Le uova alla purgatorio mangiate in nave, la ricetta

Le uova alla purgatorio mangiate in nave, la ricetta

Le uova alla purgatorio mangiate in nave, la ricetta.
Le uova alla purgatorio sono un piatto della tradizione culinaria italiana, particolarmente diffuso nel sud del Paese. Questo piatto dal nome suggestivo è caratterizzato da ingredienti semplici ma gustosi, ed è spesso apprezzato per la sua semplicità e bontà.
La ricetta prevede l’utilizzo di pochi ingredienti di base: uova, pomodoro, olio d’oliva, aglio e prezzemolo. La preparazione è altrettanto semplice ma il risultato è un piatto ricco di sapore.
Ecco una ricetta di base per preparare le uova alla purgatorio prendendo spunto dal piatto preparato a bordo dal Maitre’d Gianni qualche contratto fa.

Ingredienti:

– Uova (quante ne preferisci);
– Pomodori maturi (preferibilmente pelati e a pezzi);
– Olio d’oliva;
– Aglio (tritato);
– Cipolla tagliata a listarelle;
– Prezzemolo fresco (tritato);
– Sale e pepe q.b.

Procedimento:

In una padella antiaderente, scalda un po’ di olio d’oliva e aggiungi l’aglio tritato e la cipolla. Fai soffriggere leggermente senza farli bruciare.
Aggiungi i pomodori a pezzi o pelati e cuoci per qualche minuto, schiacciando leggermente i pomodori con un cucchiaio di legno per ottenere una consistenza più omogenea.
Aggiusta di sale e pepe a piacere, e lascia cuocere il sugo finché non si addensa leggermente.
Con l’aiuto di un cucchiaio, crea degli spazi nel sugo e rompi le uova uno alla volta, facendole cuocere nel sugo senza mescolare troppo. Puoi lasciare le uova intere o mescolarle leggermente, a seconda delle tue preferenze.
Copri la padella con un coperchio e continua la cottura finché le uova raggiungono il grado di cottura desiderato.
Spolvera con il prezzemolo fresco tritato prima di servire.
Le uova alla purgatorio possono essere gustate da sole o accompagnate con del pane croccante per fare la scarpetta nel delizioso sugo. Questo piatto è un ottimo esempio di come la cucina italiana sappia trasformare ingredienti semplici in piatti ricchi di sapori autentici.

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Foto scattate con Honor 20.

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Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di ChatGPT, un modello di lingua di OpenAI.

I ravioli al ragù della trattoria Marchin a Borgonovo

I ravioli al ragù della trattoria Marchin a Borgonovo

I ravioli al ragù della trattoria Marchin a Borgonovo.
E’ da diverso tempo che non posto una bella foto di un piatto di ravioli al sugo delle mie zone.
Questi sono gli ottimi ravioli al ragù della trattoria Marchin a Borgonovo.

Vai a vedere il mio articolo con la mia personale classifica dei ristoranti dove ho mangiato i migliori ravioli al ragù della Provincia di Genova di Levante.

Quali sono i più buoni ravioli al ragù per te? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Foto scattate con Honor 20.

Dove si trova la trattoria:

La cucina ligure è costituita dai piatti della tradizione culinaria della Liguria, regione fa uso di ingredienti legati sia alla produzione locale (come il preboggion, miscuglio di erbe selvatiche), sia alle importazioni provenienti da zone con cui nei secoli, i liguri hanno avuto frequenti contatti (come il pecorino sardo, uno degli ingredienti del pesto).
Una cucina povera, propria delle genti di campagna, dei montanari e dei naviganti, fatta di alimenti semplici, comuni ed economici, che è tuttavia diventata costosa, ricercata e piena dei fasti antichi.
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I casoncelli alla bergamasca piatto tipico di Bergamo

