L’acquedotto storico di Perugia visto dall’alto. L’Acquedotto Storico di Perugia, conosciuto anche come l’Acquedotto Medievale della Fontana Maggiore, è una delle meraviglie ingegneristiche più affascinanti della città. Realizzato tra il 1254 e il 1277, questo acquedotto aveva lo scopo di portare l’acqua alla Fontana Maggiore, situata nel cuore del centro storico di Perugia. Con i suoi oltre 4 chilometri di estensione, l’acquedotto rappresenta un esempio straordinario di ingegneria idraulica medievale. A differenza degli acquedotti romani, che funzionavano a pelo libero, l’acquedotto di Perugia utilizzava un sistema a pressione, permettendo all’acqua di risalire grazie al principio dei vasi comunicanti. Questo approccio innovativo rese Perugia famosa in tutta Europa per la sua capacità di far “salire l’acqua”. Osservato dall’alto, l’acquedotto offre una prospettiva unica sulla città. Il percorso dell’acquedotto, oggi trasformato in una suggestiva via pedonale, si snoda tra i tetti delle case medievali e le strette strade del centro storico. Camminando lungo questo percorso, si può ammirare la bellezza architettonica di Perugia, con le sue torri, chiese e palazzi storici che si stagliano all’orizzonte. Passeggiare lungo l’acquedotto è come fare un viaggio nel tempo. Ogni pietra racconta una storia di innovazione, sfide e successi. Durante il Medioevo, Perugia affrontò numerosi problemi di approvvigionamento idrico a causa della crescita demografica e delle frequenti siccità. La costruzione dell’acquedotto fu una risposta a queste sfide e un simbolo del potere e della determinazione della città. Oggi, l’acquedotto è non solo un’importante attrazione turistica, ma anche un patrimonio culturale da preservare. Le autorità locali e le associazioni culturali lavorano costantemente per mantenere e valorizzare questa straordinaria opera, affinché possa continuare a raccontare la sua storia alle future generazioni.
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L’acquedotto medievale della Fontana Maggiore è un acquedotto di epoca medievale situato nella città di Perugia. L’acquedotto, lungo più di 4 chilometri, fu costruito per portare l’acqua alla Fontana Maggiore. Storicamente meno messo in risalto rispetto alla fontana e considerato come il suo parente povero, fu tuttavia un’opera di grandissima importanza storica e di straordinaria arditezza per l’epoca. Continua e approfondisci su Wikipedia
The historic aqueduct of Perugia seen from above – L’aqueduc historique de Pérouse vu d’en haut – El histórico acueducto de Perugia visto desde arriba – O histórico aqueduto de Perugia visto de cima – Das historische Aquädukt von Perugia von oben gesehen – Hệ thống dẫn nước lịch sử của Perugia nhìn từ trên cao
Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale. Riferimenti: – https://www.bellaumbria.net/it/storia-e-archeologia/acquedotto-di-perugia – https://www.exploring-umbria.com/scopri-perugia/cosa-vedere-a-perugia/acquedotto-medievale-di-perugia/
Alcuni archi di sbatacchio nel borgo di Trevi in Umbria. Nel cuore del borgo medievale di Trevi, si possono ammirare degli affascinanti archi di sbatacchio, strutture architettoniche che non solo abbelliscono le strette vie del centro storico, ma svolgono anche una funzione fondamentale di consolidamento antisismico. Gli archi di sbatacchio, noti anche come archi di contrasto, sono stati introdotti come misura preventiva contro i danni sismici. Questi archi collegano le facciate di edifici opposti, creando una struttura solida che contrasta le spinte orizzontali durante i terremoti. La loro presenza è particolarmente evidente nei vicoli stretti, dove lo spazio limitato non permette l’uso di contrafforti tradizionali. Questi archi sono spesso costruiti in mattoni e possono presentare uno o più ordini sovrapposti. La loro forma a sesto ribassato è studiata per massimizzare la resistenza a compressione e impedire il ribaltamento delle facciate. Inoltre, alcuni archi sono rinforzati con catene metalliche annegate nella muratura, che aumentano ulteriormente la stabilità strutturale degli edifici collegati. Passeggiando per Trevi, gli archi di sbatacchio offrono scorci suggestivi e rappresentano un esempio tangibile di come l’architettura tradizionale possa integrarsi con soluzioni tecniche avanzate per la sicurezza degli edifici. La loro conservazione è essenziale non solo per mantenere l’estetica del borgo, ma anche per preservare la memoria storica delle tecniche costruttive del passato.
