Strangozzi al tartufo: un tesoro culinario dell’Umbria

Gli strangozzi al tartufo: un tesoro culinario dell'Umbria

Gli strangozzi al tartufo: un tesoro culinario dell’Umbria.
L’Umbria, cuore verde d’Italia, è famosa per la sua cucina genuina e ricca di sapori autentici. Tra i piatti più rappresentativi di questa regione spiccano gli strangozzi al tartufo, una prelibatezza che unisce la semplicità della pasta fatta in casa con l’aroma inconfondibile del tartufo nero di Norcia.
Gli strangozzi, conosciuti anche come umbricelli o stringozzi, sono una pasta lunga e spessa, simile agli spaghetti ma di sezione rettangolare. La loro origine è antica e risale alla tradizione contadina umbra, dove venivano preparati con farina di grano duro e acqua, senza l’uso di uova. Questo li rende un piatto povero ma estremamente versatile e gustoso.
Il tartufo nero di Norcia, uno dei più pregiati al mondo, è il protagonista indiscusso di questa ricetta. Raccolto nei boschi umbri tra novembre e marzo, il tartufo nero è apprezzato per il suo profumo intenso e il sapore unico. La sua presenza trasforma un semplice piatto di pasta in un’esperienza culinaria indimenticabile.
Gli strangozzi al tartufo sono un piatto che incarna l’essenza dell’Umbria: semplicità, autenticità e un profondo legame con il territorio. Ogni boccone è un viaggio tra i sapori e i profumi di questa meravigliosa regione, rendendo omaggio alla sua ricca tradizione culinaria.
Purtroppo é passatp troppo tempo e non ricordo piú dove ho gustato questo piatto.

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Gli strangozzi al tartufo: un tesoro culinario dell'Umbria

Foto scattata con Honor 20.

Gli strangozzi sono una pasta lunga a sezione rettangolare, tipica del comprensorio Folignate-Spoletino, ma diffusi anche in tutta l’Umbria, nelle Marche, nel Lazio e in Abruzzo. Sono chiamati anche, a seconda delle zone, stringozzi, strengozzi, strongozzi, nel ternano sono conosciuti come ciriole o manfricoli. L’aspetto è simile a quello dei tagliolini, ma, a differenza di questi, sono più spessi e senza uovo.
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Strangozzi with truffles: a culinary treasure from Umbria – Strangozzi aux truffes : un trésor culinaire de l’Ombrie – Strangozzi con trufas: un tesoro culinario de Umbría – Strangozzi com trufas: um tesouro culinário da Úmbria – Strangozzi mit Trüffeln: ein kulinarischer Schatz Umbriens – Stragozzi với nấm cục: kho báu ẩm thực của Umbria

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Riferimenti:
– https://blog.giallozafferano.it/zialora/strangozzi-al-tartufo-ricetta-tipica/
– https://www.granconsigliodellaforchetta.it/cucina-tipica/strangozzi-al-tartufo/