I casoncelli alla bergamasca piatto tipico di Bergamo

I casoncelli alla bergamasca piatto tipico di Bergamo.
I casoncelli alla bergamasca sono un piatto tipico della tradizione culinaria di Bergamo, una città situata nella regione della Lombardia, nel nord Italia. Si tratta di ravioli ripieni caratteristici di questa zona. La loro forma è generalmente quadrata o rettangolare e il ripieno può variare leggermente a seconda delle ricette tradizionali delle famiglie bergamasche.
Il ripieno dei casoncelli alla bergamasca di solito include una combinazione di carne di manzo, pane grattugiato, formaggio, uova, aromi come noce moscata e, talvolta, altri ingredienti come amaretti sbriciolati o mostarda (un condimento a base di frutta e senape). Questa miscela di ingredienti crea un ripieno saporito e ricco di sfumature di gusto.
La preparazione dei casoncelli è un processo artigianale che richiede attenzione e cura. Dopo aver preparato l’impasto per la pasta, si stende sottilmente e si taglia in quadrati. Ogni quadrato viene poi riempito con una piccola quantità di ripieno, e la pasta viene piegata e sigillata per creare la forma caratteristica dei casoncelli.
Il condimento tradizionale per i casoncelli alla bergamasca è il burro fuso aromatizzato con foglie di salvia. A volte, i casoncelli vengono anche serviti con una spolverata di formaggio grattugiato.
Questo piatto è spesso associato a occasioni speciali e festività locali. La ricetta esatta può variare da famiglia a famiglia, e ogni cuoco potrebbe apportare piccole modifiche per rendere il piatto unico. I casoncelli alla bergamasca sono un’importante espressione della cultura culinaria della regione di Bergamo.

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I casoncelli alla bergamasca piatto tipico di Bergamo

Foto scattata con Honor 20.

Gustati nel ristorante di Bergamo Alta dafrancobergamo.it.

Ecco dove si trova il ristorante in cui li ho assaggiati:

Il ripieno conferisce ai casoncelli un sapore lievemente dolciastro, caratteristica tipica del panorama culinario medioevale e rinascimentale nel quale hanno origine; una documentazione certa attesta la loro esistenza già nel 1386. Sotto il dominio veneziano il ripieno si arricchí con spezie, amaretti e ingredienti di origine lontana. La ricetta attuale è il consolidamento della versione ottocentesca. In dialetto vengono chiamati casonséi.
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Una classica pasta e fagioli, la ricetta

Una classica pasta e fagioli, la ricetta

Una classica pasta e fagioli, la ricetta.

Ogni tanto, quando sono in nave, qualcuno chiede allo chef di preparare una pasta e fagioli come si deve. Quasi sempre siamo accontentati. Ho deciso quindi di scriverne la ricetta (con un aiutino). La foto poi è del un piatto finito gustato in nave.

Ingredienti:

– 250 g di pasta (solitamente si usa pasta corta, come ditalini o tubetti, o anche pasta lunga spezzata);
– 400 g di fagioli cannellini (puoi usare quelli in scatola o secchi, precedentemente ammollati e cotti);
– 1 cipolla, tritata finemente;
– 2 spicchi d’aglio, tritati;
– 2 carote, tagliate a dadini;
– 2 coste di sedano, tagliate a dadini;
– 400 g di pomodori pelati, tritati;
– 1 litro di brodo vegetale o di carne;
– 2 foglie di alloro;
– 1 rametto di rosmarino;
– Olio d’oliva extra vergine;
– Sale e pepe nero q.b.;
– Parmigiano grattugiato (opzionale, per servire);

Preparazione:

In una pentola grande, scalda un po’ d’olio d’oliva a fuoco medio. Aggiungi la cipolla, l’aglio, le carote e il sedano. Lascia soffriggere finché le verdure diventano tenere.
Aggiungi i pomodori pelati tritati e cuoci per qualche minuto finché il composto diventa più denso.
Aggiungi i fagioli cannellini e mescola bene con le verdure e i pomodori.
Versa il brodo nella pentola e aggiungi le foglie di alloro e il rametto di rosmarino. Porta il tutto a ebollizione, poi riduci il fuoco e lascia cuocere a fuoco lento per circa 20-30 minuti.
Nel frattempo, cuoci la pasta in acqua salata secondo le istruzioni sulla confezione, ma lasciala al dente.
Scola la pasta e aggiungila alla pentola con la zuppa di fagioli. Mescola bene.
Assaggia la zuppa e aggiusta di sale e pepe secondo il tuo gusto.
Rimuovi le foglie di alloro e il rametto di rosmarino.
Servi la pasta e fagioli calda, guarnendo con un filo di olio d’oliva extra vergine e, se desideri, una spolverata di parmigiano grattugiato.
Questa ricetta è solo una guida di base, e puoi adattarla in base ai tuoi gusti personali. Buon appetito!