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Ecco dove si trova il borgo:
Nel basso Medioevo e nel Rinascimento ebbe il suo periodo migliore, caratterizzato da straordinari commerci che ne favorirono la floridezza economica (veniva chiamata “il porto secco”), testimoniata ancor oggi dai numerosi palazzi del centro storico, degni di figurare in città ben maggiori, e la crescita economica fu accompagnata da vivacissima attività culturale e sociale. Già nel 1469, per favorire la circolazione di denaro fu chiamato un banchiere ebreo, tra le poche professioni alle quali erano autorizzati quegli uomini, e nonostante questo fu perseguitato ed in seguito fu eretto uno dei primissimi Monti di Pietà, seguito poi dal Monte Frumentario e varie altre istituzioni benefiche e assistenziali. Continua e approfondisci su Wikipedia
Some slamming arches in the village of Trevi in Umbria – Quelques arches cliquetantes dans le village de Trevi en Ombrie – Algunos arcos que suenan en el pueblo de Trevi en Umbría – Alguns arcos barulhentos na aldeia de Trevi, na Úmbria – Einige klappernde Bögen im Dorf Trevi in Umbrien – Một số mái vòm lạch cạch ở làng Trevi ở Umbria
Il testo del post è stato scritto con l’aiuto di Copilot, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale. Riferimenti: – https://ilcapochiave.it/2017/11/14/gli-archetti-di-sbatacchio-presidi-antisismici-premoderni/
Un vicolo con diversi archi nel borgo di Spello. Uno dei tanti vicoli che si possono ammirare passeggiando nel bel borgo di Spello in Umbria. Un arco di sbatacchio e un archivolto un questo scorcio.
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Ecco dove si trova il borgo:
Spello (Hispellum in latino) è un comune italiano della provincia di Perugia in Umbria. Fa parte del circuito de I borghi più belli d’Italia e si fregia del marchio di qualità turistico-ambientale Bandiera arancione, conferito dal Touring Club Italiano. Spello fu fondata dagli Umbri per poi essere denominata Hispellum in epoca romana; fu poi iscritta alla tribù Lemonia. Successivamente dichiarata “Colonia Giulia” da Cesare e “Splendidissima Colonia Julia” da Augusto, poiché lo supportò nelle guerra di Perugia; dopo la vittoria di Augusto, lui stesso cedette a Hispellum buona parte dei territori governati da Perusia e il dominio della città spellana si estese fino alle sorgenti del Clitunno, che erano prima sotto il possesso di Mevania. Più tardi fu chiamata “Flavia Costante” da Costantino. L’antica Spello era considerata una delle più importanti città nell’Umbria romana. Continua e approfondisci su Wikipedia
An alley with several arches in the village of Spello – Une ruelle avec plusieurs arches dans le village de Spello – Un callejón con varios arcos en el pueblo de Spello. – Um beco com vários arcos na aldeia de Spello – Eine Gasse mit mehreren Bögen im Dorf Spello – Một con hẻm có nhiều mái vòm ở làng Spello
L’archivolto che porta alla piazza centrale di Trevi. Per arrivare nella piazza centrale di Trevi (piazza Mazzini) bisogna passare sotto a questo archivolto al di sotto del Palazzo Comunale.
