Alcune sardine alla griglia mentre cuociono

Sardine alla griglia mentre cuociono

Alcune sardine alla griglia mentre cuociono.
Una classica preparazione per le sardine (o sarde). In questo caso non proprio di griglia si tratta ma di una ciappa (come viene chiamata dalle mie parti una pietra, di ardesia, usata per cucinare).
Pulite dalle interiora in precedenza e disposte sulla ciappa con un po’ di sale grosso ed il gioco è fatto.

Le sardine sono piccoli pesci pelagici che appartengono alla famiglia dei Clupeidae. Sono molto apprezzate non solo per il loro sapore, ma anche per i loro benefici nutrizionali. Ecco alcune informazioni interessanti sulle sardine.
Le sardine sono ricche di proteine, acidi grassi omega-3, vitamine D e B12, calcio, selenio e fosforo. Questi nutrienti sono essenziali per la salute del cuore, delle ossa e del sistema immunitario.
Le sardine sono considerate una scelta sostenibile rispetto ad altri pesci, poiché si riproducono rapidamente e sono abbondanti in natura.
Le sardine possono essere preparate in molti modi diversi. Sono deliziose grigliate, marinate, in scatola con olio d’oliva, o aggiunte a insalate e paste.
Il nome “sardina” deriva dall’isola di Sardegna, dove erano abbondanti in passato. Sono state una fonte di cibo importante per molte culture costiere nel corso dei secoli.

Hai mai assaggiato le sardine cucinate così? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Sardine alla griglia mentre cuociono

La sardina è spesso associata all’acciuga sia come stile di vita che come modalità di consumo e, talvolta, confusa con essa dal consumatore inesperto. In realtà le due specie di clupeiformi appartengono a famiglie diverse e hanno aspetto completamente differente. La sardina ha corpo affusolato ma più alto e più compresso lateralmente rispetto all’acciuga e sul ventre ha una fila di scaglie rigide ed appuntite (scutelli) che però non formano una vera carena, come avviene nello spratto.
Continua e approfondisci su Wikipedia

Some grilled sardines while they cook – Quelques sardines sur le grill pendant la cuisson – Unas sardinas a la plancha mientras se cocinan – Algumas sardinhas na grelha enquanto cozinham – Einige Sardinen auf dem Grill, während sie kochen – Một số cá mòi trên vỉ nướng trong khi nấu

Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale.

Tramonto a Ses Salines

Tramonto a Ses Salines

Tramonto a Ses Salines.
Ses Salines (conosciuta anche come Las Salinas de Ibiza) è la spiaggia più meridionale dell’isola ed è famosa più per la bellezza del paesaggio che per la sua vita mondana, che comunque non manca.

Distante poche decine di minuti dal capoluogo Eivissa, offre la possibilità di rilassarsi, fare sport, ascoltare musica dal vivo nei suoi chiringuitos … ma soprattutto per gli amanti dei tramonti sul mare garantisce uno spettacolo interessante come quello in foto!

Tramonto a Ses Salines

Sunset at Ses Salines in Ibiza, Spain – Coucher du soleil à Ses Salines à Ibiza, Espagne – Atardecer en Ses Salines en Ibiza, España – Pôr do sol em Ses Salines em Ibiza, Espanha – Sonnenuntergang bei Ses Salines auf Ibiza, Spanien – Hoàng hôn ở Ses Salines ở Ibiza, Tây Ban Nha – 西班牙伊维萨岛 Ses Salines 的日落 – スペイン、イビザのSesSalinesの夕日

Acciughe sotto sale, la ricetta

Acciughe sotto sale

Acciughe sotto sale, la ricetta.
Questa mattina ho preparato un piattino di acciughe salate e più avanti vi spiegherò come ho fatto. Mentre pulivo le acciughe che misi sotto sale la scorsa estate mi è venuto in mente l’operazione della salatura che faceva mio nonno materno mentre io, bambino, lo osservavo con attenzione. Questa è una storia un po’ lunga ma se avete voglia di leggerla desidero narrarvela… Bisogna andare molto Indietro negli anni, quando il nonno mi raccontava queste storie. Lui ed i fratelli erano molto giovani e vivevano presso la cascata, a Riva Trigoso, zona ponente. La vita era dura e i cantieri erano ancora agli albori pertanto i mezzi per sopravvivere erano veramente limitati: molti uomini andavano a navigare altri sopravvivevano facendo i contadini/pescatori perché sia la terra che il mare, da soli, non permettevano di sopravvivere e la gente si doveva adattare facendo i due mestieri. Questo è appunto quello che facevano mio nonno ed i suoi fratelli, soprannominati i “buluin”.  D’estate, pertanto, si dedicavano alla pesca delle acciughe che veniva fatta sotto costa, seguendone i banchi verso le cinque terre. La barca era un gozzo a vela latina, la rete si chiamava “manata” e la pesca avveniva piu o meno come oggi ma senza l’aiuto della lampara; prima della partenza le donne preparavano i barilotti di sale ed pescatori seguivano la costa pescando e salando, finché i barilotti non erano pieni di acciughe e si poteva così ritornare a casa. Di notte si fermavano nei porticcioli, mangiando pesce con quel poco che ricevevano scambiando i pesci di maggiore qualità che rimanevano nelle reti con le acciughe con gallette e verdura, mentre il vino e l’olio (e spesso anche le gallette) le portavano da casa. Nacquero così, per necessità, molti piatti che poi divennero tipici della nostra cucina, il più conosciuto dei quali è il “bagnun”. Mi sembra di vederlo mio nonno quando, dopo aver tolto loro la testa, adagiava nell’arbanella di vetro uno strato di acciughe, testa e coda, alle quali alternava un sottile strato di sale grosso. La meticolosità con cui eseguiva questa operazione era la garanzia di uno prodotto finito di qualità. Dopo alcuni mesi le acciughe erano mature per essere consumate.