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Una classica pasta e fagioli, la ricetta

Foto scattata con Honor 10.

Pasta e fagioli è un piatto tipico italiano di cui esistono diverse varianti regionali. Nella cucina napoletana la pasta viene cotta direttamente assieme ai legumi. Grazie a questo particolare sistema di cottura l’amido presente nella pasta viene conservato. Questo conferisce alla preparazione un aspetto particolarmente cremoso che in napoletano viene definita (“azzeccosa”).
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I mandilli de saea al pesto a Sestri Levante

I mandilli de saea al pesto a Sestri Levante

I mandilli de saea al pesto a Sestri Levante.
I mandilli de saea, noti anche come mandilli al pesto, sono una specialità della cucina ligure, in particolare della zona intorno a Genova. Il termine “mandilli” significa “fazzoletti” in ligure, e il piatto prende il nome dalla forma dei fogli di pasta, sottili come un fazzoletto di seta (saea, sea).
La ricetta prevede l’uso di una salsa al pesto, un condimento tradizionale ligure a base di basilico, pinoli, aglio, formaggio Parmigiano-Reggiano, pecorino e olio extravergine d’oliva. La salsa al pesto viene preparata pestando gli ingredienti insieme con un mortaio e un pestello, anche se oggi spesso si utilizzano anche frullatori o robot da cucina.
La pasta per i mandilli al pesto è fatta in casa e deve essere stesa molto sottile per ottenere la consistenza simile a un fazzoletto. Una volta preparata la pasta, viene tagliata in fogli quadrati o rettangolari di dimensioni variabili.
I mandilli al pesto vengono quindi cotti in abbondante acqua salata e conditi con la salsa al pesto appena prima di essere serviti. La pasta sottile assorbe bene il delizioso sapore del pesto, creando un piatto che celebra la freschezza degli ingredienti tipici della regione ligure.
Questo piatto è un’eccellente rappresentazione della cucina tradizionale ligure, con il pesto che gioca un ruolo centrale e le mandilli che offrono una consistenza leggera e delicata. La semplicità degli ingredienti e la maestria nella preparazione fanno sì che i mandilli al pesto siano un piatto apprezzato non solo nella regione, ma anche in altre parti del mondo.

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I mandilli de saea al pesto a Sestri Levante

Foto scattata con Honor 20.

Il piatto è stato gustato nel ristorante dell’hotel Mira di Sestri Levante: hotelmira.com.

