Il Barraquito: il tipico caffe che si ordina alla Palma

Il Barraquito: il tipico caffe che si ordina alla Palma

Il Barraquito: il tipico caffe che si ordina alla Palma.
Il barraquito è una bevanda iconica delle Isole Canarie, particolarmente amata a La Palma. Questo caffè multistrato non è solo una delizia per il palato, ma anche un piacere per gli occhi grazie alla sua presentazione unica.
Il barraquito, noto anche come “zaperoco” in alcune zone, è nato nelle Canarie e si è diffuso rapidamente grazie al suo sapore unico e alla sua preparazione scenografica. È composto da diversi strati che includono latte condensato, caffè espresso, liquore (solitamente Licor 43), latte schiumato e una spolverata di cannella e scorza di limone.

Ingredienti e preparazione:
Per preparare un barraquito perfetto, avrai bisogno di:

– 1 cucchiaio di latte condensato;
– 1 caffè espresso;
– Latte schiumato (preferibilmente intero);
– Licor 43 o un altro liquore alla vaniglia;
– Scorza di limone;
– Cannella in polvere.

La preparazione richiede attenzione per mantenere i vari strati distinti. Si inizia versando il latte condensato sul fondo di un bicchiere alto e trasparente, seguito dal liquore, poi il caffè espresso e infine il latte schiumato. La decorazione finale con scorza di limone e cannella aggiunge un tocco aromatico e visivo.
Il barraquito è più di una semplice bevanda; è un’esperienza che combina sapori dolci e aromatici con un tocco di alcol. È perfetto come dessert dopo un pasto o come una coccola pomeridiana. Se ti trovi a La Palma, non perdere l’occasione di assaporare un autentico barraquito in uno dei tanti caffè locali.

E tu conoscevi questa bevanda spagnola?
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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Un piatto di carne mista di una ristorante turco

Un piatto di carne mista di una ristorante turco a Barcellona

Un piatto di carne mista di una ristorante turco a Barcellona.
Da qualche anno ho scoperto che ogni tanto mi piace gustare la cucina turca e quando riesco vado in un ristorantino a Barcellona.
Se sei un amante della carne e desideri un’esperienza culinaria autentica, il piatto di carne mista di un ristorante turco è una scelta imperdibile. Questo piatto rappresenta una celebrazione della tradizione gastronomica turca, combinando una varietà di carni sapientemente grigliate e condite con spezie aromatiche.
Il piatto di carne mista solitamente include una selezione di carni come agnello, pollo, manzo e a volte anche salsicce turche chiamate “sucuk”. Ogni tipo di carne viene marinato con una miscela di spezie che può includere cumino, paprika, coriandolo e aglio, conferendo un sapore ricco e profondo. La cottura alla griglia su carbone aggiunge un tocco affumicato che esalta ulteriormente i sapori.
Questo piatto viene spesso servito con una varietà di contorni che completano perfettamente la carne. Tra questi, il riso pilaf, il bulgur, le verdure grigliate e il pane pita fresco sono i più comuni. Non possono mancare le salse come lo yogurt all’aglio e la salsa di pomodoro piccante, che aggiungono una dimensione di freschezza e piccantezza.
Mangiare un piatto di carne mista in un ristorante turco non è solo un pasto, ma un’esperienza conviviale. La presentazione del piatto è spesso spettacolare, con le carni disposte su un grande vassoio al centro del tavolo, invitando tutti i commensali a condividere e gustare insieme. Questo riflette la cultura turca dell’ospitalità e della condivisione.
Il piatto di carne mista è un vero e proprio viaggio nei sapori della Turchia, un’esperienza che delizia i sensi e riscalda il cuore. Se non l’hai ancora provato, ti invitiamo a visitare il nostro ristorante e lasciarti trasportare dai profumi e dai sapori di questa straordinaria tradizione culinaria.

Ti piace la cucina mediorientale?
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Un piatto di carne mista di una ristorante turco a Barcellona

Foto scattata con Honor 20.

