Un classico: le tagliatelle al ragù.
Purtroppo non sono fatte in casa (sarebbero ancora più buone) ma comprate in un negozio di pasta fresca che però le prepara molto bene.
Buon appetito!
Hamburger e luganega
Hamburger e luganega.
Una strana accoppiata però quando la graticola è calda ci sta.
Un paio di belle svizzere (non so come mai da noi gli hamburger si chiamano anche così) accompagnato da un bel pzzo di luganega (la tipica salsiccia ligure).
Ottimo piatto, anche se nella foto sono ancora in fase di preparazione!
Foto scattata con macchina Canon 600D e lente Canon 18-55 EFS.
Verdure ripiene
Cima alla genovese: uno dei piatti più tipici della Liguria
Cima alla genovese: uno dei piatti più tipici della Liguria.
Un ottimo piatto della cucina genovese: la cima (o cimma in dialetto).
Questa l’ha cucinata mia mamma.
Una tasca di carne cucita riempita di erbe, pinoli, uova e altre cosine deliziose.
Eccovi la foto per farvi venire l’acquolina in bocca.
La cima (a çimma in ligure) è un secondo piatto tipicamente ligure. Consiste in un pezzo di carne di pancia di vitello tagliato in modo da formarvi una tasca e farcito di numerosi ingredienti. Una volta preparata viene chiusa, cucéndola a mano per evitare che la farcitura esca. Viene quindi bollita in brodo con verdure per alcune ore in un telo di lino e lasciata a riposo sotto un peso.
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Minestrone alla genovese
Salmone alla norvegese, la ricetta
Salmone alla norvegese.
Questa mattina sono stato al supermercato ed ho visto, tra pesce brutto e carissimo un bel salmone, di media grandezza, di ottimo aspetto e di prezzo contenuto. Modestamente ho una certa esperienza di salmoni, che ho pescato sia in Alaska che in Norvegia, di cui ho visto l’inseminazione artificiale, l’allevamento, la preparazaione del pesce fresco per l’esportazione e i vari sistemi di affumicamento. Più avanti magari vi farò vedere alcune foto che ho fatto in Norvegia…
Bene, venendo a noi e guardando il salmone ne ho comperato uno di di circa un chilo e mezzo ed ho pensato di suggerire a Marietto un meraviglioso sistema di preparazione di questo pesche straordinario, ricco di grassi buonissimi, leggero e saporito: il salmone crudo alla Norvegese.
Per eseguire questa preparazione bisogna avere un salmone fresco di medie/grandi dimensioni: se non siete convinti della freschezza del pesce che vedete esposto, potete informarvi sul prossimo arrivo e potete stare tranquilli perchè il salmone arriva in aereo giornalmente dalla Norvegia, freschissimo e già sventrato. Se non ne siete capaci, chiedete all’addetto del negozio di squamarlo, togliere la testa e di sfilettarlo togliendo la spina centrale. Una volta a casa, con una pinzetta, togliete pazientemente le spine che sono rimaste vicino alla testa, anche quelle morbide, che sono sotto una pellicina bianca, togliete anche questa e lavate bene il pesce sotto l’acqua corrente. Prendete poi alcuni cucchiai di sale fino e spolverate con una certa abbondanza ma senza esagerare uno dei due filettoni (che si chiamano baffe) e poi, con altri cucchiai di zucchero (lo zucchero deve essere un po’ meno del sale) e spolverate ancora lo stesso filetto. Poi, con attenzione mettete il secondo filetto esattamente sopra a quello spolverato di sale e zucchero. Avvolgete adesso il pesce in un telo o un asciugamano, mettetelo in un piatto che possa contenere l’acqua che il pesce perderà e mettetelo in frigorifero. Ogni giorno, per tre giorni, togliete il piatto dal frigorifero e buttate l’acqua che sarà uscita ma senza aprire il telo. La terza volta, dopo aver fatto uscire l’ultima acqua, aprite l’involto, e vedrete che il salmone avrà un bel colore e non ci sarà più nè sale nè zucchero che saranno stati assorbiti dallo stesso. Adesso, se volete ed a seconda dei gusti, mettete su di una metà abbondante finocchietto selvatico o grani di pepe rosa e verde, rimettete le due baffe assieme e rimettete il pesce in frigo per ancora un paio di giorni, dopo i quali il salmone marinato sarà pronto per essere consumato, senza l’aggiunta di nulla, né olio né limone.
Marietto, che è solo, surgela una baffa e comincia a mangiare l’altra metà affettandola di piatto iniziando dalla coda come se fosse affumicato. Il salmone crudo alla norvegese, infatti, si presenterà compatto e di uno splendido color rosa come se fosse affumicato ma sarà meno salato e molto saporito, specialmente se affettato e mangiato assieme al finnocchietto ed ai grani di pepe. Quersto ottimo pesce potrà essere servito con verdura, potrà far parte di una ottima insalata, potrà essere utilizzato per tartine o, più semplicemente messo in un panino, che magari prima avrete spalmato con formaggio filadelfia e con l’aggiunta di alcuni anelli di cipolla. Marietto è soddisfatto e, se riuscirà a resistere senza mangiarla, pensa di utilizzare l’altra metà che ha surgelato per stupire i suoi amici per il pranzo di Natale…. e che risparmio rispetto al salmone affumicato!!!
