre spesso panorami mozzafiato, rendendo l’avventura un’esperienza completa.
Una volta raggiunta la Cascata delle Sette Sorelle, i visitatori sono accolti da uno spettacolo di bellezza naturale. Le sette cascate scendono con grazia da alti dirupi, creando un’armonia visiva di spruzzi scintillanti e arcobaleni riflessi nella luce del sole. L’atmosfera serena e la sensazione di isolamento dalla frenesia della vita quotidiana contribuiscono a rendere questa cascata un’oasi di tranquillità.
La zona circostante la Cascata delle Sette Sorelle è spesso ricca di una varietà di flora e fauna. Gli alberi secolari si ergono come guardiani silenziosi, mentre le specie animali locali trovano rifugio nelle vicinanze. Gli amanti della natura avranno l’opportunità di osservare la vita selvaggia in un ambiente intatto, aggiungendo un elemento ecologico significativo all’esperienza complessiva.
Data la crescente consapevolezza ambientale, è fondamentale promuovere la conservazione di luoghi come la Cascata delle Sette Sorelle. I visitatori sono incoraggiati a rispettare le regole del parco, a evitare di disturbare la flora e la fauna locali e a mantenere la zona pulita. Solo attraverso la responsabilità e il rispetto possiamo garantire che le generazioni future possano godere di questa meraviglia naturale.

La Cascata delle Sette Sorelle è più di una semplice attrazione turistica; è una testimonianza della bellezza e della potenza della natura. Immersa in leggende affascinanti, circondata da una varietà di vita selvaggia e incastonata in un paesaggio mozzafiato, questa cascata è un richiamo per coloro che cercano un’esperienza autentica con la natura. Ogni goccia d’acqua che cade è una poesia silenziosa, raccontando la storia millenaria di questo luogo magico.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Ecco dove si trova la cascata:

Le due più importanti cascate del Geirangerfjord sono quella delle Sette Sorelle e quella del Pretendente (anche chiamata The Wooer). Le due cascate si trovano una di fronte all’altra e, secondo la leggenda, il Pretendente corteggerebbe le Sette sorelle.
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L’altare della Chiesa di San Vitale a Parma

L'altare della Chiesa di San Vitale a Parma

L’altare della Chiesa di San Vitale a Parma.
Immersa nel cuore storico di Parma, la Chiesa di San Vitale si erge con un’eleganza senza tempo, testimone silenziosa dei secoli che ha attraversato. Costruita nel XIV secolo in stile gotico, questa maestosa chiesa cattolica cattura l’attenzione di chiunque si avvicini, offrendo un’esperienza unica di bellezza architettonica e spirituale.
La facciata, adornata da dettagli intricati e finemente scolpita, rivela un mix affascinante di stili artistici che spaziano dal gotico al rinascimento. Gli archi ogivali e le decorazioni floreali incorniciano l’ingresso, accogliendo i visitatori in un mondo di suggestione e storia.
Il punto focale dell’interno è sicuramente l’altare maggiore, un capolavoro di intarsio e scultura. L’atmosfera di San Vitale è resa ancora più suggestiva dalla luce che filtra attraverso le vetrate colorate, dipingendo il pavimento con una tavolozza caleidoscopica di colori durante le ore del giorno.
La chiesa ospita anche una collezione di opere d’arte sacra, tra cui dipinti e sculture di maestri locali, arricchendo ulteriormente l’esperienza culturale e religiosa dei visitatori.
Oltre alla sua bellezza estetica, la Chiesa di San Vitale è un luogo di spiritualità e riflessione. Le sue pareti antiche sembrano custodire segreti e storie che si svelano a coloro che prendono il tempo di esplorare i suoi angoli tranquilli.