Ecco dove si trova il ristorantino:

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La storica farmacia Mas Docampo a Barcellona

La storica farmacia Mas Docampo a Barcellona

La storica farmacia Mas Docampo a Barcellona.
La Farmacia Mas Docampo è una delle farmacie più storiche e rinomate di Barcellona. Fondata nel 1880 da Felip Comabella, questa farmacia ha servito la comunità per oltre un secolo, diventando un punto di riferimento per la salute e il benessere dei cittadini.
Nel 1946, la farmacia fu acquistata da Josep Mª Mas Grau, che cambiò il nome da Farmacia Comabella a Farmacia Mas Docampo. Sotto la sua guida, la farmacia ha continuato a crescere e a evolversi, mantenendo sempre un forte impegno verso il servizio pubblico. Nel 1997, la gestione è passata alla figlia di Mas Grau, Montserrat Mas Docampo, che continua a dirigere l’attività con la stessa dedizione e passione.
Uno degli aspetti più affascinanti della Farmacia Mas Docampo è la sua decorazione modernista, realizzata nel 1904, che ancora oggi si conserva sia all’interno che in parte della facciata. Questo dettaglio architettonico non solo aggiunge un valore estetico, ma rappresenta anche un pezzo di storia della città.
Oltre alla vendita di medicinali, la farmacia offre una vasta gamma di prodotti di parafarmacia e servizi personalizzati per migliorare la qualità della vita dei suoi clienti. La Farmacia Mas Docampo è nota per la sua attenzione specializzata e per il suo impegno nel seguire attivamente i trattamenti farmacoterapeutici dei pazienti.
Negli ultimi anni, la farmacia ha anche abbracciato l’innovazione, creando un punto di vendita online per facilitare gli acquisti dei clienti, permettendo loro di accedere a prodotti di cosmetica, dietetica e nutrizione comodamente da casa.
La Farmacia Mas Docampo non è solo un luogo dove acquistare medicinali, ma un vero e proprio alleato per la salute e il benessere della comunità di Barcellona, con una storia ricca e un futuro promettente.

Conosci la cittá di Barcellona?
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La storica farmacia Mas Docampo a Barcellona

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Dove si trova la farmacia:

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L’ingresso di Porta San Giacomo a Bergamo

L'ingresso di Porta San Giacomo a Bergamo

L’ingresso di Porta San Giacomo a Bergamo.
Per salire alla cittá alta e superare le mastodontiche mura vennero costruite alcune strade facilmente difendibili come questa che porta alla porta San Giacomo.
Porta San Giacomo è uno degli ingressi più iconici e monumentali della città alta di Bergamo. Costruita nel 1592, questa porta è l’unica realizzata in marmo bianco rosato proveniente dalla cava di Zandobbio in Val Cavallina. La sua posizione strategica e il suo stile architettonico la rendono un punto di riferimento sia storico che turistico.
Le mura veneziane di Bergamo, costruite tra il 1561 e il 1588, sono un’imponente opera di ingegneria militare che si estende per oltre 6 km, con un’altezza che in alcuni punti raggiunge i 50 metri. Queste mura furono erette dalla Repubblica di Venezia per proteggere la città dagli attacchi nemici e sono oggi uno dei meglio conservati esempi di fortificazioni rinascimentali in Italia. Nel 2017, le mura veneziane sono state riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Durante il fine settimana, il perimetro interno delle mura diventa una grande isola pedonale, offrendo ai visitatori l’opportunità di passeggiare e godere di viste panoramiche mozzafiato sulla città e sui dintorni. L’ingresso attraverso Porta San Giacomo è particolarmente suggestivo, permettendo di immergersi immediatamente nell’atmosfera storica e culturale di Bergamo alta.
Le mura veneziane e Porta San Giacomo rappresentano non solo un’importante testimonianza storica, ma anche un’attrazione turistica di grande fascino. Visitare questi luoghi significa fare un viaggio nel tempo, scoprendo la ricca storia e l’architettura di Bergamo.

