La bella Porta Fuga nella città di Spoleto

La bella Porta Fuga nella città di Spoleto

La bella Porta Fuga nella città di Spoleto.
La città di Spoleto, situata nel cuore dell’Umbria, è ricca di storia e fascino. Tra i suoi tesori più preziosi si trova la Porta Fuga, un’antica porta che racconta storie di coraggio e resistenza.
La Porta Fuga prende il nome da un episodio leggendario avvenuto nel 217 a.C. Durante l’invasione di Annibale, gli abitanti di Spoleto riuscirono a respingere l’esercito cartaginese lanciando olio bollente dalla vicina Torre dell’Olio. Questo atto di difesa eroica ha dato alla porta il suo nome, che significa “porta della fuga”, in riferimento alla ritirata degli invasori.
Costruita originariamente durante l’epoca romana, la Porta Fuga è stata successivamente modificata nel corso dei secoli. Gli esperti ritengono che la struttura attuale risalga alla fine del XII secolo. La porta è stata sopraelevata nel 1655 in occasione della visita di Cristina di Svezia, e queste modifiche sono ancora visibili oggi.
Oggi, la Porta Fuga non è solo un monumento storico, ma anche un simbolo dell’identità e della resilienza di Spoleto. Passeggiando per Via Porta Fuga, si può quasi sentire l’eco delle battaglie passate e immaginare la determinazione degli antichi spoletini.
Per chi visita Spoleto, la Porta Fuga è una tappa imperdibile. Situata nella prima cinta muraria della città, offre uno sguardo affascinante sul passato difensivo di Spoleto. Non lontano si trova la Torre dell’Olio, un’altra struttura storica che completa il quadro di questa epoca leggendaria.
La Porta Fuga è più di una semplice porta; è un testimone silenzioso della storia di Spoleto. Ogni pietra racconta una storia di coraggio e resistenza, rendendo questo luogo un punto di interesse fondamentale per chiunque voglia scoprire le radici profonde di questa affascinante città umbra.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Dove si trova la porta:

La via prende il nome dalla porta che faceva parte della cinta muraria della città in età romana, prima dello sviluppo medievale del borgo San Gregorio. Più tardi prese la denominazione di Porta Fuga per alludere all’episodio leggendario della cacciata dell’esercito cartaginese di Annibale sotto le mura di Spoleto (217 a.C.), allontanato dal getto di olio bollente che gli spoletini lanciarono dalla vicina Torre dell’Olio.
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La porta Cannara del borgo di Bevagna in Umbria

La porta Cannara del borgo di Bevagna in Umbria

La porta Cannara del borgo di Bevagna in Umbria.
La Porta Cannara è uno dei gioielli storici di Bevagna, cittadina affascinante dell’Umbria. Risalente al periodo medievale, questa porta rappresenta una delle meglio conservate testimonianze del passato della città. La struttura, con il suo imponente torrione, feritoie e stemmi, evoca immagini di un’epoca lontana ma intramontabile.
Un dettaglio interessante è la nicchia centrale, un tempo ornata da un affresco, che aggiunge un tocco artistico all’architettura fortificata. All’interno della porta, si può ammirare una meridiana dipinta nel XVIII secolo, testimonianza dell’abilità e dell’attenzione ai dettagli degli artigiani dell’epoca.
Visitare la Porta Cannara significa immergersi nella storia di Bevagna e apprezzare la bellezza senza tempo di un’opera d’arte urbana. Un simbolo di identità e tradizione che continua a incantare i visitatori.
Sulla porta ci sono una meridiana, che però è molto sbiadita, ed una lapide in ricordo di Giuseppe Garibaldi.

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Dove si trova la porta:

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La Porta Consolare e la Torre dell’Orologio di Spello

La Porta Consolare e la Torre dell'Orologio di Spello

La Porta Consolare e la Torre dell’Orologio di Spello.
Uno dei borghi più belli dell’Umbria, famoso per le infiorate, ti accoglie con questa splendida porta affiancata dalla Torre dell’Orologio con, in cima, una pianti di ulivo (credo che sia un ulivo).