La celebre Torre dell’Orologio del borgo di Trevi

La celebre Torre dell'Orologio del borgo di Trevi

La celebre Torre dell’Orologio del borgo di Trevi.
Nel cuore di Trevi, un piccolo borgo umbro, si erge maestosa la Torre dell’Orologio, un simbolo di storia e tradizione che affascina visitatori e abitanti locali. Questa torre, situata nella piazza principale del paese, rappresenta uno dei punti di riferimento più iconici della città.
La Torre dell’Orologio di Trevi risale al Medioevo e ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli. Originariamente costruita come torre di avvistamento, è stata successivamente trasformata in torre civica con l’aggiunta dell’orologio nel XVIII secolo. La struttura è caratterizzata da una solida base in pietra e da una parte superiore più leggera, dove si trova l’orologio meccanico.
L’orologio della torre è un capolavoro di ingegneria meccanica. Il suo meccanismo, ancora funzionante, è stato restaurato più volte per garantirne la precisione e la durata nel tempo. Ogni ora, il suono delle campane risuona per le vie del borgo, scandendo il ritmo della vita quotidiana e mantenendo viva una tradizione secolare.
La piazza su cui si affaccia la Torre dell’Orologio è un vivace punto di incontro per la comunità locale. Qui si svolgono eventi culturali, mercati e feste tradizionali che animano il borgo durante tutto l’anno. La torre stessa è spesso aperta al pubblico, permettendo ai visitatori di salire fino alla sommità per godere di una vista panoramica mozzafiato sulla valle umbra.
Per visitare la Torre dell’Orologio di Trevi, è possibile partecipare a visite guidate organizzate dal comune o da associazioni locali. Durante la visita, si può apprendere di più sulla storia della torre, sul funzionamento del suo orologio e sulle tradizioni del borgo. La torre è facilmente raggiungibile a piedi dal centro di Trevi, e la piazza offre numerosi caffè e ristoranti dove rilassarsi dopo la visita.

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La celebre Torre dell'Orologio del borgo di Trevi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la torre:

Nel basso Medioevo e nel Rinascimento ebbe il suo periodo migliore, caratterizzato da straordinari commerci che ne favorirono la floridezza economica (veniva chiamata “il porto secco”), testimoniata ancor oggi dai numerosi palazzi del centro storico, degni di figurare in città ben maggiori, e la crescita economica fu accompagnata da vivacissima attività culturale e sociale. Già nel 1469, per favorire la circolazione di denaro fu chiamato un banchiere ebreo, tra le poche professioni alle quali erano autorizzati quegli uomini, e nonostante questo fu perseguitato ed in seguito fu eretto uno dei primissimi Monti di Pietà, seguito poi dal Monte Frumentario e varie altre istituzioni benefiche e assistenziali.
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The famous Clock Tower of the Trevi village – La célèbre Tour de l’Horloge du village de Trevi – La famosa Torre del Reloj del pueblo de Trevi – A famosa Torre do Relógio da aldeia de Trevi – Der berühmte Uhrturm des Dorfes Trevi – Tháp đồng hồ nổi tiếng của làng Trevi

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Un vicolo del centro storico di Perugia

Un vicolo del centro storico di Perugia

Un vicolo del centro storico di Perugia.
Passeggiando nel bellissimo centro storico del borgo umbro di Perugia incontri un dedalo di strade e vicoli molto belli da fotografare. I muri e le strade in pietra sono spettacolari!
Come in questa foto.

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Un vicolo del centro storico di Perugia

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Dove si trova il punto, più o meno, in cui ho scattato:

Dalla piazza principale del centro si diramavano le cinque vie regali, che collegavano – e ancor oggi in parte collegano – la città di Perugia con Cortona (oggi la Via Cortonese si sovrappone alla statale del Trasimeno), Orvieto (Via Marscianese), Gubbio (Via Eugubina), Città di Castello e la Via Flaminia (Foligno) che da Roma conduceva ad Ariminium (attuale Romagna).
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An alley in the historic center of Perugia – Une ruelle dans le centre historique de Pérouse – Un callejón en el centro histórico de Perugia – Um beco no centro histórico de Perugia – Eine Gasse im historischen Zentrum von Perugia – Một con hẻm ở trung tâm lịch sử của Perugia