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Ecco dove si trova il borgo:
Nel basso Medioevo e nel Rinascimento ebbe il suo periodo migliore, caratterizzato da straordinari commerci che ne favorirono la floridezza economica (veniva chiamata “il porto secco”), testimoniata ancor oggi dai numerosi palazzi del centro storico, degni di figurare in città ben maggiori, e la crescita economica fu accompagnata da vivacissima attività culturale e sociale. Già nel 1469, per favorire la circolazione di denaro fu chiamato un banchiere ebreo, tra le poche professioni alle quali erano autorizzati quegli uomini, e nonostante questo fu perseguitato ed in seguito fu eretto uno dei primissimi Monti di Pietà, seguito poi dal Monte Frumentario e varie altre istituzioni benefiche e assistenziali. Continua e approfondisci su Wikipedia
The archivolt that leads to the central square of Trevi – L’archivolte qui mène à la place centrale de Trevi – La arquivolta que conduce a la plaza central de Trevi – A arquivolta que conduz à praça central de Trevi – Die Archivolte, die zum zentralen Platz von Trevi führt – Archivolt dẫn đến quảng trường trung tâm Trevi
Particolari della Fontana Maggiore di Perugia. La Fontana Maggiore di Perugia, situata al centro di Piazza IV Novembre, è uno dei monumenti simbolo della città e un capolavoro della scultura gotica. Costruita tra il 1275 e il 1278, la fontana celebra l’arrivo dell’acqua nell’acropoli della città grazie a un nuovo acquedotto. La fontana fu progettata da Frà Bevignate da Cingoli e realizzata con la collaborazione di Boninsegna Veneziano, ingegnere idraulico, e dei celebri scultori Nicola Pisano e Giovanni Pisano. La struttura è composta da due vasche marmoree poligonali concentriche, sormontate da una tazza bronzea ornata da figure femminili da cui sgorga l’acqua. La vasca inferiore è decorata con 50 formelle che rappresentano i mesi dell’anno, ciascuno accompagnato dal relativo simbolo zodiacale. Queste formelle raffigurano scene di vita quotidiana e lavori agricoli, conferendo dignità al lavoro materiale. Inoltre, sono presenti rappresentazioni delle arti liberali, della filosofia, di personaggi biblici e della storia di Roma. La vasca superiore, invece, è adornata con altorilievi che rappresentano personaggi storici, mitologici e figure allegoriche. Le statue sono disposte in modo da formare una rosa dei venti, con le quattro principali poste nei punti cardinali e le altre venti in relazione con queste. La fontana è anche famosa per il suo enigmatico gruppo bronzeo di figure femminili, conosciute come “le portatrici d’acqua”. Il significato simbolico di questa scultura è ancora oggi oggetto di dibattito, poiché non vi è menzione esplicita nell’iscrizione presente sulla vasca.