Conosci la parte alta della cittá di Bergamo?
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L'ingresso di Porta San Giacomo a Bergamo

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Dove si trova questo punto:

Le mura veneziane di Bergamo (o, meno correttamente, mura venete di Bergamo) sono un’imponente costruzione architettonica risalente al XVI secolo, ben conservate non avendo subito, nei secoli, nessun evento bellico. Dal 9 luglio 2017 le mura veneziane sono entrate a far parte dell’UNESCO, come patrimonio dell’umanità, nel sito seriale transnazionale “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale”.
Continua e approfondisci su aquadro.net

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Riferimenti:
– https://muraveneziane.bergamo.it/le-porte/
– https://it.wikipedia.org/wiki/Mura_veneziane_di_Bergamo
– https://www.in-lombardia.it/it/turismo-in-lombardia/bergamo-turismo/mura-veneziane
– https://worldcitytrail.com/it/2024/11/03/porta-san-giacomo-a-bergamo/
– https://it.wikipedia.org/wiki/Porta_San_Giacomo

La fontana di San Ruffino ad Assisi

La fontana di San Ruffino ad Assisi

La fontana di San Ruffino ad Assisi.
La Fontana di San Rufino è una delle attrazioni storiche di Assisi, situata nella pittoresca Piazza San Rufino, a pochi passi dalla Cattedrale di San Rufino. Costruita nel 1532, la fontana serviva come una delle principali fonti di acqua fresca per la città.
Questa fontana, con il suo lungo bacino rettangolare in pietra, somiglia più a un grande abbeveratoio che a una fontana tradizionale. È incastonata nel muro del Palazzo Sermatti, che si estende lungo un lato della piazza. La fontana è decorata con sei teste di leoni, dalle quali sgorga l’acqua, creando un’atmosfera suggestiva e storica.
La Piazza San Rufino, dove si trova la fontana, è un luogo di grande importanza storica e culturale. La cattedrale adiacente, dedicata a San Rufino, è un magnifico esempio di architettura romanica e ospita numerosi tesori artistici e storici. La fontana stessa è un simbolo della vita quotidiana di Assisi nel passato, quando le fontane pubbliche erano essenziali per la comunità.
Oggi, la Fontana di San Rufino è un punto di riferimento per i turisti che visitano Assisi. È un luogo ideale per fermarsi e scattare qualche foto, godendo della bellezza e della tranquillità della piazza. Anche se la visita alla fontana può richiedere solo pochi minuti, è un’esperienza che arricchisce la comprensione della storia e della cultura di Assisi.

Conosci o sei mai stata/o ad Assisi?
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La fontana di San Ruffino ad Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

Il portale centrale in particolare ha una ricca ornamentazione, soprattutto nella ghiera multipla decorata da rilievi di tralci, girali, figure allegoriche e animali mostruosi; la lunetta ospita il Cristo in trono entro un clipeo, tra il sole, la luna, la Madonna che allatta e San Rufino.
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Un vicolo caratteristico di Portovenere

Un vicolo caratteristico di Portovenere

Un vicolo caratteristico di Portovenere.
Portovenere, un gioiello della Riviera Ligure, è famosa per i suoi pittoreschi vicoli che raccontano storie di tempi passati. Uno di questi vicoli, nascosto tra le case colorate e le antiche mura, offre un’esperienza unica e affascinante.
Camminando per questo vicolo stretto e tortuoso, si ha l’impressione di fare un tuffo nel passato. Le pietre consumate dal tempo e le facciate delle case, con i loro colori vivaci e le persiane in legno, creano un’atmosfera magica. Ogni angolo sembra custodire un segreto, ogni porta racconta una storia.
I dettagli architettonici sono ciò che rende questo vicolo così speciale. Gli archi in pietra, le piccole nicchie con statue di santi, e i balconi fioriti aggiungono un tocco di bellezza e autenticità.
Passeggiare per questo vicolo è un’esperienza sensoriale. Il profumo del mare si mescola con quello dei fiori e delle erbe aromatiche che crescono spontaneamente. Il suono delle onde che si infrangono contro le rocce e il canto degli uccelli completano questo quadro idilliaco.
Questo vicolo caratteristico di Portovenere è un luogo da scoprire lentamente, senza fretta. Ogni visita rivela nuovi dettagli, nuove storie. È un angolo di pace e bellezza che invita a fermarsi e a godere del momento.

