Il Palazzo dai Portici Neri a Chiavari

Il Palazzo dai Portici Neri a Chiavari

Il Palazzo dai Portici Neri a Chiavari.
Situato nel cuore di Chiavari, il Palazzo dai Portici Neri è uno degli edifici più antichi e affascinanti della città. Costruito nel XIII secolo, questo palazzo storico si trova in Piazza Fenice, vicino al castello e alle antiche mura medievali.
Il palazzo apparteneva originariamente a Opizzo Fieschi, membro di una delle famiglie più influenti della Liguria medievale. La sua elegante facciata, riportata alla luce durante i lavori di restauro del 1959, è caratterizzata da una muratura in pietra squadrata e da portici alti che conferiscono all’edificio un aspetto imponente e maestoso.
La struttura del palazzo riflette lo stile architettonico tipico dell’epoca, con un portico ampio e arrotondato al piano terra, sormontato da una facciata a due colori con finestre trifore al primo piano e un secondo piano in mattoni con bande bicolori. Questo design non solo aggiunge un tocco estetico, ma dimostra anche l’importanza e la ricchezza della famiglia Fieschi.
Oltre alla sua importanza storica e architettonica, il Palazzo dai Portici Neri è un simbolo culturale per Chiavari. La sua posizione centrale lo rende un punto di riferimento per residenti e turisti, che possono ammirare la bellezza del palazzo mentre esplorano le strade storiche della città.
Il Palazzo dai Portici Neri rappresenta un pezzo significativo del patrimonio di Chiavari. La sua storia ricca e la sua architettura distintiva continuano a raccontare le storie del passato, rendendolo una tappa imperdibile per chiunque visiti questa affascinante città ligure.

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Il Palazzo dai Portici Neri a Chiavari

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 28.

Ecco dove si trova il palazzo:

Il Palazzo dei Portici Neri è uno degli edifici più antichi dell’intera città di Chiavari. È situato presso la centralissima piazza Fenice, nei pressi del Castello di Chiavari e delle antiche mura medievali. Questo palazzo fu costruito già nel XIII secolo, forse come residenza nobiliare..
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The Palace with Black Porticoes in Chiavari – Le palais aux portiques noirs de Chiavari – El Palacio de los Pórticos Negros en Chiavari – O Palácio com os Pórticos Negros em Chiavari – Der Palast mit den schwarzen Portiken in Chiavari – Cung điện với những mái cổng màu đen ở Chiavari

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Riferimenti:
– https://www.chiavariturismo.it/en/art-and-culture-old-town/
– https://www.comune.chiavari.ge.it/it/point-of-interest/755473
– https://www.minube.it/posto-preferito/palazzo-dei-portici-neri-a3641221

La Fonte Marcella ad Assisi

La Fonte Marcella ad Assisi

La Fonte Marcella ad Assisi.
Nel cuore di Assisi, tra le strade storiche e i monumenti antichi, si trova una gemma nascosta: La Fonte Marcella. Questa fontana, costruita tra il 1556 e il 1557, è un esempio splendido di architettura rinascimentale e un simbolo della storia e della cultura della città.
La Fonte Marcella fu commissionata dal governatore di Assisi, Marcello Tuto, durante il papato di Paolo IV. La fontana prende il nome dal suo committente e rappresenta un’importante opera pubblica dell’epoca, destinata a fornire acqua potabile agli abitanti della città. L’iscrizione sulla fontana recita: “Marcellus Lutus Sen Assisi,” un omaggio al governatore che ne ordinò la costruzione.
La fontana è caratterizzata da una struttura elegante e funzionale. Realizzata in pietra locale, presenta un design sobrio ma raffinato, tipico delle fontane rinascimentali. L’acqua, di ottima qualità, sgorga da una serie di bocchette, offrendo ristoro ai passanti e aggiungendo un tocco di freschezza all’ambiente circostante.
Oltre alla sua funzione pratica, la Fonte Marcella è anche un luogo di incontro e socializzazione per i residenti e i visitatori di Assisi. La sua posizione centrale la rende facilmente accessibile e visibile, invitando chiunque passi di lì a fermarsi per un momento di pausa e riflessione.
Visitare la Fonte Marcella significa immergersi nella storia di Assisi e apprezzare un’opera d’arte che ha resistito al passare del tempo. Che siate turisti o abitanti del luogo, una sosta presso questa fontana vi permetterà di connettervi con il passato e di godere della bellezza senza tempo di Assisi.

