Portobello la mattina del 18 maggio 2015. Queste mattine estive, anche se siamo ancora a maggio, sono veramente splendide. Cosa ci può essere di più interessante da fotografare con il mio nuovo obiettivo grandangolare se non la Baia del Silenzio (Portobello)? L’ho aggiustata un pochino in hdr.
Spaghetti integrali alle vongole, la ricetta. Al giorno d’oggi sembra normale mangiare o ordinare al ristorante un piatto di spaghetti con le vongole ma non è stato sempre così: una volta, per quanto sappia io, a Sestri Levante e forse in tutta questa zona, le vongole non erano conosciute o per lo meno non facevano parte della nostra cucina. Si mangiavano gli spaghetti con i muscoli, con le patelle, con i cornetti, con i “grunsci” ma non con le vongole, almeno per quanto ricordi io. Descrivendo le acciughe con i piselli ho parlato del ramo materno della mia famiglia e così riguardo alle vongole e ai frutti di mare che vivono nella sabbia parlerò del nonno paterno, il capostipite della mia famiglia e della moglie, grande donna, silenziosa e tenace, nonché grande cuoca. Il nonno era di origine campana (Vietri sul mare), grande pescatore dilettante mentre la nonna era di origine parmense (Fontanellato/Busseto) e grande cuoca di quella tradizione. La nonna con cinque figli sulle spalle sapeva fare da mangiare con niente e sfruttava al massimo tutto quello che il marito pescava e portava a casa giornalmente. I nonni con gli zii abitavano a vicino all’hotel Miramare ed io in estate venivo giornalmente da loro per andare al mare. Con mio cugino, di un anno e mezzo più piccolo e adesso affermato architetto, stavamo tutto il giorno a mollo nella bellissima e limpida acqua della baia del silenzio che purtroppo non era come adesso: i corpi morti erano pochissimi, sotto i frati c’era una grande colonia di poseidonia e la sabbia era ancora viva, popolata da ogni tipo di creatura marina. Appena fuori dall’acqua gli scogli erano coperti di muscoli e patelle e nelle pozzette d’acqua erano numerosi i granchi e le altre creature del bagnasciuga. Accadeva spesso che un polpetto si avvinghiasse ai piedi di un bagnante timido che metteva i piedi nell’acqua o che una piccola bavosa o un altro pesciolino da scoglio rimanesse prigioniero in una pozzetta per colpa della marea. Per noi che avevamo circa dieci o undici anni, era una gioia ed un divertimento infinito: conoscevamo ogni palmo della nostra baia sia in mare che fuori, correvamo scalzi sugli scogli fino alla diga o nuotavamo tra la poseidonia scambiandoci l’unica maschera subacquea per scoprire una granseola, un polpo o controllare le meravigliose grandi nacchere che rispettavamo e la cui presenza non rivelavamo a nessuno. Erano i tempi in cui in mare si vedeva spesso un altro grande personaggio di Sestri con la sua lancetta che con una lunga fiocina pescava polpi ma che si fermava a parlare e a giocare con il suo amico polpo Mario la cui storia e’ assolutamente vera. Scusate se mi perdo nei ricordi ma tornando a noi, il nonno ci aveva insegnato che in acqua, appena pochi centimetri sotto la sabbia, viveva il grande mondo dei frutti di mare bivalvi, appunto le vongole, i tartufi di mare, i fasolari… Con mio cugino, in poco tempo, tuffandoci a circa due metri di profondità frugando la sabbia a mani nude, riuscivamo a pescare vongole e simili sufficienti per un ottimo piatto di spaghetti che la nonna preparava per noi. Questo era infatti un piatto della cucina napoletana che il nonno aveva insegnato a tutti noi e che la nonna cucinava magistralmente. Da noi a Sestri fu un grande cuoco e ristoratore napoletano che con la moglie, sorridente, piacevole e gentilissima, cominciarono a servire gli spaghetti con le vongole. Ancora oggi, quando incontro Il sig. Gianagreco che apri’ alla fine degli anni sessanta il ristorante Don Luigi gli ricordo quei giorni e lo ringrazio.
Ricetta per 4 persone:
Torniamo a noi ed agli spaghetti con le vongole, vi descrivo la ricetta come piace a me:
350 gramm circa di spaghetti integrali; un chilo di vongole; due spicchi d’aglio, due pomodori maturi, un buon bicchiere di olio extra vergine, poco vino bianco, prezzemolo tritato.
