Un vicolo caratteristico di Portovenere

Un vicolo caratteristico di Portovenere

Un vicolo caratteristico di Portovenere.
Portovenere, un gioiello della Riviera Ligure, è famosa per i suoi pittoreschi vicoli che raccontano storie di tempi passati. Uno di questi vicoli, nascosto tra le case colorate e le antiche mura, offre un’esperienza unica e affascinante.
Camminando per questo vicolo stretto e tortuoso, si ha l’impressione di fare un tuffo nel passato. Le pietre consumate dal tempo e le facciate delle case, con i loro colori vivaci e le persiane in legno, creano un’atmosfera magica. Ogni angolo sembra custodire un segreto, ogni porta racconta una storia.
I dettagli architettonici sono ciò che rende questo vicolo così speciale. Gli archi in pietra, le piccole nicchie con statue di santi, e i balconi fioriti aggiungono un tocco di bellezza e autenticità.
Passeggiare per questo vicolo è un’esperienza sensoriale. Il profumo del mare si mescola con quello dei fiori e delle erbe aromatiche che crescono spontaneamente. Il suono delle onde che si infrangono contro le rocce e il canto degli uccelli completano questo quadro idilliaco.
Questo vicolo caratteristico di Portovenere è un luogo da scoprire lentamente, senza fretta. Ogni visita rivela nuovi dettagli, nuove storie. È un angolo di pace e bellezza che invita a fermarsi e a godere del momento.

Un borgo da scoprire, conosci Portovenere?
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Un vicolo caratteristico di Portovenere

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Dove si trova Portovenere:

Nel 1997 Porto Venere, insieme con le isole Palmaria, Tino, Tinetto e le Cinque Terre è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il comune di Porto Venere sorge all’estremità meridionale di una penisola, la quale, distaccandosi dalla frastagliata linea di costa della riviera ligure di levante, va a formare la sponda occidentale del golfo della Spezia, detto anche “golfo dei Poeti”.
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Cucina thailandese: il pad thai, la ricetta

Cucina thailandese: il pad thai, la ricetta

Cucina thailandese: il pad thai, la ricetta.
Lo scorso anno, mentre ero in vacanza in Vietnam con mia moglie, sono stato a mangiare in un ristorante thailandese a Da Nang dove abbiamo ordinato il piatto più classico
Il Pad Thai è uno dei piatti più celebri della cucina thailandese, conosciuto e amato in tutto il mondo per il suo sapore unico e bilanciato. Questa ricetta ti guiderà nella preparazione di un autentico Pad Thai che conquisterà i tuoi ospiti.

Ingredienti

– 200 g di noodles di riso;
– 200 g di gamberi freschi (puoi sostituirli con pollo o tofu per una versione vegetariana);
– 2 uova;
– 100 g di germogli di soia;
– 2 cipollotti;
– 2 spicchi d’aglio;
– 2 cucchiai di zucchero di palma (o zucchero di canna);
– 3 cucchiai di salsa di pesce;
– 2 cucchiai di succo di tamarindo;
– 1 cucchiaio di salsa di soia;
– 3 cucchiai di olio vegetale:
– 50 g di arachidi tostate:
– 1 lime;
– Peperoncino in polvere (facoltativo);
– Coriandolo fresco per guarnire.

Preparazione

Preparazione dei noodles: immergi i noodles di riso in acqua calda per circa 10-15 minuti, fino a quando saranno morbidi. Scolali e mettili da parte.
Preparazione delle salse: in una ciotola, mescola la salsa di pesce, il succo di tamarindo, la salsa di soia e lo zucchero di palma fino a quando lo zucchero si sarà sciolto.
Cuocere gli ingredienti principali: scalda l’olio in un wok o in una padella grande a fuoco medio-alto. Aggiungi gli spicchi d’aglio tritati e soffriggi per un minuto, finché non saranno dorati. Aggiungi i gamberi (o il pollo o il tofu) e cuoci fino a quando saranno completamente cotti. Sposta i gamberi su un lato della padella.
Aggiungere le uova: rompi le uova nel wok e strapazzale finché non saranno cotte.
Unire i noodles e le salse: aggiungi i noodles ammollati nella padella, versando sopra la miscela di salse. Mescola bene per amalgamare tutti gli ingredienti.
Aggiungere i germogli di soia e i cipollotti: aggiungi i germogli di soia e i cipollotti tagliati a pezzi, mescolando per un paio di minuti fino a quando saranno appena teneri.
Distribuisci il Pad Thai nei piatti, cospargendo con arachidi tostate tritate e coriandolo fresco. Servi con spicchi di lime e peperoncino in polvere a piacere.