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La Porta Consolare e la Torre dell'Orologio di Spello

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Ecco dove si trova la porta:

Spello (Hispellum in latino) è un comune italiano della provincia di Perugia in Umbria. Fa parte del circuito de I borghi più belli d’Italia e si fregia del marchio di qualità turistico-ambientale Bandiera arancione, conferito dal Touring Club Italiano. Spello fu fondata dagli Umbri per poi essere denominata Hispellum in epoca romana; fu poi iscritta alla tribù Lemonia. Successivamente dichiarata “Colonia Giulia” da Cesare e “Splendidissima Colonia Julia” da Augusto, poiché lo supportò nelle guerra di Perugia; dopo la vittoria di Augusto, lui stesso cedette a Hispellum buona parte dei territori governati da Perusia e il dominio della città spellana si estese fino alle sorgenti del Clitunno, che erano prima sotto il possesso di Mevania. Più tardi fu chiamata “Flavia Costante” da Costantino. L’antica Spello era considerata una delle più importanti città nell’Umbria romana.
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The Consular Gate and the Clock Tower of Spello – La porte consulaire et la tour de l’horloge de Spello – La Puerta Consular y la Torre del Reloj de Spello – A Porta Consular e a Torre do Relógio de Spello – Das Konsulartor und der Glockenturm von Spello – Cổng lãnh sự và Tháp đồng hồ Spello

L’Arco della Rosa nel centro storico di Cadice

L'Arco della Rosa nel centro storico di Cadice

L’Arco della Rosa nel centro storico di Cadice.
Un impressionante arco (o archivolto) in quelle che erano le mura della città di cadice.
Situato accanto alla piazza della cattedrale, dà accesso a quello che è conosciuto come il quartiere del populo: era una porta d’accesso alle mura medievali che circondavano la città.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Tamron 16-300.

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Ecco dove si trova l’archivolto:

Il quartiere del Pópulo, il più antico di Cadice. È possibile accedervi attraverso tre archi del XIII secolo, tramite i quali si entrava nella antica città medievale: l’arco del Pópulo, quello della Rosa e quello dei Blancos.
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The Arch of the Rose, one of the entrances to the historic center of Cadiz – L’Arc de la Rose, l’une des entrées du centre historique de Cadix – El Arco de la Rosa, una de las entradas al centro histórico de Cádiz – O Arco da Rosa, uma das entradas do centro histórico de Cádiz – Der Rosenbogen, einer der Eingänge zum historischen Zentrum von Cadiz – Vòm hoa hồng, một trong những lối vào trung tâm lịch sử của Cadiz – 玫瑰拱门,加的斯历史中心的入口之一 – バラのアーチ、カディスの歴史的中心部への入り口の 1 つ

La zona di Milano con le Colonne di San Lorenzo

La zona di Milano con le Colonne di San Lorenzo

La zona di Milano con le Colonne di San Lorenzo.
Passeggiando per Milano sono capitato in questa zona, famosa soprattutto per la movida meneghina, dove queste splendide colonne di marmo accolgono i passanti.
Uno dei tanti monumenti di Milano.

Hai mai visitato questa famosa zona di Milano?
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La zona di Milano con le Colonne di San Lorenzo

La zona di Milano con le Colonne di San Lorenzo

Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

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Ecco dove si trova la zona:

Si tratta di sedici colonne, alte circa 7 metri e mezzo, in marmo di Musso, con capitelli corinzi che sostengono la trabeazione. In realtà guardando bene le colonne sono 17, infatti sulla sommità dell’arco che si trova al centro delle colonne, che ne differenzia 8 da un lato e 8 sull’altro, vi è una colonna in miniatura con sopra la croce. Provengono da edifici romani risalenti al II o III secolo, probabilmente un tempio pagano sito nell’area dell’attuale piazza Santa Maria Beltrade.
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La bella porta medievale detta Porta Ticinese

La bella porta medievale detta Porta Ticinese

La bella porta medievale detta Porta Ticinese.
Visitando la città di Milano siamo capitati nella zaona delle Colonne di San Lorenzo e la via che porta fino al centro della città, Corso di Porta Ticinese, passa appunto sotto questo grande portone medievale.