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Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab.
Quando sono a Barcellona mi piace, per cambiare un po’, mangiare qualche cibo turco. Normalmente mi butto sul classico piatto di kebab ma la volta scorsa ho provato questo piatto.
Nel vasto universo della cucina mediorientale, pochi piatti possono eguagliare l’inconfondibile gusto e l’aroma avvolgente del Kofte Kebab. Originario della Turchia, questo piatto si è diffuso in tutto il mondo grazie alla sua semplicità, alla sua versatilità e, soprattutto, al suo sapore incredibile.
Il Kofte Kebab è un classico della cucina turca, con radici che risalgono a secoli fa. “Kofte” deriva dalla parola persiana “kufta”, che significa “macinato” o “tritato”, mentre “kebab” è una parola turca che si riferisce a un piatto cucinato su una griglia o uno spiedo. Questa combinazione di ingredienti macinati e cottura alla griglia rende il Kofte Kebab un piatto tanto delizioso quanto ricco di storia.
La ricetta di base del Kofte Kebab prevede l’uso di carne macinata, tradizionalmente di agnello o manzo, anche se varianti con pollo o tacchino sono diffuse. Gli ingredienti chiave includono cipolla, aglio, prezzemolo e una combinazione di spezie che può variare a seconda del gusto personale e della regione. Le spezie comuni includono cumino, pepe nero, peperoncino in polvere e paprika dolce o affumicata.
Una volta mescolati gli ingredienti, la carne viene modellata in piccole polpette o in forme allungate, infilzate su spiedini e poi grigliate fino a raggiungere una doratura uniforme e un interno succoso. Questo processo di cottura su fuoco aperto conferisce al Kofte Kebab quel caratteristico sapore affumicato e aromatico che lo rende così irresistibile.
Come molti piatti tradizionali, il Kofte Kebab ha numerose varianti regionali che riflettono le diverse influenze culinarie e le preferenze locali. Ad esempio, nella regione del Mar Nero in Turchia, è comune aggiungere pane raffermo bagnato e schiacciato alla miscela di carne per conferire una consistenza più morbida e un sapore leggermente diverso. Al contrario, nella regione del sud-est della Turchia, i kofte sono spesso serviti con salsa di pomodoro piccante o yogurt.
Il Kofte Kebab è spesso servito con contorni freschi e colorati, come insalata di pomodori e cetrioli, cipolle rosse affettate sottili, foglie di prezzemolo fresco e limone spremuto. Questi accompagnamenti non solo aggiungono una nota di freschezza al pasto, ma anche bilanciano perfettamente i sapori ricchi e intensi del kebab.
Il piatto può essere servito su un letto di riso pilaf o accompagnato da pane piatto appena sfornato, come il tradizionale “pide” o pane turco. Alcuni amanti del Kofte Kebab preferiscono anche aggiungere una generosa porzione di salsa allo yogurt, arricchita con aglio e menta, per un tocco extra di freschezza e cremosità.

In conclusione, il Kofte Kebab è molto più di un semplice piatto di carne grigliata; è un simbolo di convivialità, tradizione e passione culinaria. La sua ricetta semplice ma deliziosa e le sue infinite possibilità di personalizzazione lo rendono un caposaldo della cucina mediorientale amato in tutto il mondo. Che tu lo gusti in un ristorante turco autentico o lo prepari con le tue mani in cucina, il Kofte Kebab è sicuramente un tesoro culinario da apprezzare e godere.

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Un piatto turco a Barcellona: Kofte Kebab

Foto scattata con Honor 20.

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Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza

Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza

Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza.
Diverso tempo fa ormai ho gustato questa ottima paella ad Ibiza, dove ero con la nave.
La paella è un piatto iconico della cucina spagnola, originario della regione di Valencia, anche se è diventato popolare in tutta la Spagna e nel mondo. Questo piatto unisce sapientemente ingredienti come riso, carne, frutti di mare, verdure e spezie, creando un mix di sapori ricco e appagante. La paella deve il suo nome alla padella in cui viene tradizionalmente cucinata, una larga padella bassa chiamata “paellera”.
Ecco alcune caratteristiche chiave della paella:
Riso speciale: La paella tradizionale è preparata con un tipo di riso chiamato “riso paella” o “riso bomba”. Questo riso assorbe bene i liquidi senza diventare troppo appiccicoso o scuocere durante la cottura.
Ingredienti vari: La versatilità della paella è una delle sue caratteristiche distintive. Le varianti includono paella di pollo, di pesce, mista (con carne e frutti di mare), e anche paella vegetariana. Gli ingredienti possono variare a seconda della regione e delle preferenze individuali.
Zafferano e paprika: Questi sono due condimenti chiave che conferiscono alla paella il suo colore e sapore distintivi. Lo zafferano aggiunge un tocco di giallo al piatto, mentre la paprika dolce fornisce un sapore leggermente affumicato.
Método di cottura: La paella è spesso cucinata all’aperto su un fornello a gas o su un fuoco aperto per garantire una cottura uniforme e il famoso “socarrat”, uno strato croccante di riso alla base della paellera.
Condivisione e convivialità: La paella è spesso preparata in grandi quantità, rendendola ideale per condividere con amici e familiari. La presentazione diretta dalla paellera a tavola crea un’esperienza conviviale e festosa.
La paella rappresenta non solo una prelibatezza gastronomica, ma anche un pezzo della cultura spagnola, con le sue radici nella tradizione contadina di Valencia. È un piatto che celebra l’amore per gli ingredienti freschi, la convivialità e la gioia di condividere un pasto delizioso con gli altri.