Ingredienti: un salmone fresco di un chilo e mezzo circa; 80 grammi di sale circa, 60 grammi di zucchero circa, un mazzetto di finocchietto selvatico, pepe rosa e pepe verde a seconda dei gusti.
L’immagine in evidenza è stata presa da Pixabay.com
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La cotoletta alla milanese, la mia ricetta
La cotoletta alla milanese, la mia ricetta.
Questa sera Marietto vuole mangiare una bella cotoletta alla milanese, con patate fritte (vere) ed una insalata di pomodori. Nell’intervallo del pranzo ha comperato 300 grammi di fettine di vitellone, qualche patata ed un paio di pomodori.
Arrivato a casa, grattugerà un po’ di pane secco con la grattugia del formaggio, passandolo poi al setaccio per eliminare i pezzi più grossi e sbatterà bene un uovo intero a cui aggiungerà un po’ di sale.
Marietto sta poi pensando a come erano buone le patatine fritte che faceva la mamma, pertanto sbuccia due patate, le lava bene e le taglia a fatte come faceva la mamma. Affetta poi i pomodori e li condisce con sale, aceto e olio. spiana poi bene la carne, la passa nell’uovo e poi nel pane grattugiato. Mette poi sul fuoco una prima padella con abbondante olio per fare friggere le patate (che impiegano a cuocere più della carne) e poi un’altra padella per la carne, facendo cuocere con attenzione affinché non bruci. Salerà bene le patate una volta cotte e le metterà su di una foglio di carta per asciugare eventuali residui di olio di frittura, farà lo stesso con la carne.
Buon appetito!
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Salsa di pomodoro rapida e frittata di carciofi, la ricetta
Salsa di pomodoro rapida e frittata di carciofi.
Ed eccoci al primo appuntamento con Marietto…
Marietto è un single, con un lavoro che lo tiene fuori casa tutto il giorno ma che ha il tempo, tutti i giorni, di fare una piccola spesa. Alla sera, una volta a casa, si potrà preparare una piatto caldo.
In una dispensa non deve mai mancare: 1 bottiglia di olio extra vergine, un pacco di spaghetti, un paio di barattoli di pelati, una cipolla, una testa d’aglio, un po’ di frutta, uno spicchio piccolo di formaggio grana. Poi, un po’ di frutta ed un po’ di verdura da tenere in frigorifero, qualche uovo, un paio di limoni ed una confezione di latte.
Questa sera Marietto, al ritorno dal lavoro, si preparerà un bel piatto di spaghetti al pomodoro ed una frittata di carciofi, pertanto vedremo la ricetta per fare una rapida e ottima salsa di pomodoro, come si puliscono i carciofi e poi come si prepara una frittata. Per dare una base al lavoro scriverò sempre ricette per due, quattro o più persone ma lo indicherò ogni volta
Salsa di pomodoro rapida (per 4 persone)
Innanzi tutto sarebbe perfetto utilizzare pomodori freschi ma, fuori stagione, è meglio usare i pelati. Comunque i pomodori freschi devono essere ben maturi (per esserne certi, una volta aperti, la parte interna deve essere ben rossa come l’esterna, i semi ben formati, senza parti bianche o verdognole). Per quattro persone sei bei pomodori freschi dovrebbero essere sufficienti altrimenti due scatole di pelati. Per Marietto un paio di pomodori o una scatoletta di pelati sarebbero sufficienti…
Lavate bene i pomodori, apriteli e schiacciateli un pochino per fare uscire i semi e tagliarli a cubetti con la pelle. Se sono pelati estrarli dalla scatola e schiacciarli un poco per fare uscire i semi ma senza esagerare. Tagliare poi il più fine possibile mezza cipolla e metterla a soffriggere a calore moderato in una dose giusta di olio d’oliva; mentre la cipolla soffrigge tritate uno spicchio d’aglio e aggiungetelo, ma solamente quando la cipolla inizierà ad ammorbidire. Se li mettete nella padella assieme, la cipolla rimarrà cruda e l’aglio bruciato. A questo punto aggiungete i pomodori tritati, mescolate e lasciate cuocere per dieci minuti o poco più: la salsa è pronta.
