Baia del Silenzio il 18 marzo 2019. Il mio soggetto preferito: Portobello a Sestri Levante. Foto scattata un mesetto fa mentre ero a casa. La posizione in cui e’ stata scattata e’ quella che spesso utilizzo: dalla Canala (nome probabilmente noto solo ai sestresi).
Boccadasse, la perla di Genova sul mare. Un piccolo borgo incantato a pochi passi dal centro di Genova. Da qui probabilmente terminano i borghi per lasciare lo spazio alla città vera e propria. Non è la foto più bella che ho scattato oggi (le altre ve le pubblicherò piano piano) e non è nemmeno la classica immagine del piccolo borgo di pescatori ma mi piaceva molto anche questa.
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Boccadasse (Boca d’azë o Bocadâze in genovese) è un antico borgo marinaro della città di Genova, che fa parte del quartiere di Albaro. Nell’attuale suddivisione amministrativa del comune di Genova è quindi compreso nel Municipio VIII – Medio Levante, che oltre ad Albaro comprende anche i quartieri della Foce e di San Martino. Continua su Wikipedia
Boccadasse, the small seaside village and pearl of Genoa – Boccadasse, le petit village balnéaire et perle de Gênes – Boccadasse, el pequeño pueblo costero y la perla de Génova – Boccadasse, a pequena vila costeira e pérola de Génova – Boccadasse, das kleine Küstendorf und die Perle von Genua – Boccadasse, ngôi làng nhỏ bên bờ biển và viên ngọc trai của Genoa – Boccadasse,小海滨村庄和热那亚的明珠 – ボッカダッセ、ジェノヴァの小さな海辺の村と真珠
Sestri Levante il 26 febbraio. Una mattina di un paio di settimane fa in Baia del Silenzio a Sestri Levante. Una foto scattata con il grand’angolo dalla piccola piattaforma rocciosa che rimane appena dietro il Citto. Veramente rilassante stare seduti sui gradini per una mezzoretta a contemplare la Baia in inverno.
Sestri Levante il 6 marzo 2019. Questa mattina Sestri Levante ed il suo simbolo più conosciuto, la Baia del Silenzio, era veramente splendida. Spiaggia quasi deserta, un pochino di vento e sole. Questa è la baia d’inverno, questo è il mare d’inverno per me.
Baia del Silenzio il 26 febbraio. Foto scattata questa mattina nella nostra Baia del Silenzio. Temperatura ideale: né caldo né freddo. Il vento dei giorni scorsi si è disperso ed un pallido sole, alternato a qualche nuvoletta, inizia a riscaldare le giornate di fine febbraio.
Sassi in Baia delle Favole. Le mareggiate di quest’inverno hanno riempito la solitamente sabbiosa Baia delle Favole in una pietraia. Più avanti nella stagione si provvederà a sistemare la spiaggia per la stagione estiva ma al momento il panorama è questo. Non abbiate paura perché, se io mi ricordo bene, tutti gli inverni la situazione è la stessa.
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The stones in the Bay of Fables – Les pierres de la Baie des Fables – Las piedras de la Bahía de las Fábulas – As pedras na Baía das Fábulas – Die Steine in der Bucht der Fabeln – Những viên đá trong Vịnh ngụ ngôn
Barattolo in Baia delle Favole. Dopo alcuni mesi lontano da casa (chi mi conosce sa che lavoro sulle navi da crociera per cui sono più in giro per il mondo che nella mia Sestri Levante) rieccomi in un sabato mattina di fine febbraio. Nella Baia delle Favole (di solito il mio soggetto preferito è l’altra, e più famosa spiaggia sestrese, quella del Silenzio), sferzata durante i mesi passati da alcune mareggiate importanti, c’è un po’ di tutto. E ci rimarrà fino a tarda primavera quando si comincerà a pulire l’arenile. Tra i tanti sassi (di cui pubblicherò una foto successivamente) anche molta spazzatura. Questo, ad esempio, è un barattolo di latta arrugginito. Mi piaceva la composizione con l’Isola sullo sfondo.
La tana del granchio in spiaggia in Malesia. Queste foto forse risulteranno incomprensibili ad una prima occhiata. Anche a me lo sono sembrate quando passeggiavo sulla spiaggia sabbiosa di Langkawi, in Malesia. Poi osservando da piu’ vicino ho notato che nel mezzo di queste figure c’era un buchetto dal quale ogni tanto usciva un granchietto. In pratica, questo l’ho capito io ma potrebbe essere una cavolata, il granchio creando il buco per la tana impasta queste pallette di sabbia che deposita tutto attorno. Solo recentemente ho scoperto che queste palline non sono altro che la sabbia che il granchio espelle dopo averla mangiata. Nella sabbia infatti c’è il poco nutrimento dei granchi. Si lascia poi dei corridoi per muoversi. Alcune di queste tane sembrano collegate magari sono coppie!
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I granchi sono in particolare dotati di un robusto carapace e di due potenti chele, pertanto utilizzano quattro paia di arti per il movimento e le chele per prendere, difendersi e cibarsi. L’addome è ripiegato verticalmente ed è quindi nascosto. Molte specie sono notturne, quando la presenza di potenziali predatori è minore; l’alimentazione varia da specie a specie e comprende animali, piante, carcasse. Continua e approfondisci su Wikipedia
Crab’s nest on the beach in Malaysia – Nid de crabe sur la plage en Malaisie – Nido de cangrejo en la playa de Malasia – Ninho de caranguejo na praia da Malásia – Krabbennest am Strand in Malaysia – Tổ cua trên bãi biển ở Malaysia
Zoom della spiaggia di Levanto. Un paio di foto della cittadina ligure di Levanto (che ho scattato a fine estate scorsa). Si vede uno scorcio della baia fotografata dall’inizio del sentiero che va fino a Punta Mesco e a Monterosso.
Il paese di Levanto è di antica fondazione, adagiato in una valle ricoperta da ulivi, viti e pini ed affacciato direttamente sul mare. Le dorsali della vallata finiscono in mare col promontorio del Mesco e la punta di Levanto. Parte del suo territorio rientra inoltre nel Parco Nazionale delle Cinque Terre e dell’Area marina protetta Cinque Terre. Continua su Wikipedia.
Riso Thai con ananas. Thai rice with ananas in inglese. E’ cosi’ che si ordina in Thailandia questo piatto spettacolare. Questo lo abbiamo mangiato in un ristorantino (molto casual) in una delle spiagge vicino a Phuket edera molto semplice: il normale riso fritto servito dentro ad un’ananas alcuni pezzi di cui, ovviamente, erano cotti assieme al riso. Leggendo un po’ in giro gli ingredienti dovrebbero essere molti di piu’.
Per prima cosa bisogna cuocere il riso e poi farlo raffreddare, quindi lasciare il riso integrale a bagno per un paio d’ore, poi aggiungere in una pentola a pressioni con tre volte la quantità d’acqua, chiudere e cuocere per 20 minuti dall’inizio del fischio, a fine cotture assaggiate per verificare che il riso sia cotto ed aggiungete due cucchiaini di sale, lasciate riposare e raffreddare. Questo il primo step della ricetta che ho trovato su ammazzachebonta.weebly.com