Pennette al sugo di funghi rosso.
Un bel, e buon, piatto di pennette al sugo di funghi fatto in casa.
Ti piace il sugo di funghi?
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Pennette al sugo di funghi rosso.
Un bel, e buon, piatto di pennette al sugo di funghi fatto in casa.
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I ravioli al sugo di funghi della trattoria Marchin.
Una divagazione dei classici ravioli liguri al ragù di carne è fare i ravioli al sugo di funghi. Se poi si è in autunno i funghi è facile che siano freschi e raccolti nella zona.
Tra l’altro sul sito ci saranno diverse foto di funghi freschi che ho trovato andando a cercarli in zona.
Hai mai mangiato in questa trattoria? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.
Foto scattata con iPhone 6.
Questi sono dell’ottima trattoria Marchin a Mezzanego.
Il raviolo è un prodotto tipico della cucina italiana. Si può descrivere come un quadrato o tondo di pasta all’uovo ripiegato a contenere un ripieno a base di carne, di pesce, di verdure o formaggio, a seconda delle varie ricette locali.
Il raviolo può essere servito in brodo o asciutto accompagnato da sughi o salse. La scelta dipende anche dal tipo di ripieno.
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Tagliatelle al sugo di funghi.
Uno dei sughi più buoni e semplici che ci siano: il sugo di funghi, questa volta condisce un bel piatto di tagliatelle.
Questa la ricetta e gli aneddoti di Loris:
Sugo di funghi secchi.
Questo sugo, ben differente da quello fatto con i funghi freschi, fa parte della tradizione dell’entroterra.
Il giorno d’oggi capita di vedere nei menu di certi ristoranti le tagliatelle ai funghi porcini ma, almeno nell’entroterra della Riviera di Levante, si tratta delle ottime tagliatelle ai funghi secchi che fanno parte della vecchia tradizione di queste parti e che sono fatte con l’aggiunta di salsa di pomodoro. Pertanto, a parte di essere nella stagione dei funghi, se questo piatto viene proposto senza pomodoro, i funghi usati sono senz’altro congelati, magari con l’aggiunta di qualche pezzetto di secchi per dar loro un po’ più di profumo.
Anni fa avevo un amico di Santo Stefano d’Aveto, ormai deceduto, che era un grande commerciante di funghi secchi ed è difficile immaginare quale grande mercato ci sia dietro questo prodotto… ricordo che questo amico aveva un capannone refrigerato dove teneva quintali di funghi secchi che provenivano da tutta l’europa e che conservava anche per molti mesi per venderli quando la stagione ed i prezzi fossero stati più propizi.
Adesso mi vengono in mente molti aneddoti legati ai funghi ma non voglio annoiarvi con questi miei ricordi. Un ricordo particolare è di molti anni fa quando ero in Sicilia a fare il servizio militare ed avevo un commilitone calabrese la cui famiglia commerciava in funghi freschi. Una volta, durante una breve licenza, andai con lui al suo paese, Stilo, presso un deposito della sua famiglia c’erano quintali di funghi freschi che venivano portati dalla gente del posto. I funghi venivano divisi per dimensione, qualità, tipo e poi trattati da donne sapienti che li preparavano per essere portati in città ed essere spediti verso i mercati, altri li preparavano per essere messi sott’olio e altri ancora venivano seccati. Evidentemente, nei primi anni settanta, non c’era ancora la possibilità e la cultura della surgelazione.
Qui da noi, in molti ristoranti del primo entroterra, vengono serviti ottimi piatti di tagliatelle ai funghi secchi (con pomodoro), in alternativa ai tradizionali piatti di ravioli al ragù genovese o ai pansotti alla salsa di noci.
La ricetta per preparare la salsa con i funghi secchi è molto semplice.
Prima di tutto bisogna avere dei funghi di buona qualità e non è indispensabile scegliere i più cari ma quelli più profumati. Io lascio i funghi secchi a bagno per poco tempo in acqua fredda, che cambio dopo un paio di minuti per eliminare residui di terra e foglie per sostituirla con altra acqua sempre fredda. A parte faccio soffriggere in una giusta quantità di olio extra vergine un po’ di cipolla tritata ben fine, una testa d’aglio, un battuto leggero di rosmarino ed un paio di foglie di alloro. Aggiungo poi al soffritto i funghi rinvenuti nell’acqua e tritati. Non appena i funghi avranno preso calore li bagno leggermente con poco vino bianco, aggiungo una giusta quantità di pomodori passati ed un poco di sale. Quando la salsa comincia a rosolare (non è una cottura lunga) aggiungo, se necessario un poco della seconda acqua in cui ho fatto ammollare i funghi secchi. Alla fine, doso ed aggiusto il sale ed aggiungo un trito finissimo di prezzemolo.
A me piace anche aggiungere al soffritto un poco di peperoncino piccante.
Foto scattate con macchina Canon 600D e lente Canon EF 40.
Alcuni funghi cresciuti nelle aiuole.
I funghi sono uno dei frutti (li chiamo così perché non mi viene la parola corretta al momento) più strani della natura e ovunque se ne possono trovare.
Questo, ad esempio, era in una aiuola vicino a casa mia: vedere come si è fatto strada tra la terra e come ha inglobato i sassolini che erano sulla sua cappella.
Ovviamente non provate mai a mangiarli…
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La mia pizza fatta in casa.
Non è la prima foto della pizza fatta in casa da mia mamma ma questa volta mi sono sbizzarrito in differenti foto (di cui una, macro, che inserirò in post a parte).
In queste due foto lo stesso soggetto: nella prima la ottima pizza prima di entrare nel forno; nella seconda appena uscita dal forno.
Se non riuscite a riconoscere gli ingredienti vi do un aiutino: passata di pomodoro, mozzarella, funghetti champignon, olive, prosciutto ed una leggera (a me non fa impazzire) spolverata di origano.
Et voillà!!!
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La pizza è un prodotto gastronomico italiano, costituito da una base lievitata ricavata da un impasto di farina e acqua, condita con vari ingredienti e cotta ad alta temperatura, tradizionalmente in un forno a legna. Prodotto d’eccellenza della cucina italiana, dopo il riso, la pizza è l’alimento più mangiato al mondo, seguito dalla pasta. Inoltre “pizza” è la parola italiana più famosa al mondo, seguita dalla forma di saluto “ciao”.
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