Anelli di calamaro fritti, la ricetta

Anelli di calamaro fritti

Anelli di calamaro fritti.
Oggi voglio raccontarvi come preparare gli anelli di calamari fritti di casa mia.

Ingredienti:
– un calamaro (dipende poi dalla grandezza e dal numero dei commensali se è sufficiente)
– farina
– olio di semi di girasole
– sale
– mezzo limone

La preparazione è veramente semplice: si prende il calamaro (che se non sapete pulire potete farlo fare dalla pescheria) e lo si taglia ad anelli. Si usa tutto il calamaro, anche i tentacolini (che a me sono la parte che piace di più).
Una volta tagliati li si “immerge” nella farina in modo che la loro superficie sia abbondantemente ricoperta da essa.
E ora la cottura in olio.
Mi raccomando che l’olio sia molto caldo.
Un paio di minuti di cottura, girando almeno una volta gli anelli se usate una padella, ed il piatto è pronto.
Poggiateli su un foglio di carta assorbente, per eliminare l’olio in eccesso, e spolverate di sale ed succo di limone.

Questa è la foto del piatto pronto da gustare!

Anelli di calamaro fritti

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

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Le acciughe al limone in Liguria

Le acciughe al limone in Liguria

Le acciughe al limone in Liguria.
In tutti i ristoranti e trattorie della Liguria potete trovare, come antipasto, questo piatto.
Buono, saporito e leggero. Purtroppo si pagano molto care!
A casa mia si fanno spesso quando è stagione e sono buonissime.
Qualche tempo fa mio papà ne aveva scritta la ricetta, qui.

Le acciughe al limone in Liguria

Le acciughe al limone in Liguria

Le acciughe al limone in Liguria

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

Le alici marinate sono un piatto tipico della Campania, molto diffuso nel Cilento, e più in generale di tutte le zone che costeggiano il mare. Rappresentava una ricetta povera, facile da preparare, tipica dei pescatori grazie alla facilità nel reperire gli ingredienti.
Approfondisci l’argomento su Wikipedia.

Pesci sul banco al mercato di Palma

Pesci sul banco al mercato di Palma

Pesci sul banco al mercato di Palma.
Queste sono le ultime foto che ho scattato, diverso tempo fa ormai, al mercato (mercado) di Palma di Maiorca.
Pesci, che sembrano freschi, di tutti i tipi e, nella seconda foto, gamberi e scampi.
Ce n’è per tutti i gusti!

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S10.

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Spaghetti al sugo di tonno

Spaghetti al sugo di tonno

Spaghetti al sugo di tonno.
Diverso tempo fa ormai mi sono preparato queso sughetto semplice con salsa di pomodoro e tonno fresco.
Semplice perché, in poco tempo di preparazione, si ottiene un piatto molto ma molto gustoso.
Ho comprato del tonno fresco a cubetti e ho fatto il sugo facendo prima la salsa.
Risultato ottimo davvero!

Spaghetti al sugo di tonno

Spaghetti al sugo di tonno

Spaghetti al sugo di tonno

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

La bocca di un pesce

La bocca di un pesce

La bocca di un pesce.
Veramente questo sembra un mostro marino più che un pesce. Era veramente enorme.
E’ passato quasi un anno da quando ho scattato questa foto a Palma di Maiorca, al mercato dell’Olivar.
Anche perché non è una delle foto che mi siano piaciute di più in assoluto.
La metto ora perché sono a corto di immagini.

La bocca di un pesce

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S10.

Mercato dell’Olivar a Palma di Maiorca

Mercato dell'Olivar a Palma di Maiorca

Mercato dell’Olivar a Palma di Maiorca.
Da diverso tempo ormai ho queste fotografie scattate in uno dei mercati piu’ belli dell’isola di Palma.
Me le ero tenute per inserirle poco alla volta ma ho deciso di pubblicarle tutte in una volta perche’ iniziano a diventare troppo vecchie.
Prosciutti, spezie, pesce, carne, sushi, olive… e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. C’era proprio di tutto in queto bel posto.

Mercato dell'Olivar a Palma di Maiorca

Mercato dell'Olivar a Palma di Maiorca

Mercato dell'Olivar a Palma di Maiorca

Mercato dell'Olivar a Palma di Maiorca

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S10.

Un banco di vendita di aragoste in Vietnam

Aragoste in Vietnam

Un banco di vendita di aragoste in Vietnam.
Uno dei miei animali preferiti da fotografare e’ sicuramente la lobster.
Queste erano in un banco di un mercato notturno di Da Nang in Vientam e i colori di questa aragosta mi avevano proprio impressionato.

Non vi sembrano meravigliosi?
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Aragoste in Vietnam

Aragoste in Vietnam

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.

Ha una taglia medio-grande con una lunghezza media di 20–40 cm e massima di 50 cm ed un peso fino a 8 kg. Il corpo è di forma sub-cilindrica, rivestito da una corazza che durante la crescita cambia diverse volte per ricrearne una nuova. Il carapace è diviso in due parti – il cefalotorace (parte anteriore) e l’addome (parte posteriore) – con una colorazione da rosso-brunastro a viola-brunastro ed è cosparso di spine a forma conica. L’addome è formato da 6 segmenti mobili, ed è dotato di un minuscolo pungiglione.
Continua e approfondisci su Wikipedia

A lobster stall in Vietnam – Un étal de homard au Vietnam – Un puesto de langosta en Vietnam – Uma barraca de lagosta no Vietnã – Ein Hummerstand in Vietnam – Một gian hàng tôm hùm ở Việt Nam – 越南的龙虾摊 – ベトナムのロブスター屋台

Pesce in carpione o scabeccio, la ricetta

Pesce in carpione dell'Osteria da Sergio

Pesce in carpione o scabeccio, la ricetta.
I pescatori non sono mai stati ricchi, specialmente una volta quando non c’erano i frigoriferi e le attrezzature del giorno d’oggi e cercavano di conservare il pesce che non riuscivano a vendere.
Dopo quello di prima qualità e quello di seconda, rimaneva il pesce troppo piccolo, di qualità troppo scadente o magari rotto nella rete.
Per recuperare questo pesce i pescatori avevano inventato diversi sistemi e uno di questi è appunto il carpione che, a seconda delle zone, cambia nome e viene utilizzato in tutto il mediterraneo.

Adesso vi racconto come preparo io questo piatto.
Chiaramente non cerco pesce rovinato o di bassissima qualità e uso principalmente le boghe o pescetti piccoli ma troppo grossi per la frittura e spesso sardine che nel triestino chiamano “sarde in saor”.
Pulisco bene il pesce, tolgo le scaglie, le pinne e le interiora ma lascio la testa. Lo infarino bene e lo faccio friggere. A parte, in un’altra padella, faccio soffriggere abbondante cipolla, aglio e tutti i sapori in olio fresco dove ho aggiunto aceto e vino bianco, finché la cipolla è cotta ma non fritta.
Quando il pesce è ben fritto e freddo lo salo e lo copro completamente con questo preparato e lo lascio a bagno per almeno due giorni.
Adesso si può mangiare ma, se si resiste, più rimane a mollo meglio è perché così le lische e la testa diventano morbide e anch’esse possono essere mangiate.

Attenzione a queste note: le percentuali di olio e aceto possono variare a seconda del gusto, così come i sapori ed il vino bianco.

Eccovi un paio di foto, che ha scattato mio figlio Luca, del piatto servito nell’Osteria da Sergio di Sestri Levante:

Pesce in carpione dell'Osteria da Sergio

Pesce in carpione dell'Osteria da Sergio

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 22.