Il Pad Thai è un piatto completo e saporito, ideale per una cena esotica e appagante. Questa ricetta porta a casa tua i sapori autentici della Thailandia, facili da preparare e perfetti per qualsiasi occasione.
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Cucina thailandese: il pad thai, la ricetta

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Spaghetti aglio e olio, la ricetta

Spaghetti aglio e olio, la ricetta

Spaghetti aglio e olio, la ricetta.
Gli spaghetti aglio e olio sono un classico della cucina italiana, semplici ma ricchi di sapore. Questa versione senza peperoncino è perfetta per chi preferisce un gusto più delicato ma comunque delizioso.

Ingredienti

– 320 g di spaghetti;
– 4 spicchi d’aglio;
– 100 ml di olio extravergine d’oliva;
– Sale q.b.;
– Prezzemolo fresco tritato.

Preparazione

Per prima cosa sbucciare gli spicchi d’aglio e tagliarli a fettine sottili.
In una pentola capiente, portare a ebollizione abbondante acqua salata. Cuocere gli spaghetti al dente secondo le indicazioni sulla confezione.
Mentre la pasta cuoce, scaldare l’olio extravergine d’oliva in una padella grande a fuoco medio-basso. Aggiungere l’aglio affettato e farlo dorare lentamente, senza bruciarlo, per circa 2-3 minuti.
Scolare gli spaghetti un paio di minuti in anticipo, conservando una tazza dell’acqua di cottura. Aggiungere gli spaghetti nella padella con l’olio e l’aglio, mescolando bene per farli insaporire e rilasciare un po’ di amido. Se necessario, aggiungere un po’ di acqua di cottura per amalgamare meglio il tutto e per formare la “famosa” cremina.
Distribuire gli spaghetti nei piatti, guarnendo con un po’ di prezzemolo fresco tritato, se gradito. Servire immediatamente.

Consigli: per un gusto più intenso, puoi schiacciare leggermente gli spicchi d’aglio prima di affettarli; utilizza un olio extravergine d’oliva di alta qualità per ottenere il miglior sapore possibile; conserva sempre un po’ di acqua di cottura della pasta per aiutare ad amalgamare il condimento.

Gli spaghetti aglio e olio sono una ricetta versatile e veloce, ideale per una cena semplice ma gustosa. Prova questa versione senza peperoncino per un piatto leggero e aromatico, perfetto per ogni occasione.
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La Statua equestre di Federico VII a Copenaghen

La Statua equestre di Federico VII a Copenaghen

La Statua equestre di Federico VII a Copenaghen.
E’ una delle opere monumentali più affascinanti di Copenaghen, situata nella piazza principale di Christiansborg Slot. Questo monumento non solo celebra un re importante nella storia danese, ma rappresenta anche un simbolo di democrazia e modernizzazione del paese.
Federico VII è stato re di Danimarca dal 1848 al 1863 e ha giocato un ruolo cruciale nella transizione della Danimarca verso una monarchia costituzionale. Il suo regno è ricordato per la concessione della prima costituzione liberale del paese nel 1849, che ha segnato la nascita della democrazia danese. La statua equestre, quindi, non è solo un tributo alla sua figura regale, ma anche un simbolo di libertà e progresso per il popolo danese.
La statua, realizzata in bronzo, ritrae Federico VII a cavallo in una posa maestosa e autorevole. L’opera è stata creata dallo scultore danese Herman Wilhelm Bissen e inaugurata nel 1873, dieci anni dopo la morte del re. Federico VII è raffigurato con un abito militare e un gesto solenne, a sottolineare il suo ruolo di leader e riformatore. Il cavallo su cui è montato è scolpito con grande dettaglio, esprimendo un senso di dinamismo e potenza.
La statua equestre si trova di fronte al Palazzo di Christiansborg, che oggi ospita il Parlamento danese, la Corte Suprema e gli uffici del Primo Ministro. Questa collocazione è particolarmente significativa, poiché sottolinea il legame tra la monarchia e lo sviluppo delle istituzioni democratiche in Danimarca. La piazza dove è situata la statua è un luogo di grande importanza storica e politica, spesso utilizzata per eventi ufficiali e celebrazioni nazionali.
Oltre al suo valore storico, la statua equestre di Federico VII è diventata un punto di riferimento culturale e turistico. È una delle attrazioni più fotografate di Copenaghen e rappresenta un esempio significativo dell’arte pubblica del XIX secolo. Per i danesi, è un simbolo di orgoglio nazionale e un promemoria dei valori democratici su cui si basa la loro società.
La statua equestre di Federico VII a Copenaghen offre un’opportunità unica di riflettere sulla storia della Danimarca e sull’importanza della democrazia. Questo monumento, situato in una delle piazze più importanti della città, è non solo un tributo a un grande re, ma anche un simbolo di progresso e libertà che continua a ispirare le generazioni future.