Consiglio di fare aprire a parte le vongole per evitare che una sola ancora piena di sabbia rovini la salsa, sgusciatene una parte e conservate il liquido. Fate poi soffriggere l’aglio tritato nell’olio, aggiungete le vongole ed i pomodori tagliati a quadratini. Quando i frutti di mare avranno preso calore bagnate con poco vino, fate sfumare e aggiungete il liquido di cottura benfiltrato e lasciate cuocere per una decina di minuti. Aggiungete la pasta cotta al dente, fatela amalgamare satandola e servitela dopo averla cosparsa di abbondante prezzemolo tritato. Buon appetito ed eccovi la foto del piatto:
A nice plate of wholemeal spaghetti with clam sauce, the recipe – Une belle assiette de spaghettis complets à la sauce aux palourdes, la recette – Un buen plato de espaguetis integrales con salsa de almejas, la receta – Um belo prato de espaguete integral com molho de amêijoas, a receita – Ein schöner Teller Vollkornspaghetti mit Muschelsauce, das Rezept – Công thức làm đĩa mỳ spaghetti nguyên cám sốt ngao thơm ngon – 一盘美味的全麦意大利面配蛤蜊酱,食谱 – 全粒粉スパゲッティのアサリソース添えの素敵なプレート、レシピ
Baia del Silenzio il 9 maggio 2015. È senza dubbio uno dei miei soggetti preferiti (e fotografati) ma devo dire che Portobello a Sestri Levante, in una mattinata come oggi, è qualcosa di incredibile. Molta gente a prendere il sole ma non ancora la folla dell’estate! Spettacolo!
Baia del Silenzio in biancoenero. La Baia del Silenzio, in questo scatto in bianco e nero, ha un fascino incredibile. A dire la verità non ricordo nemmeno in quale parte dell’anno l’ho scattato (credo in agosto) perché l’avevo lasciata sul desktop in attesa di tempo.
Pasquetta in Baia del Silenzio. La mattina di Pasquetta fa segnare il pienone in Baia del Silenzio (Portobello). Ovviamente, nonostante il tempo bello, fa freddo per cui tutti ancora con maglie e giacche.
Grandine di aprile. Stamattina una bella grandinata ha dato il via al weekend di Pasqua nella mia Sestri Levante. In pochi minuti un tappetino di ghiaccio ha ricoperto la strada per poi fermarsi ai bordi.
Sestri il 21 agosto 2014. Avevo sul desktop questa bella foto di Sestri Levante in Hdr che avevo scattato quest’estate. Anche se con un po’ di ritardo eccovela.
Casa dolce casa. Va bene che sono sul mare tutto l’anno ma stare a casa una mezz’ora, in baia del Silenzio, in un pomeriggio primaverile come è oggi, quasi non ha prezzo.
Alcune alghe di fiume sul torrente Gromolo. Questa immagine di alcune alghe mi piace molto ma allo stesso tempo mi inquieta un po’. Il fiume è il Gromolo e questa strana formazione era in una cascatella verso Santa Vittoria di Libiola. Sarà tutto naturale? Boh…
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Le alghe (dal latino Algae) afferiscono ad un raggruppamento, non appartenente ad un taxon sistematico, rappresentato da organismi di struttura animale, autotrofi, unicellulari o pluricellulari, che producono energia chimica per fotosintesi, generando ossigeno e che non presentano una differenziazione in tessuti veri e propri. Nel corso del tempo, e nell’evoluzione della sistematizzazione scientifica dei viventi, all’interno di questo raggruppamento si sono venuti a trovare differenti gruppi sistematici aventi caratteristiche congruenti come la struttura molto semplice e non differenziata in tessuti e molto spesso la capacità fotosintetica. Le sole alghe verdi o clorofite, insieme alle embriofite, o piante terrestri, costituiscono il clade delle piante verdi, o viridiplantae. Continua su Wikipedia
Some river algae on the Gromolo stream – Quelques algues de rivière sur le ruisseau Gromolo – Algunas algas de río en el arroyo Gromolo – Algumas algas fluviais no riacho Gromolo – Einige Flussalgen am Gromolo-Bach – Một số loài tảo sông trên suối Gromolo