L’antico Anfiteatro Romano di Assisi

L'antico Anfiteatro Romano di Assisi

L’antico Anfiteatro Romano di Assisi.
Nella pittoresca città di Assisi, celebre per le sue atmosfere medievali e spirituali, si cela un tesoro archeologico di inestimabile valore storico: l’Anfiteatro Romano. Questo antico monumento, risalente all’epoca imperiale romana, rappresenta non solo un pezzo di storia della città, ma anche un simbolo tangibile del passaggio dei secoli e delle culture che hanno plasmato il territorio umbro.
L’Anfiteatro Romano di Assisi fu costruito durante il I secolo d.C., in un periodo di grande espansione dell’Impero Romano. Situato ai margini settentrionali della città antica, l’anfiteatro è stato un fulcro di attività ludiche e sociali per gli abitanti di Assisium (l’antico nome di Assisi). Questo monumento è testimone delle glorie passate dell’Impero, quando Assisi era un importante centro urbano romano.
L’anfiteatro è stato costruito secondo il modello classico romano: una struttura ellittica con gradinate che potevano ospitare migliaia di spettatori. Utilizzato per combattimenti tra gladiatori, giochi circensi e altri eventi pubblici, l’anfiteatro era un luogo dove si esibiva la potenza e la grandezza dell’Impero Romano.
Negli anni, l’Anfiteatro Romano è stato oggetto di vari scavi archeologici che hanno portato alla luce numerosi reperti, tra cui resti di mura, corridoi sotterranei e decorazioni architettoniche. Questi ritrovamenti hanno permesso agli archeologi di ricostruire con precisione la struttura originale e di comprendere meglio la vita quotidiana nella città romana di Assisium.
La conservazione dell’anfiteatro è stata curata attentamente per preservarne l’integrità e renderlo accessibile al pubblico. Oggi, i visitatori possono ammirare le rovine dell’antica struttura e immergersi nella storia millenaria di Assisi attraverso le visite guidate e le esposizioni informative presenti sul sito.
L’Anfiteatro Romano rappresenta non solo una testimonianza dell’antica grandezza romana, ma anche un’importante attrazione turistica per Assisi. Attraverso la sua presenza imponente e suggestiva, l’anfiteatro attira visitatori da tutto il mondo desiderosi di esplorare il patrimonio culturale e archeologico dell’Umbria.
Per i residenti locali, l’anfiteatro è un punto di orgoglio storico e un simbolo della continuità della città attraverso i secoli. La sua presenza nel tessuto urbano di Assisi ne arricchisce l’identità culturale e ne rafforza il legame con il passato romano.

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L'antico Anfiteatro Romano di Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova l’anfiteatro:

The ancient Roman Amphitheatre of Assisi – L’ancien amphithéâtre romain d’Assise – El antiguo anfiteatro romano de Asís – O antigo Anfiteatro Romano de Assis – Das antike römische Amphitheater von Assisi – Nhà hát vòng tròn La Mã cổ đại của Assisi

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Il Duomo di Spoleto: un capolavoro di arte e storia

Il Duomo di Spoleto: uncapolavoro di arte e storia

Il Duomo di Spoleto: un capolavoro di arte e storia.
Il Duomo di Spoleto, conosciuto anche come Cattedrale di Santa Maria Assunta, è uno dei gioielli architettonici dell’Umbria. Situato nel cuore della città di Spoleto, questo magnifico edificio è un esempio straordinario di architettura romanica, arricchito da elementi gotici e rinascimentali.
La costruzione del Duomo iniziò nel XII secolo, dopo la distruzione della precedente cattedrale da parte delle truppe di Federico Barbarossa. La facciata, completata nel 1207, è caratterizzata da un mosaico bizantino che raffigura Cristo benedicente, opera del maestro Solsternus. Questo mosaico è uno dei più antichi e preziosi esempi di arte bizantina in Italia.
L’interno del Duomo è altrettanto affascinante, con una navata centrale e due navate laterali che conducono all’abside affrescata da Filippo Lippi. Gli affreschi, realizzati tra il 1467 e il 1469, narrano episodi della vita della Vergine Maria e sono considerati tra i capolavori del Rinascimento italiano. La cattedrale ospita anche un crocifisso del XII secolo, opera di Alberto Sozio, e una statua lignea policroma della Madonna del XIV secolo.
Accanto al Duomo si erge il campanile, costruito nel XV secolo, che offre una vista panoramica mozzafiato sulla città di Spoleto. Il complesso del Duomo include anche il Museo Diocesano e la Basilica di Sant’Eufemia, dove sono conservate opere d’arte sacra e reperti storici di grande valore.
Il Duomo di Spoleto non è solo un luogo di culto, ma anche un centro di attività culturali. Ogni anno, la cattedrale ospita concerti, mostre e eventi che attirano visitatori da tutto il mondo. Il percorso “Arte dello Spirito” permette di esplorare il complesso monumentale in modo approfondito, ammirando da vicino le opere d’arte e scoprendo curiosità storiche.
Visitare il Duomo di Spoleto è un’esperienza indimenticabile. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell’arte o semplicemente in cerca di un luogo di pace e riflessione, troverai in questa cattedrale un tesoro di bellezza e spiritualità.