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Dove si trova la statua:

Federico VII di Danimarca (Copenaghen, 6 ottobre 1808 – Glücksburg, 15 novembre 1863) fu l’ultimo re di Danimarca a governare da sovrano assoluto. Regnò dal 1848 fino alla morte. Durante il regno firmò una costituzione che diede alla Danimarca un governo e rese il paese una monarchia costituzionale, con diritto di voto a tutti i maschi in età adulta. La costituzione fu siglata dopo la pacifica Rivoluzione di marzo.
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Paccheri con aragosta, pomodorini e zucchine, la ricetta

I paccheri con aragosta, pomodorini e zucchine, la ricetta

I paccheri con aragosta, pomodorini e zucchine, la ricetta.
Un primo piatto elegante e gustoso, ideale per una cena speciale o un’occasione importante. Questa ricetta combina la dolcezza dell’aragosta con la freschezza dei pomodorini e delle zucchine, creando un equilibrio di sapori irresistibile.

Ingredienti

– 320 g di paccheri;
– 2 aragoste (circa 800 g l’una);
– 200 g di pomodorini ciliegia;
– 2 zucchine medie;
– 2 spicchi d’aglio;
– 1 cipolla piccola;
– Olio extravergine d’oliva q.b.;
– Sale e pepe q.b.;
– Prezzemolo fresco tritato;
– Vino bianco secco q.b.;
– Peperoncino (facoltativo);

Preparazione

Preparazione dell’aragosta: Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata. Immergi le aragoste e cuocile per circa 8-10 minuti. Scolale e lasciale raffreddare leggermente. Estrai la polpa dalle code e dalle chele, tagliala a pezzi e metti da parte.
Lava e taglia a metà i pomodorini. Lava e taglia le zucchine a rondelle sottili. Trita finemente la cipolla e gli spicchi d’aglio. In una padella capiente, scalda un filo d’olio extravergine d’oliva. Aggiungi la cipolla tritata e l’aglio e soffriggi fino a doratura. Unisci le zucchine e i pomodorini, aggiusta di sale e pepe e cuoci a fuoco medio per circa 10 minuti, fino a quando le verdure saranno tenere.
Versa i pezzi di aragosta nella padella con le verdure, sfuma con un po’ di vino bianco e lascia evaporare. Se gradito, aggiungi del peperoncino per un tocco di piccantezza. Cuoci per altri 5 minuti, mescolando delicatamente.
Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuoci i paccheri al dente, seguendo le istruzioni sulla confezione. Scolali e trasferiscili direttamente nella padella con il condimento.
Mescola delicatamente i paccheri con il sugo di aragosta, pomodorini e zucchine, aggiungendo un po’ di acqua di cottura della pasta se necessario per amalgamare bene il tutto.
Distribuisci i paccheri nei piatti, cospargi con prezzemolo fresco tritato e un filo di olio extravergine d’oliva a crudo. Servi immediatamente.

I paccheri con aragosta, pomodorini e zucchine sono un piatto raffinato e saporito, perfetto per stupire i tuoi ospiti con una ricetta che unisce la semplicità degli ingredienti freschi alla ricchezza del sapore dell’aragosta. Provala e lascia che i tuoi commensali si innamorino di questa delizia.
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I portici e la Basilica di Santo Stefano in via XX