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La Fonte Marcella ad Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

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Riferimenti:
– https://www.tripadvisor.com/Attraction_Review-g187905-d12449548-Reviews-Fonte_Marcella-Assisi_Province_of_Perugia_Umbria.html
– https://wanderlog.com/place/details/186409/fonte-marcella

Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola

Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola

Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola.
Nel cuore di Genova, in Via degli Orefici, si trova uno dei portali più affascinanti della città: Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola. Questo portale cinquecentesco, attribuito al maestro Giacomo Della Porta, è un vero capolavoro di scultura e simbolismo.
Il portale è decorato con due imponenti telamoni che poggiano su teste mostruose: una leonina e una umana ringhiante. A sinistra, un Ercole barbuto, avvolto nella pelle del leone Nemeo, regge la sua famosa clava, ottenuta da un ulivo selvatico del monte Elicona. A destra, un contadino glabro con volto rilassato, anch’esso con una clava in mano. Alla base dei telamoni, due rilievi raffigurano Ercole: uno seduto con la clava e l’altro in piena lotta con un leone.
Le metope del portale presentano elmi con testine urlanti, clipei e bucrani alternati a triglifi a mensola. Al centro, spicca l’enigmatica testa di Medusa alata. Sulla trabeazione, due eleganti figure femminili con drappeggi e anfore ai lati incorniciano un mascherone baffuto, posto in sostituzione dell’originale stemma di famiglia, asportato durante il periodo napoleonico.
Questo portale non è solo un esempio di maestria artistica, ma anche un simbolo della ricca storia di Genova e delle sue tradizioni. Passeggiando per Via degli Orefici, non si può fare a meno di ammirare questo tesoro nascosto, che racconta storie di eroi mitologici e di un passato glorioso.

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Le Fatiche di Ercole a Palazzo Gio Batta Spinola

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Dove si trova il palazzo:

Per i genovesi è noto come le Fatiche di Ercole ed è lo spettacolare portone di Palazzo Gio Batta Spinola al civ. n. 7 di Via Orefici. Il cinquecentesco portale è attribuito al maestro Giacomo Della Porta: sugli stipiti due telamoni poggiano su teste mostruose (una leonina ed una umana ringhiante).
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The Labours of Hercules at Palazzo Gio Batta Spinola – Les travaux d’Hercule au Palazzo Gio Batta Spinola – Los trabajos de Hércules en el Palazzo Gio Batta Spinola – Os Trabalhos de Hércules no Palazzo Gio Batta Spinola – Die Taten des Herkules im Palazzo Gio Batta Spinola – Công trình của Hercules tại Palazzo Gio Batta Spinola

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Riferimenti:
– https://www.amezena.net/edicole-e-portali/le-fatiche-di-ercole/
– https://www.amezena.net/i-caruggi/via-degli-orefici/

Uno scorcio di piazza San Marco a Venezia

Uno scorcio di piazza San Marco a Venezia

Uno scorcio di piazza San Marco a Venezia.
Piazza San Marco, situata nel cuore di Venezia, è uno dei luoghi più iconici e affascinanti del mondo. Conosciuta anche come “Il Salotto d’Europa”, questa piazza è un capolavoro di architettura e storia, che attira milioni di visitatori ogni anno.
La piazza è circondata da edifici storici di grande importanza, tra cui la Basilica di San Marco, il Campanile di San Marco, il Palazzo Ducale e le Procuratie Vecchie e Nuove. Ogni angolo della piazza racconta una storia, con la sua architettura che riflette secoli di arte e cultura veneziana. La Basilica di San Marco, con la sua facciata decorata da mosaici e bassorilievi, è un esempio splendido di arte bizantina e gotica.
Uno degli elementi più affascinanti della piazza è la Torre dell’Orologio, costruita nel XV secolo. Questa torre non solo segna il tempo, ma è anche un simbolo della ricchezza e del potere della Repubblica di Venezia. Ogni ora, le statue dei Mori battono le campane, offrendo uno spettacolo unico ai visitatori.
Piazza San Marco è anche un centro pulsante di vita e cultura. I caffè storici come il Caffè Florian e il Caffè Quadri offrono un luogo perfetto per rilassarsi e godersi l’atmosfera unica della piazza. Questi caffè hanno ospitato artisti, scrittori e musicisti di fama mondiale, contribuendo a creare un ambiente ricco di creatività e ispirazione.
Passeggiare per Piazza San Marco è un’esperienza che rimane impressa nella memoria. La vista del Palazzo Ducale, con le sue eleganti arcate e la sua storia di potere e intrighi, è semplicemente mozzafiato. Le gondole che scivolano lungo i canali adiacenti aggiungono un tocco di romanticismo a questo luogo già magico.
Piazza San Marco offre una finestra sul passato glorioso di Venezia e un assaggio della sua bellezza senza tempo. Che si tratti di ammirare l’architettura, godersi un caffè o semplicemente passeggiare, ogni visita a questa piazza è un viaggio indimenticabile nel cuore della Serenissima.