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Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza

Una buona paella spagnola gustata ad Ibiza

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Un succulento Casatiello cucinato a bordo

Un succulento Casatiello cucinato a bordo

Un succulento Casatiello cucinato a bordo.
Il casatiello è un piatto tipico della tradizione culinaria italiana, in particolare della regione Campania. Si tratta di un pane arricchito con formaggio, salumi e uova, spesso preparato durante le festività pasquali.
Qualche tempo fa, lo Chef di bordo, ne aveva fatto preparare un paio per qualche occasione speciale.
Gli ingredienti principali del casatiello includono farina, lievito, formaggio (tipicamente pecorino o parmigiano), salumi come salame o pancetta, e uova. La preparazione prevede la creazione di un impasto per il pane che viene poi arricchito con formaggio grattugiato e cubetti di salumi. L’impasto è avvolto attorno a uova intere, simboleggianti la rinascita e la primavera, e viene quindi cotto in forno.
Il casatiello può avere diverse forme e dimensioni a seconda delle tradizioni locali. In alcuni casi, viene preparato come una sorta di treccia intorno alle uova, mentre in altre regioni può assumere una forma più rotonda. La crosta esterna è generalmente dorata e croccante, mentre l’interno risulta morbido grazie alla presenza di formaggio e uova.
Questa pietanza è molto apprezzata durante le festività pasquali, quando la cucina tradizionale italiana è spesso caratterizzata da piatti simbolici e ricchi di significato religioso. Il casatiello è spesso condiviso tra familiari e amici durante le celebrazioni pasquali, contribuendo a creare un’atmosfera festosa e conviviale.

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Un succulento Casatiello cucinato a bordo

Foto scattata con Honor 10.

Il casatiello, a differenza di prodotti analoghi come il tòrtano, è tipico della pasqua, dalla quale mutua la simbologia: le strisce di pane disposte a ingabbiare le uova semi-sommerse nell’impasto rappresentano la croce su cui morì Gesù mentre l’aspetto anulare è un richiamo alla ciclicità insita nella risurrezione pasquale.
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La focaccia barese, una specialità tutta italiana

La focaccia barese, una specialità tutta italiana

La focaccia barese, una specialità tutta italiana.
La focaccia barese è una specialità gastronomica tipica della città di Bari, in Puglia, Italia. Questo squisito pane piatto è una delizia culinaria apprezzata sia nella sua forma tradizionale che nelle variazioni che si sono sviluppate nel corso del tempo. La focaccia barese è particolarmente nota per la sua consistenza soffice e spugnosa, unita a un sapore ricco e aromatico.
La focaccia barese si basa su ingredienti di alta qualità. La farina utilizzata è spesso di tipo 0 o 00, mentre l’olio extravergine d’oliva è un elemento chiave che contribuisce al suo sapore unico.
L’impasto della focaccia barese è essenzialmente una combinazione di farina, acqua, lievito, sale e olio d’oliva. Questo viene lavorato per ottenere una consistenza morbida e elastica che conferisce alla focaccia la sua struttura leggera.
Un altro elemento cruciale è il processo di lievitazione, che può richiedere diverse ore. Questo passaggio è fondamentale per garantire che la focaccia diventi soffice e spugnosa.
La focaccia barese può essere arricchita con una varietà di condimenti tradizionali. Uno dei più comuni è la “pomodoro e olive”, che prevede l’uso di pomodori a pezzetti e olive nere o verdi. Alcuni aggiungono anche origano, sale grosso o cipolla.
La focaccia barese è generalmente cotta in forno a temperatura elevata. Il risultato finale è una crosta dorata e croccante che avvolge un cuore soffice.
Mentre la focaccia barese ha una ricetta di base, è importante notare che ci possono essere variazioni a livello regionale o persino familiare. Alcuni potrebbero preferire una focaccia più sottile, mentre altri potrebbero optare per una versione più spessa.
La focaccia barese è spesso consumata come spuntino, ma è altrettanto adatta a essere divisa e farcita per creare panini deliziosi. È una scelta popolare per un pasto veloce o da portare con sé durante una passeggiata per le affascinanti strade di Bari.