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Il Duomo di Spoleto: uncapolavoro di arte e storia

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Ecco il sito ufficiale: duomospoleto.it.

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Dove si trova il Duomo:

La cattedrale venne costruita tra il 1151 e il 1227 in luogo di un edificio preesistente; faceva parte della Vaita De Domo. Venne consacrata da Papa Innocenzo III nel 1198. Al suo interno, nell’abside, vi è il pregevole ciclo di affreschi di Filippo Lippi Storie della Vergine, dipinto negli ultimi anni di vita dell’artista, tra il maggio 1467 e il settembre 1469.
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The Cathedral of Spoleto: a masterpiece of art and history – Cathédrale de Spolète : un chef-d’œuvre d’art et d’histoire – Catedral de Spoleto: una obra maestra de arte e historia – Catedral de Spoleto: uma obra-prima de arte e história – Kathedrale von Spoleto: ein Meisterwerk der Kunst und Geschichte – Nhà thờ Spoleto: một kiệt tác nghệ thuật và lịch sử

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La Fonte Marcella ad Assisi

La Fonte Marcella ad Assisi

La Fonte Marcella ad Assisi.
Nel cuore di Assisi, tra le strade storiche e i monumenti antichi, si trova una gemma nascosta: La Fonte Marcella. Questa fontana, costruita tra il 1556 e il 1557, è un esempio splendido di architettura rinascimentale e un simbolo della storia e della cultura della città.
La Fonte Marcella fu commissionata dal governatore di Assisi, Marcello Tuto, durante il papato di Paolo IV. La fontana prende il nome dal suo committente e rappresenta un’importante opera pubblica dell’epoca, destinata a fornire acqua potabile agli abitanti della città. L’iscrizione sulla fontana recita: “Marcellus Lutus Sen Assisi,” un omaggio al governatore che ne ordinò la costruzione.
La fontana è caratterizzata da una struttura elegante e funzionale. Realizzata in pietra locale, presenta un design sobrio ma raffinato, tipico delle fontane rinascimentali. L’acqua, di ottima qualità, sgorga da una serie di bocchette, offrendo ristoro ai passanti e aggiungendo un tocco di freschezza all’ambiente circostante.
Oltre alla sua funzione pratica, la Fonte Marcella è anche un luogo di incontro e socializzazione per i residenti e i visitatori di Assisi. La sua posizione centrale la rende facilmente accessibile e visibile, invitando chiunque passi di lì a fermarsi per un momento di pausa e riflessione.
Visitare la Fonte Marcella significa immergersi nella storia di Assisi e apprezzare un’opera d’arte che ha resistito al passare del tempo. Che siate turisti o abitanti del luogo, una sosta presso questa fontana vi permetterà di connettervi con il passato e di godere della bellezza senza tempo di Assisi.

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La Fonte Marcella ad Assisi

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova la fontana:

The Fonte Marcella in Assisi – La Fonte Marcella à Assise – La Fonte Marcella en Asís – Fonte Marcella em Assis – Die Fonte Marcella in Assisi – Fonte Marcella ở Assisi

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Riferimenti:
– https://www.tripadvisor.com/Attraction_Review-g187905-d12449548-Reviews-Fonte_Marcella-Assisi_Province_of_Perugia_Umbria.html
– https://wanderlog.com/place/details/186409/fonte-marcella

