Il palazzo della Dogana a Barcellona. Come si scende a terra a Barcellona dalla nave si arriva in centro con lo shuttle bus. Si viene subito accolti da questo palazzo, che come si legge sulla facciata (Aduana), e’ quello della dogana. A dire la verita’ non saprei se lo e’ ancora oppure se lo era un tempo. Mi piace fotografare i palazzi e renderizzarli in hdr.
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Kebab al piatto. Non era mai stato un piatto che abbia mai mangiato ma ultimamente, se ho fretta e poche idee, il kebab mi soddisfa. Questo piatto l’ho mangiato in un ristorante turco a Barcellona. Non era prorpio la mi scelta ma dal momento che molti post erano chiusi (eravamo il venerdi’ prima di Pasqua) ci e’ rimasto solo questo. Un bel piatto, e devo dire anche soddisfacente, di carne di pollo e manzo (quella di agnello ancora non mi piace) servita con riso di contorno.
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L’espressione kebab è essenzialmente di origine persiana: la tradizione araba vuole che il piatto sia stato inventato nel medioevo da soldati persiani che usavano le loro spade per grigliare la carne sul fuoco in campo aperto. Secondo Ibn Battuta, un viaggiatore marocchino, in India il kebab non solo veniva servito nei palazzi reali durante il Sultanato di Delhi (1206-1526 d.C.), ma anche la gente comune lo usava per la prima colazione con il naan, un pane lievitato e cotto al forno. Una variante più antica del kebab (in greco: obeliskos) è attestata in Grecia dall’VIII secolo a.C. negli scritti di Omero e nelle opere classiche di Aristofane, Senofonte e Aristotele. Continua su Wikipedia
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Prosciutti spagnoli appesi. Capita spesso di trovare in Spagna (la foto è stata fatta a Valencia) luoghi, e soprattutto, cibi come questi. E’ uno degli emblemi culinari della Spagna: lo Jamon (serrano o iberico che sia)! Quasi sempre, nei luoghi in cui si vende ai turisti, è appeso in bella mostra con il suo caratteristico cono sul fondo che serve a raccogliere eventuali gocce di unto.
Il prosciutto serrano (jamón serrano) si differenzia da quello iberico (jamón ibérico) per la razze impiegate, per la tipologia di alimentazione dei suini e per il processo di stagionatura. Per il prosciutto serrano, sono impiegati suini di razza bianca, alimentati principalmente a mangimi di cereali. La stagionatura ha uno sviluppo da sette a ventiquattro mesi. Continua su Wikipedia.
Se volete vedere altre foto oppure leggere leggere altri articoli sul prosciutto spagnolo vi invio, più in basso, ai link suggeriti. Se invece volete approfondire l’argomento al di fuori di questo sito vi rimando a prosciuttospagnolo.net.
La carne cotta sulla pietra gustata a Valencia. Un modo particolare e molto spettacolare per cuocere la carne è quello di scaldare una bella pietra (ollare) e poi, tolta dal fuoco, appoggiarvi sopra la carne fino al punto desiderato. In questo caso poi la pietra era stata portata di fianco al tavolo dove mangiavamo e la cottura è avvenuta in diretta (e tra l’altro mi sono anche un pochino bruciato perché non c’era molto spazio). Ho fatto anche un bel video che ho però pubblicato su Instagram.
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La spiaggia di Valencia. Non la posso certo considerare una spiaggia da sogno (come ne ho fotografate e postate tante qui) e non è sicuramente un luogo di quelli che si programma di vedere nella città castigliana ma comunque, se siete qui in vacanza d’estate, una capatina la si può fare. Lungo la bella e lunga passeggiata ci sono diversi ottimi ristoranti e bars. Si chiama Playa del Cabanyal. La sabbia dorata si estende per molti metri e proprio prima di arrivare al mare ci sono moltissimi ombrelloni e lettini. L’acqua non è sicuramente indimenticabile… colore pessimo e poco invitante. C’è molta folla e questo è positivo.