Un borgo da scoprire, conosci Portovenere?
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Un vicolo caratteristico di Portovenere

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Dove si trova Portovenere:

Nel 1997 Porto Venere, insieme con le isole Palmaria, Tino, Tinetto e le Cinque Terre è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il comune di Porto Venere sorge all’estremità meridionale di una penisola, la quale, distaccandosi dalla frastagliata linea di costa della riviera ligure di levante, va a formare la sponda occidentale del golfo della Spezia, detto anche “golfo dei Poeti”.
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Cucina thailandese: il pad thai, la ricetta

Cucina thailandese: il pad thai, la ricetta

Cucina thailandese: il pad thai, la ricetta.
Lo scorso anno, mentre ero in vacanza in Vietnam con mia moglie, sono stato a mangiare in un ristorante thailandese a Da Nang dove abbiamo ordinato il piatto più classico
Il Pad Thai è uno dei piatti più celebri della cucina thailandese, conosciuto e amato in tutto il mondo per il suo sapore unico e bilanciato. Questa ricetta ti guiderà nella preparazione di un autentico Pad Thai che conquisterà i tuoi ospiti.

Ingredienti

– 200 g di noodles di riso;
– 200 g di gamberi freschi (puoi sostituirli con pollo o tofu per una versione vegetariana);
– 2 uova;
– 100 g di germogli di soia;
– 2 cipollotti;
– 2 spicchi d’aglio;
– 2 cucchiai di zucchero di palma (o zucchero di canna);
– 3 cucchiai di salsa di pesce;
– 2 cucchiai di succo di tamarindo;
– 1 cucchiaio di salsa di soia;
– 3 cucchiai di olio vegetale:
– 50 g di arachidi tostate:
– 1 lime;
– Peperoncino in polvere (facoltativo);
– Coriandolo fresco per guarnire.

Preparazione

Preparazione dei noodles: immergi i noodles di riso in acqua calda per circa 10-15 minuti, fino a quando saranno morbidi. Scolali e mettili da parte.
Preparazione delle salse: in una ciotola, mescola la salsa di pesce, il succo di tamarindo, la salsa di soia e lo zucchero di palma fino a quando lo zucchero si sarà sciolto.
Cuocere gli ingredienti principali: scalda l’olio in un wok o in una padella grande a fuoco medio-alto. Aggiungi gli spicchi d’aglio tritati e soffriggi per un minuto, finché non saranno dorati. Aggiungi i gamberi (o il pollo o il tofu) e cuoci fino a quando saranno completamente cotti. Sposta i gamberi su un lato della padella.
Aggiungere le uova: rompi le uova nel wok e strapazzale finché non saranno cotte.
Unire i noodles e le salse: aggiungi i noodles ammollati nella padella, versando sopra la miscela di salse. Mescola bene per amalgamare tutti gli ingredienti.
Aggiungere i germogli di soia e i cipollotti: aggiungi i germogli di soia e i cipollotti tagliati a pezzi, mescolando per un paio di minuti fino a quando saranno appena teneri.
Distribuisci il Pad Thai nei piatti, cospargendo con arachidi tostate tritate e coriandolo fresco. Servi con spicchi di lime e peperoncino in polvere a piacere.