I portici e la Basilica di Santo Stefano in via XX a Genova

I portici e la Basilica di Santo Stefano in via XX a Genova.
Via XX Settembre, una delle arterie principali di Genova, è famosa per i suoi eleganti portici e la storica Basilica di Santo Stefano. Questo luogo è un punto di incontro tra l’architettura moderna e la storia secolare della città.
I portici di Via XX Settembre sono un simbolo di eleganza e funzionalità. Realizzati nel XIX secolo, i portici offrono riparo e ombra ai pedoni, permettendo di passeggiare lungo la via in qualsiasi condizione climatica. Le colonne imponenti e le arcate in stile neoclassico creano un’atmosfera di grandiosità e raffinatezza. Sotto i portici, si trovano boutique di lusso, caffetterie e negozi storici che contribuiscono al fascino di questa strada iconica.
Situata nel cuore di Via XX Settembre, la Basilica di Santo Stefano è un gioiello architettonico che risale al V secolo. La chiesa è un esempio notevole di architettura romanica genovese, con la sua facciata semplice ma elegante e l’interno ricco di storia e arte.
La basilica è stata costruita sui resti di una chiesa più antica e ha subito numerose modifiche e restauri nel corso dei secoli. L’attuale struttura, con la sua navata unica e le cappelle laterali, conserva ancora elementi dell’originario stile romanico. All’interno, si possono ammirare affreschi, sculture e opere d’arte sacra che raccontano la storia religiosa e culturale di Genova.
Via XX Settembre e la Basilica di Santo Stefano rappresentano un punto di incontro tra il passato e il presente di Genova. I portici, con la loro eleganza senza tempo, e la basilica, con la sua storia millenaria, offrono ai visitatori un’esperienza unica, fatta di scoperta e contemplazione.
Passeggiare sotto i portici di Via XX Settembre e visitare la Basilica di Santo Stefano è un viaggio attraverso la storia, l’arte e la cultura di Genova. Questi luoghi emblematici sono un must per chiunque voglia scoprire il cuore pulsante della città.

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I portici e la Basilica di Santo Stefano in via XX a Genova

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La Torre del Filarete del Castello Sforzesco a Milano

La Torre del Filarete del Castello Sforzesco a Milano

La Torre del Filarete del Castello Sforzesco a Milano.
E’ uno dei simboli più riconoscibili del Castello Sforzesco a Milano. Questa torre, alta e maestosa, si erge all’ingresso principale del castello e rappresenta un pezzo importante della storia architettonica e culturale della città.
La torre prende il nome dall’architetto fiorentino Antonio di Pietro Averlino, conosciuto come il Filarete, che progettò l’originale nel 1452. Purtroppo, la torre originale fu distrutta da un’esplosione nel 1521. La torre che vediamo oggi è una ricostruzione realizzata tra il 1900 e il 1905 dall’architetto Luca Beltrami, basata su disegni e documenti storici.
La Torre del Filarete è una perfetta fusione di elementi gotici e rinascimentali, con un’imponente struttura di mattoni rossi e dettagli decorativi intricati. La torre è sormontata da una merlatura e da una statua di San Ambrogio, il patrono di Milano. L’orologio meccanico sulla facciata è un’aggiunta affascinante che richiama l’attenzione dei visitatori.
La torre non è solo un elemento architettonico di grande bellezza, ma anche un simbolo della forza e della resilienza di Milano. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Castello Sforzesco subì gravi danni, ma fu completamente restaurato, inclusa la Torre del Filarete, per preservare il patrimonio storico della città.
Oggi, la Torre del Filarete e il Castello Sforzesco sono aperti al pubblico e rappresentano una tappa obbligata per chi visita Milano. Il castello ospita anche numerosi musei e mostre, che offrono una panoramica sulla storia e l’arte milanese.
Visitare la Torre del Filarete al Castello Sforzesco è un viaggio attraverso la storia e l’architettura di Milano. La sua maestosità e il suo significato storico la rendono una delle attrazioni più affascinanti della città. Non perdere l’occasione di ammirare questa torre iconica e di esplorare tutto ciò che il Castello Sforzesco ha da offrire.