Il mercato centrale di Valencia. Uno dei simboli e punti sicuramente più visitati a Vencia è il suo Mercato coperto (Mercado Central). Un edificio monumentale (che chi visita la Spagna comunque è abituato a vedere). Tanta gente, soprattutto turisti, e tanti cibi tipici spagnoli.
La cupola del mercato:
Oggi, il Mercado Central raggruppa quasi 400 piccoli commercianti, mobilizzando 1.500 persone al giorno. È il più grande centro d’Europa dedicato alla specialità dei prodotti freschi; e il primo mercato del mondo che ha affrontato la sfida dell’informatizzazione delle vendite e della consegna a domicilio dal 2 ottobre 1996. Il Mercato Centrale vende tutti i tipi di cibo come pesce, frutti di mare, frutta, carni e salumi per il consumo interno e per fornire importanti ristoranti a Valencia. Continua su Wikipedia.
Plaza de Toros a Valencia. La piazza della Stazione del Nord di Valencia con l’arena dei tori sulla sinistra (da cui il titolo del post). L’arena è in stile neoclassico (si dice che sia ispirato al Colosseo). Al suo interno si svolgono ancora combattimenti di tauromachia (con i tori cioè).
Sul sito lovevalencia.com ho trovato una bella descrizione dell’arena.
Lo sviluppo di recinti con caratteristiche specifiche per la realizzazione di corride di tori viene relazionato con lo sviluppo dello spettacolo come tale. Nella antichità i circhi romani avevano caratteristiche simili a quelle delle odierne arene per tauromachia (di fatto l’arena di Nîmes, in Francia, è un anfiteatro romano), e l’origine delle corride è relazionata alle antiche tradizioni romane, sebbene questi recenti in principio non erano molto utilizzanti per questi eventi. Continua su Wikipedia.
Paella valenciana. La paella originale (o almeno così si dice) è quella di Valencia. A dire la verità c’è già una bella foto di questo splendido piatto che mi era stata data dalla Simona (qui) ma queste sono più recenti e soprattutto le ho scattate io:
La ricetta della Paella di Valencia, in quanto considerato un piatto tradizionale della cultura valenciana[6], prevede riso, la rosolatura di carne marinata, verdure verdi, pomodori e fagioli, ai quali si aggiungono lumache, brodo e spezie, come paprica, zafferano e rosmarino. Continua su Wikipedia.
Un meraviglioso castello di sabbia sulla spiaggia di Valencia. I castelli di sabbia sono sempre affascinanti. Se poi è grande e ben fatto come quello che c’è sulla spiaggia di Valencia rimangono tutti con la bocca aperta, anche gli adulti. Questo, che è rimasto lì per tutti e quattro i giorni che sono stato nella città spagnola, era sempre ben controllato e inumidito dall’autore che se ne stava tutto il giorno lì a guardia (e a chiedere un’offertina).
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Se vuoi vedere tutte le foto che ho scattato a Valencia, clicca qui:
Ho trovato questo sito nel quale si spiegano alcuni trucchi per costruire splendidi castelli di sabbia: stilearte.it
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Bocadillos de jamon a Valencia. Il bocadillo è il classico panino che si mangia in Spagna. Il più classico è con il jamon ma di solito si trova anche con il queso (formaggio). Costano poco e, di solito, la qualità del prosciutto non è male. Questi erano nella vetrina di una jamoneria (non so se si chiamano così i negozi alimentari che vendono principalmente prosciutto crudo) in centro a Valencia.
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Il Jamón ibérico (prosciutto iberico), o pata negra, o carna negra, è un tipo di prosciutto proveniente da maiale di razza iberica, molto apprezzato nella cucina spagnola e nella cucina portoghese, dove è considerato un prodotto di alta cucina. Per la sua produzione, e potersi fregiare di questo nome, le carni devono provenire da esemplari derivanti da un incrocio in cui partecipi, dal punto di vista genetico, almeno per il 50% la razza iberica. Continua su Wikipedia
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