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La bella porta medievale detta Porta Ticinese

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

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Ed ecco dove si trova la porta:

Conosciuta anche come Porta Cicca, dal momento che era l’unica delle porte cittadine ad avere una sola apertura, venne pesantemente rimaneggiata nel 1861 da Camillo Boito, che ne aprì i due fornici laterali, conferendole il suo aspetto attuale.
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Piazza Santa Caterina e Porta di Ponente a Lavagna

La piazza Santa Caterina e la Porta di Ponente a Lavagna

La piazza Santa Caterina e la Porta di Ponente a Lavagna.
Uno degli scorci che amo di piu’ a Lavagna: la bella piazza Santa Caterina.

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La piazza Santa Caterina e la Porta di Ponente a Lavagna

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-M 11-22.

Ecco dove si trova la piazza e la porta:

Chiamata anche “portone di Rezza”, era la porta che conduceva fuori da Lavagna verso la località della Madonna del Ponte ed è l’unica rimasta delle due un tempo esistenti.
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La porta dell’Olivella a Genova

La porta dell'Olivella a Genova

La porta dell’Olivella a Genova.
Una delle porte più spettacolari di Genova anche se coperta da queste piante rampicanti che comunque ne caratterizzano l’aspetto.
Era l’ingresso per il quartiere di Portoria.

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Foto scattate con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S 10-18.

Essa sorgeva poco sopra il complesso conventuale di Santa Caterina di Portoria (il quale sorge dietro il Tribunale nella zona di Pammatone, da non confondere con il convento di Santa Caterina di Luccoli che sorgeva nell’omonima salita), e rappresentava l’ingresso del quartiere di Portoria.
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Ecco dove si trova:

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Le case sulla Penisola di Sestri Levante

Le case sulla Penisola di Sestri Levante

Le case sulla Penisola di Sestri Levante.
Le case arroccate sulla Penisola (una volta Isola) sestrese, a tratti circondate dalle mura del Castello Gualino, hanno comunque i colori tipici liguri.
In questa foto a sinistra uno dei varchi delle mura mentre a destra alcune case dai colori vivaci.

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Le case sulla Penisola di Sestri Levante

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S 10-18.

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Scritta in latino sul portone di una villa a Rapallo

Scritta in latino sul portone di una villa a Rapallo

Scritta in latino sul portone di una villa a Rapallo.
Sopra l’ingresso di Villa Robilant, a Rapallo, c’è questa frase in latino, di Orazio che dice:

Non incedo per ignes suppositos cineri doloso (che significa: Cammini sui carboni accesi nascosti dalla cenere ingannatrice).

Non ne capisco bene il significato ma credo che sia: stai attento perché sotto la cenere, ingannatrice, si nascondono le braci ardenti.

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Scritta in latino sul portone di una villa a Rapallo

Foto scattata con macchina Canon EOS M100 e lente Canon EF-S 10-18.

Considerato uno dei maggiori poeti dell’età antica, nonché maestro di eleganza stilistica e dotato di inusuale ironia, seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell’ars vivendi.
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Written in Latin on the door of a villa in Rapallo – Écrit en latin sur la porte d’une villa à Rapallo – Escrito en latín en la puerta de una villa en Rapallo – Escrito em latim na porta de uma vila em Rapallo – Geschrieben in Latein an der Tür einer Villa in Rapallo – Viết bằng tiếng Latinh trên cửa một biệt thự ở Rapallo – 用拉丁文写在拉帕洛一栋别墅的门上 – ラパロの別荘のドアにラテン語で書かれた