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La Torre del Filarete del Castello Sforzesco a Milano

La Torre del Filarete del Castello Sforzesco a Milano

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Dove si trova la torre:

Il Castello Sforzesco è un grande complesso fortificato situato a Milano poco fuori dal centro storico della città. Fu eretto nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione medievale del XIV secolo nota come Castello di Porta Giovia (o Zobia). Nella stessa area in cui sorgeva il Castello di Porta Giovia medievale era presente, in epoca romana, il Castrum Portae Jovis, una delle quattro fortificazioni difensive della Milano romana.
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Riferimenti:
– https://www.milanocastello.it/it

Code di gamberi in pastella e salsa tartara, la ricetta

Code di gamberi in pastella e salsa tartara, la ricetta

Code di gamberi in pastella e salsa tartara, la ricetta.
Le code di gamberi in pastella sono un antipasto sfizioso e croccante, perfetto per qualsiasi occasione. Questa ricetta semplice e gustosa conquisterà i tuoi ospiti e sarà sicuramente un successo. A bordo, ogni tanto e per qualche cocktail od occasione particolare, vengono preparati e sono buonissimi.
Così, prendendo spunto da questa foto, ho deciso di scrivervene la ricetta.

Ingredienti

Per la pastella:
– 200 g di farina 00;
– 250 ml di acqua frizzante ghiacciata;
– 1 uovo;
– 1 pizzico di sale.
Per i gamberi:
– 500 g di code di gamberi freschi;
– Sale e pepe q.b.;
– Olio di semi di arachide per friggere;
– Succo di limone (opzionale).
Per la Salsa Tartata:
– 200 ml di maionese;
– 1 cucchiaio di capperi tritati;
– 1 cetriolino sott’aceto tritato finemente;
– 1 cucchiaio di prezzemolo fresco tritato;
– 1 cucchiaino di senape di Digione;
– 1 cucchiaio di succo di limone;
– Sale e pepe q.b..

Preparazione

Preparare i gamberi: sgusciare e pulire le code di gamberi, rimuovendo il filo intestinale con uno stuzzicadenti. Sciacquarli bene sotto acqua corrente fredda, quindi asciugarli con carta da cucina. Condire con un pizzico di sale e pepe.
Preparare la pastella: in una ciotola, mescolare la farina con il sale. Aggiungere l’acqua frizzante ghiacciata e l’uovo, quindi mescolare rapidamente con una frusta fino a ottenere una pastella liscia e omogenea. Non mescolare troppo, la pastella deve rimanere leggermente grumosa per essere più croccante.
Preparare la salsa tartara: in una ciotola, unisci la maionese, i capperi, il cetriolino e il prezzemolo. Aggiungi la senape di Digione e il succo di limone, mescolando bene fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiusta di sale e pepe secondo il tuo gusto. Copri la ciotola e lasciala riposare in frigorifero per almeno 30 minuti prima di servire, in modo che i sapori si amalgamino bene.
Friggere i gamberi: Scaldare l’olio di semi di arachide in una padella profonda fino a raggiungere la temperatura di 170-180°C. Immergere ogni coda di gambero nella pastella, lasciando colare l’eccesso, e poi friggere nell’olio caldo fino a quando diventano dorate e croccanti, circa 2-3 minuti. Scolare su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.

Servi le code di gamberi in pastella con la salsa tartara a parte, in una piccola ciotola. I tuoi ospiti potranno intingere i gamberi nella salsa, aggiungendo un tocco cremoso e saporito al piatto.

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Code di gamberi in pastella e salsa tartara, la ricetta

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La Torre delle Tre Corone del Palazzo di Christiansborg

La Torre delle Tre Corone del Palazzo di Christiansborg a Copenaghen

La Torre delle Tre Corone del Palazzo di Christiansborg a Copenaghen.
E’ una delle attrazioni più iconiche di Copenaghen, in Danimarca. Questa torre, situata sull’isola di Slotsholmen, è parte del complesso del Palazzo di Christiansborg, che ospita il parlamento danese, il potere esecutivo e il potere giudiziario, rendendolo unico nel suo genere nel mondo.
Il sito del Palazzo di Christiansborg è stato occupato da diversi edifici nel corso dei secoli. La prima struttura, il Castello di Absalon, fu costruita nel 1167 dal vescovo Absalon di Roskilde. Nel 1733, Cristiano VI di Danimarca iniziò la costruzione del primo Palazzo di Christiansborg, che fu distrutto da un incendio nel 1794. Un secondo palazzo fu costruito e utilizzato fino al 1884, quando un altro incendio lo devastò. La struttura attuale, completata nel 1928, presenta uno stile neobarocco e ospita tre corone sulla cuspide della torre per simbolizzare i tre interventi di recupero del palazzo.
La Torre delle Tre Corone è la struttura più alta di Copenaghen e offre una vista panoramica mozzafiato della città. La torre è decorata con tre corone, che rappresentano i tre periodi di ricostruzione del palazzo. L’architettura del palazzo combina elementi barocchi e neoclassici, con dettagli artistici che riflettono la storia e la cultura danese.
Oltre alla Torre delle Tre Corone, il Palazzo di Christiansborg ospita numerose attrazioni, tra cui gli appartamenti reali, le rovine del castello di Absalon, la cappella reale e le scuderie reali. Gli appartamenti reali offrono uno sguardo sulla vita dei monarchi danesi, con sale decorate con ritratti della famiglia reale e arredi storici. Le rovine del castello di Absalon, risalenti al XII secolo, sono un’opportunità unica per esplorare la storia antica del sito.
Il Palazzo di Christiansborg ospita eventi culturali, cerimonie ufficiali e visite guidate che permettono ai visitatori di scoprire la storia e l’architettura del palazzo. La torre offre una vista panoramica di Copenaghen e del porto, rendendola una meta popolare per i turisti e i cittadini.