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Uno scorcio di piazza San Marco a Venezia

Foto scattata con Honor 20.

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Ecco dove si trova esattamente:

Il campanile di San Marco è uno dei simboli più importanti della città di Venezia. Assieme all’omonima basilica ed all’omonima piazza sottostante, da cui prende il nome, è il principale monumento di Venezia ed uno dei simboli d’Italia. I veneziani lo chiamano affettuosamente El parón de casa (Il padrone di casa). Alto 98,6 metri, è uno dei campanili più alti d’Italia, ergendosi, isolato, in un angolo di piazza San Marco, di fronte alla basilica. Di forma semplice, si compone di una canna di mattoni a pianta quadrata, scanalata, avente un lato di 12 metri ed alta circa 50 metri, sopra la quale si trova la cella campanaria, ad archi.
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Il Preikestolen: il pulpito in roccia vicino a Stavanger

Il Preikestolen: il pulpito in roccia vicino a Stavanger

Il Preikestolen: il pulpito in roccia vicino a Stavanger.
Stavanger, situata sulla costa sud-occidentale della Norvegia, è una città affascinante e ricca di storia. Conosciuta come la “Capitale del Petrolio” della Norvegia, Stavanger offre molto di più delle sue risorse energetiche. È il punto di partenza ideale per esplorare alcune delle meraviglie naturali più spettacolari del paese, tra cui il famoso Preikestolen.
Preikestolen è una formazione rocciosa imponente che si erge a circa 600 metri sopra il Lysefjord. La sua cima piatta offre una vista mozzafiato sul fiordo sottostante, rendendolo una delle destinazioni escursionistiche più popolari della Norvegia. Ogni anno, migliaia di visitatori affrontano il sentiero per raggiungere questa incredibile terrazza naturale e ammirare il panorama.
Raggiungere Preikestolen da Stavanger è semplice e offre diverse opzioni. Puoi prendere un autobus fino a Tau, seguito da un breve tragitto in taxi fino al punto di partenza dell’escursione. In alternativa, puoi optare per un tour organizzato che include il trasporto e una guida esperta. Per chi preferisce la libertà di un’auto, il viaggio in auto da Stavanger a Preikestolen dura circa un’ora.
L’escursione a Preikestolen è adatta a escursionisti di tutti i livelli, anche se richiede una buona condizione fisica. Il sentiero, lungo circa 8 chilometri andata e ritorno, attraversa paesaggi variegati, tra cui foreste, laghi e rocce. Il percorso è ben segnalato e offre numerosi punti panoramici dove fermarsi per riposare e scattare foto.
Abbigliamento Adeguato: indossa scarpe da trekking comode e abbigliamento a strati, poiché il tempo può cambiare rapidamente.
Acqua e Snack: porta con te abbastanza acqua e snack per mantenere l’energia durante l’escursione.
Sicurezza: segui sempre i segnali e rimani sul sentiero per evitare pericoli.
Una visita a Stavanger non è completa senza un’escursione a Preikestolen. Questa esperienza unica ti permetterà di immergerti nella bellezza naturale della Norvegia e di creare ricordi indimenticabili. Che tu sia un amante della natura, un appassionato di escursionismo o semplicemente in cerca di avventura, Preikestolen è una meta imperdibile.