La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia.
Il Palazzo dei Priori, situato nel cuore di Perugia, è uno dei più importanti esempi di architettura gotica in Italia. Costruito tra il 1293 e il 1443, questo edificio storico ospita oggi il Municipio e la Galleria Nazionale dell’Umbria.
Uno degli elementi più affascinanti del Palazzo è la sua scalinata a ventaglio, progettata dall’architetto senese Ambrogio Maitani. Questa scalinata, che conduce alla Sala dei Notari e alla Sala della Vaccara, è stata aggiunta nel 1902, sostituendo una precedente a due rampe. La scalinata è coronata da copie in bronzo del Grifo perugino e del Leone guelfo, simboli della città, che aggiungono un tocco di maestosità all’ingresso principale.
La scalinata non è solo un elemento architettonico, ma anche un simbolo della storia e della cultura di Perugia. Ogni gradino racconta una storia, ogni dettaglio riflette l’arte e l’abilità degli artigiani che l’hanno costruita. Visitare il Palazzo dei Priori e salire questa scalinata significa fare un viaggio nel tempo, immergendosi nella ricca eredità medievale della città.
Se ti trovi a Perugia, non perdere l’occasione di ammirare questa meraviglia architettonica e di esplorare le sale storiche del Palazzo dei Priori. È un’esperienza che ti lascerà senza fiato e ti farà apprezzare ancora di più la bellezza e la storia di questa affascinante città umbra.

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La scalinata del Palazzo dei Priori a Perugia

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

Ecco dove si trova il palazzo:

Il Palazzo dei Priori, o comunale, è uno dei migliori esempi d’Italia di palazzo pubblico dell’età comunale. Sorge nella centrale Piazza IV Novembre a Perugia, in Umbria. Si estende lungo Corso Vannucci fino a via Boncambi. È ancora oggi sede di parte del Municipio e, al terzo piano, della Galleria nazionale dell’Umbria. Deve il suo nome ai Priori, la massima autorità politica al governo della città in epoca medievale.
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The staircase of the Palazzo dei Priori in Perugia – L’escalier du Palazzo dei Priori à Pérouse – La escalera del Palazzo dei Priori en Perugia – A escadaria do Palazzo dei Priori em Perugia – Die Treppe des Palazzo dei Priori in Perugia – Cầu thang của Palazzo dei Priori ở Perugia

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Il borgo di Trevi visto dai prati che lo circondano

Il borgo di Trevi visto dai prati che lo circondano

Il borgo di Trevi visto dai prati che lo circondano.
Immerso nel cuore dell’Umbria, il borgo di Trevi si erge maestoso su una collina, circondato da prati fioriti ed uliveti che ne esaltano la bellezza. Questo piccolo paese, situato tra Foligno e Spoleto, è un vero e proprio gioiello medievale che offre panorami mozzafiato e un’atmosfera d’altri tempi.
Osservando Trevi dai prati circostanti, si può apprezzare la sua struttura a chiocciola, con le case in pietra che si arrampicano sulla collina in cerchi concentrici. Questo particolare impianto urbanistico non solo conferisce al borgo un fascino unico, ma permette anche di godere di viste spettacolari sulla Valle Umbra. I prati che circondano Trevi sono punteggiati di ulivi secolari, che producono un olio d’oliva di altissima qualità, tanto che il borgo è stato insignito del titolo di Città dell’Olio.
Trevi vanta una storia antichissima, con origini che risalgono all’epoca romana. Le mura di cinta, costruite nel I secolo a.C., testimoniano il passato glorioso del borgo, mentre le porte medievali, come Porta del Bruscito e Porta San Fabiano, invitano i visitatori a scoprire il centro storico. Passeggiando per i vicoli stretti e lastricati, si possono ammirare chiese antiche, palazzi nobiliari e affreschi preziosi che raccontano secoli di storia e cultura.
Visitare Trevi significa immergersi in un’esperienza sensoriale unica. I profumi della campagna umbra, il sapore dell’olio extravergine d’oliva e la vista dei prati verdi che si estendono a perdita d’occhio creano un connubio perfetto tra natura e cultura. Il borgo offre anche numerose opportunità per escursioni e passeggiate, permettendo ai visitatori di esplorare i dintorni e godere della tranquillità e della bellezza del paesaggio umbro.
Trevi è anche un luogo ricco di tradizioni e eventi culturali. Durante l’anno, il borgo ospita numerose manifestazioni che celebrano la cultura locale, come la Festa dell’Olio Nuovo, che attira visitatori da tutta Italia per degustare l’olio appena prodotto e partecipare a eventi enogastronomici e folkloristici.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova il borgo:

Nel basso Medioevo e nel Rinascimento ebbe il suo periodo migliore, caratterizzato da straordinari commerci che ne favorirono la floridezza economica (veniva chiamata “il porto secco”), testimoniata ancor oggi dai numerosi palazzi del centro storico, degni di figurare in città ben maggiori, e la crescita economica fu accompagnata da vivacissima attività culturale e sociale. Già nel 1469, per favorire la circolazione di denaro fu chiamato un banchiere ebreo, tra le poche professioni alle quali erano autorizzati quegli uomini, e nonostante questo fu perseguitato ed in seguito fu eretto uno dei primissimi Monti di Pietà, seguito poi dal Monte Frumentario e varie altre istituzioni benefiche e assistenziali.
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The village of Trevi seen from the meadows surrounding it – Le village de Trevi vu depuis les prairies qui l’entourent – El pueblo de Trevi visto desde los prados que lo rodean – A aldeia de Trevi vista dos prados que a rodeiam – Das Dorf Trevi von den Wiesen aus gesehen, die es umgeben – Ngôi làng Trevi nhìn từ đồng cỏ bao quanh

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La bella Porta Fuga nella città di Spoleto

La bella Porta Fuga nella città di Spoleto

La bella Porta Fuga nella città di Spoleto.
La città di Spoleto, situata nel cuore dell’Umbria, è ricca di storia e fascino. Tra i suoi tesori più preziosi si trova la Porta Fuga, un’antica porta che racconta storie di coraggio e resistenza.
La Porta Fuga prende il nome da un episodio leggendario avvenuto nel 217 a.C. Durante l’invasione di Annibale, gli abitanti di Spoleto riuscirono a respingere l’esercito cartaginese lanciando olio bollente dalla vicina Torre dell’Olio. Questo atto di difesa eroica ha dato alla porta il suo nome, che significa “porta della fuga”, in riferimento alla ritirata degli invasori.
Costruita originariamente durante l’epoca romana, la Porta Fuga è stata successivamente modificata nel corso dei secoli. Gli esperti ritengono che la struttura attuale risalga alla fine del XII secolo. La porta è stata sopraelevata nel 1655 in occasione della visita di Cristina di Svezia, e queste modifiche sono ancora visibili oggi.
Oggi, la Porta Fuga non è solo un monumento storico, ma anche un simbolo dell’identità e della resilienza di Spoleto. Passeggiando per Via Porta Fuga, si può quasi sentire l’eco delle battaglie passate e immaginare la determinazione degli antichi spoletini.
Per chi visita Spoleto, la Porta Fuga è una tappa imperdibile. Situata nella prima cinta muraria della città, offre uno sguardo affascinante sul passato difensivo di Spoleto. Non lontano si trova la Torre dell’Olio, un’altra struttura storica che completa il quadro di questa epoca leggendaria.
La Porta Fuga è più di una semplice porta; è un testimone silenzioso della storia di Spoleto. Ogni pietra racconta una storia di coraggio e resistenza, rendendo questo luogo un punto di interesse fondamentale per chiunque voglia scoprire le radici profonde di questa affascinante città umbra.