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L'altare della Chiesa di San Vitale a Parma

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Per vedere tutte le foto che ho scattato in città clicca qui:

Dove si trova la chiesa:

L’abside è interamente occupata dal presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa, al centro del quale si trova l’altare maggiore in marmi policromi, sormontato da un Crocifisso ligneo scolpito. Sulla volta del presbiterio vi è un affresco di Giuseppe Peroni raffigurante l’Apoteosi di San Vitale.
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La Fontana del Moro in piazza Navona a Roma

La Fontana del Moro in piazza Navona a Roma

La Fontana del Moro in piazza Navona a Roma.
La Fontana del Moro è una delle fontane più conosciute di Roma e si trova in Piazza Navona, una delle piazze più celebri della città. La piazza è rinomata per la sua forma allungata e le tre fontane che la decorano.
La Fontana del Moro è situata sul lato meridionale della piazza e fu progettata da Giacomo della Porta nel 1575. Tuttavia, la statua centrale raffigurante un moro (cioè una figura africana) è stata aggiunta successivamente da Gian Lorenzo Bernini nel 1654.
La scultura del moro, a cui la fontana deve il suo nome, rappresenta un uomo barbuto seduto su uno scoglio, intento a lottare con un delfino. La figura del moro è stata creata da Gian Lorenzo Bernini e aggiunta alla fontana per sostituire la scultura originale di un satiro che si trova ora nei Musei Capitolini.
La Fontana del Moro è caratterizzata da una vasca in marmo, sostenuta da quattro delfini, e da quattro tritoni che emergono dall’acqua, ciascuno sostenendo un delfino. La fontana è una delle attrazioni principali di Piazza Navona e contribuisce al carattere artistico e storico di questo spazio pubblico.
È interessante notare che Piazza Navona stessa è costruita sul sito di uno stadio dell’antica Roma, noto come lo Stadio di Domiziano. La piazza è divenuta un luogo vivace e affollato, frequentato da turisti e residenti, e ospita spesso eventi culturali e fiere durante tutto l’anno.

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La Fontana del Moro in piazza Navona a Roma

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

Subito dopo il restauro dell’acquedotto dell’Aqua Virgo, terminato nel 1570, furono iniziati i lavori per una ramificazione sotterranea secondaria del condotto, in modo da raggiungere l’area dell’antico Campo Marzio, tra le zone più popolose di Roma, e venne di conseguenza progettata anche l’edificazione di un certo numero di fontane. Tra le prime furono commissionate da papa Gregorio XIII, nel 1574, a Giacomo Della Porta, le due poste alle estremità di piazza Navona, di cui la fontana del Moro è quella che si trova sul lato meridionale dello slargo.
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Un succulento Casatiello cucinato a bordo

Un succulento Casatiello cucinato a bordo

Un succulento Casatiello cucinato a bordo.
Il casatiello è un piatto tipico della tradizione culinaria italiana, in particolare della regione Campania. Si tratta di un pane arricchito con formaggio, salumi e uova, spesso preparato durante le festività pasquali.
Qualche tempo fa, lo Chef di bordo, ne aveva fatto preparare un paio per qualche occasione speciale.
Gli ingredienti principali del casatiello includono farina, lievito, formaggio (tipicamente pecorino o parmigiano), salumi come salame o pancetta, e uova. La preparazione prevede la creazione di un impasto per il pane che viene poi arricchito con formaggio grattugiato e cubetti di salumi. L’impasto è avvolto attorno a uova intere, simboleggianti la rinascita e la primavera, e viene quindi cotto in forno.
Il casatiello può avere diverse forme e dimensioni a seconda delle tradizioni locali. In alcuni casi, viene preparato come una sorta di treccia intorno alle uova, mentre in altre regioni può assumere una forma più rotonda. La crosta esterna è generalmente dorata e croccante, mentre l’interno risulta morbido grazie alla presenza di formaggio e uova.
Questa pietanza è molto apprezzata durante le festività pasquali, quando la cucina tradizionale italiana è spesso caratterizzata da piatti simbolici e ricchi di significato religioso. Il casatiello è spesso condiviso tra familiari e amici durante le celebrazioni pasquali, contribuendo a creare un’atmosfera festosa e conviviale.

Lo hai mai assaggiato?
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Un succulento Casatiello cucinato a bordo

Foto scattata con Honor 10.

Il casatiello, a differenza di prodotti analoghi come il tòrtano, è tipico della pasqua, dalla quale mutua la simbologia: le strisce di pane disposte a ingabbiare le uova semi-sommerse nell’impasto rappresentano la croce su cui morì Gesù mentre l’aspetto anulare è un richiamo alla ciclicità insita nella risurrezione pasquale.
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