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Dove si trova il pulpito:

Il Preikestolen, come è chiamato in norvegese nynorsk (Prekestolen in norvegese bokmål, Pulpito di roccia in italiano, Hyvlatonnå in norvegese antico), è una falesia di granito alta 604 metri e che termina a strapiombo sul Lysefjord, di fronte al Kjeragbolten, nei pressi del villaggio di Forsand, nel comune di Sandnes (Norvegia).
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La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia.
Il Palazzo dei Priori, situato nel cuore di Perugia, è uno dei più importanti esempi di architettura gotica in Italia. Costruito tra il 1293 e il 1443, questo edificio storico ospita oggi il Municipio e la Galleria Nazionale dell’Umbria.
Uno degli elementi più affascinanti del Palazzo è la sua scalinata a ventaglio, progettata dall’architetto senese Ambrogio Maitani. Questa scalinata, che conduce alla Sala dei Notari e alla Sala della Vaccara, è stata aggiunta nel 1902, sostituendo una precedente a due rampe. La scalinata è coronata da copie in bronzo del Grifo perugino e del Leone guelfo, simboli della città, che aggiungono un tocco di maestosità all’ingresso principale.
La scalinata non è solo un elemento architettonico, ma anche un simbolo della storia e della cultura di Perugia. Ogni gradino racconta una storia, ogni dettaglio riflette l’arte e l’abilità degli artigiani che l’hanno costruita. Visitare il Palazzo dei Priori e salire questa scalinata significa fare un viaggio nel tempo, immergendosi nella ricca eredità medievale della città.
Se ti trovi a Perugia, non perdere l’occasione di ammirare questa meraviglia architettonica e di esplorare le sale storiche del Palazzo dei Priori. È un’esperienza che ti lascerà senza fiato e ti farà apprezzare ancora di più la bellezza e la storia di questa affascinante città umbra.

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La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Ecco dove si trova il palazzo:

Il Palazzo dei Priori, o comunale, è uno dei migliori esempi d’Italia di palazzo pubblico dell’età comunale. Sorge nella centrale Piazza IV Novembre a Perugia, in Umbria. Si estende lungo Corso Vannucci fino a via Boncambi. È ancora oggi sede di parte del Municipio e, al terzo piano, della Galleria nazionale dell’Umbria. Deve il suo nome ai Priori, la massima autorità politica al governo della città in epoca medievale.
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The staircase of the Palazzo dei Priori in Perugia – L’escalier du Palazzo dei Priori à Pérouse – La escalera del Palazzo dei Priori en Perugia – A escadaria do Palazzo dei Priori em Perugia – Die Treppe des Palazzo dei Priori in Perugia – Cầu thang của Palazzo dei Priori ở Perugia

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Le case del quartiere di Bryggen a Bergen in Norvegia

Le case del quartiere di Bryggen a Bergen in Norvegia

Le case del quartiere di Bryggen a Bergen in Norvegia.
Bryggen, il cuore storico di Bergen, è uno dei luoghi più iconici della Norvegia. Questo affascinante quartiere, con le sue caratteristiche case di legno colorate, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1979.
Le case di Bryggen risalgono al XIV secolo, quando Bergen era un importante centro commerciale della Lega Anseatica. Queste strutture in legno, con i loro tetti spioventi e le facciate vivaci, sono state ricostruite fedelmente dopo numerosi incendi, mantenendo intatto il loro aspetto medievale.
Passeggiare tra i vicoli stretti di Bryggen è come fare un viaggio indietro nel tempo. Le case ospitano oggi negozi di artigianato, gallerie d’arte e caffè accoglienti. Non perdere l’occasione di visitare il Museo Anseatico, che offre uno sguardo approfondito sulla vita dei mercanti dell’epoca.
Bryggen si trova sul lato orientale della baia di Vågen, facilmente raggiungibile a piedi dal centro di Bergen. Le linee di autobus 10, 18, 103 e 200 fermano nelle vicinanze, rendendo l’accesso comodo per i visitatori.
Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell’architettura o semplicemente in cerca di un luogo pittoresco da esplorare, Bryggen è una tappa imperdibile. Le sue case colorate e l’atmosfera unica ti lasceranno senza fiato.

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Le case del quartiere di Bryggen a Bergen in Norvegia

Foto scattata con Honor 20.