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Foto scattate con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Dove si trova la porta:

La via prende il nome dalla porta che faceva parte della cinta muraria della città in età romana, prima dello sviluppo medievale del borgo San Gregorio. Più tardi prese la denominazione di Porta Fuga per alludere all’episodio leggendario della cacciata dell’esercito cartaginese di Annibale sotto le mura di Spoleto (217 a.C.), allontanato dal getto di olio bollente che gli spoletini lanciarono dalla vicina Torre dell’Olio.
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Un vicolo caratteristico del borgo di Spello in Umbria

Un vicolo caratteristico del borgo di Spello in Umbria

Un vicolo caratteristico del borgo di Spello in Umbria.
Nel cuore dell’Umbria, il borgo di Spello si distingue per la sua bellezza senza tempo e il fascino dei suoi vicoli acciottolati. Uno dei più caratteristici è il Vicolo dei Baci, situato in Via Sant’Angelo. Questo angolo pittoresco è famoso per i suoi fiori colorati e le case in pietra calcarea, che creano un’atmosfera romantica e accogliente.
Spello, conosciuta come “Splendidissima Colonia Julia” in epoca romana, conserva ancora oggi tracce della sua lunga storia. Passeggiando per i vicoli, si possono ammirare le mura romane, le porte augustee come Porta Consolare e Porta Venere, e numerosi edifici storici. Il Vicolo dei Baci, con i suoi archi e le sue facciate fiorite, rappresenta perfettamente l’armonia tra natura e architettura che caratterizza Spello.
Camminare per i suoi vicoli è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. I suoi vicoli sono particolarmente suggestivi durante le Infiorate del Corpus Domini, quando le strade di Spello si trasformano in tappeti di fiori, rendendo ogni angolo del borgo ancora più magico. I profumi dei fiori, i colori vivaci delle piante e il suono dei passi sui ciottoli creano un’atmosfera unica.
Spello offre numerosi punti di interesse. La Chiesa di Santa Maria Maggiore, con la Cappella Baglioni affrescata dal Pinturicchio, e la Chiesa di Sant’Andrea, che ospita opere d’arte di grande valore, sono solo alcune delle meraviglie da scoprire. Non dimenticate di visitare anche la Pinacoteca Comunale, che raccoglie opere d’arte sacra e affreschi di epoca medievale.
Questo vicolo è solo uno dei tanti tesori nascosti di Spello. Questo borgo umbro, con la sua storia millenaria e la sua bellezza naturale, è una destinazione imperdibile per chi ama l’arte, la cultura e la tranquillità dei piccoli centri storici. Una passeggiata per i suoi vicoli vi farà innamorare di questo angolo d’Italia, dove ogni pietra racconta una storia e ogni fiore aggiunge un tocco di poesia.

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Un vicolo caratteristico del borgo di Spello in Umbria

Foto scattata con macchina Canon EOS RP e lente Canon RF 24-50.

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Ecco dove si trova il borgo:

Spello (Hispellum in latino) è un comune italiano della provincia di Perugia in Umbria. Fa parte del circuito de I borghi più belli d’Italia e si fregia del marchio di qualità turistico-ambientale Bandiera arancione, conferito dal Touring Club Italiano. Spello fu fondata dagli Umbri per poi essere denominata Hispellum in epoca romana; fu poi iscritta alla tribù Lemonia. Successivamente dichiarata “Colonia Giulia” da Cesare e “Splendidissima Colonia Julia” da Augusto, poiché lo supportò nelle guerra di Perugia; dopo la vittoria di Augusto, lui stesso cedette a Hispellum buona parte dei territori governati da Perusia e il dominio della città spellana si estese fino alle sorgenti del Clitunno, che erano prima sotto il possesso di Mevania. Più tardi fu chiamata “Flavia Costante” da Costantino. L’antica Spello era considerata una delle più importanti città nell’Umbria romana.
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A characteristic alley in the village of Spello in Umbria – Une ruelle caractéristique du village de Spello en Ombrie – Un callejón característico en el pueblo de Spello en Umbría – Um beco característico na aldeia de Spello, na Úmbria – Eine charakteristische Gasse im Dorf Spello in Umbrien – Một con hẻm đặc trưng ở làng Spello ở Umbria

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