La preparazione della acciughe cerco di farla come faceva il nonno anche se non sono sicuro se anche lui eseguisse la stessa procedura: prima tolgo con cautela il pesce dall’arbanella. Poi cerco di togliere con calma dalle acciughe più sale possibile e le lavo leggermente con una miscela di aceto appena allungato con acqua aprendole per togliere loro la lisca. Anche questa operazione va fatta con cautela cercando di non rompere il pesce. Alla fine tolgo dai filetti eventuali piccole lische o residui di sale e poi li strizzo per far uscire i residui di aceto e li adagio su di un piatto che ho bagnato con olio d’oliva extra vergine. Spargo poi sui filetti poco aglio tritato ed origano ed infine copro ancora con olio d’oliva. Il piatto è pronto. Buon appetito.

Ti piacciono le acciughe sotto sale? Aggiungi un commento oppure vai nella parte bassa del sito per leggere cosa hanno scritto gli altri visitatori.

Acciughe sotto sale

Salted anchovies, the recipe to prepare them – Anchois salés, la recette pour les préparer – Anchoas en salazón, la receta para prepararlas – Anchovas salgadas, a receita para prepará-las – Gesalzene Sardellen, das Rezept, um sie zuzubereiten – Cá cơm muối, công thức chế biến chúng – 咸凤尾鱼,准备它们的食谱 – 塩漬けのアンチョビ、それらを準備するためのレシピ

Spaghetti al pesto, la ricetta

spaghetti al pesto

Spaghetti al pesto, la ricetta.
Forse non è il tipo di pasta ufficiale da accompagnare al pesto alla genovese (trenette o trofie) però farsi un piatto di spaghetti condendoli con quella meraviglia che la natura ci offre da queste parti è spettacolare ugualmente!
E poi è così semplice: basilico, olio, sale, aglio, pinoli e formaggio.
E ditemi che non ho ragione…

Ed ecco la ricetta di Loris per gli spaghetti al pesto:

Di questa salsa tipica ligure gli ingredienti base sono il basilico, l’aglio, l’olio d’oliva, il formaggio grattugiato ed i pinoli.
Adesso vi voglio descrivere alcuni dettagli appunto su alcuni di questi ingredienti, dettagli che si accompagnano a ricordi della mia infanzia e dei miei nonni materni, veri liguri della riviera di levante.

– Il basilico. Il giorno d’oggi si parla giustamente del basilico di Prà che ha le caratteristiche perfette per il pesto ma una volta non sapevano neppure che cosa fosse: mio nonno diceva che il basilico perfetto e senza il brutto odore di menta doveva assolutamente crescere all’ombra e che i suoi fiori dovevano essere tolti appena spuntavano. Come avrebbero potuto fare il pesto nelle riviere di ponente e di levante?

– I pinoli. Mio nonno raccoglieva i pinoli sotto un vecchio pino domestico vicino a casa, rompeva i loro gusci e li conservava in un vasetto. Comunque la loro quantità nel pesto era sempre molto limitata… Quando erano finiti mia nonna ne comprava un’oncia per volta, cioè 25 grammi!

– il formaggio grattugiato: per mio nonno, nato nel 1886, “il formaggio” era solamente il sardo. Lui ne comperava una forma alla volta di quello mezzo stagionato, che veniva consumato a tavola con parsimonia. Alla fine della forma, il pezzetto che rimaneva e che nel frattempo era diventato bello duro veniva usato per cucinare, per mettere sulla pasta e per fare il pesto.

– L’olio d’oliva deve essere per forza ligure, per le sue caratteristiche di leggerezza e profumo.

Buon appetito!

Qui vi lascio una bella video-ricetta di GialloZafferano.

spaghetti al pesto

Spaghetti with pesto sauce, the recipe – Spaghetti sauce pesto, la recette – Espaguetis con salsa pesto, la receta – Espaguete com molho pesto, a receita – Spaghetti mit Pesto-Sauce, das Rezept – Mỳ Ý sốt pesto, công thức – 意大利面配香蒜酱,食谱 – ペストソースのスパゲッティ、レシピ