Il Pad Thai è un piatto completo e saporito, ideale per una cena esotica e appagante. Questa ricetta porta a casa tua i sapori autentici della Thailandia, facili da preparare e perfetti per qualsiasi occasione.
Lo hai mai assaggiato?
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Cucina thailandese: il pad thai, la ricetta

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Spaghetti aglio e olio, la ricetta

Spaghetti aglio e olio, la ricetta

Spaghetti aglio e olio, la ricetta.
Gli spaghetti aglio e olio sono un classico della cucina italiana, semplici ma ricchi di sapore. Questa versione senza peperoncino è perfetta per chi preferisce un gusto più delicato ma comunque delizioso.

Ingredienti

– 320 g di spaghetti;
– 4 spicchi d’aglio;
– 100 ml di olio extravergine d’oliva;
– Sale q.b.;
– Prezzemolo fresco tritato.

Preparazione

Per prima cosa sbucciare gli spicchi d’aglio e tagliarli a fettine sottili.
In una pentola capiente, portare a ebollizione abbondante acqua salata. Cuocere gli spaghetti al dente secondo le indicazioni sulla confezione.
Mentre la pasta cuoce, scaldare l’olio extravergine d’oliva in una padella grande a fuoco medio-basso. Aggiungere l’aglio affettato e farlo dorare lentamente, senza bruciarlo, per circa 2-3 minuti.
Scolare gli spaghetti un paio di minuti in anticipo, conservando una tazza dell’acqua di cottura. Aggiungere gli spaghetti nella padella con l’olio e l’aglio, mescolando bene per farli insaporire e rilasciare un po’ di amido. Se necessario, aggiungere un po’ di acqua di cottura per amalgamare meglio il tutto e per formare la “famosa” cremina.
Distribuire gli spaghetti nei piatti, guarnendo con un po’ di prezzemolo fresco tritato, se gradito. Servire immediatamente.

Consigli: per un gusto più intenso, puoi schiacciare leggermente gli spicchi d’aglio prima di affettarli; utilizza un olio extravergine d’oliva di alta qualità per ottenere il miglior sapore possibile; conserva sempre un po’ di acqua di cottura della pasta per aiutare ad amalgamare il condimento.

Gli spaghetti aglio e olio sono una ricetta versatile e veloce, ideale per una cena semplice ma gustosa. Prova questa versione senza peperoncino per un piatto leggero e aromatico, perfetto per ogni occasione.
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La Statua equestre di Federico VII a Copenaghen

La Statua equestre di Federico VII a Copenaghen

La Statua equestre di Federico VII a Copenaghen.
E’ una delle opere monumentali più affascinanti di Copenaghen, situata nella piazza principale di Christiansborg Slot. Questo monumento non solo celebra un re importante nella storia danese, ma rappresenta anche un simbolo di democrazia e modernizzazione del paese.
Federico VII è stato re di Danimarca dal 1848 al 1863 e ha giocato un ruolo cruciale nella transizione della Danimarca verso una monarchia costituzionale. Il suo regno è ricordato per la concessione della prima costituzione liberale del paese nel 1849, che ha segnato la nascita della democrazia danese. La statua equestre, quindi, non è solo un tributo alla sua figura regale, ma anche un simbolo di libertà e progresso per il popolo danese.
La statua, realizzata in bronzo, ritrae Federico VII a cavallo in una posa maestosa e autorevole. L’opera è stata creata dallo scultore danese Herman Wilhelm Bissen e inaugurata nel 1873, dieci anni dopo la morte del re. Federico VII è raffigurato con un abito militare e un gesto solenne, a sottolineare il suo ruolo di leader e riformatore. Il cavallo su cui è montato è scolpito con grande dettaglio, esprimendo un senso di dinamismo e potenza.
La statua equestre si trova di fronte al Palazzo di Christiansborg, che oggi ospita il Parlamento danese, la Corte Suprema e gli uffici del Primo Ministro. Questa collocazione è particolarmente significativa, poiché sottolinea il legame tra la monarchia e lo sviluppo delle istituzioni democratiche in Danimarca. La piazza dove è situata la statua è un luogo di grande importanza storica e politica, spesso utilizzata per eventi ufficiali e celebrazioni nazionali.
Oltre al suo valore storico, la statua equestre di Federico VII è diventata un punto di riferimento culturale e turistico. È una delle attrazioni più fotografate di Copenaghen e rappresenta un esempio significativo dell’arte pubblica del XIX secolo. Per i danesi, è un simbolo di orgoglio nazionale e un promemoria dei valori democratici su cui si basa la loro società.
La statua equestre di Federico VII a Copenaghen offre un’opportunità unica di riflettere sulla storia della Danimarca e sull’importanza della democrazia. Questo monumento, situato in una delle piazze più importanti della città, è non solo un tributo a un grande re, ma anche un simbolo di progresso e libertà che continua a ispirare le generazioni future.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Dove si trova la statua:

Federico VII di Danimarca (Copenaghen, 6 ottobre 1808 – Glücksburg, 15 novembre 1863) fu l’ultimo re di Danimarca a governare da sovrano assoluto. Regnò dal 1848 fino alla morte. Durante il regno firmò una costituzione che diede alla Danimarca un governo e rese il paese una monarchia costituzionale, con diritto di voto a tutti i maschi in età adulta. La costituzione fu siglata dopo la pacifica Rivoluzione di marzo.
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Paccheri con aragosta, pomodorini e zucchine, la ricetta

I paccheri con aragosta, pomodorini e zucchine, la ricetta

I paccheri con aragosta, pomodorini e zucchine, la ricetta.
Un primo piatto elegante e gustoso, ideale per una cena speciale o un’occasione importante. Questa ricetta combina la dolcezza dell’aragosta con la freschezza dei pomodorini e delle zucchine, creando un equilibrio di sapori irresistibile.

Ingredienti

– 320 g di paccheri;
– 2 aragoste (circa 800 g l’una);
– 200 g di pomodorini ciliegia;
– 2 zucchine medie;
– 2 spicchi d’aglio;
– 1 cipolla piccola;
– Olio extravergine d’oliva q.b.;
– Sale e pepe q.b.;
– Prezzemolo fresco tritato;
– Vino bianco secco q.b.;
– Peperoncino (facoltativo);

Preparazione

Preparazione dell’aragosta: Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata. Immergi le aragoste e cuocile per circa 8-10 minuti. Scolale e lasciale raffreddare leggermente. Estrai la polpa dalle code e dalle chele, tagliala a pezzi e metti da parte.
Lava e taglia a metà i pomodorini. Lava e taglia le zucchine a rondelle sottili. Trita finemente la cipolla e gli spicchi d’aglio. In una padella capiente, scalda un filo d’olio extravergine d’oliva. Aggiungi la cipolla tritata e l’aglio e soffriggi fino a doratura. Unisci le zucchine e i pomodorini, aggiusta di sale e pepe e cuoci a fuoco medio per circa 10 minuti, fino a quando le verdure saranno tenere.
Versa i pezzi di aragosta nella padella con le verdure, sfuma con un po’ di vino bianco e lascia evaporare. Se gradito, aggiungi del peperoncino per un tocco di piccantezza. Cuoci per altri 5 minuti, mescolando delicatamente.
Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuoci i paccheri al dente, seguendo le istruzioni sulla confezione. Scolali e trasferiscili direttamente nella padella con il condimento.
Mescola delicatamente i paccheri con il sugo di aragosta, pomodorini e zucchine, aggiungendo un po’ di acqua di cottura della pasta se necessario per amalgamare bene il tutto.
Distribuisci i paccheri nei piatti, cospargi con prezzemolo fresco tritato e un filo di olio extravergine d’oliva a crudo. Servi immediatamente.

I paccheri con aragosta, pomodorini e zucchine sono un piatto raffinato e saporito, perfetto per stupire i tuoi ospiti con una ricetta che unisce la semplicità degli ingredienti freschi alla ricchezza del sapore dell’aragosta. Provala e lascia che i tuoi commensali si innamorino di questa delizia.
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Foto scattate con Honor 20.

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