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Dove si trova il quartiere:

Bryggen (molo o approdo in norvegese) chiamato anche Tyskebryggen (L’approdo tedesco o dei tedeschi) è lo storico quartiere lungomare della città di Bergen in Norvegia costituito da case di legno edificate in linea e sede dei commercianti della lega anseatica dal XIV al XVIII secolo. Il quartiere occupa tutto il lato orientale della baia di Vågen.
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Il borgo di Trevi visto dai prati che lo circondano

Il borgo di Trevi visto dai prati che lo circondano

Il borgo di Trevi visto dai prati che lo circondano.
Immerso nel cuore dell’Umbria, il borgo di Trevi si erge maestoso su una collina, circondato da prati fioriti ed uliveti che ne esaltano la bellezza. Questo piccolo paese, situato tra Foligno e Spoleto, è un vero e proprio gioiello medievale che offre panorami mozzafiato e un’atmosfera d’altri tempi.
Osservando Trevi dai prati circostanti, si può apprezzare la sua struttura a chiocciola, con le case in pietra che si arrampicano sulla collina in cerchi concentrici. Questo particolare impianto urbanistico non solo conferisce al borgo un fascino unico, ma permette anche di godere di viste spettacolari sulla Valle Umbra. I prati che circondano Trevi sono punteggiati di ulivi secolari, che producono un olio d’oliva di altissima qualità, tanto che il borgo è stato insignito del titolo di Città dell’Olio.
Trevi vanta una storia antichissima, con origini che risalgono all’epoca romana. Le mura di cinta, costruite nel I secolo a.C., testimoniano il passato glorioso del borgo, mentre le porte medievali, come Porta del Bruscito e Porta San Fabiano, invitano i visitatori a scoprire il centro storico. Passeggiando per i vicoli stretti e lastricati, si possono ammirare chiese antiche, palazzi nobiliari e affreschi preziosi che raccontano secoli di storia e cultura.
Visitare Trevi significa immergersi in un’esperienza sensoriale unica. I profumi della campagna umbra, il sapore dell’olio extravergine d’oliva e la vista dei prati verdi che si estendono a perdita d’occhio creano un connubio perfetto tra natura e cultura. Il borgo offre anche numerose opportunità per escursioni e passeggiate, permettendo ai visitatori di esplorare i dintorni e godere della tranquillità e della bellezza del paesaggio umbro.
Trevi è anche un luogo ricco di tradizioni e eventi culturali. Durante l’anno, il borgo ospita numerose manifestazioni che celebrano la cultura locale, come la Festa dell’Olio Nuovo, che attira visitatori da tutta Italia per degustare l’olio appena prodotto e partecipare a eventi enogastronomici e folkloristici.

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Ecco dove si trova il borgo:

Nel basso Medioevo e nel Rinascimento ebbe il suo periodo migliore, caratterizzato da straordinari commerci che ne favorirono la floridezza economica (veniva chiamata “il porto secco”), testimoniata ancor oggi dai numerosi palazzi del centro storico, degni di figurare in città ben maggiori, e la crescita economica fu accompagnata da vivacissima attività culturale e sociale. Già nel 1469, per favorire la circolazione di denaro fu chiamato un banchiere ebreo, tra le poche professioni alle quali erano autorizzati quegli uomini, e nonostante questo fu perseguitato ed in seguito fu eretto uno dei primissimi Monti di Pietà, seguito poi dal Monte Frumentario e varie altre istituzioni benefiche e assistenziali.
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The village of Trevi seen from the meadows surrounding it – Le village de Trevi vu depuis les prairies qui l’entourent – El pueblo de Trevi visto desde los prados que lo rodean – A aldeia de Trevi vista dos prados que a rodeiam – Das Dorf Trevi von den Wiesen aus gesehen, die es umgeben – Ngôi làng Trevi nhìn từ đồng cỏ bao quanh

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Alcune buonissime sfogliatelle ricce