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La Fontana Maggiore, situata al centro di piazza IV Novembre (già piazza Grande), è il monumento simbolo della città di Perugia. La fontana monumentale fu realizzata da Umberto il mastro tra il 1278 e il 1280 per celebrare l’arrivo dell’acqua nell’acropoli della città, grazie al nuovo acquedotto. Continua e approfondisci su Wikipedia
Details of the Fontana Maggiore in Perugia – Détails de la Fontana Maggiore à Pérouse – Detalles de la Fontana Maggiore en Perugia – Detalhes da Fontana Maggiore em Perugia – Details der Fontana Maggiore in Perugia – Thông tin chi tiết về Fontana Maggiore ở Perugia
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Gli archi di sbatacchio in un vicolo di Spoleto, il borgo in Umbria. Spoleto, un incantevole borgo situato nel cuore dell’Umbria, è una città ricca di storia, arte e cultura. Passeggiando per i suoi vicoli stretti e tortuosi, si possono scoprire angoli nascosti che raccontano storie di epoche passate. Tra questi, gli archi che adornano i vicoli di Spoleto sono tra i più affascinanti e caratteristici. Gli archi risalgono a diverse epoche storiche, dal periodo romano al medioevo. Queste strutture architettoniche non solo aggiungono un tocco di bellezza ai vicoli, ma servivano anche a scopi pratici, come il sostegno di edifici e la creazione di passaggi coperti. Ogni arco ha una sua storia unica e rappresenta un pezzo del ricco mosaico storico della città. Sono spesso realizzati con materiali locali, come la pietra calcarea, che conferisce loro un aspetto rustico e autentico. Alcuni archi sono decorati con dettagli scolpiti, mentre altri sono semplici e funzionali. La varietà di stili architettonici riflette le diverse influenze culturali che hanno attraversato la città nel corso dei secoli. Passeggiare per i vicoli di Spoleto è un’esperienza unica. Gli archi creano giochi di luce e ombra che cambiano con il passare delle ore, offrendo scorci pittoreschi e atmosfere suggestive. Ogni angolo del borgo riserva sorprese, come piccole piazze, fontane e antiche abitazioni che sembrano uscite da un’altra epoca. Spoleto è molto più di un semplice borgo medievale. La città ospita numerosi monumenti e luoghi di interesse, come il Duomo di Spoleto, la Rocca Albornoziana e il Ponte delle Torri. Ogni anno, Spoleto diventa anche il palcoscenico del Festival dei Due Mondi, un evento culturale di fama internazionale che attira artisti e visitatori da tutto il mondo. Gli archi rappresentano una delle tante meraviglie che questa città umbra ha da offrire. Esplorare questi angoli nascosti significa immergersi nella storia e nella bellezza di un luogo che ha saputo conservare intatta la sua autenticità nel corso dei secoli. Una visita a Spoleto è un viaggio nel tempo, un’esperienza che lascia un ricordo indelebile nel cuore di chi la vive.
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Dove si trova Spoleto:
Il toponimo di Spoleto deriverebbe dalla congiunzione delle parole greche Spao e Lithos (Σπαω-λιθος), ovvero sasso-staccato: in altre parole il colle Sant’Elia (ovvero “il colle del sole”) su cui è sorta la città sarebbe stato interpretato come il resto di una frana staccatasi dal Monteluco, ma tale teoria non è stata mai confermata. Spoleto è centro abitato fin dalla preistoria. Le prime testimonianze di insediamenti risalgono almeno all’età del bronzo finale (XII-XI secolo a.C.): i reperti di maggiore interesse sono venuti alla luce alla sommità e sui pendii del colle Sant’Elia, dove molti secoli più tardi sorgerà la Rocca Albornoziana. Continua e approfondisci sul sito del Comune
The sbatacchio arches in an alley of Spoleto, the village in Umbria – Les arches cliquetantes dans une ruelle de Spolète, le village de l’Ombrie – Los arcos traqueteantes en un callejón de Spoleto, el pueblo de Umbría – Os arcos barulhentos num beco de Spoleto, a aldeia da Úmbria – Die klappernden Bögen in einer Gasse von Spoleto, dem Dorf in Umbrien – Những mái vòm rung chuyển trong một con hẻm ở Spoleto, ngôi làng ở Umbria
Il portale centrale del Duomo di Assisi. Anche se la chiesa più famosa di Assisi è sicuramente la Baslica di San Francesco d’Assisi, la cattedrale della città è San Rufino. In questa foto ne potete vedere il riccamente decorato portale centrale.