Frittata di carciofi (per 4 persone)
Scegliere 6/7 carciofi, che dovranno essere ben sodi al tatto, ben chiusi, con le foglie ed i gambi freschi. Preparare un contenitore con acqua fredda nella quale avrete messo il succo di mezzo limone, che conserverete. Per pulire i carciofi, bisogna tenere presente che le parti migliori sono il fondo e l’interno del gambo: le individuerete facilmente perchè ambedue sono più chiare. Tagliate poi i gambi e teneteli da parte. Tagliate via la punta di ogni carciofo a tre quarti circa della sua lunghezza. Con un coltello ben affilato cominciate a tagliare via le foglie dure iniziando dal fondo e girando il coltello come se sbucciaste una mela intera, ma fate con attenzione per non buttare via la parte interna. Una volta pulito esteriormente ogni carciofo, tagliatelo a metà. Mettete una metà nell’acqua e limone e dividete la seconda in due, togliendo poi dal centro tutta la peluria. Continuate la seconda metà facendo sempre attenzione a tenerli il più possibile a bagno. Una volta affettati i carciofi, procedete con i gambi, dei quali conserverete solamente la parte interna, quella più chiara e tenera. Mette poi sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e immergete a cuocere i carciofi a freddo, assieme con il mezzo limone già spremuto. A seconda della durezza, i carciofi cuoceranno in circa 10 minuti, pertanto, nel frattempo preparerete la frittata.
Sbattete bene 6 uova ed aggiungete loro, sempre sbattendo, sei bei cucchiai di grana grattugiato e un mezzo bicchiere di latte. Salate e pepate. Una volta cotti i carciofi, tagliateli a listarelle assieme con i gambi ed aggiungeteli alle uova mescolando bene.
Fate poi scaldare poco olio d’oliva in una padella antiaderente della misura giusta ed aggiungetevi il composto. Aumentate il fuoco e fate cuocere da una parte. Per girare la frittata, toglietela dal fuoco, con calma, metteteci sopra un piatto che la copra e, magari sul lavandino, giratela con un movimento rapido e sicuro; rimettela poi sul fuoco per farla cuocere dall’altra parte. Una volta cotta, mettetela sul piatto che avrete utilizzato per girarla, cercando di asciugare il più possibile i residui di olio che vi rimarranno.
Note:
- i carciofi, una volta tagliati devono rimanere il più possibile in acqua e limone per non diventare neri e lo stesso dicasi per il mezzo limone aggiunto mentre cuociono
- girare la frittata non è facile, pertanto consiglio di provare qualche volta mettendo nella padella un po’ di pasta cruda e girarla poi nel piatto
Ciao a tutti e buon appetito.
La foto dell’anteprima è stata scaricata da Pixabay.com
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In cucina
In cucina
Cari ragazzi,
Sono Loris, il padre di Luca. Mio figlio mi ha chiesto di inziare una rubrica sulla cucina e sul cibo… ed io stò seriamente pensando di accontentarlo, scrivendo, quando potrò, alcune notizie, informazioni e curiosità sulla cucina… Parleremo anche di ricette di cucina italiana ed internazionale ma, più che altro, vorrei cercare di aiutarvi nel districarvi attraverso questo campo che oggi è così di moda e che offre una gamma infinita di sfaccettature e sul quale nessuno, dico nessuno, può pretendere di dire di conoscerne abbastanza. Io sono oltre 40 (dico quaranta) anni che cerco di districarmi attraverso cucine, ristoranti, cuochi, prodotti e generi alimentari di ogni tipo e vi posso garantire che ogni giorno imparo qualche cosa di nuovo.
Mi rendo perfettamente conto che i giovani, oggi, hanno pensieri e problemi più importanti da risolvere ma so anche che, quando si arriva al momento in cui sapersi districare in una cucina può risolvere un problema, ci si trova impreparati e spesso con idee teoriche che non servono a nulla all’atto pratico.
All’inizio cercherò di mettermi nei panni di un “single” per il quale saper cucinare può risolvere molti problemi, anche economici e poi parlerò di cose più importanti, come cucinare per gli amici o come saper distinguere un ristorante da un altro. C’è infatti molta differenza tra la cucina di casa e quella professionale ma ambedue non devono mai discostarsi da alcuni punti di partenza fondamentali: la qualità dei prodotti usati deve essere la migliore possibile, i prodotti devono essere conservati nel miglior modo possibile ed infine tener sempre presente che una cucina pulita ed organizzata è la caratteristica base di vuole e sà cucinare bene.
Normalmente, quando parlo di cucina in pubblico, dico sempre che ogni maschio italiano è:
– allenatore della nazionale di calcio
– il migliore autista
– uno Chef di cucina
– e poi un’ultima cosa che non posso scrivere ma che tutti capirete senz’altro…
Per poter cucinare è necessario amore, voglia, fantasia ma, prima di tutto, conoscere le regole base ed essere puliti, altrimenti il tempo che si risparmia per cucinare un piatto si perde per pulire la cucina…
Immagineremo pertanto ciò che si troverà di fronte un Single tipo, che chiameremo Marietto e che tutti i giorni si troverà di fronte un problema da risolvere, cucinandosi almeno un piatto caldo, rapido ma che lo soddisfi e che non costi troppo.
Arrivederci presto!