La Torre delle Tre Corone del Palazzo di Christiansborg è un simbolo di resilienza e rinnovamento, rappresentando i tre periodi di ricostruzione del palazzo. Con la sua architettura imponente e la vista panoramica, la torre è una delle attrazioni più affascinanti di Copenaghen. Visitarla è un’esperienza arricchente che permette di immergersi nella storia e nella cultura danese.

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Dove si trova la torre:

Il palazzo di Christiansborg è un palazzo reale di Copenaghen, in Danimarca, posto sull’isoletta di Slotsholmen (che significa per l’appunto Isola del castello), nel centro storico della capitale, oggi sede del parlamento danese, degli uffici del Ministro di Stato e della Corte suprema.
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Un gustoso ceviche di aragosta con avocado, la ricetta

Un gustoso ceviche di aragosta con avocado, la ricetta

Un gustoso ceviche di aragosta con avocado, la ricetta.
Il ceviche di aragosta con avocado è un piatto esotico che unisce la freschezza del ceviche tradizionale con il ricco sapore dell’avocado e la delicatezza dell’aragosta. Originario delle coste dell’America Latina, il ceviche è una celebrazione della semplicità e della freschezza degli ingredienti. Ho assaggiato questo piatto che è stato preparato per una occasione speciale ed ho deciso di scrivervene una ricetta.

Ingredienti

– Aragosta fresca: il protagonista del piatto, tagliata a cubetti.
– Avocado maturo: aggiunge una cremosità irresistibile.
– Pomodorini ciliegini: tagliati a metà o a quarti, per un tocco di dolcezza.
– Succo di lime: il componente essenziale che “cuoce” l’aragosta con la sua acidità.
– Cipolla rossa: affettata finemente per un tocco di croccantezza.
– Coriandolo fresco: per una nota erbacea e fresca.
– Peperoncino fresco: aggiunge un po’ di piccantezza, secondo il gusto.
– Sale e pepe: Per esaltare i sapori.

Preparazione

Marinatura: in una ciotola grande, mescolare i cubetti di aragosta con il succo di lime, la cipolla rossa e il peperoncino. Coprire e lasciar marinare in frigorifero per circa 15-20 minuti, finché l’aragosta non diventa opaca e “cotta” dal lime.
Aggiungere avocado e pomodorini: tagliare l’avocado a cubetti e i pomodorini a metà o a quarti, quindi aggiungerli al mix di aragosta, mescolando delicatamente per non rompere gli ingredienti.
Condimento: aggiungere il coriandolo tritato, sale e pepe a piacere. Mescolare delicatamente per combinare tutti gli ingredienti.
Servire: il ceviche è perfetto se servito immediatamente, accompagnato da tortillas di mais o come antipasto raffinato.

Il ceviche di aragosta con avocado e pomodorini ciliegini è un tripudio di freschezza e sapori ben bilanciati. La dolcezza e la delicatezza dell’aragosta si fondono perfettamente con la cremosità dell’avocado, la freschezza dei pomodorini e l’acidità del lime, mentre il coriandolo e il peperoncino aggiungono profondità e un leggero tocco di piccantezza.
Questo piatto è ideale per una cena estiva o un’occasione speciale, dove la raffinatezza dell’aragosta incontra la semplicità degli ingredienti freschi. Un vero capolavoro culinario che delizierà i tuoi ospiti e aggiungerà un tocco di esotismo al tuo menu.

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