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Il portale centrale in particolare ha una ricca ornamentazione, soprattutto nella ghiera multipla decorata da rilievi di tralci, girali, figure allegoriche e animali mostruosi; la lunetta ospita il Cristo in trono entro un clipeo, tra il sole, la luna, la Madonna che allatta e San Rufino. Continua e approfondisci su Wikipedia
The central portal of the Cathedral of Assisi – Le portail central de la cathédrale d’Assise – El portal central de la Catedral de Asís – O portal central da Catedral de Assis – Das zentrale Portal der Kathedrale von Assisi – Cổng trung tâm của Nhà thờ Assisi
La scalinata della chiesa di San Francesco a Bevagna. Alla scoperta del magnifico borgo di Bevagna, in Umbria, ho trovato subito questo scorcio con questa bella scalinata in pietra che conduce alla bella chiesa dedicata a San Francesco. Solo uno dei moltissimi scorci che regala il borgo.
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Ecco dove si trova la scalinata:
Filippo Silvestri (Bevagna, 22 giugno 1873 – Portici, 10 giugno 1949) è stato un entomologo italiano. La sua successiva carriera si sviluppò all’interno di questa struttura, divenendo direttore dell’Istituto superiore agrario di Portici fra il 1920 e il 1930 e portandola alla notorietà mondiale. La raccolta di insetti dell’istituto, che comprende circa duemila specie raccolte da Silvestri in oltre mezzo secolo di attività è tuttora considerata tra le più importanti al mondo. Continua e approfondisci su Wikipedia
The steps of the church of San Francesco in Bevagna – L’escalier de l’église de San Francesco à Bevagna – La escalera de la iglesia de San Francisco en Bevagna – A escadaria da igreja de San Francesco em Bevagna – Die Treppe der Kirche San Francesco in Bevagna – Cầu thang của nhà thờ San Francesco ở Bevagna
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Ecco dove si trova Montefalco:
Nella Piazza del Comune, quasi esattamente circolare, sorge il Palazzo Comunale, anticamente chiamato Palazzo del Popolo. Costruito nel 1270 con dimensioni assai ridotte, venne successivamente ampliato su tutto il lato sinistro nel corso del XV secolo, quando fu ampliato con un portico a pilastri ottagonali, rifiniti da capitelli con larghe foglie d’acanto: sopra al loggiato rinascimentale sorge una grande terrazza che domina la piazza. La facciata lungo il Corso Mameli conserva una bellissima testimonianza della costruzione duecentesca: l’elegante bifora con colonnina tortile. Continua e approfondisci su umbriatourism.it
The Town Hall of Montefalco in Umbria – La mairie de Montefalco en Ombrie – El Ayuntamiento de Montefalco en Umbría – A Câmara Municipal de Montefalco na Úmbria – Das Rathaus von Montefalco in Umbrien – Tòa thị chính Montefalco ở Umbria
Il leone stiloforo all’ingresso del Palazzo dei Priori di Perugia. Mi piace fotografare le statue degli animali che incontro viaggiando. E questa non è la prima volta che incontro un leone che regge una colonna all’ingresso di un edificio (in questo caso si definisce un leone stiloforo). Quasta statua, che fa il paio con quella dall’altro lato dell’ingresso, è posta all’ingresso del palazzo dei Priori di Perugia, il palazzo che è sede della galleria Nazionale dell’Umbria.
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Lo stiloforo è un termine architettonico derivante dal greco e che significa “portatore di stilo”, cioè portatore di colonna. È usato per indicare quelle sculture di animali o mostri fantastici poste a base delle colonnine di sostegno dei protiri o anche dei pulpiti solitamente nelle chiese romaniche. A differenza della cariatide, una scultura che sostituisce l’intera colonna facendo da supporto per la trabeazione, lo stiloforo costituisce il solo basamento della colonna. Continua e approfondisci su Wikipedia
The stylophore lion at the entrance to the Palazzo dei Priori in Perugia – Le lion stylophore à l’entrée du Palazzo dei Priori à Pérouse – El león estilóforo a la entrada del Palazzo dei Priori en Perugia – O leão estilóforo à entrada do Palazzo dei Priori em Perugia – Der Griffellöwe am Eingang zum Palazzo dei Priori in Perugia – Sư tử Stylophore ở lối vào Palazzo dei Priori ở Perugia