Alcune buonissime sfogliatelle ricce

Alcune buonissime sfogliatelle ricce.
La sfogliatella napoletana è uno dei simboli più amati della pasticceria partenopea. Questo dolce, che può essere trovato in due varianti principali – la sfogliatella riccia e la sfogliatella frolla – è apprezzato per la sua croccantezza e il suo ripieno ricco e aromatico.
Le origini della sfogliatella risalgono al XVIII secolo, quando fu creata per la prima volta nel monastero di Santa Rosa, sulla Costiera Amalfitana. La ricetta originale prevedeva un ripieno di semola, ricotta, zucchero, frutta candita e aromi, racchiuso in una pasta sfoglia croccante. Successivamente, la ricetta fu perfezionata e portata a Napoli, dove divenne rapidamente popolare.
Sfogliatella Riccia: questa variante è caratterizzata da una pasta sfoglia sottilissima e croccante, che avvolge il ripieno in strati sovrapposti. La preparazione richiede grande abilità e pazienza, poiché la sfoglia deve essere lavorata a lungo per ottenere la giusta consistenza.
Sfogliatella Frolla: in questa versione, la pasta sfoglia è sostituita da una pasta frolla morbida e friabile. Il ripieno rimane lo stesso, ma la consistenza complessiva del dolce è più morbida e meno croccante rispetto alla sfogliatella riccia.
Il ripieno della sfogliatella è un vero trionfo di sapori. Gli ingredienti principali includono semola, ricotta, zucchero, uova, frutta candita e aromi come la cannella e la vaniglia. Questo mix crea un contrasto perfetto con la croccantezza della sfoglia, rendendo ogni morso un’esperienza unica.
La sfogliatella napoletana è perfetta per una colazione golosa o come dolce da gustare in qualsiasi momento della giornata. Tradizionalmente, viene servita calda, appena sfornata, e spolverata con zucchero a velo. Accompagnata da un buon caffè napoletano, rappresenta un vero e proprio rito di piacere.

Io adoro la sfogliatella, e tu?
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Foto scattate con Honor 20.

La sfogliatella (in napoletano: ‘a sfugliatèlla) è un dolce tipico della pasticceria campana e si presenta in due varianti principali: può essere riccia, se preparata con pasta sfoglia, oppure frolla, se preparata con la pasta frolla. Nel 1818, Pasquale Pintauro, pasticciere napoletano, entrò in possesso della ricetta segreta della Santarosa, portando il dolce a Napoli, apportando alcune modifiche alla ricetta, usata fino ad oggi, e introducendo la variante frolla.
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Some very good sfogliatelle ricce – Quelques délicieuses pâtes feuilletées frisées – Unos deliciosos hojaldres rizados – Alguns deliciosos folhados encaracolados – Einige köstliche Blätterteiggebäcke – Một số loại bánh phồng cuộn thơm ngon

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La bella Porta Fuga nella città di Spoleto

La bella Porta Fuga nella città di Spoleto

La bella Porta Fuga nella città di Spoleto.
La città di Spoleto, situata nel cuore dell’Umbria, è ricca di storia e fascino. Tra i suoi tesori più preziosi si trova la Porta Fuga, un’antica porta che racconta storie di coraggio e resistenza.
La Porta Fuga prende il nome da un episodio leggendario avvenuto nel 217 a.C. Durante l’invasione di Annibale, gli abitanti di Spoleto riuscirono a respingere l’esercito cartaginese lanciando olio bollente dalla vicina Torre dell’Olio. Questo atto di difesa eroica ha dato alla porta il suo nome, che significa “porta della fuga”, in riferimento alla ritirata degli invasori.
Costruita originariamente durante l’epoca romana, la Porta Fuga è stata successivamente modificata nel corso dei secoli. Gli esperti ritengono che la struttura attuale risalga alla fine del XII secolo. La porta è stata sopraelevata nel 1655 in occasione della visita di Cristina di Svezia, e queste modifiche sono ancora visibili oggi.
Oggi, la Porta Fuga non è solo un monumento storico, ma anche un simbolo dell’identità e della resilienza di Spoleto. Passeggiando per Via Porta Fuga, si può quasi sentire l’eco delle battaglie passate e immaginare la determinazione degli antichi spoletini.
Per chi visita Spoleto, la Porta Fuga è una tappa imperdibile. Situata nella prima cinta muraria della città, offre uno sguardo affascinante sul passato difensivo di Spoleto. Non lontano si trova la Torre dell’Olio, un’altra struttura storica che completa il quadro di questa epoca leggendaria.
La Porta Fuga è più di una semplice porta; è un testimone silenzioso della storia di Spoleto. Ogni pietra racconta una storia di coraggio e resistenza, rendendo questo luogo un punto di interesse fondamentale per chiunque voglia scoprire le radici profonde di questa affascinante città umbra.

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Dove si trova la porta:

La via prende il nome dalla porta che faceva parte della cinta muraria della città in età romana, prima dello sviluppo medievale del borgo San Gregorio. Più tardi prese la denominazione di Porta Fuga per alludere all’episodio leggendario della cacciata dell’esercito cartaginese di Annibale sotto le mura di Spoleto (217 a.C.), allontanato dal getto di olio bollente che gli spoletini lanciarono dalla vicina Torre dell’Olio.
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