La focaccia barese è molto più di un semplice pane; è un’esperienza culinaria che cattura il cuore e il palato di chiunque la assapori. La sua tradizione e il suo sapore distintivo ne fanno uno dei tesori gastronomici della Puglia.
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La focaccia barese è un prodotto lievitato da forno tipico della Puglia. È diffusa specialmente nelle province di Bari, Barletta-Andria-Trani, Taranto, parte della provincia di Brindisi (Ostuni, Fasano, Ceglie Messapica e Cisternino), Gargano e in generale in provincia di Foggia, dove la si può trovare abitualmente nei panifici. Nel 2010 si è costituito il Consorzio Focaccia barese che ha iniziato l’iter per l’iscrizione della Focaccia di Bari nel registro europeo delle STG.
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Le lasagne fatte con il pane carasau, la ricetta

Le lasagne fatte con il pane carasau, la ricetta

Le lasagne fatte con il pane carasau, la ricetta.
Qualche tempo fa ho avuto il piacere di assaggiare questo piatto in nave, preparato dal grande MaitreD Giovanni.
Le lasagne fatte con il pane carasau sono una variante delle classiche lasagne italiane, in cui il pane carasau sostituisce la pasta. Il pane carasau è un tipo di pane sottile e croccante originario della Sardegna. Ecco come preparare le lasagne con il pane carasau

Ingredienti

– Pane carasau;
– Ragù alla bolognese o un altro sugo di carne;
– Bechamel;
– Formaggio grattugiato (solitamente pecorino o parmigiano);
– Burro (facoltativo).

Preparazione

Preparare il ragù alla bolognese o un altro sugo di carne a piacere. Assicurarsi che sia ben condito e saporito.
Preparare la bechamel: sciogliere il burro in una pentola a fuoco medio, aggiungere la farina e mescolare fino a ottenere un roux (una pasta omogenea). Aggiungere il latte poco alla volta, mescolando costantemente per evitare la formazione di grumi. Cuocere fino a quando la bechamel si addensa. Aggiungere un po’ di sale e noce moscata a piacere.
Preparare una teglia da forno e iniziare a comporre le lasagne. Mettere uno strato di pane carasau sul fondo della teglia.
Aggiungere uno strato di ragù sulla base di pane carasau. Assicurarsi di coprire bene il pane.
Versare uno strato di bechamel sopra il ragù.
Spolverare con abbondante formaggio grattugiato.
Ripetere il processo creando strati alternati di pane carasau, ragù, bechamel e formaggio. Assicurarsi di terminare con uno strato di bechamel e formaggio in cima.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 30-40 minuti o finché la superficie diventa dorata e croccante.
Lasciare raffreddare leggermente prima di servire. Le lasagne con il pane carasau sono deliziose servite calde.
Questa variante delle lasagne è un piatto unico che combina la croccantezza del pane carasau con i sapori ricchi del ragù e della bechamel. Puoi personalizzare la ricetta aggiungendo altri ingredienti come funghi, spinaci o prosciutto cotto se lo desideri.

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Il pane carasau (conosciuto anche come pane carasatu, pane carasadu, pistoccu, pane fine, pane ‘e fresa o pane fatu in fresa) è un tipico pane sardo diffuso in tutta la Sardegna, a forma di disco molto sottile e croccante, adatto a essere conservato a lungo. Il termine sardo deriva dal verbo sardo carasare, che significa tostare. Durante la carasadura il pane viene rimesso nel forno per la cottura finale; tale cottura lo rende croccante.
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